IL MAESTRO JOŽE PLEČNIK
Lunghezza
17,6
Lunghezza 17,6 km
Durata del percorso
02:00
Durata del percorso 02:00
Največja strmina vzpona[%]
6
Livello massimo della salita: 6 %
Livello massimo della discesa: 3 %
Livello medio della salita: 1 %
Livello della salita oltre 5%: 0,10 km
Altezza minima del percorso: 302 m
Altezza massima del percorso: 289 m
Differenza d'altitudine: 67 m
Poraba kalorij
4070
Consumo di energia per gli uomini: 4070 kJ (972 kcal)
Consumo di energia per le donne: 3316 kJ (792 kcal)
Difficoltà
Difficoltà: Medio-bassa
Tipologia del terreno ciclabile
Tipologia del terreno ciclabile: Asfalto
Tipo di bici: Bici da città
Breve descrizione

Il sentiero corre in gran parte per le vie del centro storico di Lubiana ed è alquanto corto ma pur sempre molto vivace con numerosi monumenti da visitare e quindi necessità di un po' più di tempo. Il percorso è fatto apposta per una mattina di domenica con un pranzo tradizionale in uno dei tanti ristoranti del centro città.

Percorso

Prešernov trg – Arkade – Peglezen – zapornica na Ljubljanici – Žale – Bežigrajski stadion – Navje – Baragovo semenišče – Šišenska cerkev – Zavarovalnica Triglav – Gimnazija J. Plečnika – NUK – Križanke – Mirje – Trnovski most – Plečnikova hiša – Čevljarski most – Prešernov trg

Il sole in piazza
È già consuetudine cominciare la gita per la città a Piazza Prešeren . Ed anche in questo caso sarà così. L'immagine del sole sul selciato al centro della piazza ci mette di buon umore e ricarica le energie. Si inizia!
Si attraversa Tromostovje (il Triplice ponte) e si volta subito a sinistra al Mercato, la parte principale del quale, sulla riva destra della Ljubljanica, fu costruita tra il 1940 ed il 1944 secondo i progetti di Jože Plečnik. La parte che dava sul fiume Ljubljanica fu utilizzata per una serie di mercati coperti a due piani, mentre la parte inferiore fu sistemata in una promenade lungo il fiume. Visto dall'altra parte del fiume, il complesso dei mercati dà un'immagine monumentale, accentuata anche dalle arcate appena sopra il livello dell'acqua. Plečnik volle evidenziare l'imponenza delle antiche mura cittadine che si ergevano proprio in quel punto, invece i moli del mercato simbolizzano le torri di difesa. Al centro della serie di mercati, Plečnik lasciò uno spazio per la costruzione del Mesarski most (il Ponte dei macellai) che avrebbe dovuto collegare il mercato con Petkovškovo nabrežje sulla parte opposta del fiume. Plečnik disegnò i progetti, tuttavia il ponte non fu mai costruito. La mancanza del ponte si sentì fino al 2010, anno nel quale venne finalmente costruito. Stando ai progetti di Plečnik, il ponte doveva essere coperto e pieno di botteghe, invece oggi c'è un ponte aperto, in parte persino in vetro, con molte statue . Le transenne sono di uno spesso filo di ferro inossidabile teso su supporti verticali. Apposta per appenderci sopra qualcosa. Già subito dopo l'inaugurazione del ponte, sono apparsi sulle transenne i lucchetti . Si dice che il ponte sia magico e che aiuterebbe a risolvere i problemi di cuore. Coloro che vogliono l'amore per tutta la vita devono appendere il proprio lucchetto aulle transenne. Il ponte magico penserà a far sì che l'amore tra gli amanti duri almeno fino a quando il lucchetto non si stacca dal ponte. Beh, il nome del ponte (Ponte dei macellai) non implica tali poteri e neanche Plečnik non ideò un ponte del genere, tuttavia molti turisti lo chiamano »Il ponte degli innamorati«.
I consiglieri cittadini, appena costruito il mercato, si chiedevano: »Da una parte abbiamo lo spettacolare mercato e dall'altra il magnifico Triplice ponte. Ed in mezzo?«. È la risposta fu: »Uno spazio vuoto di certo non lo vogliamo!«. È così che ordinarono, a chi altri se non a Plečnik, la costruzione di una connessione tra le arcate e il Triplice ponte. Questi colmò lo spazio vuoto con le colonne aperte . Vicino ai tre ponti invece costruì un antico tempio in forma ridotta nel quale dovrebbero vendere fiori (e che oggi vende solo souvenir). È da qui che si inizia la visita del mercato centrale di Lubiana.

Avanti verso Est
Visitare il mercato in bici non è una buona idea. Bisogna sapersela cavare e se c'è un viavai troppo confuso, come spesso accade il sabato mattina, è meglio scendere dalla bici e visitare il mercato a piedi. Sarebbe la cosa migliore. Il mercato è chiuso la domenica, quindi si può subito procedere verso il semaforo, all'incrocio di Kopitarjeva ulica (che porta al tunnel) e di Poljanska cesta. Si attraversa Kopitarjeva ulica, però non si continua per la Poljanska cesta ma si volta con attenzione a sinistra sulla stretta Kapiteljska ulica. Bisogna decidere: ci si trova proprio davanti al successivo capolavoro di Plečnik – la casa molto stretta, detta »Peglezen« o in italiano ferro da stiro. Davanti alla casa si erge un'asta in legno per la bandiera. La si passa voltando a sinistra.

Peglezen
La nota casa, chiamata Peglezen perché così stretta, fu costruita negli anni 1933 e 1934. Anche se Plečnik adornò la facciata principale della casa con finestre di forme diverse e la veranda in vetro sul lato anteriore del secondo piano, è ben più intrigante per la proverbiale strettezza. Sulla facciata c'è appena abbastanza spazio per l'entrata, tuttavia anche le altre parti della casa non sono assai più larghe. Dove hanno infilato le scale?

Fino ad Ambrožev trg
Kapiteljska ulica finisce poco dopo Peglezen, perciò bisogna girare a sinistra su Barvarska steza. Percorrendo questa via si arriva accanto al fiume Ljubljanica, a Poljanski nasip, dove si volta a destra. Di lì a poco si supera il ponte pedonale contemporaneo chiamato Žitna brv (La passerella del grano) , opera dell'architetto Boris Podrecca. Il ponte successivo che non ha un nome preciso si trova ad Ambrožev trg. Alcuni volevano chiamarlo il Ponte di San Pietro per la vicina chiesa, altri invece optavano per il Ponte di Ambrogio per via della piazza. Eppure non si affermò alcun nome. Comunque sia, il ponte è saldo, quindi lo si può attraversare senza paura. Non dimenticare di guardare le chiuse alla propria destra.

Le chiuse sul fiume Ljubljanica
Il piano integrale di urbanizzazione del Ljubljanica comprese entrambi i versanti del fiume tra Špica e Cukrarna, nonché due ponti, il Čevljarski most (il Ponte dei calzolai) e Tromostovje (il Triplice ponte). La sistemazione finì con la chiusa presso Cukrarna , costruita in ben cinque anni, tra il 1939 ed il 1944. È anche vero che in mezzo ci fu la guerra. Per la sua realizzazione Plečnik si ispirò ai propri viaggi per il mondo. La passerella sul fiume fu posta su tre pilastri simili a quelli dei templi degli antichi egizi ornati da un lato da colonne in stile dorico e vasi etruschi sui quali sono scolpite le teste dei draghi, dall'altra parte vi sono dalle basse colonne in stile ionico con teste umane stilizzate. Gli imponenti portali bloccano l'accesso da entrambi i lati. L'intera immagine è rafforzata dal disegno dei parchi ad Ambrožev trg e a Vrazov trg, realizzati su entrambe le rive del fiume. La chiusa, che è tutt'ora in funzione, serve a mantenere costante il livello del fiume Ljubljanica nel centro storico della città.

Hrvatski trg (Piazza Croazia)
Si attraversa il ponte presso Ambrožev trg e si prosegue in salita verso il primo incrocio dove si volta a destra. Dopo cento metri si vede dinanzi a noi la Chiesa di San Pietro ed a sinistra un'altra opera di Plečnik – Hrvatski trg . Tra il 1938 e 1939 l'architetto ristrutturò il parco originario in una piazza con alberi che è l'unico caso di spazio aperto a forma ellittica a Lubiana, e spostò il monumento ai caduti durante la Prima Guerra Mondiale ai margini del parco.
All'incrocio semaforizzato si gira a sinistra, si supera il parcheggio multipiano e si procede verso Nord. A destra si trova il Centro medico universitario di Lubiana ed il pronto soccorso. Al bivio un po' più in là si volta leggermente a destra su Šmartinska cesta, la via che in questo punto è lastricata con cubetti di granito. Ancora più avanti si passa davanti a un ristorante un tempo molto noto con il giardino di castani, dove si può fare una sosta se si ha "bisogno di un altro tipo di aiuto" che sottolinea in senso metaforico il punto di ristoro.

Bežigrad
Presto la nostra gita in bici va a finire su una parte della via molto trafficata. Non si tratta più di quella strada (Šmartinska cesta) un po' trasandata e trascurata sulla quale ci si sentiva già come a casa. Questo tratto del percorso è il più pericoloso. Grazie al cielo è molto breve. Si volta sotto la linea ferroviaria ed ecco che ci si trova dinanzi ad un incrocio semaforizzato che attraversiamo, si continua a destra percorrendo la pista ciclabile a doppio senso verso la fabbrica Kolinska . Si va avanti verso la stazione di servizio dove finiscono le piste ciclabili (almeno nel nostro senso di marcia) e bisogna proseguire sull'altro lato della strada. Raggiunta la rotonda prima del cimitero Žale, si gira a destra per l'inizio del viale dei castani, detto »Pod hmeljniki« . Il viale prende il nome della coltivazione originale del posto – i luppoli – che furono poi usati nella birreria Kozlar, oggi Union. Riflettendo sul passato si arriva presto al successivo progetto di Plečnik, l'ingresso principale del cimitero Žale .

Da Žale ...
In contrasto con gli obitori di tutto il mondo, Plečnik attorno al 1940 progettò il cimitero centrale di Lubiana, il complesso di Žale, il quale comprende quattordici camere mortuarie, l'arco all'ingresso, nonché lo stabilimento dell'azienda e dell'amministrazione, dal quale oggi prende il nome »Cimitero di Žale«. All'ingresso si nota il maestoso Arco di Trionfo con numerose colonne a due piani. Di fronte all'ingresso si trova la cappella (luogo dell'ultimo addio ai defunti) con il tetto a baldacchino su quattro colonne su modello dell'arte antica. Dopo le camere mortuarie ci sono gli studi dei falegnami decorati con gli affreschi di Slavko Pengov. Nella piazzola davanti all'ingresso si possono ammirare esemplari unici dell'imponente specie Picea omorika o peccio di Serbia e i loro rami che toccano il suolo da rendere l'intero cimitero ancora più monumentale.
Si passa poi il cimitero per la Žalska ulica (sul lato destro c'è il parcheggio), ad un passo dalle mura del cimitero si gira a sinistra, passando per la chiesa, per poi attraversare l'altro parcheggio e raggiungere Tomačevska cesta che la si attraversa.
Si volta attentamente su Koželjeva ulica, poi ancora avanti dalla rotonda fino ad arrivare a Kranjčeva ulica. Si procede sempre diritto e ci si ferma solo al semaforo, all'incrocio con Vojkova cesta. Di fronte c'è il Ministero della difesa. Si può notare fin da subito che non è un'opera di Plečnik, perciò si continua diritto passando l'edificio dell'attuale Camera di commercio (detta anche Esmeralda per la sua facciata verde) per raggiungere Dunajska cesta. Si gira a sinistra sulla pista ciclabile fino ad arrivare allo Stadio Bežigrad .

... per lo stadio ...
A destra si può vedere lo Stadio Bežigrad, detto anche Orlovski stadion chiamato così dall'allora associazione sportiva cattolica di un tempo chiamata Orli che fu in competizione con l'associazione liberale Sokol. I lavori di costruzione secondo i progetti di Plečnik durarono dal 1921 al 1941. Accanto alla curva Sud fu eretto un pilastro in mattone con i punti cardinali in memoria al Congresso eucaristico svoltosi nel 1935. La tribuna d'onore e la palestra al piano terra furono costruite in occasione del congresso.
Passato lo stadio si prosegue diritti sulla pista ciclabile a fianco delle nuove residenze Bežigrajski dvor (sulla sinistra), fino a Plava Laguna, il cuore del quartiere di Bežigrad. L'edificio è noto per la propria facciata tutta blu. Plava Laguna è chiamata scherzosamente dal nome dello stesso complesso alberghiero a Poreč, il che chiaramente non ha alcun legame con Lubiana, tuttavia il nome è rimasto.
Sul lato opposto di Dunajska cesta vi è l'edificio Astra e dall'altra parte dell'incrocio in diagonale si vede l'edificio di Slovenijales. All'incrocio semaforizzato si volta a sinistra per Linhartova cesta e al primo bivio a destra si lascia la pista ciclabile. Poi si gira subito a sinistra ed ancora a destra fino a raggiungere Robbova ulica che prende il nome dallo scultore Francesco Robba che ha realizzato la famosa fontana di Robba di fronte al Municipio di Lubiana. Alla fine di Robbova ulica si trova Navje, il successivo progetto di Plečnik (sulla destra).

... fino alla città dei defunti chiamata Navje
Dal 1779 il cimitero centrale di Lubiana si trovava là dove oggi vi è il Palazzo delle fiere Gospodarsko razstavišče. Pian piano alla fine del secolo XIX divenne troppo piccolo, quindi decisero di costruirne uno nuovo a Žale. A questo punto non sapevano cosa farne del vecchio cimitero. Plečnik volle modificarlo in un cimitero onorario per i personaggi sloveni più illustri ma l'idea non fu mai realizzata. Il vecchio cimitero venne abbandonato ed ai margini fu realizzato il modesto progetto Navje . Nel 1936, Plečnik condusse i lavori sulle arcate dell'atrio – il cosiddetto »Pantheon sloveno« con le lapidi degli sloveni più importanti. Per completare l'immagine del progetto vennero costruite quattro colonne in fondo al parco. Per qualcosa di più sfarzoso non c'era abbastanza denaro, visto che molti dei fondi cittadini furono destinati alla costruzione del Seminario di Baraga che si trova nei pressi di Navje e che si potrà ammirare nel corso del sentiero. Al parco venne dato il nome Navje secondo l'antica tradizione slava.

Le strade contorte attorno al seminario
Lasciando alle spalle la città dei defunti si procede con il sentiero andando incontro ai vivi. Attenzione a dove voltare. Il percorso sarà complicato fino alla fine. Mi raccomando, in caso di smarrimento prendere una mappa dettagliata della città o chiedere la direzione ai passanti. D'accordo?
Su Vilharjeva cesta si gira a destra e dopo pochi metri ancora a destra su Valjhunova ulica. Ecco che si può già vedere l'edificio rotondo con il nome di Seminario di Baraga (Baragovo semenišče (oggi Pionirski dom), un altro progetto di Plečnik. Lo si circonda in senso antiorario e si ritorna su Vilharjeva cesta. Il Seminario di Baraga fu costruito tra il 1936 ed il 1941 per le esigenze del seminario per la Chiesa Cattolica.
Per la struttura a quattro piani e a forma circolare l'architetto si ispirò al Colosseo e al Castel Sant'Angelo di Roma. Doveva essere costituito da due mezzelune ma ne fu edificata solo una dove oggi si trovano Festivalna dvorana, Pionirski dom, il Teatro giovane sloveno e la Casa degli studenti.
Alla fine di Vilharjeva cesta si volta a destra ma solo fino al semaforo pedonale dove si attraversa Dunajska cesta per sgattaiolare verso Livarska ulica. Oh, no! Si tratta di una via a senso unico. Chiaramente in senso contrario. Cosa si fa ora? Si scende dalla bici e si continua a piedi! Proseguire in bici sarebbe molto pericoloso, perciò si cammina verso l'Ambasciata turca sino alla fine della via e da qui si può continuare in bici, si volta a destra su Parmova ulica. Non c'era tanto da camminare, no?
Si prosegue per Parmova ulica fino al semaforo all'incrocio con Drenikova ulica, si gira a sinistra sulla pista ciclabile che passa sotto i binari fino a raggiungere il semaforo successivo dove si volta a destra.

Šiška e la Chiesa di San Francesco d'Assisi
Ecco che si arriva a Šiška, vicini alla prossima meta. Si va diritto per Verovškova ulica e si passa l'imponente Chiesa di San Francesco d'Assisi che si vede sul lato sinistro. Plečnik si ispirò al proprio progetto alla Chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Praga, costruita nel 1922. La chiesa a Šiška è più giovane di circa cinque anni ed è nota per il campanile a piani , coperti dal tetto. L'interno della chiesa è altrettanto particolare. La navata principale è circondata da colonne in mattoni, l'altare principale invece è staccato dal muro ed è completato da due altari minori. Anche a costruzione finita Plečnik introdusse molti elementi nuovi all'interno e dopo la Seconda Guerra Mondiale pianificò la cappella, il fonte battesimale e la sagrestia della chiesa.

Di nuovo verso il centro città
Dalla Chiesa di San Francesco d'Assisi ci si dirige velocemente verso il centro città. Si ritorna sulla stessa via fino a Drenikova ulica e la si attraversa all'incrocio semaforizzato. Si procede poi per Verovškova ulica e verso Gasilska cesta. Qua si gira a destra e si prosegue fino al semaforo dove si attraversa la Celovška cesta e dall'altro lato subito a sinistra. Appena cento metri dal semaforo si vede la chiesa in pietra sulla propria destra. È la Chiesa di San Bartolomeo, la più antica di Lubiana, perciò viene chiamato anche Stara cerkev (Chiesa Antica) . Fu menzionata per la prima volta nel 1308 e nel 1370 vi fu firmata la pace tra la Repubblica di Venezia e gli Asburgo. Circa due secoli fa fu rasa al suolo dalle fiamme dopo di che venne più volte restaurata. Con la costruzione della chiesa di S. Francesco d'Assisi che abbiamo visitato poco prima perse la propria importanza. Prima della Seconda Guerra mondiale, Plečnik fece togliere l'intonaco della chiesa, costruire il porticato sul retro, nonché sistemare la scalinata accanto alla chiesa. Si può ammirare il caratteristico lampione vicino alla scalinata prima di proseguire con il percorso diritto sulla pista ciclabile verso il centro storico di Lubiana, passando per il parco Tivoli. Si raggiunge il centro presso Delavski dom dove si volta a sinistra su Tivolska cesta e si continua fino all'incrocio con Slovenska cesta presso Bavarski dvor. Ci si dirige diritti verso Telekom e si va avanti fino al semaforo successivo dove presso l'edificio in mattoni si svolta a destra sulla Miklošičeva ulica. Anche questo palazzo all'angolo della strada (oggi sede della Zavarovalnica Triglav) è opera di Plečnik.

Il palazzo della sede della società Zavarovalnica Triglav
Il palazzo fu costruito tra il 1928 e 1930 per la Vzajemna zavarovalnica ed ha una forma veramente singolare. La doppia facciata è costituita dalla parte inferiore fatta in pietra e che arriva al secondo piano, mentre la parte superiore è fatta in mattoni. Entrando dalla porta principale all'angolo, si arriva nell'atrio a forma di cilindro dove inizia la nota scalinata in marmo. La facciata che dà sul cortile è diversa da quella esterna ed ha una serie di balconcini usati come corridoi esterni.

Il palazzo della Camera di Commercio
Lungo Miklošičeva ulica si continua verso Sud passando per il Palazzo di Giustizia dopo il quale si volta a destra fino all'incrocio centrale presso Trg Ajdovščina. Procedendo sulle piste ciclabili di Lubiana si passa la trattoria Figovec e si va verso il Nebotičnik. Già alla fine della piazzola accanto alla trattoria Figovec si volta a destra verso il parco. Passato l'edificio Slavija, oggi sede del Ministero dell'Interno, continuare a sinistra fino a Stefanova ulica. Quando si attraversa il prato, attenzione a non prendere la Beethovnova ulica che è a senso unico, ma procedere a destra verso la Galleria Nazionale. Si continua però solo fino all'incrocio successivo, dove voltando a sinistra su Župančičeva ulica si raggiungono i vari ministeri sloveni per arrivare su Cankarjeva cesta. Di fronte vi è l'Opera di Lubiana, a destra il parco Tivoli e a sinistra il Castello di Lubiana che però non si può ancora vedere da questo punto. Per questa parte della città Plečnik progettò la passeggiata che avrebbe unito il Castello di Lubiana a quello di Tivoli. A tal proposito, l'architetto ideò nel parco la Passeggiata Jakopič , mentre dall'altra parte era già stata predisposta la passeggiata sul Triplice ponte. Invece la parte in mezzo era ancora tutta da pianificare. Prima dell'Opera si volta a sinistra e si continua su Cankarjeva cesta per raggiungere di nuovo Beethovnova ulica. Dall'altra parte dell'incrocio si erge il Palazzo dell'ex Camera di Commercio, oggi sede della Corte Costituzionale della Repubblica di Slovenia . Il palazzo fu costruito nel 1884. All'inizio del XX secolo la Camera di Commercio comprò il palazzo e lo ristrutturò secondo i progetti di Plečnik nel 1927. Durante la progettazione e la creazione dell'interno, tra i più originali di Lubiana, l'architetto sloveno collaborò con France Tomažič.

Le vie progettate con cura
Si va diritto su Tomšičeva ulica verso il centro commerciale Nama. Ecco la Slovenska cesta dove si continua con cautela a destra sulle piste ciclabili per raggiungere l'incrocio semaforizzato con la Šubičeva ulica. Attenzione perché ci sono tanti pedoni. Proprio davanti a noi si trova un'altra opera di Plečnik – il Liceo Jože Plečnik , una volta il Liceo delle Suore Orsoline, costruito tra il 1938 ed il 1947. Sull'altra parte della Slovenska cesta vi è il parco Zvezda (Stella) , anche questo di Plečnik. Attraversandolo in diagonale si raggiunge Vegova ulica. Il Kongresni trg (la Piazza del Congresso) appena superato, usato come parcheggio fino a non molto tempo fa, è oggi splendente come non mai. Hanno appena finito la ristrutturazione della superficie della piazza secondo il progetto originale di Plečnik e hanno rimosso il parcheggio e costruito un parcheggio multipiano sotto il parco.
Allora si procede per Vegova ulica, un altro posto dove l'architetto lasciò il proprio segno. Per primo nel 1929 pose su Piazza della Rivoluzione Francese (Trg francoske revolucije) l'obelisco in onore a Napoleone e il suo contributo alla cultura ed alla società durante il periodo delle Province illiriche e pianificò, nel 1932, le terrazze di fronte alla Glasbena matica con i mezzibusti ai più grandi musicisti sloveni. Ripeté la procedura ancora nel 1937 quando costruirono la Biblioteca nazionale ed universitaria (NUK). Sui resti delle antiche mura cittadine pose, infatti, i monumenti ai più influenti esponenti della linguistica slovena .

La Biblioteca nazionale ed universitaria NUK – la più importante opera di Plečnik in Slovenia
In mezzo a Vegova ulica, tra la Glasbena matica e il NUK, si volta su Turjaška ulica che prende il nome dai nobili di Turjak, cioè la famiglia Auersperg che aveva lì il suo palazzo. Purtroppo il terremoto del 1895 danneggiò così tanto il loro palazzo da doverlo demolire. In base ai progetti urbanistici di Plečnik al suo posto costruirono la Biblioteca nazionale ed universitaria (NUK) , il grande edificio a destra. Ci vollero cinque anni per costruirla (1936–1941) ed è la più importante opera dell'architetto in Slovenia. L'eccezionale combinazione di mattone e pietra della facciata prende ispirazione dagli artisti italiani. All'interno la monumentale e celebre scalinata in marmo nero di Podpeč porta alla la sala di lettura principale. La maniglia sull'entrata principale i lampadari, le finestre, l'arredamento sono tutti dettagli che compongono il quadro perfetto della biblioteca. Il sabato vengono organizzate visite guidate.

Passando da Križanke e verso Mirje
Sotto il NUK si gira a destra su Gosposka ulica e dopo poco ci si trova quasi davanti al Museo civico e a Križanke. Strada facendo si può vedere anche la statua di Mosè sulla parte orientale del NUK sopra l'entrata secondaria. Sembra come se la statua fosse sospesa in aria. Ma è pura illusione e sembra così perché è priva di piedistallo. Anche in questa opera c'è lo zampino di Plečnik. E non solo in questa opera ... Solo poco più avanti del Museo civico si trova Križanke – al tempo sede dei cavalieri teutonici trasferitisi a Lubiana nel XIII secolo. Dopo la Seconda guerra mondiale gli ordini monastici furono trasferiti, e tra gli anni 1952 e 1956 l'edificio poté essere completamente restaurato. La ristrutturazione fu affidata a Plečnik che da solo e con l'aiuto dei propri studenti progettò anche l'anfiteatro all'aperto sul cortile maggiore dove ogni anno si svolge il Festival estivo. Si attraversa direttamente Trg francoske revolucije e passando l'obelisco a Napoleone si volta a sinistra su Emonska ulica per poi attraversare ancora Zoisova cesta . La parte della via da questo punto fino al fiume Ljubljanica a sinistra è realizzata secondo l'idea di Plečnik.
Proseguendo per Emonska cesta si passa accanto alla cappella con la celebre statua scura della Madre di Dio di Trnovo e si raggiunge l'incrocio con Mirje. Qua si prende la strada a destra e ci si ritrova davanti ai resti delle antiche mura romane di Emona (questo era il nome di Lubiana al tempo). Subito a destra - dietro il muro - si possono vedere anche i resti delle case romane. Un po' più avanti vi è l'incrocio con la Barjanska cesta, dall'altra parte del quale s'intravede un muro molto alto che nell'antichità servì per difendere la città dalle invasioni barbariche. Ma non solo il muro, anche i due canali di difesa furono ideati con lo stesso intento. I canali per i quali si procede furono poi coperti di terra. Invece il muro già abbastanza rovinato fu restaurato alla fine del XIX secolo dall'archeologo di Graz Walter Schmidt, mentre Plečnik fu colui che completò il lavoro negli anni Venti e Trenta del secolo scorso. L'architetto sloveno progettò il tutto come un parco archeologico ma visto che il muro ostacolava l'espansione della città, predispose anche dei passaggi . A Mirje aveva pensato anche ad un viale alberato di pioppi molto snelli che oggi non c'è più.

Il Ponte di betulle
Lungo il muro si prosegue fino al semaforo dove si volta a sinistra sull'ordinata Groharjeva ulica e poi ancora fino al semaforo successivo dove si va ancora a sinistra. Sulla propria destra scorre il fiume (meglio dire fiumiciattolo) Gradaščica ma in lontananza si può già vedere l'imponente Chiesa di San Giovanni Battista di Trnovo e il rinomato Trnovski most (Ponte di Trnovo) sul quale crescono le betulle. Il ponte fu costruito tra gli anni 1929 e 1932. È noto per le piramidi a forma di campanili, la massiccia balaustra con la statua di Giovanni Battista, il santo patrono della chiesa, nonché le betulle. Il ponte è abbastanza largo con le sue caratteristiche da viale assomiglia molto ad una piazza. Fu proprio questa l'idea di Jože Plečnik visto che c'era poco spazio davanti alla chiesa. Inoltre allargò l'area sopra il fiume Gradaščica e ne pianificò il mercato. A sinistra dalla chiesa si trova la Karunova ulica e la prima casa proprio dietro la chiesa è la casa di Plečnik , dove il maestro visse dal 1921 fino alla sua morte nel 1957. Oggi la casa ospita il Museo di Plečnik.

Ancora a Prule
Finita la visita alla casa di Plečnik si prende la Karunova ulica e si va verso Sud (sui dossi stradali) fino ad arrivare a Ziherlova ulica. Si gira a sinistra e si pedala dritto e con prudenza verso il fiume Ljubljanica. Attenzione perché la via è molto stretta e piena di macchine parcheggiate. Vabbè, più che dritto si procede a zig-zag. Raggiunta la riva del fiume, voltare a destra per poi attraversare il ponte accanto alla rotonda. Dal ponte si può ammirare la pianificazione perfetta delle rive del Ljubljanica realizzata da Plečnik . Giunti sull'altro lato del ponte si gira a sinistra. Questa parte della città si chiama Prule. Da Grudnovo nabrežje si potrebbe proseguire lungo il fiume verso la prossima fermata, ma la parte antica di Prule, chiamata Žabjak , è così pittoresca che sarebbe proprio un peccato perderla. Per questo a Merosodni trg si gira a destra e di nuovo a sinistra sulla prima strada. Si fa qualche pedalata per Žabjak fino a giungere davanti al Palazzo Gruber (oggi l'archivio nazionale) presso Zvezdarska ulica. Al semaforo pedonale si attraversa Karlovška cesta ed ecco che si raggiunge Levstikov trg.

Piazza Levstik (Levstikov trg) e la Lubiana medievale
Una volta la piazza portava il nome del patrono della Chiesa di San Giacomo. Nel 1926 e 1927, Plečnik circondò la parte centrale della piazza con sfere di pietra che simboleggiano il rosario, e con il viale degli aceri platanoidi. Inoltre divise la piazza dall'area circostante con una serie di pioppi molto snelli. Nel 1938 Plečnik sostituì anche il pilastro di sostegno della colonna di Maria nella parte anteriore della piazza e ne mise uno nuovo e più alto progettato da lui stesso. Il maestro spostò in fondo alla piazza la fontana di pietra in stile barocco.
Ci si dirige verso la meta ritornando per Stiška ulica (a sinistra) e subito dopo a destra su Gallusovo nabrežje. Proseguendo accanto al fiume si raggiunge Čevljarski most (il Ponte dei calzolai) – ovviamente anche questo opera di Plečnik. Fu costruito tra il 1931 e 1932 e sostituì il vecchio ponte di ghisa. Gli venne dato il nome dei calzolai perché lì un tempo gli artigiani del mestiere riparavano le scarpe e vendevano i propri prodotti. Ancor prima il ponte apparteneva ai macellai che nel 1614 furono però trasferiti per ragioni sanitarie più giù, vicino all'odierno mercato. Il percorso non porta sul Ponte dei calzolai ma continua lungo la Ljubljanica sullo Cankarjevo nabrežje fino al Triplice ponte , l'ultimo capolavoro di Plečnik che visiteremo oggi. No, se l'abbiamo detto altrove, lo diciamo anche qui: il Triplice ponte venne costruito dal 1929 al 1932 quando Plečnik aggiunse al ponte centrale in pietra, su ciascun lato, un altro ponte pedonale, creando così l'affascinante simbolo di Lubiana.

Si è quasi giunti alla fine del percorso, cioè a Piazza Prešeren. Bisognerebbe solo attraversare i lTriplice ponte per concludere il giro. Ma come promesso all'inizio, si può anche già andare a pranzo. Accanto al municipio vi sono almeno due trattorie molto buone, mentre un po' più in là ...

 

Le arcate e il mercato coperto. 1940–1942
Le arcate sul mercato centrale sono tra le strutture più importanti con le quali Plečnik caratterizzò Lubiana. Le chiamano anche i mercati e furono costruite secondo i progetti dell'architetto tra il 1940 ed il 1942. Siccome fanno parte del monumentale ambiente cittadino, furono concepite in stile classico. La serie di arcate si erge lungo la riva destra del fiume Ljubljanica tra il Triplice ponte e il Ponte dei draghi. Le arcate comprendono il padiglione, il colonnato coperto ed il tempio. Tuttavia, Plečnik progettò due livelli di arcate: la parte superiore al livello dell'odierno Adamič Lundrovo nabrežje e il livello inferiore appena sopra il livello dell'acqua del fiume. Nella parte superiore erano previste delle botteghe nelle arcate, su quelle sottostanti una passeggiata con i mercatini. Entrambi i livelli sono collegati tra loro con scalinate a spirale. Al centro del progetto Plečnik aveva pensato a un nuovo ponte coperto sulla Ljubljanica che però non fu mai realizzato. Nel 2010 è stato invece realizzato il moderno Ponte dei macellai.

Peglezen. 1932–1934
All'inizio degli anni Trenta, Plečnik pianificò la ristutturazione di Vodnikov trg e del palazzo comunale nella vicina Krekov trg che prevedeva anche l'utilizzo del lungo spazio triangolare creatosi per via del terremoto del 1895 tra la Poljanska cesta e la Kapiteljska ulica. Il piano della piazza non fu mai accolto, invece il direttore del settore urbanistico cittadino si innamorò così tanto del progetto della casa triangolare da ordinare subito la costruzione della struttura commerciale e residenziale. I due piani della casa sono davvero molto differenti tra loro, mentre davanti vi è pure un piccolo giardino invernale. Di fronte alla facciata Plečnik ha posto anche un'alta asta da bandiera in legno e l'ha colorata di rosso, bianco e blu.

Hrvatski trg. 1938–1939
Un tempo la piazza prendeva il nome da San Pietro ma nel 1910 fu rinominata Piazza Croazia. In origine nella parte centrale della piazza vi era un parco che però fu ristrutturato in forma ovale con sentieri circolari e diagonali. Sul lato sud-ovest del parco vi è un'edicola, mentre il monumento ai caduti durante la Prima Guerra Mondiale fu spostato nella parte Sud del parco.

La chiusa sul fiume Ljubljanica. 1939–1945
Per via della nuova disposizione dei versanti del fiume la cui architettura richiedeva un livello dell'acqua stabile e costante, Plečnik progettò la costruzione di una chiusa fluviale. Si ispirò ai motivi degli antichi Egizi, dei Greci e degli Etruschi. La chiusa fu completata solo nel 1945.

Žale. 1937–1940
Invece del consueto obitorio, l'architetto Jože Plečnik ebbe l'idea di costruire più cappelle distinte nel parco di fronte al cimitero. L'ingresso consiste in una combinazione realizzata da due ali e un peristilio intermedio che separa la città dei vivi con la città dei defunti. La struttura più interessante è la Cappella di Sant'Andrea, la forma della quale ricorda molto le antiche terme romane.

Lo Stadio centrale di Lubiana (Stadio Bežigrad). 1925–1939
Lo Stadio venne costruito su richiesta dell'Associazione cattolica di ginnastica Orli che lo utilizzava per i propri allenamenti, i saggi di ginnastica e i raduni. Plečnik costruì un muro di cinta intorno al terreno di forma irregolare, davanti all'ingresso sulla curva Est, invece, costruì un porticato di colonne. La parte Ovest venne poi messa in risalto da mura alte, invece gli spalti accanto all'arena vennero aggiunti poco a poco. Durante il Congresso eucaristico del 1935 vennero costruite le tribune d'onore nella parte Ovest ed a Sud la simbolica colonna con la Rosa dei venti.

Navje. 1936
In origine il cimitero centrale di Lubiana si trovava in quel posto. Pian piano il cimitero divenne troppo piccolo, quindi decisero di costruirne uno nuovo a Žale. Plečnik volle modificare il vecchio cimitero trasformandolo in un cimitero onorario per i personaggi sloveni più illustri, ma l'idea non fu mai realizzata. Con Ivo Spinčič sistemarono una piccola parte del parco dove posero le lapidi di venti personaggi sloveni più importanti. La maggior parte delle lapidi si trova nell'atrio di colonne, detto anche il »Pantheon sloveno«. Del cimitero originale restano solo alcuni sepolcri di personaggi illustri, tra i quali anche quello dei genitori di Plečnik.

Il Seminario di Baraga (Il Collegio accademico). 1938–1942
Plečnik disegnò i progetti per il seminario già nel 1936. L'edificio era stato ideato a forma circolare con un tratto diagonale e tale forma era stata ripresa dal Colosseo e da Castel Sant'Angelo di Roma ai quali Plečnik si era ispirato. I lavori iniziarono nel 1938 ma per via della Seconda Guerra mondiale fu costruita solo la mezzaluna Sud. La mancanza di fondi costrinse Plečnik a numerose razionalizzazioni, alla fine l'architetto rinunciò addirittura ai diritti d'opera. La parte Nord non fu mai costruita e l'edificio non diventò mai sede del seminario.

La Chiesa di San Francesco d'Assisi (la Chiesa di Šiška). 1925–1928
L'ordine francescano di Lubiana ordinò a Plečnik la progettazione della chiesa già nel 1924. Plečnik beneficiò delle proprie esperienze acquisite durante la pianificazione della chiesa di Praga e le utilizzò anche durante l'ideazione di questa chiesa. Tuttavia, in questo caso – a differenza di quella di Praga - l'architetto volle mettere in rilievo la parte centrale della chiesa, nonché progettare un nuovo campanile. Vi è solo un campanile che è accostato simmetricamente lungo la chiesa ed è parte integrante della struttura tanto da non rientrare quasi nelle dimensioni planimetriche ortogonali. La Chiesa fu iniziata nell'autunno del 1925, mentre il campanile fu costruito nel 1931. La sistemazione dell'interno della chiesa procedette a rilento. In origine fu collocata una variante più semplice dell'altare principale, degli altari laterali e del pulpito. Molto interessante è il fatto che Plečnik posizionò l'intera parte dell'altare nel cuore della navata centrale, quindi proprio in mezzo ai credenti, cosa non proprio comune al tempo. I lampadari furono messi sino al 1937 e dopo poco anche il pilastro con la luce eterna. Nel dopoguerra, l'architetto completò l'altare principale, mentre negli anni Cinquanta progettò l'arredo per la sagrestia, la cappella e il fonte battesimale.

La Chiesa antica di Šiška. 1933–1936
La Chiesa di San Bartolomeo è la più antica a Lubiana. Fu costruita già prima dell'XI secolo ma fu menzionata per la prima volta per iscritto solo nel 1308. Nel XVI e all'inizio del XVII secolo vi si svolsero molte liturgie protestanti. Nel 1825 bruciò. Fu ristrutturata molte volte, l'ultima tra il 1933 ed 1936 sotto la cura di Plečnik durante la quale venne rimosso l'intonaco per rendere visibile il muro in pietra. L'architetto progettò anche l'atrio colonnato sul retro e la scalinata con il caratteristico lampione accanto alla chiesa.

Il palazzo di Vzajemna zavarovalnica (oggi Zavarovalnica Triglav). 1928–1930
Vzajemna zavarovalnica era una società di assicurazioni slovena che prese ad esempio l'operato delle società di assicurazioni europee più sviluppate del tempo. I dirigenti dell'azienda ordinarono a Plečnik la progettazione del palazzo. Tuttavia, l'architetto passò il progetto al suo pupillo France Tomažič. Solo la facciata, straordinaria già di per se, fu idea di Plečnik, che usò solo materiale di origine slovena. La facciata comprende simboli che rappresentano l'attività cui è destinato l'edificio. La parte in pietra del pianoterra e le pietre sulla facciata testimoniano di un noto proverbio sloveno "Kamen na kamen – palača" (pietra su pietra - palazzo), mentre le colonne sui balconi comprendono doppie ispessiture (invece di singole) e ricordano le spighe di grano del proverbio "Zrno na zrno – pogača" (Chicco su chicco - focaccia). Sulle colonne in mattone sono bene in rilievo le fessure tra le file orizzontali così che ricordano le colonnine di monete e ripetono il detto conosciuto: "Dinaro su dinaro...". L'imponente entrata che continua poi nell'atrio fino alla maestosa scalinata dà verso la stazione ferroviaria, quindi verso i clienti della società (i contadini e gli artigiani) che giungevano a Lubiana in treno e ai quali era destinata la compagnia assicuratrice.

L'edificio della Corte Costituzionale (ex Camera di Commercio). 1925–1927
L'interno fu ristrutturato durante l'adattamento del vecchio edificio per la Camera di Commercio. La scalinata a spirale all'interno è molto particolare ed è tra le più spettacolari di Lubiana.

Il Liceo Jože Plečnik (ex Liceo delle suore orsoline). 1939–1947
Per via della facciata principale rivolta verso Nord, la maggior parte del giorno l'edificio si trova in ombra. E perciò Plečnik usò particolari tessiture grafiche e diversi intonaci per ravvivarla. Il portale è come una ruga sulla superficie della facciata il quale serve solo come contorno alla finestra sopra l'ingresso. Il pianoterra fu ideato per vari locali, il che rimane tutt'oggi. Nel 1966 l'architetto Edo Ravnikar finì la parte frontale, concludendo così con i lavori all'edificio.

Il parco Zvezda (Stella) e la Piazza del Congresso. 1928–1940
La piazza era in parte aperta già nel periodo barocco, mentre nel periodo degli antichi Romani in questo punto sorgeva una trincea di difesa davanti alle mura della città Emona. Siccome ai margini del parco si ergeva il convento dei frati cappuccini, la chiamarono anche la Piazza dei cappuccini. Il monastero fu sciolto già nel 1782 con il decreto dell'imperatore e fu demolito negli anni seguenti. La piazza venne allargata e prese il proprio nome per via del Congresso della Santa Alleanza, svoltosi a Lubiana nel 1821. Dopo il congresso pianificarono il parco, già al tempo con il nome »Zvezda« per il percorso nel parco a forma di stella. Nel 1928 Plečnik iniziò con i lavori nel parco. Propose di piantare platani, una disposizione dei vialetti geometricamente più regolare e il restringimento dei sentieri. I'idea fu realizzata solo in parte: nel 1938 misero la stazione meteorologica alla fine di Vegova ulica, invece il progetto con i platani fu concluso solo nel giugno del 1940. Nel 1954 fu sistemato il basso sostegno in pietra per la grande ancora, simbolo del ritorno della regione Litorale alla madrepatria slovena. Di fronte all'edificio Kazina si erge il monumento alle dimostrazioni femminili del 1943 durante l'occupazione italiana di Lubiana. L'architetto progettò il monumento l'anno successivo.

Vegova ulica. 1932–1947
L'idea di Plečnik per Vegova ulica, che prende il nome dallo studioso sloveno Jurij Vega, fu di renderla una via culturale lungo la quale si ergono la sede dell'Università di Lubiana, il liceo, Glasbena matica, la scuola di musica e la Biblioteca nazionale ed universitaria. La via collega la Chiesa di Trnovo (lungo la Emonska cesta), Trg Francoske relovucije, la Piazza del Congresso, il parco Zvezda, nonché il progettato Južni trg che però non fu mai realizzato. Plečnik sistemò la via in modo progressivo. Nel 1932 iniziò con la restaurazione della facciata dell'Associazione musicale (Glasbnena matica) per con proseguire con l'approfondimento della via. A tal proposito progettò il parco sul lato orientale della via, proprio sui resti delle mura medievali. Il parco è leggermente rialzato e parte dalla sede dell'Università, continua accanto alla Biblioteca e finisce con il monumento al poeta sloveno Simon Gregorčič e Trg Francoske revolucije. Ai margini del parco vi sono i monumenti ai personaggi illustri sloveni – davanti alla Glasbena matica sono onorati i compositori, invece di fronte al NUK i linguisti. Gli alti ed eleganti alberi di pioppo, nonché i bassi aceri platanoidi articolano bene l'ambiente della via che Plečnik ideò come raccordo anche visivo tra Kongresni trg e Trg Francoske revolucije.

La Biblioteca nazionale ed universitaria NUK. 1936–1941
La biblioteca fu fondata nel 1774 con l'ordine dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria affinché venissero destinati all'uso pubblico i libri salvati dall'incendio nel collegio dei gesuiti di Lubiana, dissolto l'anno prima. Venne costituita a Vodnikov trg la Biblioteca del liceo e i libri furono destinati al pubblico. La biblioteca riceveva una copia obbligatoria di ogni pubblicazione nel territorio della regione Carniola. Poi la biblioteca divenne regionale e nel primo dopoguerra ancora la Biblioteca nazionale di studio. Con la fondazione dell'Università di Lubiana nel 1919 assunse le funzioni di biblioteca universitaria. Lo spazio era troppo poco anche ampliando con una sede secondaria nell'edificio dove oggi si trova il Liceo Poljane. Nel 1927 decisero di costruire una nuova biblioteca ed incaricarono Plečnik di pianificare il progetto. In origine, l'architetto volle costruire la biblioteca nel parco Tivoli ma il progetto non fu mai realizzato. La nuova ubicazione proposta si trovava presso la Turjaška ulica, sul punto dove una volta si ergeva il palazzo degli Auersperg, distrutto poi dal terremoto nel 1895. Plečnik realizzò i progetti tra il 1930 ed il 1931 ma la Biblioteca nazionale ed universitaria venne finita solo nel 1941. L'idea era di creare una struttura a quattro piani con due cortili interni. La pianta è a forma rettangolare irregolare che si adatta allo spazio a disposizione. Gli oltre otto mila metri quadri della biblioteca ospitano una raccolta di circa 240.000 unità di materiale stampato

Križanke. 1952–1956
La sistemazione del complesso che un tempo servì come monastero ai monaci tedeschi fu l'ultima grande opera che Jože Plečnik progettò quando aveva ottant'anni. Per molto tempo non si sapeva cosa farne del monastero, l'architetto però propose di ristrutturare il vasto cortile principale in un teatro all'aperto. Il cortile fu poi pavimentato ed accanto alla facciata vennero costruite le arcate a forma di palchi teatrali.

Trg francoske revolucije. 1929
Sistemazione della piazza e posa dell'obelisco a Napoleone che è uno dei rari monumenti a Bonaparte al mondo. Nel 1809 l'imperatore francese, sul territorio dell'attuale Slovenia, Croazia, Istria, della Dalmazia e del Goriziano, nonché su una parte della Carinzia e del Tirolo, fondò le Province illiriche (1809-1813). Così ottenne la separazione dell'Austria dai propri accessi al Mar Adriatico e collegò il proprio impero con quello Ottomano. Lubiana fu la capitale delle Province che non fecero mai parte dell'impero francese, però gli erano completamente sottomesse. I francesi introdussero nel territorio sloveno il diritto civile. Inoltre furono grandi promotori dello sviluppo scientifico e tecnologico, nonché dell'introduzione della lingua slovena come lingua ufficiale. Ciò contribuì non poco alla sensibilizzazione della coscienza nazionale, per cui i sloveni non videro in Napoleone l'aggressore, bensì il liberatore dal dominio austriaco. All'obelisco si deve quindi guardare anche in prospettiva dell'influenza di Napoleone in Slovenia.

Il muro romano a Mirje. 1926–1938
Il muro di difesa dell'antica Emona, trascurato per quasi duemila anni ai margini della città, venne restaurato per la prima volta dall'architetto viennese Schmidt che però non si dedicò mai a progetti di sistemazione architettonica più ampi. Jože Plečnik fini il suo lavoro innalzando il muro nel quale realizzò anche delle aperture – porte con le quali volle collegare le due parti di Lubiana separate dal muro. La trincea di difesa sulla parte esterna del muro fu ricoperta e su di essa fu realizzata una strada. Plečnik pianificò anche il viale, progetto che non fu mai iniziato. L'ingresso in città fu decorato con colonne o piramidi, invece nella torre posizionò il lapidario. Le porte sul muro non imitano le porte romane originali, bensì sono una soluzione originale dell'architetto sloveno.

Il ponte di Trnovo. 1929–1932
Un tempo, la Emonska cesta e il ponte di Trnovo erano gli unici collegamenti terrestri tra i quartieri di Trnovo e Krakovo e la città interna fortificata. Lungo le rive del fiume Ljubljanica erano separate dallo Zoisov graben (Canale di Zois).. Prima i ponti erano in legno e molto stretti, nel 1932 è invece stato realizzato un nuovo ponte in cemento armato he resiste tutt'oggi. È largo venti metri, ai lati è rivestito dal calcare di Podpeč e alle estremità del ponte vi sono quattro piramidi basse. Al centro della balaustra orientale vi è un elegante obelisco e di fronte ad esso la statua di San Giovanni Battista, opera di Nikolaj Pirnat. Il vialetto di betulle sul ponte rappresenta una particolarità urbanistica se confrontata agli altri ponti su scala europea e mondiale.

La casa di Plečnik. 1924–1930
Ritornato dall'estero nel 1921, l'architetto si trasferì a Trnovo, in una casa a pianterreno in Karunova ulica 4. Tra il 1923 ed il 1925 Plečnik fece costruire sul lato occidentale un edificio minore a forma di cilindro, e, comprata la vicina casa nel 1929, sistemò anche il giardino invernale a Sud. L'architetto visse qui fino alla morte nel 1957. La casa di Plečnik a Karunova ulica 4 e 6 è stata oggi trasformata in museo con il lapidario e l'arredamento originale.

La pianificazione delle rive del fiume Ljubljanica tra Trnovo e Prule. 1929–1945
Iniziarono la sistemazione delle rive dei fiume subito dopo il terremoto che colpì Ljubljana nel 1895. Allora l'architetto Keller di Graz sistemò il letto del fiume Ljubljanica tra Novi trg e il Triplice ponte. I lavori stagnarono per molto tempo per via della Prima guerra mondiale, Successivamente ripresero sotto la direzione dell'architetto Plečnik e durarono dal 1929 al 1945 quando venne realizzata la chiusa presso Ambrožev trg. Il progetto dell'architetto sloveno inizia a Špica e continua lungo il fiume verso il cuore della città. La particolarità del progetto sono le rive in pietra con scale e terrazze come passeggiate. Siccome Plečnik adattò le terrazze in base allo spazio disponibile, sono per la maggior parte disposte tra muri in cemento. La pianificazione delle rive del fiume prevedeva anche progetti per la costruzione di ponti sul Ljubljanica e la sistemazione delle rive del fiume Gradaščica.

Piazza Levstik (ex Šentjakobski trg) e Zoisova cesta. 1926–1927
La sistemazione dei viali, della fontana, del segno religioso di Maria (però soltanto nel 1938), della piramide di Zois e dei percorsi pedonali della piazza e della via furono tra i primi progetti di Plečnik a Lubiana. L'architetto inoltre restaurò e sistemò la Zoisova cesta dove vi fu al tempo una trincea per la difesa.

Il Ponte dei calzolai (Šuštarski most). 1931–1932
Il Ponte dei calzolai si trova sul punto d'incontro di tre piazze di Lubiana – Stari trg, Mestni trg e Novi trg. Già in epoca medievale fu costruito il cosiddetto Ponte superiore, abbastanza largo da permettere attività commerciali e dove i macellai vendevano i propri prodotti. È così che venne prima chiamato il Ponte dei macellai che però buttavano i resti e la spazzatura direttamente nel fiume Ljubljanica. Nel 1614 i macellai furono perciò spostati per motivi sanitari sul ponte presso la Chiesa di San Nicola e sul loro vecchio ponte vennero introdotti i calzolai. Nel 1867 il vecchio ponte in legno fu sostituito da uno in ghisa, realizzato a Dvor. Alla fine degli anni Venti e all'inizio degli anni Trenta del XX secolo, Plečnik progettò la costruzione di un nuovo ponte in cemento che avrebbe restituito l'aspetto originale al Ponte dei calzolai e ai vari mercatini. Il ponte fu finito nel 1931, mentre quello in ghisa fu trasportato a Moste.

Il Triplice ponte. 1929–1932
I celebri tre ponti ideati da Plečnik sono il simbolo di Lubiana. Già nel Medioevo in questo punto si poteva attraversare il Ljubljanica e si dice che fu il primo ponte sul fiume a Lubiana che non avesse origine nell'antichità. I ponti di quell'area venivano costantemente ristrutturati. Fino all'inizio del XIX secolo i ponti erano tutti in legno, solo nel 1842 sostituirono il vecchio Ponte dell'ospedale e costruirono un ponte di pietra così forte e robusto da rimanere quasi intatto dopo il 1895 ed il terremoto che distrusse buona parte di Lubiana. Tuttavia, il ponte divenne troppo stretto e visto che sul ponte correva anche il tram, decisero di allargarlo. Confidarono il progetto a Plečniku il quale riuscì, con la costruzione di due nuovi ponti pedonali su ciascun lato di quello già esistente, a preservare il ponte vecchio di pietra. Formulò una composizione omogenea con massicci parapetti a colonne in pietra artificiale, il tutto congiunto con la terrazzina inferiore appena sopra il livello del fiume Ljubljanica.

Trattoria Sokol, Ciril-Metodov trg 18
Tipo: trattoria. Offerta gastronomica: piatti (sloveni) tradizionali, specialità di selvaggina, ricette a base di funghi, birra di produzione locale – chiara e scura. Particolarità: ambiente antico

Enoteca Gospodarsko razstavišče (Svarunov hram) – padiglione Jurček, Dunajska cesta 18
Tipo: enoteca, trattoria. Offerta gastronomica: vini selezionati, piatti tipici sloveni.

Trattoria Piramida, Celovška 18, Ljubljana
Tipo: trattoria, pizzeria. Offerta gastronomica: spuntini, pranzi, pizze.

Pizzeria Piazza, Parmova 51
Tipo: trattoria, pizzeria. Offerta gastronomica: cucina italiana, cucina internazionale, pizze, spuntini. Particolarità: ambiente piacevole che ricorda molto le vecchie città italiane.

Trattoria Guliver, Vilharjeva 43
Tipo: trattoria. Offerta gastronomica: spuntini e pranzi di giorno, cucina internazionale, piatti a base di pesce.

Il Ponte di Trnovo
Per via del marciume, il ponte di legno cedette il 3 Maggio 1875. In quel momento il cocchiere della carrozza, insieme al cavallo e alla signora nella carrozza, cadde nel fiume. Fino alla sistemazione del fiume Gradaščica, il lato Ovest del ponte servì come bagno per cavalli. In particolare di domenica mattina i cittadini portavano i propri cavalli a fare il bagno nell'acqua del fiume. I contadini con i carri pieni di fieno non passavano per il ponte, ma per la maggior parte attraversavano il fiume direttamente con il bestiame per farli rinfrescare un po'. Due vie molto ripide oggi già coperte di terra, infatti, portavano da entrambi i lati verso le sponde del Gradaščica. Proprio su una di queste vie e davanti alla casa del parroco di Trnovo, venne sistemato un piccolo parco secondo i progetti di Plečnik. Oggi nel parco si possono vedere le statue dei quattro pittori impressionisti sloveni più importanti.

Il Palazzo Vzajemna zavarovalnica
Le numerose monete sulle colonne della facciata dell'edificio nascondono altri due proverbi sloveni che parlano di denaro. Ogni colonna nell'area del nuovo piano è formata da due colonne più piccole – quella lungo la finestra è fatta di 28 strati in mattone, mentre quella accanto al parapetto ne ha 10. In mezzo vi è un cilindro in pietra. Le 28 monete della colonna simbolizzano il detto Denar sveta vladar (I soldi fanno girare il mondo), i dieci nella parte inferiore invece il detto sloveno Z zlatom se ljubezen dobi (i soldi portano l'amore vero).

Il parco Zvezda (Stella)
La parte superiore del parco (presso la Slovenska cesta) dove c'era un cimitero comune al tempo dell'antica Emona, fu progettata negli anni Sessanta del XX secolo dall'architetto Anton Bitenc. È qua che dal 1966 si può vedere uno tra i più importanti monumenti risalenti all'impero romano in Slovenia, la statua dorata del cittadino romano del IV secolo, scoperta però solo nel 1836 in occasione dello scavo delle fondazioni per il vicino edificio di Kazina.

L'obelisco di Napoleone
Durante la realizzazione dei progetti di Plečnik riguardanti la piazza Trg francoske revolucije (allora si chiamava Valvazorjev trg), fu eretto anche il monumento in marmo bianco di Lesina dedicato a Napoleone. Dinko Puc, al tempo sindaco di Lubiana, posizionò nella nicchia nella parte inferiore dell'obelisco una scatola con dentro le ceneri di un anonimo soldato francese, caduto in nome del proprio imperatore e per la nostra libertà, provenienti dal cimitero di Nadgorica nei pressi di Črnuče. La pietra dell'obelisco porta una breve scritta in lingua francese, rivolta verso Rimska cesta. I tagliapietre murarono la nicchia sopra la quale posero altri blocchi di pietra. Il 10 ottobre 1929, giorno dell'inaugurazione della piazza, la Vegova ulica era ornata da 70 alberi decorativi. All'inaugurazione era presente anche il ministro francese in onore del quale suonarono anche la Marsigliese. Il discorso d'onore fu addirittura trasmesso alla radio, mentre per i presenti furono sistemati impianti audio. Sulla facciata del Palazzo diocesano nel quale Bonaparte pernottò il 28 aprile 1797, affissero una lapide in memoria dell'evento. L'intero monumento a Napoleone costò 154.000 di denari del tempo. A titolo di paragone: per una copia del giornale Slovenski narod si doveva pagare 1 dinaro, e 10 dinari per un litro di vino di buona qualità.

Il sentiero non presenta particolarità ma visto che per la maggior parte si snoda lungo le strade dove sono presenti sia ciclisti che altri mezzi di trasporto, bisogna essere comunque attenti.
Sulla Livarska ulica che è a senso unico non è permesso andare in bici in senso contrario.