IL GRANDE ASSIOLO
Lunghezza
66,7
Lunghezza 66,7 km
Durata del percorso
05:00
Durata del percorso 05:00
Največja strmina vzpona[%]
5
Livello massimo della salita: 5 %
Livello massimo della discesa: 11 %
Livello medio della salita: 7 %
Livello della salita oltre 5%: 9,10 km
Altezza minima del percorso: 894 m
Altezza massima del percorso: 279 m
Differenza d'altitudine: 1303 m
Poraba kalorij
10174
Consumo di energia per gli uomini: 10174 kJ (2430 kcal)
Consumo di energia per le donne: 8290 kJ (1980 kcal)
Difficoltà
Difficoltà: Molto difficile
Tipologia del terreno ciclabile
Tipologia del terreno ciclabile: Misto
Tipo di bici: Bici da trekking
Breve descrizione

Questo percorso che deve il nome alla sagoma che si forma seguendo il percorso è uno tra i più impegnativi descritti in questo portale. Non solo per la lunghezza e per gli oltre 1200 metri di differenza d'altitudine o per le due salite sulle quali quasi si addenta il manubrio o magari per le due discese sulle quali si scende impauriti dal pensiero di cadere a testa in giù, bensì anche perché nel tratto più impegnativo è molto difficile anche orientarsi. Ma le bellissime vedute e gli stupendi panorami ripagano lo sforzo. I meno preparati potranno dividere il percorso in due parti, soprattutto perché dopo aver superato la prima salita e la discesa verso la valle Tuhinjska dolina, le Terme Snovik sono pronte per farci allontanare la stanchezza muscolare e a prepararci per il tratto successivo. Dividendo il percorso in due e percorrendolo in un giorno e mezzo, avremmo molto più tempo da dedicare alle tantissime ricchezze naturali e culturali che di certo non mancano lungo il percorso.

Percorso

Šentjakob – Pšata – Mala Loka – Prelog pri Ihanu – Krumperk – Škocjan– Brdo pri Lukovici – Velika Lašna – Vaseno – Snovik – Bela Peč – Gozd – Brezje nad Kamnikom – Mekinje – Kamnik – Križ – Mengeš – Trzin – Črnuče – Nadgorica – Šentjakob

Šentjakob
Saliamo in sella al nostro "cavallino d'alluminio" nel parcheggio presso la chiesa di S. Giacomo e imbocchiamo la strada principale Črnuče–Litija verso il centro dell'abitato. Sulla nostra sinistra troviamo la fabbrica di vernici e lacche Belinka ; arrivati all'abitato scomparirà velocemente dalla vista. Tagliamo la strada verso Domžale e proseguiamo fino al cavalcavia sopra l'autostrada. Da qui guardando oltre i campi possiamo vedere il reattore dell'Istituto Jožef Štefan a Podgorica . La guida è piacevole e pianeggiante, e l'asfalto ci dà la sensazione che il percorso verrà svolto molto facilmente.

Pšata
Ben presto arriviamo al villaggio di Pšata che porta lo stesso nome del torrente che lo attraversa . All'inizio non si capisce bene se sia un fiume o un torrente, ma dalla grandezza del letto sembra essere un torrente. Lo stesso parere si può leggere sul sito web del Comune. Al compenso invece troviamo il fiume Pšata che confluisce dalla parte destra al fiume Kamniška Bistrica, e arricchisce le sue acque già a Domžale. Avendo da poco iniziato a pedalare proseguiamo veloci e arrivati in centro a Bišče svoltiamo verso nord. Per tutto il tempo guidiamo lungo i campi ben coltivati, dove la terra, fertile già di suo, viene lavorata ed arricchita dalla brava gente del luogo.

Mala Loka
A Mala Loka vale la pena visitare il monastero delle monache di S. Croce (Palazzo Mala Loka) . Il monastero è abbellito da una torre che collega i due edifici. Dirimpetto al monastero possiamo vedere un monumento a forma di croce in memoria dei caduti durante la Prima guerra mondiale e del congresso eucaristico . Proseguiamo lungo il letto del torrente Mlinščica fino al cavalcavia sopra l'autostrada. Ci saliamo solo se vogliamo ammirare meglio i campi circostanti e le Alpi di Kamnik che vi sovrastano . Il nostro percorso si snoda proprio sotto di loro e quando inizieremo a vederle sempre più distanti ci verrà da dubitare della nostra sensazione iniziale sulla facilità del percorso dell'"Assiolo". All'incrocio vediamo una tabella che segnala il sentiero ciclistico, quello che stiamo percorrendo , ma non lo seguiremo per intero, pertanto dobbiamo stare attenti che tali e simili tabelle, che non sono poche, non ci facciano perdere. Passata Kamniška Bistrica attraversiamo il sentiero escursionistico "Zelena os - Asse verde" che scorre lungo le sue sponde. La sua descrizione la troviamo tra i percorsi escursionistici . Attraverso un piccolo bosco arriviamo fino all'abitato Prelog, attaccato a Ihan. All'incrocio svoltiamo nuovamente verso nord.

I trampolini di Ihan
Per un po' guidiamo lungo l'autostrada e presso il raccordo destro adocchiamo il ristoro vicino ai trampolini di Ihan. Speriamo che l'invito "Welcome bikers" verrà presto accompagnato anche dall'insegna in lingua slovena "Dobrodošli kolesarji" e magari anche in lingua italiana. Se abbiamo abbastanza tempo a disposizione possiamo riprendere fiato vicino allo stagno e fare due chiacchiere con la famiglia delle oche che forse verrà a trovarci nell'attesa di ricevere qualcosa di buono da porre nel becco. Poi possiamo visitare anche i trampolini per il salto con gli sci dove, a malincuore dei saltatori, vengono mantenuti solamente i trampolini minori, coperti con della plastica, mentre quello grande si sta degradando tristemente. Inoltre non ha più neanche la pista di partenza. Subito dietro i trampolini intraprendiamo uno sterrato che ci porterà attraverso il bosco verso Gorjuša e il castello Krumperk.

Il castello Krumperk
Appena arrivati dal bosco sentiamo il rumore delle armi e il nitrito dei cavalli. "Non sarà mica che Adam Ravbar sta radunando nuovamente le sue truppe per andare in battaglia?" Forse l'allucinazione è dovuta alla prima salita e all'aspettativa di vedere il castello, un tempo molto maestoso , infatti, abbiamo scambiato il rumore delle falciatrici nei prati circostanti con il tintinnio solito delle armi, mentre il nitrito vivace dei cavalli è reale e proviene dal vicino centro ippico. Vicino al tiglio presso l'edificio del Centro pedagogico e di ricerca dell'allevamento equino la strada scende e presto dovremo scegliere se salire fino alla Casa speleologica a Gorjuša o passarle solamente accanto. Se il tempo lo permette la scelta sarà facile, giacché le bellissime collezioni custodite nella Casa speleologica non andrebbero trascurate. Inoltre potremmo dare un occhiata anche alla grotta Železna jama. Se siamo arrivati fino alla Casa speleologica, dopo averla visitata, possiamo continuare il nostro giro attraverso il paese di Gorjuša. Al percorso prestabilito del Grande assiolo ci congiungeremo 100 metri prima di svoltare a sinistra sulla strada che ci porta attraverso Brezje pri Dobu fino ad arrivare a Škocjan.

Škocjan
Possiamo scegliere due strade, quella più breve da intraprendere subito dopo la fine del paese di Brezje, o quella un po' più lunga che attraversa Studenec, dove l'Associazione Culturale Miran Jarc di Škocjan ogni anno organizza tantissimi eventi culturali nel teatro estivo locale . Il villaggio Škocjan deve il suo nome alla chiesa di S. Canziano , la cui chiesa originaria fu costruita già agli inizi del XIV secolo. Più tardi la chiesa fu ricostruita a nuovo e restaurata varie volte.
La strada davanti a noi è ancora tanta e dobbiamo sbrigarci, soprattutto perché l'agevole tratto pianeggiante sta per finire. Dalla strada verso Prevoje pri Lukovici dobbiamo far attenzione a svoltare a destra verso Imovica, ancor prima di attraversare l'autostrada e subito prima del villaggio svoltiamo nuovamente a sinistra verso Šentvid pri Lukovici e attraversandolo proseguiamo verso Brdo. Nell'attraversare la strada Domžale–Celje dobbiamo stare molto attenti a causa del traffico molto denso, nonostante l'autostrada vicina. Inoltre il percorso comincia a salire e il rendersi conto che passerà molto tempo prima di riprendere a pedalare in pianura ci fa involontariamente rallentare i giri sui pedali.

Brdo pri Lukovici
Il paese lo raggiungiamo in un attimo, anche se la salita è già abbastanza ripida. All'inizio un viale di castagne attira la nostra attenzione, i suoi rami sono stati potati per bene e si dovrà aspettare più di qualche primavera per vederli nuovamente rigogliosi . Dietro il viale c'è un piccolo stagno che in primavera ci sorprende per il colore degli alberi, mentre le ninfee in fiore sopra la superficie dell'acqua ci rallegrano dall'inizio dell'estate fino al tardo autunno. Lo stagno fa parte del parco del castello di Brdo . Giacche del castello sono rimaste solamente le mura esterne, sceglieremo di visitare solamente il parco del castello , e poi procederemo tenacemente in salita. Ora non si scherza più: in 6 chilometri ci innalzeremo di quasi 300 metri.

Velika Lašna
E lo abbiamo fatto! La strada si snoda attraverso il bosco , e su alcuni tratti la salita si appiana un po', mentre il bosco lascia il posto a prati e campi . Ancor prima di arrivare a Velika Lašna, possiamo ammirare le Alpi Giulie e il monte Tricorno in primo piano . Si lasceranno guardare solo per un attimo, alla fine della salita sopra Preserje pri Zlatem Polju, come a dire: "Facciamo sapere chi comanda! Non ci lasciamo sovrastare nè dai boschi, nè dai monti!" Dato che siamo arrivati quasi alla fine della prima salita seria, possiamo fermarci per riprender fiato e ristorarci un po'. Non risparmiamo i liquidi, un po' più avanti potremmo ripristinare le provviste.
"Proseguite a destra" ci direbbe la cordiale guida del GPS, arrivati belli e sudati fino a Velika Lašna. Il piccolo paesello ai margini del costone che sovrasta la valle Tuhinjska dolina è molto carismatico. La semplicità e la gentilezza del paese sono abbellite dallo stagno che si trova ai suoi margini . Seguendo le istruzioni, nel centro del paese svoltiamo a destra. Dopo essere saliti di alcuni metri, il premio per la nostra fatica è a portata di mano; segue infatti una lunga discesa fino alla valle Tuhinjska dolina, sopra la quale si innalza il monte Menina planina .

Tuhinjska dolina
Ma guarda che sfortuna! La strada è ripida e stretta , quindi nonostante quasi non ci sia traffico, non guasterà affatto fare attenzione. Perciò prima di arrivare a Vasena , sarà bene stringere le manovelle dei freni. Non entreremo in paese, ma svolteremo a destra sull'ultima curva prima di raggiungere il paese e imboccheremo uno stretto sterrato che conduce verso il villaggio Potok. Per far questo ci sono due ragioni.
La prima è che arrivati fino al tratto pianeggiante ci fermeremo presso la sorgente dell'acqua curativa , ben mantenuta dagli abitanti di Potok e Vasena. Qui possiamo riempire le borracce e le bottiglie, perché la prossima salita è ancor più ripida e l'acqua ci servirà di sicuro. La seconda ragione è che a Potok potremmo, se sceglieremo di percorrere questa strada, attraversare solo 50 metri sulla strada statale Kamnik–Trojane fino alla diramazione verso le Terme Snovik.

Snovik
Fino alle Terme Snovik arriviamo dopo un chilometro scarso di facile salita attraverso la valle . Tranne che per una stretta fascia di campi e prati, siamo circondati da soli boschi. Se decidiamo di effettuare tutto il percorso in un giorno, non ci sarà tempo per fermarsi alle terme, che sono le più giovani della Slovenia. Proseguiamo il nostro percorso attraverso la valle fino al villaggio di Snovik. Se non ne avevamo voglia o forse ci mancava il tempo per preparare la merenda, la trattoria e pizzeria Izba che si trova in paese offre l'ultima possibilità per riposarci e ristorarci prima della salita molto impegnativa.

Usciti dal paese l'asfalto cede la mano a uno stretto, ma ben tenuto sterrato . In alto sopra il letto del torrente Snovišček saliamo verso il punto più alto del nostro percorso, il villaggio di Sovinja Peč, sito a 902 m sopra il livello del mare.

Bela e Sovinja Peč
L'abitato è composto da alcune case, sparse sotto la cresta del versante ovest di Menina planina, per cui il postino deve essere abbastanza esperto da trovare l'indirizzo giusto. Arrivati fino al primo incrocio dobbiamo prendere una decisione importante: proseguire sullo sterrato a sinistra verso le case di Sovinja Peč (percorso di base) o imboccare la strada asfaltata a destra fino alla fattoria Osredkar (Bela Peč) e su questa procedere verso occidente sul tratto pianeggiante (un bel sentiero boschivo). Se siete in buone condizioni fisiche e muniti di mountain bike vale la pena scegliere il percorso base, più adrenalinico e panoramico dove poter vedere qualche fiore tardivo e la piccola cascata del torrente Sovinjski potok .
I ciclisti che hanno scelto di percorrere l'"Assiolo" con le bici da trekking, faranno meglio a scegliere la variante a destra. Lo sterrato fino a Sovinja Peč non è in ottime condizioni e potrebbe succedere che la ruota motrice s'inceppi a causa della ghiaia sul pendio, costringendo a percorrere il resto del tragitto a piedi. Anche la variante destra è molto ripida e dipenderà molto dal nostro livello di abilità quanto arriveremo in cima stanchi e affannati.
Entrambe le varianti si congiungono sopra la fattoria Bela Peč n. 4 da dove svoltiamo a sinistra (percorso di base). Fino a Sovinja Peč manca 1,5 km di strada e 120 m di differenza d'altitudine, ma al pensiero che le ripide salite presto termineranno, diventa più facile spingere i pedali. Sporadici sguardi verso sud, dove al di là della Tuhinjska dolina che si snoda sopra di noi, sorge il monte Krim e alla sua sinistra Snežnik, ci abbelliranno le pedalate . Sulla scaletta è rimasta ancora qualche salita, ma nessuna sarà talmente impegnativa come lo è stata quella fino a Sovinja Peč.

Lentamente cominciamo a scendere verso Črnivec e a Podlom proseguiamo dritti, proprio poco prima di poter oltrepassare il valico. Lo sterrato continua e non è dei migliori, ma guidare la bici da trekking non è difficoltoso perché le salite estreme sono finite.

Gozd
Il pittoresco abitato di Gozd comprende un numero maggiore di case in confronto ai due villaggi precedenti. Oltre a quelle isolate, ci sono due gruppi maggiori di case, la parte nuova e l'antico centro del paese. Il villaggio è diventato noto per il forte vento nel 2008 ; i danni sono stati enormi e il paesaggio rimarrà per un bel po' abbastanza modificato.
Nel villaggio si trova la chiesa di S. Anna con davanti un pozzo ben conservato che qui chiamano "štirna" . Subito dietro la chiesa svoltiamo a destra in modo da avere la casa gialla sulla nostra sinistra. Dietro la casa giriamo a sinistra e imbocchiamo nuovamente lo sterrato che ci condurrà verso Brezje sopra Kamnik. Fuori dal villaggio volgiamo lo sguardo verso il monte Velika planina e la sottostante chiesa di S. Primo . Dietro un enorme prato la strada scende sulla parte nord del costone sotto il Vovar. Se non ci fosse il bosco potremmo ammirare il Grintovec e gli altri monti sottostanti, invece solo qualche apertura tra gli alberi ci permette di guardare oltre. Dopo 1,5 km di strada, più o meno pianeggiante, cominciamo a scendere velocemente verso valle.

Brezje
Per arrivare fino a qui abbiamo percorso 40 km e per festeggiare il numero rotondo stiamo nuovamente guidando sopra l'asfalto. Dal bosco siamo già scesi di 200 m e da ora in poi procederemo ancor più velocemente. A rubare la nostra attenzione ci pensa il bell'essiccatoio del villaggio . Dopo una lunga discesa siamo prossimi ad arrivare a Zduša dove sulla nostra sinistra vedremo i resti del castello omonimo . Che tristezza, ma non potendo farci niente continuiamo col nostro percorso fino a Mekinje.

Mekinje
Ai margini del villaggio si trova già dal XIII secolo un monastero che da un'impronta importante all'abitato. Da quando a fargli compagnia c'è anche una chiesa , l'insieme è diventato veramente maestoso ed è ben visibile già da lontano. Da Mekinje procediamo lungo le sue mura verso Kamnik.

Kamnik
Pedalare verso Kamnik è facile e la sensazione che ci pervade è che ce lo siamo meritati. Anche la strada poco trafficata ci mette del suo. Kamnik fu per lungo tempo la capitale della regione Kranjska e già nel Medioevo vi fioriva il commercio. Della sua importanza parlano i numerosi monumenti culturali, tra i quali si può annoverare l'intero centro storico . Essendo chiuso al traffico, sarebbe un peccato non inoltrarci per ammirare almeno velocemente le sue bellezze, direttamente dalla sella della nostra bici: la cappella di Mali grad , il monumento di Rudolf Maister , il monastero francescano , la facciata principale della casa in via Maister 2, opera di Plečnik e alla fine della nostra visita la frazione Šutna che conserva ancora una serie di case medievali. Il resto lo vedremo una delle prossime volte. Ma anche se siamo a corto di tempo, vale la pena salire fino a Mali grad ; la vista da lì compensa quei pochi passi che si devono fare.
Kamnik è una piccola cittadina e il suo centro storico lo è ancor di più, quindi lo attraversiamo in un batter d'occhio e all'incrocio svoltiamo verso Kranj e la stazione ferroviaria. Naturalmente non useremo il suo servizio, tranne se non abbiamo iniziato il percorso da qui, arrivando in treno. Quindi continuiamo verso Podgorje . La strada che lo attraversa non è molto trafficata, perciò ci sentiamo più sicuri.
Križ
Ci congiungiamo alla strada che porta a Kranj grazie alla rotatoria davanti al villaggio di Križ. Non abbiamo molto tempo ma ugualmente svoltiamo a destra fino allo stagno Kriški bajer , ci sgranchiamo le gambe e saliamo fino ai ruderi del castello Križ, da dove possiamo ammirare il villaggio e Mengeško polje . Torniamo allo stagno e proseguiamo sulla strada locale fino alla strada che porta a Kranj.

Mengeš
Attraversiamo la strada e proseguiamo guidando oltre i campi sopra una stretta stradina asfaltata verso Mengeš. Dopo mezzo chilometro, a sinistra possiamo vedere la cappella di Maria Regina degli Angeli, dipinta dal pittore Matija Koželj che si trova in questo punto da oltre 250 anni. Da qui conviene voltarsi all'indietro verso il gruppo del Grintavec che ha vegliato su di noi per tutto il giorno, anche se da lontano . Passando davanti alla cappella e alla fattoria arriviamo fino all'incrocio. Non lasciamoci tentare dall'ottimo asfalto a sinistra (tangenziale) o a destra (Komenda), ma scegliamo il malandato sterrato che porta dritti a Mengeš. Ci uniremo alla strada Mengeš–Komenda all'inizio della zona industriale di Mengeš a destra e alla fine di Mengeš a sinistra. Svoltiamo a sinistra fino al semaforo e dopo 100 m svoltiamo a destra sulla strada Šolska ulica. Quest'ultima va abbandonata subito dopo il ponte. Oltre il torrente Pšata svoltiamo verso la scuola e procediamo attraverso il viale fino alla via Glasbilarska ulica e percorrendola procediamo fino alla piazza Trdinov trg. Passata la statua di Janez Trdina, la sua casa natale nella quale si trova la scuola di musica, la fabbrica di strumenti musicali Melodija e la chiesa di S. Michele , , proseguiamo verso Trzin.
A Trzin arriviamo lungo una strada sulla quale il traffico, già poco di per sé, è ancor più rallentato dai dossi stradali. Passiamo davanti al monumento ai combattenti caduti durante la Lotta popolare di Liberazione , il villaggio di Loka e la chiesa di S. Floriano .

Trzin
Trzin è probabilmente la città che si sta sviluppando più velocemente di tutte le città slovene. Questo lo deve soprattutto ai dirigenti all'avanguardia che hanno saputo sfruttare la vicinanza di Lubiana, e con le loro decisioni sono riusciti in soli tre decenni a trasformare il villaggio in una vera e propria città. Non ci soffermeremo per molto, dopo quasi 60 km di pedalate e 1250 m di differenza d'altitudine siamo abbastanza stanchi. La visita ai suoi monumenti la risparmieremo per una delle prossime volte, infatti, anche molti altri percorsi attraversano questo comune. Il sentiero ciclabile si snoda attraverso tutto il comune e permette di percorrerlo in tutta sicurezza lungo tutte e tre le zone di Trzin: il centro storico con le nuove costruzioni, il nuovo centro residenziale e la zona industriale , . Il sentiero ciclabile non finisce nella zona industriale ma prosegue lungo la strada Ljubljanska cesta fino alla Štajerska cesta dove taglia la strada Ljubljanska cesta presso l'abitato di Dobrava. Qui prosegue tra le due strade Štajerska cesta, più vicino a quella predisposta per il traffico locale , e finisce presso il semaforo sulla strada Dunajska cesta. È meno sicuro viaggiare sulla Zasavska cesta, perciò non guasterà fare molta attenzione. Per fortuna lungo questo tratto sovente troviamo qualche pattuglia della polizia a controllare il traffico e di conseguenza a rallentarlo. A destra imbocchiamo la via Zajčeva ulica e dopo 3 chilometri scarsi passiamo davanti a una colonna votiva e arriviamo fino al parcheggio da dove abbiamo iniziato il nostro percorso.

 

Castello Mala Loka
Il castello di Hoff Lack fu menzionato per la prima volta nel 1332 nei documenti riguardanti le proprietà dei signori di Mengeš. Dopo il susseguirsi di numerosi proprietari passò in mano alla Società Missionaria di San Vincenzo, che lo trasformò nel convento delle suore della Santa Croce nel 1920. Intorno al 1930 costruirono una torre che serviva da collegamento tra i due edifici costruiti in precedenza. Oggi il castello è completamente ristrutturato e non presenta più le caratteristiche dell'architettura medievale. Durante la Seconda guerra mondiale un'ala del castello fu occupata dalle forze naziste, mentre nel 1943 fu incendiato dai partigiani. Dopo la fine della guerra questa parte fu ristrutturata dalle suore.

Castello Krumperk
Nel 1580, Adam Rauber costruì sulle fondamenta del castello turrito di Kreutberg del XIV secolo, un eccellente edificio rinascimentale a due piani il cui aspetto da fortezza gli venne dato dalle quattro torri agli angoli e dal cornicione sotto il tetto con le linee per l'artiglieria. Il castello passò di proprietà alla famiglia dei Rasp e rimase nelle loro mani per molto tempo. Nel 1928 fu acquistato dall'industriale Pogačnik di Maribor e dopo la guerra fu nazionalizzato. Fu trasformato in appartamenti residenziali e per un po' di tempo ci fu al suo interno anche il museo della lavorazione della paglia. In seguito alla denazionalizzazione fu restituito ai discendenti degli antichi proprietari.

Castello Brdo
La famiglia Lamberg costruì il magnifico castello rinascimentale Brdo nel 1552. Esattamente trecento anni più tardi nacque qui il noto scrittore sloveno Janko Kersnik. Sulla parete sudoccidentale si trova una lapide in suo ricordo. Fino alla Seconda guerra mondiale dietro le mura del castello si svolgeva una ricca storia, poi venne incendiato e mai più rinnovato. Il parco del castello è tuttora molto interessante da vedere.

Castello Zduša o Castello di Rebolj
Il castello menzionato per la prima volta nel XVI secolo si sta degradando inesorabilmente ed è rimasta conservata solamente la cappella barocca . Il castello passò in mano a vari proprietari, tra i quali ci fu anche il curatore del castello di Križ (Gallenberg). Durante la Prima guerra mondiale il castello fu usato come ospedale per i combattenti del Fronte dell'Isonzo.

Monastero delle monache Orsoline a Mekinje
Il predecessore dell'odierno monastero fu il castello dei conti di Gallenberg, i quali lo regalarono all'ordine delle clarisse. In passato niente fu risparmiato sia alle monache sia al monastero. Quest'ultimo fu demolito, poi rinnovato e sciolto. Dal 1902 è in mano alle Suore orsoline di Lubiana.
La particolarità del monastero e rappresentata dalla sua Maria Addolorata in stile gotico e dalla cappella che risale al 1903. Poco tempo fa il monastero fu in vendita, ma il Comune di Kamnik non riuscì ad assicurare i mezzi necessari per l'acquisto.
Il monastero può essere visitato previa prenotazione oppure nell'ambito delle visite turistiche guidate (TIC).

Castello Križ
Il castello fu riedificato nella seconda metà del XVI secolo dal conte Ahacij Turn quando si trasferì da Stari grad pri Kamniku. Già a quei tempi si chiamava Križ o Kreuz in tedesco. I proprietari successivi furono gli Auersperg che lo lasciarono in mano agli Apfaltrer nelle cui mani rimase fino alla fine della Seconda guerra mondiale. Nel 1944 il castello fu incendiato dai partigiani e dopo la fine della guerra i suoi resti furono usati dagli abitanti della zona come materiale edile. Del castello, conosciuto in passato per le sue ricche collezioni d'arte, oggi non è rimasto quasi niente. Sotto il lago rimane da ammirare il romantico stagno Gajšek (o Stagno di Križ).

Chiesa di S. Michele a Mengeš
Probabilmente la chiesa risale al periodo romanico ma dopo il 1400 fu riedificata in stile gotico e poi ancora in quello barocco. Nel XV secolo venne costruito il presbiterio con i celebri affreschi di Giovanni da Lubiana. Il battistero ed il confessionale rappresentano l'ultimo lavoro dell'architetto Jože Plečnik.

Chiesa di S. Floriano a Trzin
La chiesa di S. Floriano venne costruita nella metà del XIV secolo. Sono rimasti conservati il crocefisso, il lampadario e la statua di S. Floriano del XV secolo in arenaria. La chiesa fu riedificate più volte, per questo troviamo delle tracce barocche, gotiche e neoromantiche. E interessante notare che l'originaria chiesetta gotica era orientata in direzione opposta rispetto all'odierna.
Si presume che il corredo della chiesa sia opera di Plečnik e risale al 1958 circa. Ne fa parte l'acquasantiera ottagonale in pietra, una nicchia che racchiude un vecchio plastico, un lampadario e la croce sulla parete nord della navata.

 

Trattoria Brinovc, Šentjakob
Questa trattoria dalla lunga tradizione è conosciuta soprattutto per l'ottimo cibo sloveno e internazionale e per i piatti a base di pesce.

Trattoria Janežič, Pšata
La trattoria casereccia con la possibilità di pernottamento si basa su una tradizione di oltre 70 anni. In un ambiente rinnovato vi serviranno con tutta la cordialità necessaria. Offrono piatti casarecci e anche gustosi piatti della cucina internazionale.

Trattoria Zajc, Mala Loka
La trattoria, conosciuta per l'ottimo cibo, ha a disposizione anche due campi da tennis e hanno pensato anche all'aattività ricreativa.

Casa speleologica Gorjuša
Oltre ad essere conosciuta per l'ottima cucina, nelle cantine si trova anche il museo speleologico con quattro esposizioni: esposizione delle stalagmiti, della lavorazione della paglia, l'esposizione archeologica e quella di Robič.

Terme Snovik
Già a metà del secolo scorso gli esperti cominciarono a seguire le voci che correvano sull'acqua curativa che scorreva da più fonti nei dintorni di Potok, Snovik e Vaseno. Le analisi chimiche hanno in seguito dimostrato che l'acqua è ottima, con importanti quantità di magnesio e calcio. Inoltre grazie al flusso adeguato si è iniziato a pensare seriamente a delle terme. Dopo quattro decenni i desideri della gente del luogo si sono avverati e si è creato il nuovo centro termale, conosciuto per l'ampia gamma di servizi offerta ai propri ospiti.

Trattoria e pizzeria Izba
Nel villaggio di Snovik gli ospiti vengono viziati con cibi preparati nel forno a legna, dolci caserecci e ottimi vini sloveni per arrotondare il tutto.

 

Šentjanževo
Šantjanževo è una festa con cui si vuole commemorare il diacono S. Stefano e coincide con la giornata dell'indipendenza e dell'unità.
Inoltre ha anche un'importanza storico-culturale. Dagli scritti dell'epoca emerge che si trattava della giornata libera delle serve e dei servitori che prestavano servizio presso le famiglie benestanti. In questo giorno il loro lavoro veniva svolto dai loro padroni. Inoltre, in quel giorno potevano anche decidere di cambiare il loro datore di lavoro, come si direbbe oggi. Se invece sceglievano di rimanere presso lo stesso padrone, prorogavano il contratto di un anno.

La leggenda di Veronica, contessina stregata
Veronica era una bella e avara contessa che viveva a Mali grad. Un giorno i tre fratelli sacerdoti le chiesero di aiutarli a costruire una chiesetta, dove tutti e tre potessero officiare. Ma l'avara contessina non volle aiutarli e disse che avrebbe preferito trasformarsi in un serpente piuttosto che regalare i suoi soldi. E così accadde. Per punizione diventò metà ragazza e metà serpe. Fuggita a nascondersi nella grotta sotto al castello, si narra, che ancor oggi protegga il tesoro, nell'attesa che venga a salvarla qualche coraggioso giovanotto.

Le leggende sui Rokovnjači
In realtà non sono leggende perché questi briganti, o rokovnjači come venivano chiamati, fecero parte di una efficiente organizzazione per oltre duecento anni. Nelle loro file c'erano i disertori di guerra, i rifugiati di guerra, i disoccupati, i vagabondi, e più tardi anche gli ex-detenuti e persone simili. Vivevano in piccoli gruppi nei boschi o sui monti ed avevano un'organizzazione gerarchica molto rigida. Essenzialmente si occupavano di ricatti, furti e intimidazione dei ricchi.
Le storie sui rokovnjači vengono riportate nei lavori letterari di Josip Jurčič e Janko Kersnik.

Le giornate dei costumi e delle vesti tradizionali, Kamnik
Il festival internazionale di folclore si svolge ogni anno all'inizio di settembre. I partecipanti alla sfilata hanno già superato i duemila.

 

Il lungo percorso che preferisce andare in cerca di strade meno trafficate e di luoghi interessanti, ma distaccati dal viavai quotidiano, scorre anche sullo sterrato. Dipende dalla stagione lo stato in cui si troverà quest'ultimo: migliore o peggiore.
Il percorso taglia alcune strade regionali e statali, per cui dobbiamo fare molta attenzione nell'attraversarle.