GIRETTO DI ŠMARNA GORA
Lunghezza
34,6
Lunghezza 34,6 km
Durata del percorso
02:00
Durata del percorso 02:00
Največja strmina vzpona[%]
8
Livello massimo della salita: 8 %
Livello massimo della discesa: 8 %
Livello medio della salita: 3 %
Livello della salita oltre 5%: 2,40 km
Altezza minima del percorso: 503 m
Altezza massima del percorso: 302 m
Differenza d'altitudine: 481 m
Poraba kalorij
4070
Consumo di energia per gli uomini: 4070 kJ (972 kcal)
Consumo di energia per le donne: 3316 kJ (792 kcal)
Difficoltà
Difficoltà: Difficile
Tipologia del terreno ciclabile
Tipologia del terreno ciclabile: Misto
Tipo di bici: Bici da città
Breve descrizione

Un'impegnativa ma nello stesso tempo affascinante gita in bicicletta attorno a Šmarna gora, Smlednik e Vodice, piena di vedute meravigliose sui monti e le colline vicine e di molti siti interessanti lungo il percorso. Lasciando la salita su Smledniški grad, la gita è più facile ed adatta anche a persone fisicamente meno preparate.

Percorso

Tacen – Vikrče – Zavrh – Smlednik – Valburga – Zapoge - Dornice – Dobruša – Repnje – Vodice - Bukovica – Utik – Koseze – Šinkov Turn – Selo pri Vodicah – Vojsko – Povodje – Šmartno pod Šmarno goro – Tacen

Tacen ed i dazieri
Il punto di partenza della gita in bici è il rinomato parcheggio di Tacen, noto soprattutto agli escursionisti della Šmarna gora e raggiungibile con l'autobus urbano numero 8 o 15. Tacen è conosciuto inoltre per le rapide sul fiume Sava , le gare di canoa e kayak slalom, e le rive sabbiose del Sava che si presentano come stabilimenti balneari occasionali, dove nelle caldi estati con il livello dell'acqua basso, molti abitanti di Lubiana cercano di rinfrescarsi un po'.
Il nome della città di Tacen forse deriva dal nome dacar (daziere). Niente paura, il dazio di pedaggio non è più richiesto e la tassa sulla bicicletta la si paga già all'acquisto.
Se le biciclette si portano con sé ed il primo parcheggio risulta occupato, si può lasciare la macchina un po' più avanti nel centro di Tacen, sul parcheggio di fronte alla Scuola di polizia.
Il percorso inizia sul primo parcheggio e prosegue verso ovest sulla via Rocenska cesta, in direzione della Scuola di polizia dove strada facendo si può ammirare da lontano il castello di Rocen . Non ne sapevate dell'esistenza? Non fa niente, adesso avete la possibilità di rimediare all'errore e di pensare alla sua importanza d'un tempo dato che in esso vissero i signori che riscuotevano il dazio di pedaggio del ponte.

Il comandante Stane e Jakob Aljaž
Passando per la Scuola di polizia si scende verso la strada principale dove voltando a destra ci si avvia verso Vikrče. A metà salita si presenta una strada a sinistra che porta a Pirniče, però la gita continua avanti per la strada e in cima alla salita, dietro all'ultima casa o l'officina, si volta a sinistra sullo sterrato verso i giardini e la casa natale del comandante partigiano ovvero del tenente generale Franc Rozman – Stane . Prima di raggiungere la casa, si attraversa con cautela la strada asfaltata. Continuando dalla casa di Stane, ci si avvia verso la casa natale di un'altro illustre sloveno – Jakob Aljaž. Si ritorna una decina di metri verso la strada asfaltata, si volta a sinistra per Šmarna gora e poco dopo si attraversa la strada principale e si continua in bici, circondati dai campi, per circa 100 metri in una leggera salita. All'inizio del paese Zavrh pod Šmarno goro si volta a destra in salita e poco dopo si arriva alla casa natale di Jakob Aljaž, celebre parroco, alpinista, costruttore della nota torre sul monte Triglav e autore della canzone popolare slovena »Oj Triglav, moj dom« (Triglav, casa mia).

Un salto indietro di qualche secolo
Dalla casa natale di Jakob Aljaž si torna alla strada principale e si gira a destra per Smlednik. Proseguendo per il bosco su una lieve salita si passa vicino al campo da golf . All'orizzonte, sul monte si possono già intravedere i resti di Stari grad (il Castello antico) di Smlednik. Giunti su Smlednik si tiene la strada a destra e si seguono le indicazioni stradali per Stari grad. Si può andare fino in cima per lo sterrato, però la strada è parecchio ripida. Il Castello si erge proprio in cima, dove un tempo si trovava un castello preistorico ed in seguito una fortezza romana.
Dopo aver salito per qualche minuto e con i piedi che bruciano dalla fatica, arrivati in cima si apre un panorama spettacolare su tutte le parti . Dal castello in un giorno di sole si può ammirare il monte Šmarna gora a Sud-Est, Ia cantena montuosa delle Dolomiti di Polhov Gradec a Sud-Ovest, i monti Lubnik, Ratitovec e le Alpi Giulie con il Triglav, il monte sloveno più alto, ad Ovest e le Caravanche e le Alpi di Kamnik e della Savinja a Nord. Con una veduta del genere, tutti gli sforzi sono ripagati. Eppure non c'è bisogno di fare la salita in bici, una passeggiata verso la cima – passando per le cappelle della Via Crucis , – è addiritura consigliata. In prossimità del castello si trova la trattoria Stari grad in cui possiamo dissetarci e fare uno spuntino.

I conti e i baroni
Lasciando gli antichi resti che raccontano le emozionanti storie dei signori del castello, dei loro vizi e delle loro virtù, si continua il viaggio verso un altro capitolo della storia. Attraversando Smlednik si gira verso la strada principale e la si attraversa con cautela per Valburga e dopo circa 100 metri si volta a leggermente a destra su una strada asfaltata più stretta. Prima però si può ancora una volta ammirare il paesaggio.
Un po' più avanti del nostro bivio, sulla strada secondaria per Hraše e Vodice, si erge il palazzo Valburga o il Castello Lazarini, come lo chiamano gli abitanti del posto . Si può andare poco più verso Sud, passando per la Chiesa di San Valburga, e visitare la Krvavo znamenje (Stele del sangue) , la cappella del secolo XIX. situata sul punto dove un tempo si trovava il patibolo per i delinquenti. Da qua si può vedere benissimo Stari grad e ai piedi di esso la Via Crucis.

A Vodice per i paeselli
Si va verso Vodice sulla strada sterrata, la quale porta vicino ai campi e offre scenari mozzafiato dei monti circostanti e delle Alpi di Kamnik e della Savinja. Presto si arriva a due laghi paludosi o stagni, sviluppatisi sul terreno argilloso , . Le rive dei laghi sono coperte da giunchi e altre piante acquatiche, divenendo così il rifugio ed il luogo di nidificazione ideale per diverse specie di uccelli acquatici.
La strada si snoda tra i due laghi, tra i campi ed accanto alla fattoria. Passando la fattoria, si può vedere alla propria sinistra, prima del bosco, l'adorabile chiesa di San Giacomo, citata per la prima volta nel 1118 . Poco più in avanti si conclude la gita sullo sterrato e prima del paese di Zapoge si volta sulla strada principale. Ma non per molto, solo 500 metri nel traffico, prima di svincolare in mezzo alle case del paese. All'indicazione stradale per Dornice si volta a destra ed ecco che ci si trova di nuovo sulla strada secondaria.
Si va avanti verso il monte fino al borgo di Dornice finché una deviazione a sinistra non ci fa volgere a sinistra sulla strada trasversale. Andiamo avanti sulla strada per Dobruša, dove ci si può rinfrescare con l'acqua cristallina del ruscello proprio vicino alla strada . Dalle analisi pubblicate sulla bacheca l'acqua risulta potabile, i turisti quindi possono riempire le bottigliette in caso di necessità. Le casette sulla strada sono molto ordinate e colorite e sembrano così come le casette del Puffi. Giungendo su una strada più larga, si volta a destra e si continua verso il sottopassaggio dell'autostrada che ci porta in direzione di Vodice. A destra si trova il borgo di Repnje e vi consigliamo di fare una piccola deviazione e visitarlo. Nel borgo si trova la casa natale di Jernej Kopitar, uno dei massimi esponenti della linguistica slovena. Kopitar è conosciuto come l'antagonista di France Prešeren, il quale gli dedicò un celebre verso in uno dei propri sonetti. All'incrocio triangolare, dove si trovano il monumento religioso e la cappella, si volta a destra per le vie del borgo fino a raggiungere il numero civico 34 con la lastra dedicata a Kopitar . Da qui si ritorna verso il sottopassaggio e si va avanti per la strada Lubiana–Vodice dove si volta a sinistra per Vodice.

I brezel di Vodice
Si volta a destra prima del semaforo di Vodice, si passa la biblioteca con una curiosa scritta sulla facciata: »Vse za vero, dom, cesarja!« (Per la fede, la casa, l'imperatore diamo tutto!). Si percorre il paese solo in una piccola parte , dato che presto si gira ancora a destra sulla strada che porta a Bukovica e Utik. Si ricorda che Vodice sono il posto ideale per fare una breve sosta e rinfrescarsi un po' se si è forse già stanchi o si ha bisogno di fare uno spuntino. E non dimenticare che il paese è famoso per i fantastici brezel che la famiglia Jagodic produce da quattro generazioni seguendo la ricetta tradizionale. Vodice è conosciuto anche per la Chiesa di Santa Margherita, costruita dopo il terremoto del 1895.
Lasciando Vodice sulla strada accanto alla scuola, ci si avvia verso Bukovica e Utik. La strada è ideale ed è anche un po' in discesa così che sino a Bukovica si arriva in un batter d'occhio. Da Bukovica si continua la gita verso Utik e avanti per Koseze. Non si volta al primo svincolo per Šinkov Turn, bensì si procede attraverso Koseze per circa un chilometro e si gira a destra solo prima del bosco.

La torre di Schenk
Nel bosco alla propria sinistra, poco dopo l'incrocio, si trova il Lago di Koseze, dove si può fare una sosta e riposare sotto un po' sotto gli alberi. Si continua per il paese Šinkov Turn e in salita fino ai resti del castello di Šinkov turn e della Chiesa della Madre di Dio . Durante la seconda guerra mondiale, il castello fu dato alle fiamme dai partigiani, nel dopoguerra invece, fu completamente raso al suolo. Oggi si può vedere il restauro delle mura e del padiglione dove sono conservate le copie dei documenti che testimoniano l'esistenza del paese e del castello. Essendo in vetta, la discesa non è particolarmente dura, ma visto che è ripida, bisogna andarci con cautela. Al primo incrocio dopo la chiesa, si gira a sinistra su una stretta strada asfaltata, che corre ai piedi del monte e porta verso il trampolino con gli sci ed il centro sportivo dell'Associazione sciistica Strahovica. A questo punto si può scendere dalla bicicletta e sgranchirsi un po' all'ombra degli alberi. Dopo di che si riparte in sella e si scende per il pendio verso Selo e poi sulla strada locale per Vojsko ed il monte Šmarna gora che si eleva come una vera e propria indicazione stradale naturale ed è visibile sopra gli orizzonti del Sud-Est. Il percorso tra i campi è piacevole, non eccessivamente trafficato per una gita in bici, e offre viste mozzafiato.

Povodje, Šmartno e fine percorso
Volendo si può passare per il borgo di Vesce con la casa natale del pittore Matija Koželj (potremmo fare una deviazione, non è lontano). Si arriva poi a Vojsko, dove accanto al segno religioso per la fine della peste si gira a sinistra sulla strada che porta da Vodice a Lubiana. Questa è più trafficata, perciò bisogna fare attenzione.
Da qui si ritorna già verso il punto di partenza. Tutto d'un tratto ci si ritrova tra Rašica e Šmarna gora, nel paese di Povodje dove c'è un grande allevamento di pesci e più avanti anche un vivaio . A Šmartno si volta a destra attorno al monte Šmarna gora. Occhio alla strada, visto che è abbastanza stretta, serpeggiante e trafficata.
Ma se abbiamo resistito fino a qua, si può ancora un po'! Fino a questo punto abbiamo percorso in bici 33 chilometri. A Tacen, destinazione finale di questa gita, numerose trattorie e ristoranti aspettano i turisti affamati e assetati.

Le rapide di Tacen
A Tacen, sul fiume Sava, è posta una diga che serve ad alimentare la centrale elettrica del posto. L'acqua scorre anche al di là della diga da dove hanno sistemato le rapide con il centro sportivo ed il tracciato per lo slalom in canoa e kayak.

Il Castello di Rocen
Nel castello vissero gli unici signori sull'attuale territorio del Comune Città di Lubiana che oltre al proprio castello possedevano anche proprietà dominicali, quindi i terreni che i servi della gleba coltivavano esclusivamente per i signori feudatari. Eppure i signori avevano anche altre fonti di guadagno. Infatti, i signori di Rocen riscuotevano anche il dazio sul pedaggio del ponte di legno sul fiume Sava: sei krajcar (oggi sarebbero sei euro) per bestiame grande da carro o non, un krajcar per ciascun animale domestico ed un krajcar anche per ogni persona che attraversava il ponte a piedi. Il dazio fu abbastanza elevato e molti non lo gradirono, perciò dopo la emanazione della legge sullo scioglimento della relazione fondiaria nel 1848 che abolì il sistema feudale, alcuni abitanti del posto già esultavano per l'abolizione del dazio sul pedaggio. Ma non per molto. Il pedaggio fu approvato dal decreto imperiale-regio e prevedeva il dazio sul pedaggio fino al 1907 nell'anno in cui il livello dell'acqua aumentò così tanto da portare con se il ponte.

La casa natale di Franc Rozman – Stane a Spodnje Pirniče
A Pirniče si trova la casa natale di Franc Rozman – Stane, noto comandante dell'esercito partigiano sloveno.

La casa natale di Jakob Aljaž a Zavrh
Nel 1845, a Zavrh, ai piedi del monte Šmarna gora, nacque uno dei nomi più importanti nella storia della Slovenia. Jakob Aljaž fu prete, compositore, alpinista, ma soprattutto profondo sostenitore di tutto ciò che era sloveno. Grande amante della patria fu consapevole del pericolo dell'influenza tedesca. Con fondi propri riacquistò la vetta del monte più alto in Slovenia, il monte Triglav, sul quale nel 1895 costruì la torre simbolo della Slovenia che prende il nome da lui stesso. Sulle Alpi Giulie del tempo, gli alpinisti sloveni concorrevano con quelli tedeschi e la torre dimostrò che Triglav era ed rimane ancora sloveno. Aljaž scrisse anche la canzone "Oj Triglav, moj dom" (Triglav, casa mia) che è ancora oggi tra le più popolari non solo tra gli alpinisti ma anche in generale.
La città di Medvode celebra la festa del comune proprio nel giorno del compleanno di Aljaž il sei luglio. Il comune di Medvode ha acquistato la casa natale di Aljaž e ne ha finanziato la ristrutturazione, diventando così monumento culturale del comune.

Il Castello antico di Smlednik
Il castello è ubicato sulla sommità del monte dove una volta si trovava la rocca preistorica e poi ancora il forte romano. Il Castello antico con il cavaliere Ulrik fu menzionato per la prima volta nel 1136. Il castello romanico originario comprendeva un'imponente torre di difesa indipendente ed era circondato da fosse. Nell'alto periodo gotico furono costruite le mura attorno alla piazzetta centrale e nei secoli successivi furono aggiunti palazzi residenziali e torri di vedetta. Nel corso del tempo il castello non ha subito maggiori ricostruzioni e perciò presenta allo stato puro il progetto e lo sviluppo dei castello medievale tipico della Slovenia centrale.
La scelta della posizione del castello fu molto attenta e il castello offriva un controllo strategico della strada verso l'Italia e del passaggio sul fiume Sava. Tale ubicazione rendeva possibile ai signori del castello di riempire le proprie tasche con i vari dazi richiesti. Si sa come procedono queste cose: "per le spese", "per salvaguardarci dai delinquenti", "per ..." - molte erano le scuse. Ed ecco che i signori riscuotevano ogni giorno del denaro. Con il passare del tempo, i signori ne avevano tanto, il che rendeva possibile vivere tranquillamente.

La Via Crucis a Smlednik
La Via Crucis con le quattordici cappelle religiose in stile barocco e le tre croci in cima risale all'anno 1772. Si trova direttamente tra il castello ed la Stele del sangue (Krvavo znamenje) vicino a Valburga. Nei primi decenni dopo la guerra le cappelle della Via Crucis erano abbastanza trascurate, comunque adesso sono state restaurate e gli abitanti del posto ne vanno fieri.

Il Castello di Lazarini
Il Palazzo di Valburga o, come lo chiamano i locali, il Castello di Lazarini è un esempio di architettura rinascimentale. Costruito nel Seicento, quando i proprietari del Castello antico, la famiglia von Andechs, si resero conto che la ripida strada verso il Castello antico non era poi così facile da percorrere ogni giorno. Così decisero di costruirsi una nuova residenza in pianura. E che residenza! Un viale di castagni lungo 200 metri porta al Castello di Lazarini con meravigliosi affreschi di figure fantastiche dalla mitologia greca, e dietro a questo magnifico castello si trovano i giardini. Curiosità: fino alla fine della seconda guerra mondiale, i proprietari del castello fu la dinastia dei baroni Lazarini. Il castello poi subì la demanializzazione per essere infine restituito ai discendenti della famiglia Lazarini nel 1991. Nell'inverno del 2007 qualcuno ha dato fuoco al castello, devastando così la sala più bella, quella dei cavalieri.

La palude di Hraše
I due laghi paludosi, detti anche stagni, si sono sviluppati sul terreno d'argilla. Le rive dei laghi sono coperte da giunchi e altre piante acquatiche, divenendo così il rifugio ideale e il luogo di nidificazione per diverse specie di uccelli acquatici.

La Chiesa di San Giacomo a Hraše
L'interessante Chiesa di San Giacomo fu menzionata per la prima volta nel lontano 1118.

La casa natale di Jernej Kopitar a Repnje
La casa natale di Jernej Kopitar, illustre linguista e patriota, si trova a Repnje, ma è purtroppo chiusa al pubblico. Kopitar si dedicò allo studio della storia delle lingue slave e fu traduttore e collezionista di antichi scritti in lingua slovena, salvandoli così dall'oblio. Raggiunse l'apice della propria carriera da linguista e studioso con la Grammatica della lingua slovena in Carniola, Carinzia e in Stiria. Aiutò inoltre il suo amico Vuk Karadžić con la redazione della grammatica serba. Kopitar ha dato il nome al giornale del comune di Vodice (Kopitarjev glas) e alla piazza principale (Kopitarjev trg) dove è da molti anni aperta la trattoria Kopitarjev hram.

La Chiesa di Santa Margherita a Vodice
La Chiesa di Santa Margherita fu costruita dopo il terremoto del 1895 proprio sul punto dove una volta si ergeva la vecchia chiesa. È noto che la chiesa originale fu circondata da mura, distrutte solo nel 1871.

I brezel di Vodice
La famiglia Jagodic preserva la produzione tradizionale dei brezel di Vodice già dall'anno 1932. I brezel furono introdotti già nel lontano 1700 dalle suore del monastero di Adergas vicino a Cerklje e provenienti dai paesi di lingua tedesca. Nel 1782, l'imperatore Giuseppe II sciolse molti monasteri sul territorio sloveno, tra i quali anche quello di Adergas. Ed ecco che la tradizione dei brezel si allargò al di fuori delle mura dei monasteri in molti paesi vicini. Gli unici brezel che vendono prodotti secondo la ricetta tradizionale del monastero di Adergas sono quelli del panificio Pekarna Jagodic.
I brezel di Vodice sono fatti con pasta da pane – quindi farina, acqua, lievito e sale. I brezel sono avvolti tre volte e hanno la forma del numero otto. La ricetta per i brezel di Vodice era segreta per molto tempo, ma i brezel sono particolari proprio per il tipo di preparazione, visto che prima di metterli in forno vengono cotti. È così che ottengono lo splendore e la resistenza tipici. Nella preparazione della pasta, la famiglia Jagodic non usa alcun tipo di additivo. I croccanti brezel devono il suo gusto caratteristico al sale cosparso su loro. I brezel appena cotti vengono conservati all'aria, poiché così rimangono buoni per molto tempo. Con il passare del tempo i brezel diventano sempre più duri e croccanti, perciò non si devono mangiare tutto in un boccone, ma spezzarli e lasciali scogliere in bocca.
Una volta, i brezel su uno stand in legno erano sempre presenti al ristorante, e tutt'oggi non mancano in occasione della festa del comune o durante altri eventi. I brezel si possono trovare anche in alcuni rifugi alpini e trattorie. Sono amati da grandi e piccini, nonché da turisti di tutto il mondo.
A tutt'oggi, i brezel di Vodice vengono fatti secondo la tradizionale ricetta di Adergas, salati e croccanti vanno bene con un bicchiere di vino o con una tazza di buon tè.

Il Lago di Koseze
Attorno al lago una volta scavavano così tanta argilla da creare una grotta che fu poi bagnata dal vicino ruscello. L'argilla fu portata a Komenda dove gli artigiani – ceramisti erano molto diffusi. Dal lago scorre il ruscello Graben, detto anche Dobrova. Il Lago di Koseze si creò circa 200 anni fa, è lungo circa 300, nel punto più largo misura 100 metri ed è profondo non più di due metri. Prima della Grande Guerra fu un'importante fonte di ghiaccio che le trattorie del posto usavano per tenere al freddo le bevande e la cane. Venti anni fa il lago fu smaltito e dragato. L'associazione dei pescatori di Medvode gestiva il lago per la pesca dei propri membri nonché per altri pescatori. Nel 1993, il lago di Koseze si prosciugò. A causa dell'acqua sporca, la balneazione nel lago non è consigliabile. Il lago nel quale vivono carpe, amuri, tinche, carassi, sardole, sandre e persino gamberi di fiume, è comunque molto noto tra i pescatori. Si dice che la carpa più grande mai pescata nel Lago di Koseze avrebbe pesato oltre 15 chili. Accanto al lago corre anche il sentiero che porta alla meta turistica della baita Mengeška koča.

I resti del castello Šinkov turn
Ai piedi di Rašica, a solo pochi chilometri da Vodice, si trova il borgo Šinkov Turn. Il nome del paese deriva dal castello Šinkov turn, al quale Schenk, il signore del castello, diede il proprio nome. Nel 1250 Schenk innalzò un'imponente torre attorno alla quale costruì le impenetrabili mura del castello.
Il castello ha avuto diversi proprietari. A metà Seicento la torre fu demolita e i signori fecero costruire un nuovo castello che fu a sua volta riedificato più volte nel tempo. Nel 1632 Andrej Hren comprò il castello e lo restaurò, dopo la sua morte il vescovo di Lubiana Tomaž Hren ereditò Šinkov turn. Negli anni prima della seconda guerra il castello fu la sede della scuola locale. Šinkov turn aveva una forma triangolare con il cortile porticato. Il castello fu bruciato dai partigiani nel 1943. Nel dopoguerra fu lentamente demolito con i resti che furono usati come materiale da costruzione per altri edifici.

Il segno religioso per la fine della peste presso Vojsko
Il segno si trova tra Skaručna e Povodje e fu probabilmente posto nel 1668. Il segno è fatto interamente di arenaria. Sulla base rotonda è posizionata una colonna che regge il segno quadrangolare con aperture semicircolari e tracce degli affreschi. Il segno ha una copertura di forma piramidale e sopra di essa una grande doppia croce. Si dice che di segni religiosi così interessanti ce ne siano veramente pochi.

Il vivaio di Povodje
Al vivaio si può acquistare pesce fresco, i pescatori più accaniti possono inoltre possono pescare anche da soli nel vicino vivaio.

Gostilna Košir a Tacen
La trattoria Gostilna Košir ai piedi del monte Šmarna Gora ha una tradizione rispettabile. Nota per la propria cucina e per l'ambiente molto rilassante ma nello stesso tempo divertente, da decenni serve sia ospiti individuali che famiglie e gruppi. La trattoria è aperta tutto il giorno, sette giorni su sette. Per sentirsi sempre a proprio agio, è presente nel parco sotto i castagni anche un parco giochi per bambini.

Punt odi ristoro Sava a Vikrče
La trattoria offre bevande e piatti di base.

Punt odi ristoro Stari grad nad Smlednikom
La trattoria offre bevande e piatti di base.

Kopitarjev hram a Vodice
Il ristorante ha una ricca offerta di piatti tipici sloveni.

Kavarna Dvor a Tacen
Bar, pasticceria e pernottamenti con prima colazione.

Il Castello antico di Smlednik
Stando alla tradizione, si dice che molto tempo fa, al castello risiedeva un signore che amava molto il gioco d'azzardo, il che costava parecchio, ma era uno sfizio che poteva permettersi. Quando una volta giocò con il diavolo, perse prima tutto il denaro, poi la figlia e alla fine persino la propria anima. Ma visto che non volle perdere tutto, decise di nascondere tutto ciò che aveva di più prezioso sotto il castello. Il giorno dopo venne il diavolo a prendersi il proprio bottino, ma restò a mani vuote. A quel punto il diavolo incontrò la figlia del signore nelle celle del castello e la trasformò in un serpente e le comandò di custodire per sempre il bottino. Da questo ha origine l'ammonizione per tutti quelli che iniziano la caccia al tesoro: "Attenti al serpente che non vi morda!"

Corsa sul monte Šmarna gora
La corsa sul monte Šmarna gora è una manifestazione sportiva di lunga tradizione e molto conosciuta che ogni anno ospita non solo numerosi amanti della corsa ma anche molti atleti di corsa in montagna di alto livello.

Il percorso è fatto anche su strade sterrate ben mantenute (Stari grad a Smlednik, Valburga – Zapoge). La salita verso Stari grad nad Smlednikom è adatta solo a persone fisicamente ben preparate, gli altri possono lasciare la bicicletta ai piedi del monte e salire a piedi verso il castello.