IL LUPO ASSETATO
Lunghezza
39,2
Lunghezza 39,2 km
Durata del percorso
02:00
Durata del percorso 02:00
Največja strmina vzpona[%]
4
Livello massimo della salita: 4 %
Livello massimo della discesa: 9 %
Livello medio della salita: 1 %
Livello della salita oltre 5%: 0,60 km
Altezza minima del percorso: 352 m
Altezza massima del percorso: 279 m
Differenza d'altitudine: 212 m
Poraba kalorij
4070
Consumo di energia per gli uomini: 4070 kJ (972 kcal)
Consumo di energia per le donne: 3316 kJ (792 kcal)
Difficoltà
Difficoltà: Media
Tipologia del terreno ciclabile
Tipologia del terreno ciclabile: Misto
Tipo di bici: Bici da trekking
Breve descrizione

Un altro sentiero carino, pianeggiante e educativo, durante il quale si può effettuare anche la visita al giardino botanico Arboretum Volčji potok. Il percorso è ben mantenuto e si svolge in parte su strade sterrate ricche di siti interessanti dal punto di vista culturale e storico. Il sentiero si potrebbe chiamare anche »Il percorso dei cinque castelli e delle cinque chiese«. Senz'altro una bellissima gita domenicale.

Percorso

Črnuče – Trzin – Loka pri Mengšu – Mengeš – Preserje – Radomlje – Hudo – Volčji Potok – Šmarca – Homec – Radomlje – Dob – Gorjuša – Prelog – Ihan – Mala Loka – Pšata – Podgorica – Nadgorica – Črnuče

Črnuče
Si può scegliere il punto d'inizio ovunque, purché a Črnuče. Ovunque, perché in questo quartiere di Lubiana mancano parcheggi. E se si arriva in macchina, bisogna essere inventivi nel trovare posto, perciò è meglio se si arriva direttamente in sella alla propria bicicletta. Si inizia vesto Est sulla pista che fiancheggia la Dunajska cesta. Questa parte del tracciato si svolge ancora per le vie della città e non è impegnativo; proprio quello che ci vuole per riscaldare i muscoli. Si arriva all'incrocio con Štajerska cesta e passata la stazione di servizio si volta sulla parte trascurata della strada vecchia che diventa poi pista ciclabile. C'è così poco traffico che una pista ciclabile tutta per sé risulta alquanto superflua. Dopo un po' il sentiero passa sull'altro lato della carreggiata, tuttavia si procede diritti per la strada. Ciò non è proprio giusto e si deve passare sull'altra carreggiata visto che la pista ciclabile si conclude al semaforo e l'unico passaggio pedonale è sul lato Sud dell'incrocio (invece noi ci troviamo a Nord). Non resta altro che ritornare sulla parte Sud. Siccome non vi sono semafori e strisce pedonali, è sconsigliato attraversare la strada a quattro corsie perché sarebbe troppo pericoloso.

Il commercio dell'artigianato
Arrivati alla strada principale si attraversa di nuovo quella locale e, se si è (troppo) veloci, aspettare ancora il semaforo verde. In caso contrario la luce verde non si aspetta. A questo punto il sentiero passa ad una leggera salita. Sull'altro lato vi è la zona industriale Trzin. L'area è molto sistemata e già da lontano si ha l'impressione che le attività fioriscono. Ecco perché non meraviglia il fatto di trovare una vera e propria piramide al centro della zona industriale. È vero, non è alta come quelle in Egitto, ma colma la lacuna con il fatto di essere in vetro ed intesa non ai defunti ma ad uomini ancora in vita. Si sa, già dall'antichità le piramidi suscitano certe idee ...

Trzinka, Trzinka
La fine della zona industriale coincide anche con la conclusione della pista ciclabile. Ancora qualche paletto ed ecco che ci si trova su uno sterrato. Tuttavia dopo un po' si raggiunge la strada asfaltata sulla quale però, eccetto qualche breve tratto del percorso o solo quando si ritorna a Črnuče, non vi saranno più piste ciclabili. Si attraversa la zona residenziale Mlake fino a raggiungere la rotonda accanto alla banca NLB dove si volta a sinistra e poi nella prima via a destra. Presso la banca NLB si può girare anche a destra ed al semaforo a sinistra – fa lo stesso, visto che si arriva allo stesso punto, al ponte sul torrente Pšata. Qua si sceglie una via, solo quella in avanti non si deve perché non porta da nessuna parte. La strada un po' a sinistra ed un po' a destra è meno trafficata ma è anche vero che non ha piste ciclabili. Accanto al ponte ci si ferma davanti alla lastra in memoria dei fatti del 1991, l'anno in cui Slovenia ottenne la propria indipendenza. Si volta a sinistra e si procede sull'asfalto fino alla Chiesa di San Floriano , la prima delle cinque chiese lungo il sentiero.
Adesso siamo nella parte vecchia di Trzin, città con una lunghissima storia. Un tempo era nota per i macellai del posto che avrebbero inventato la ricetta per la tradizionale Kranjska klobasa (la salsiccia della Carniola).
Il tracciato continua ai piedi del monte fino al castello Jablje , un vero e proprio diamante in stile barocco, e per il quale si dice abbia addirittura un passaggio segreto che tuttavia non è stato ancora scoperto. In prossimità del castello vi sono tre grotte sotterranee ma comunque nessuna è collegata al castello. E se il passaggio segreto conducesse fino al pozzo sul cortile, il quale è a sua volta collegato con una delle grotte? Potrebbe essere vero, comunque il complesso ha bisogno di nuove esplorazioni ed indagini in merito. Il castello è il primo dei cinque durante la gita di oggi.
Tutti curiosi si arriva proprio davanti al castello, ma bisogna ritornare verso il piccolo ponte che attraversa il ruscello. Qua si gira a sinistra sulla strada asfaltata tra gli stabilimenti industriali fino ad arrivare al primo incrocio. Si volta sullo sterrato e si procede verso la Chiesa di San Primo e San Feliciano ,che si erge tutta sola tra i campi di Trzin da circa 500 anni a questa parte. In origine era gotica ma fu varie volte ristrutturata ed oggi è ben mantenuta. Questa è la seconda chiesa del percorso.
Raggiunta la strada asfaltata si volta a destra. A questo punto ci si trova sulla strada che da Dobeno porta a Loka, dove arrivati all'incrocio si gira a sinistra sulla vecchia strada che porta a Mengeš.

Mengeš, Radom(e)lje
La strada non è molto trafficata e si potrebbe procedere in modo più veloce ma a Mengeš bisogna fare attenzione e rallentare per via dei dossi stradali. Si va diritti per Trdinov trg fino alla Chiesa di San Michele con il robusto ed indipendente campanile che una volta serviva da torre di vedetta. La chiesa fu per molto tempo circondata da mura in difesa delle invasioni dei Turchi che saccheggiavano questo territorio. Il battistero della chesa è opera di Jože Plečnik, l'architetto sloveno più famoso. In quanto a chiese siamo al numero tre. Ad Est del campanile si trova il mezzobusto del pittore France Jelovšek , ed ancora più in là, di fronte al negozio di musica, situato proprio nella casa natale dell'artista, vi è il monumento allo scrittore Janez Trdina.
Oltre a Janez Trdina, France Jelovšek e l'artigianato (ad esempio la produzione e il restauro degli strumenti musicali), la città è nota anche per i tre castelli dei quali però soltanto due sono ancora ben conservati. Quello superiore si chiama il castello di Stare, mentre quello inferiore è il castello di Ravbar o anche il palazzo di Haller. Del terzo castello che era situato sul monte Gobavica, rimangono solo le rovine. Il percorso di oggi non porta presso nessuno dei castelli citati, quello più vicino è il castello di Stare per il quale bisogna fare un piccolo giro. Del complesso si sono conservati solamente l'edificio secondario con l'aranciera – serra con grandi finestre rivolte verso Sud per custodire le piante di agrumi durante i mesi invernali. Era questo il metodo con il quale i signori del castello potevano raccogliere le proprie arance, i limoni e altra frutta esotica, visto che la Spagna era molto molto lontana. Lasciamo perdere in che stato si trova il complesso oggi. Non si può credere ai propri occhi! Valutate da soli. Questo era il secondo castello lungo il tracciato.
Si continua fino al semaforo, si attraversa la strada principale per poi voltare a sinistra sulla strada residenziale. Così si evita il traffico, anche se sarebbe bello proseguire sulla strada principale che corre lungo il caratteristico centro storico della città, ma purtroppo sarebbe anche più sgradevole e pericoloso. Alla fine della via si gira a destra sulla strada assai trafficata che porta verso Preserje. Si passa la rotonda sulla tangenziale di Mengeš ed a circa metà strada si intravede la fabbrica di medicinali Lek . Si attaversano con cautela i binari e l'incrocio con il semaforo e si prende la strada per Radomlje. Qua si gira a sinistra verso il giardino botanico Arboretum. Il torrente artificiale appena passato si chiama Mlinščica, il quale riceve l'acqua dal fiume Kamniška Bistrica ed è stato portato fino in città solo per tirare l'acqua ai mulini. Anche il solo nome della città di Radomlje significa »Macinare con piacere«, quindi non c'è niente di strano se c'erano tanti mulini. Oggigiorno, dei numerosi mulini ne è rimasto in funzione solo uno, quello nel cuore della città.

Volčji Potok
Ancora poco e si arriva ai noti giardini botanici di Arboretum Volčji Potok. Comunque se si vuole bere qualcosa, ci si può fermare anche prima. Di trattorie e locali ce ne sono molti lungo il percorso e nelle vicinanze imbottigliano anche una nota acqua in bottiglia slovena. Si attraversa il paese Hudo lungo il quale scorre il torrente Hudi potok e solo qualche chilometro più in là vi è Volčji Potok ("il ruscello del lupo"). Doveva veramente essere assetato quel lupo per prendersi l'intero ruscello!
I giardini botanici dell'Arboretum (raccolta di alberi a fine didattico e scientifico, nella traduzione letterale viale) sono progettati nello stile del parco. L'Arboretum Volčji Potok è il più grande ed il più visitato parco botanico in Slovenia. I giardini meritano di essere visitati perciò si consiglia di prendersi una o due ore per fare quattro passi immersi nella natura, visto che è proibito entrarci in bici. Nell'Arboretum non crescono solo più di 3500 specie di alberi, cespugli e piante erbacee, molte volte ospita anche varie mostre temporanee. Quella più famosa è sicuramente la mostra di tulipani per il Primo maggio durante la quale si possono vedere più di due milioni di fiori – quindi più di uno per ogni Sloveno.
Anche a Volčji Potok non vi è uno, ma due castelli, dei quali rimangono solo rovine e pure queste sono poche perciò non rientrano tra i cinque castelli del nostro tracciato. Il castello, di cui sono rimasti i resti delle mura, era situato sul rialzo del paese. AI piedi del colle c'era il palazzo Volčji Potok che stava su un piano rialzato sotto il precedente. La cappella, il padiglione e la scalinata che porta al parco sono le uniche testimonianze che ancora rappresentano il castello di una volta.
Dopo l'adorabile camminata è veramente difficile salire in sella alla bici. Non c'è niente da fare, bisogna ritornare indietro fino alla strada principale, dove si volta a destra verso la città di Kamnik.

La chiesa sul colle di Homec
Passando il campo da golf si arriva a Šmarca dove appena prima della strada principale (la tangenziale di Kamnik) si volta a sinistra sulla strada parallela (la strada è indicata). Arrivati alla rotonda si gira ancora a sinistra. Le piste ciclabili in questo punto sono organizzate in modo non proprio chiaro. Prima si deve fare mezzo giro indietro per poi proseguire su una strada alquanto difficile per le proprie bici e ritornare sotto la tangenziale, sul lato opposto proprio davanti al centro commerciale. Da questo si va ancora fuori, poi su e attorno alla rotonda e qui di nuovo fuori e su e intorno alla rotonda. Quando finalmente si trova la strada giusta, si è già arrivati a Šmarca. Si continua verso Domžale. Presso il negozio Tuš si svolta a sinistra su una strada meno trafficata che porta verso il monte, alla sommità del quale si erge una chiesa. Si tratta del monte di Homec con la Chiesa di pellegrinaggio della Natività della Beata Vergine Maria . Fu costruita sul punto dove circa 600 anni fa sarebbe apparsa la Madonna a un pastorello. A dir il vero, per prima fu eretta una cappella che però era troppo piccola per tutti i pellegrini, perciò venne costruita anche la chiesa. Il posto è conosciuto anche per molti altri avvenimenti non proprio religiosi. In questa zona si svolsero le battaglie contro le forze turche. La città di Homec fu una roccaforte che resistette a tutti gli attacchi nemici – i turchi non la sottomisero mai ed i francesi non entrarono in città grazie anche all'aiuto delle forze austriache. Si può visitare anche la casa di Pirnat , progetto dell'architetto Jože Plečnik.
Il colle di Homec misura circa 60 metri e se si è raggiunti la chiesa, bisogna adesso tornare giù. Ma pedalare in discesa non è difficile.
Quasi dimenticavamo! Questa era la quarta chiesa durante questa gita.

Ancora tre castelli (ed una chiesa)
Prendendo la strada principale si arriva di nuovo fino alla rotonda a Radomlje dove si gira a destra verso Škrjančevo. Presso il salone delle macchine Honda non si volta a destra, ma si continua diritti. Attenzione perché l'incrocio è cieco e pericoloso. A questo punto ci si trova sulla strada locale verso Dob. Attorno vi è un'infinità di campi, un po' più a destra si trova Količevo con la cartiera, invece a sinistra si ergono i castelli numero tre e quattro – il Črnelo ed il Češenik. Entrambi non sono situati proprio lungo il nostro sentiero, ma se li si vuole visitare, prego ...
Il castello Črnelo si trova nel paese Turnše che prende il nome dal castello originario – il »turn« sul vicino colle, del quale parlano già alla fine del XIII secolo. La lapide nel corridoio dell'attuale castello ricorda le varie riedificazioni, svoltesi successivamente. Durante la rivolta dei contadini sloveni fu assalito dai ribelli che usavano anche il cannone, dato in prestito dal signore di Dragomlje. È proprio vero che lo sloveno augura al proprio vicino solo il peggio. Il castello fortificato non subì danni devastanti, tuttavia il tempo corre veloce e dopo un po' decisero di costruirne uno nuovo ai piedi del colle. Comunque sia, il presente castello ricorda a malapena il complesso imponente in stile barocco di un tempo. Presso il castello si è conservata anche la cappella con gli affreschi del pittore Jelovšek.
Non lontano si erge anche il castello Češenik , pure questo, come consuetudine di quel tempo, collegato con il vecchio »turn«. Il castello data all'incirca nello stesso periodo di Črnelo ed è di dimensioni simili. L'unica differenza è che, costruita la forma definitiva circa 150 anni prima del suddetto castello, Češenik subì riedificazioni e ristrutturazioni non così massicce, dandogli un'immagine più gradevole. Sul lato Nord vi è il parco del castello, conservato solo in parte, con un interessante padiglione estivo . Un'altra curiosità: nelle vicinanze del castello Češenik fu trovata la Malaxis paludosa (o "barjevka" in sloveno), un tipo di pianta paludosa con fiori di colore giallo e verde che gli studiosi ritenevano già estinta.
Si continua con il percorso verso Dob. Si attraversa la strada principale Lubiana–Celje al semaforo e si procede ai margini nel paese e si passa la scuola per poi voltare a sinistra verso il centro. Si presume che da queste parti correva l'antica via romana. Si dice che passasse proprio per il centro del paese dove corre anche oggi. Prima della chiesa girare a destra e continuare verso Gorjuša. La Chiesa di San Martino appena passata è la quinta ed ultima chiesa lungo il percorso. Non è niente di particolare, ma conta comunque.

I-ha-ha-n
Attraversando l'autostrada si raggiunge Gorjuša. Nei paraggi si trova l'interessante Železna jama (la grotta di ferro), che accoglie anche turisti e per la quale non si sa esattamente da dove derivi il nome. Forse si chiama così per via dei minerali di ferro, come il bobovec, una forma speciale di limonite che si trova solo nelle fosse e nelle valli carsiche, depositati un tempo nelle vicinanze. L'ipotesi ci potrebbe anche stare, visto che la grotta è di tipo carsico con stalattiti e tante altre caratteristiche. La grotta è conosciuta per le sue stalattiti inclinate, formatesi grazie alla corrente d'aria all'interno. Proprio vicino alla grotta ce n'è un'altra, la piccola Babja jama (la grotta della donnaccia) nella quale scoprirono le testimonianze dell'insediamento umano vecchie di 15.000 anni. Nel caso ci interessino più i musei, bisogna assolutamente visitare lo Jamarski dom (il centro degli speleologi) dove si possono ammirare le raccolte di stalattiti, rocce, fossili, animali che vivono nelle grotte e l'artigianato dei cappelli di paglia. Il museo conserva ancora alcuni resti del bombardiere americano B-24 Liberator, precipitato nei pressi di Domžale nel 1944. Nove furono gli aviatori che saltarono dal velivolo, cinque dei quali vennero catturati dai tedeschi e cinque dai partigiani. Dell'aereo restò presto ben poco, visto che gli abitanti locali presero i pezzi del relitto e li fecero propri. Si vede che il riciclaggio era molto popolare anche in quel periodo ...
Freschi dell'aria della grotta si continua per una lieve salita verso il castello di Krumperk. Il complesso attuale fu costruito su ordine di Adam Rauber, il rinomato comandante della cavalleria che sconfisse i turchi durante la storica battaglia di Sisak. Il castello comprende le stalle, l'intera aera è invece conosciuta come centro per l'equitazione, perciò non bisogna essere sbalorditi se lungo lo sterrato si vede qualche jeep che trasporta cavalli. Forse a questo punto a qualcuno verrebbe voglia di andare in sella ad un cavallo in carne ed ossa, non a quello fatto in acciaio. Fare una cavalcata per i campi sarebbe veramente bello! Comunque sia, ci si deve accontentare dei propri pedali, i quali non sono affatto male, visto che giù per il pendio non serve molta fatica. Si prosegue per Ihan. I-ha-(ha)-n.
A questo punto della gita la strada porta tra gli alberi del bosco, passando per l'autostrada e il parco sportivo con i trampolini da salto con gli sci, nonché le trattorie del posto. Si raggiunge poi il paese di Prelog vicino Domžale. Andando a sinistra si giunge sulla strada principale che porta ad Ihan. Passato l'inizio del paese, all'incrocio poco visibile, si volta bruscamente a destra sulla strada locale e poi per le case ed il bosco fino ad arrivare al cavalcavia che passa sopra l'autostrada. Non lo si attraversa, bensì si gira a sinistra verso Mala Loka.

Ancora Mala Loka e poi si ritorna indietro
In sella alla bici si procede in parallelo con l'autostrada fino a Mala Loka dove si trova il convento di suore costruito sulle rovine dell'antico castello Mala Loka. Di fronte al monastero vi è una nota trattoria. Si attraversa il paese e si procede per Bišče dove si gira a sinistra verso Pšata attraversato dal fiume omonimo. Entrambi sono noti per i mulini e, purtroppo, anche per le inondazioni del fiume. I mulini funzionano ancora, mentre le inondazioni sono rarissime grazie alla regolazione del livello dell'acqua del Pšata. Da qua si attraversa l'autostrada e si procede sul lato Nord del reattore di Podgorica. Si passa ancora la strada regionale ed il paese Podgorica per raggiungere la strada ai piedi del monte di Soteska. Si passa lo stabilimento Belinka ed arrivati alla strada principale si volta a destra. Presso la fermata dell'autobus a Nadgorica incomincia la pista ciclabile. Attenzione ad inserirsi correttamente. Continuando per le piste si arriva a Črnuče, destinazione finale della gita di oggi. Ricordate dove avete lasciato la macchina?

Il percorso, lungo il quale si possono ammirare molti monumenti storici e culturali, è lungo 40 chilometri. Una gran bella gita domenicale.

La Chiesa di San Floriano a Trzin
La chiesa venne costruita nel XIV secolo ed è particolare già all'esterno con l'ingresso ed il campanile rivolti verso il colle – ci si aspetterebbe proprio l'opposto. La chiesa originale dava sulla parte giusta, invece quella attuale è il risultato delle riedificazioni in stile barocco tra il 1725 ed il 1733. All'interno sono custuditi la statua di San Floriano del secolo XV in arenaria, nonché la croce ed il lampadario elaborati secondo i progetti dell'architetto Plečnik.

Il castello Jablje, Loka pri Mengšu
Il castello, con il nome tedesco di Habbach, è considerato una vera e propria perla dell'architettura slovena. All'interno del castello è famosa la sala da pranzo in stile barocco con gli affreschi del pittore France Jelovšek, datati nel 1745. Il complesso attuale fu costruito attorno al 1530 su ordine del nobile Andrej Lamberg, ma il castello con il nome di Hoff ze Hagbach viene menzionato già prima. Il castello Jablje si erge proprio ai margini del versante e guarda alla sorgente del ruscello. Fu ideato ne Medioevo ma lo stato attuale conservail suo carattere rinascimentale. Il complesso è completato dalle stalle ottocentesche, i giardini privati preservati solo in parte (anche questi dell'Ottocento), due ponti in pietra sopra il ruscello Šumberk, nonché i resti dell'antica villa rustica. Il castello è restaurato e serve per eventi solenni e protocollari.

La Chiesa di San Primo e San Feliciano
Nel 1751, la chiesa originale gotica fu ristrutturata in stile barocco e poi ancora restaurata alla fine del Secolo XIX. All'interno è custodito l'arredamento del XVII e XVIII secolo.

Il castello inferiore o il castello di Stare a Mengeš
Fu costruito attorno al 1625 e passò di mano in mano ma nel 1837 venne comprato da Mihael Stare che lo riedificò completamente. Dopo il terremoto del 1895 il castello fu ristrutturato nella forma attuale. Prima della Seconda Guerra Mondiale furono proprietari i membri della famiglia Kanc, ma durante la guerra il castello passò nelle mani tedesche. Finita la guerra vi furono appartamenti ed altri stabilimenti commerciali ma fu poi restituito ai proprietari dopo il processo di denazionalizzazione. Purtroppo oggi il castello sta andando piano piano in rovina.

La Chiesa di San Michele a Mengeš
Si presuppone che la chiesa sia romanica, ma dopo il 1400 fu riedificata in stile gotico e poi ancora in quello barocco. Nel XV secolo venne costruito il presbiterio con i celebri affreschi di Giovanni da Lubiana. Il battistero ed il confessionale sono opera dell'architetto Jože Plečnik.

I giardini botanici di Arboretum Volčji Potok
Le origini del noto parco risalgono all'anno 1882, quando il castello Volčji potok fu acquistato dal celebre commerciante di Lubiana Ferdinand Souvan. Fu proprio lui che cominciò a piantare numerose specie di alberi attorno al castello, suo figlio Leon invece iniziò a lavorare ai progetti del parco con 200.000 metri quadri di superficie. Sin dalle origini, gli alberi ed i cespugli furono piantati in modo da formare scene e gruppi di piante, cosa non proprio consueta al tempo. Fu proprio così che vollero mostrare quali piante potevano essere combinate tra loro, formando affascinanti strutture vegetali. L'Arboretum Volčji Potok è conosciuto per l'ampia collezione di piante non solo europee, ma pure quelle Nord americane e di origine asiatica. I giardini botanici sono anche ricchi di aceri palmati (Acer palmatum).

La Chiesa di pellegrinaggio della Natività della Beata Vergine Maria di Homec
Fu costruita sul punto dove circa 600 anni fa sarebbe apparsa la Madonna a un pastorello. A dir il vero, per prima fu eretta una cappella, mentre la prima chiesa fu menzionata solo nel 1526. La chiesa attuale fu costruita nel 1728 seguendo i progetti di Gregor Maček, gli affreschi all'interno dei quali non c'è più traccia, sono invece opera del pittore France Jelovšek. Durante il terremoto del 1985 la chiesa subì gravi danni, quindi decisero di demolire metà del complesso e di ricostruirlo secondo i progetti di Maček. In quell'occasione fu anche abbassato il campanile.

Castello Črnelo, Turnše
Il castello originario di Črnelo (Rotenbüchel) era situato sul colle ma fu abbandonato già nel XVIII secolo lasciando solo qualche traccia di sé. Il castello attuale porta lo stesso nome e venne costruito dopo il 1723. Fu proprietà di vari nobili, tuttavia nel 1905 il castello ritornò nelle mani della famiglia Apfaltrer che ordinò la costruzione del complesso. Durante la Seconda Guerra Mondiale il castello fu dato alle fiamme, e nel dopoguerra ristrutturarono il complesso che comprendeva vari appartamenti e la cooperativa agricola. L'attuale castello ricorda appena il suo aspetto rinascimentale di un tempo.

Castello Češenik, Dob
Il castello Češenik (Scherenbüchel) fu costruito dopo il 1581 al posto della precedente fortezza, bruciata e distrutta per via di un fulmine. Nel 1903 divennero proprietari del complesso i membri della famiglia Souvan e poi la famiglia Urbanc. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu raso al suolo dalle fiamme dopo di che fu riedificato e ristrutturato in appartamenti residenziali.

La Chiesa di San Martino a Dob
La cappella del castello, che si trovava in questo punto, venne riedificata in una chiesa gotica, quella attuale invece fu costruita nel 1762. Durante i lavori fu usato anche il materiale della chiesa precedente. Il battistero ed il pulpito, progettati nel 1957, furono le ultime opere di Jože Plečnik.

Il castello Krumperk a Gorjuša
Attorno al 1580, Adam Rauber ordinò la costruzione del complesso rinascimentale a due piani con quattro torri sugli angoli e le aperture da tiro, dando al luogo dove nel XIV secolo sorgeva il palazzo a torre di Kreutberg un'immagine di fortezza davvero imponente. Il castello fu ereditato dalla famiglia dei Rasp, a lungo proprietari del complesso. Nel 1928 fu acquistato da Pogačnik, il potente industriale di Maribor, dopo la guerra, però, il castello fu nazionalizzato. Fu ristrutturato in appartamenti residenziali e per un periodo di tempo ospitò il museo dell'artigianato dei cappelli di paglia. Il castello fu poi di nuovo lasciato alla famiglia dei proprietari di un tempo.

Il castello Mala loka
Il castello di Hoff Lack fu menzionato per la prima volta nel 1332 nei documenti riguardanti le proprietà dei signori di Mengeš. Dopo numerosi proprietari il complesso divenne bene della Società Missionaria di San Vincenzo, il quale lo sistemò nel convento delle suore della Santa Croce nel 1920. Con la costruzione della torre tra le due ali intorno al 1930, il complesso originale fu unito all'ala collegante. Oggi il castello è completamente ristrutturato e non presenta più le caratteristiche dell'architettura medievale. Un'ala del castello fu occupata dalle forze naziste della Seconda Guerra Mondiale e poi fu bruciata dai partigiani nel 1943. Le suore del convento ristrutturarono anche questa parte dell'edificio dopo la guerra.

Gostišče Zlata Kaplja, Šlandrova ulica 1, Radomlje
Il ristorante e pizzeria offre ai propri ospiti piatti di pesce, pizze e altre specialità del giorno.

Gostilna Stari voz, Prešernova cesta 71, Radomlje
La trattoria cucina grigliate e piatti tipici casarecci.

Gostilna Repanšek, Bolkova ulica 42, Radomlje - Homec
La trattoria offre specialità casarecce, spuntini e pranzi per la domenica.

Gostilna Narobe, Mengeška cesta 37, Trzin
Il ristorante e trattoria offre piatti casarecci, specialità a base di pesce, spuntini e pranzi per la domenica.

Gostilna Mngan, Breznikova cesta 2, Domžale
Il menù della trattoria comprende spuntini ed altri piatti fatti in casa.

Gostilna Zajc, Mala Loka 6, Domžale
L'offerta della trattoria comprende grigliate, piatti tipici italiani e specialità slovene.

Gostilna Janežič, Pšata 25, Dol pri Ljubljani
La trattoria offre piatti tipici della Slovenia.

 

Fare attenzione nell'attraversare Štajerska cesta a Črnuška Dobrava perché c'è un passaggio solamente nella parte Sud dell'incrocio.
Durante il percorso che collega la zona industriale e la parte residenziale di Trzin, per alcune decine di metri non c'è la pista ciclabile e bisogna procedere per la strada sterrata.
Per gli escursionisti in sella alla bici, la rotonda presso il centro commerciale Qlandija a Duplica pri Kamniku è abbastanza complicata, specialmente se si arriva da Volčji Potok. Bisogna essere attenti.
La salita verso il colle di Homec e la discesa sono veramente ripide.
Vicino al castello di Krumperk si possono incontrare veicoli per il trasporto di cavalli ed altro bestiame. Nella maggior parte dei casi si tratta di jeep con rimorchio.