UNA TOSSICINA DA GATTI I
Lunghezza
23,3
Lunghezza 23,3 km
Durata del percorso
02:00
Durata del percorso 02:00
Največja strmina vzpona[%]
6
Livello massimo della salita: 6 %
Livello massimo della discesa: 6 %
Livello medio della salita: 4 %
Livello della salita oltre 5%: 2,50 km
Altezza minima del percorso: 267 m
Altezza massima del percorso: 485 m
Differenza d'altitudine: 400 m
Poraba kalorij
4070
Consumo di energia per gli uomini: 4070 kJ (972 kcal)
Consumo di energia per le donne: 3316 kJ (792 kcal)
Difficoltà
Difficoltà: Media
Tipologia del terreno ciclabile
Tipologia del terreno ciclabile: Misto
Tipo di bici: Bici da trekking
Breve descrizione

Percorso nei dintorni di Sostro. Dalla piana cittadina la via ci conduce attorno al colle di Kašelj, attraverso la pianura di Besnica fino alla Babna gora, da dove si gode di una notevole vista su Lubiana. Ritorniamo in città passando da Zagradišče, Češnjice, Podmolnik e Zadvor.

Percorso

Podgrad – Besnica – Pečar – Zagradišče – Češnjica – Sadinja vas – Podmolnik – Zadvor – Zgornji Kašelj – Podgrad

Iniziamo da Pri Peclju
Il nostro tragitto inizia dalla trattoria Pri Peclju, ma non quello della mela, lungo la via principale Zalog-Podgrad, appena sotto a Podgrad , . Lungo la strada vi sono gli spiazzi per parcheggiare e qui possiamo lasciare le nostre vetture e inforcare le biciclette. Dovendo tenere conto anche della direzione di marcia, è preferibile procedere in senso orario verso Besnica, perciò a breve svoltiamo dalla strada diritta a destra, imbocchiamo il sottopassaggio che taglia la ferrovia e ci dirigiamo a Podgrad. Ma non troppo veloci, perché il sottopassaggio è stretto e la visibilità scarsa.

Podgrad (Sotto il castello) ed Osterberg
Il paese porta il nome di Podgrad, a indicare che si trova sotto il castello (Pod=sotto, grad= castello). Ma non giace sotto un castello solo, bensì due: il vecchio e il nuovo Osterberg. Gli abitanti del posto li chiamano i castelli di Ostrovrh. L'abitato ha una lunga storia, le sue origini risalgono all'edificazione del primo castello sul colle di Kašelj attorno all'anno 1150. All'epoca il castello era una vera e propria fortezza e dalla sua posizione strategica dominava la valle del torrente Besnica, oggi ne rimangono poche rovine . Il castello nuovo presenta un edificio meno interessante: a parte pochi dettagli sulla facciata ha più l'aspetto di una villa rurale che di un castello; è la conseguenza dei numerosi rifacimenti subiti.
In paese vi sono due agriturismi, interessante anche la vecchia fabbrica di nome Arbo; un tempo vi si producevano prodotti chimici, ora è tristemente abbandonata. Attenzione anche alla strettoia da cui può passare una sola macchina, e per una bici in più non c'è lo spazio , .

Attraverso una stretta valle fino a Besnica
Il nostro viaggio prosegue lungo una bella via asfaltata sul fianco della collina, a destra del Besnica. La salita è lieve e costante, la valle è invece alquanto stretta, delimitata a destra e sinistra dalle cime aspre dei colli circostanti. È un bene perché ci offrono riparo dalla calura estiva e allo stesso tempo un male perché la sera fa buio presto.
Nel punto più stretto della valle, presso a una curva che svolta decisa a sinistra, a circa un chilometro e mezzo da Podgrad, raggiungiamo le rovine del castello vecchio di Osterberg. Da questo punto preciso in realtà il castello non è visibile, lo sarà 300 metri più a valle, se vorremo soffermarci ad ammirarlo. Ma occorre prestare attenzione perché la strada è stretta e non vi sono spiazzi laterali sui quali sostare in tutta sicurezza! Sulla cima della collina e al di sotto delle antiche rovine possiamo scorgere una macchia chiara: si tratta della cava dalla quale venivano estratte le pietre da mola per i mulini.

Sul pendio con furore
Un chilometro e mezzo dopo, la valle si allarga di nuovo e ricompaiono le case: eccoci giunti al paese di Besnica, disteso su gran parte della valle. Superiamo il bivio per Vnajnarje e quando stiamo per approssimarci all'incrocio con la strada principale svoltiamo a destra e ci ritroviamo su una scorciatoia sterrata , . Così possiamo risparmiare alcuni metri, anche se certamente non vi sarebbe nulla di male se proseguissimo lungo la strada asfaltata fino all'incrocio. In entrambi i casi dovremo svoltare a destra verso Lubiana. Ora ci attendono ancora due chilometri scarsi di sterrato su un tratto assai più ripido. Quindi cambiamo la marcia, per non lasciare intralciare i pedali e ci lanciamo sul pendio. Non è molto piacevole quando ci capita di incrociare una macchina che solleva dietro a sé nugoli di polvere, i veicoli inoltre tendono a viaggiare piuttosto veloci. E quando ci troviamo di fronte dei mezzi pesanti la nostra gioia raddoppia. Ma nonostante tutto, la strada non è poi così male e soprattutto non è lunga. Tre belle serpentine e siamo di nuovo sull'asfalto, proprio sotto il valico.

Pečar e Zagradišče
Arrivati al valico incontriamo un piccolo paese che porta il nome di Pečar. La sua ottima posizione strategica ne ha fatto in passato una postazione di controllo e punto difensivo, ce lo rammentano ancora oggi i resti di trincee e bunker risalenti alla seconda guerra mondiale, a sud del paese. Dietro le case la vista si apre sulla conca di Lubiana e la città ma noi dobbiamo svoltare a sinistra proprio dentro al paese e prendere la strada per Javorje.
Davanti a noi ora c'è una salita due volte più ripida (14%), ma per fortuna breve poiché dopo appena 200 metri giriamo a destra e imbocchiamo una strada nel bosco (primo bivio) , . Per un po' il nostro percorso sarà in discesa e il bosco ci offre un po' di refrigerio. La strada non è delle migliori: costeggia un versante di lastroni argillosi che si sfaldano velocemente creando strati di terreno impermeabile assai fangoso quando bagnato dalla pioggia. Negli incroci seguiamo la destra, ossia la carreggiata che reca più tracce del passaggio di veicoli. Quando ci avviciniamo alle villette, siamo già prossimi al paese di Zagradišče, il cui nome ci rivela che qui vicino doveva trovarsi un antichissimo abitato (gradišče). Il paese è raccolto su uno sperone , da cui possiamo ammirare a sinistra la conca di Lubiana e a destra la valle del torrente Kižlovka, nota per i ritrovamenti di fossili e minerali.
Non ci vuole molto da Zagradišče per arrivare a Češnjice, il paese successivo lungo la nostra via. La strada boschiva e sterrata si fa di nuovo asfaltata, anche se sconnessa. Discendiamo a valle fiancheggiando Češnjice fino a Sadinja vas, e all'incrocio con la strada principale svoltiamo a sinistra verso sud.

Sadinja vas e la cava
Questa zona è più densamente abitata. Proseguiamo attraverso l'abitato sparso di Sadinja vas. Davanti a noi sulla destra vi è una cava ancora molto attiva, perciò prestiamo attenzione ai mezzi pesanti da carico. Per evitare il traffico intenso della strada principale svoltiamo a destra al primo bivio e imbocchiamo una strada di campagna . Ci aiuta ad orientarci un'indicazione che segna la pista ciclabile L043. La strada prosegue fino alla collina di Marenček e a sinistra verso la cava dove troviamo l'incrocio sotto al cavalcavia e svoltiamo a destra verso Podmolnik.
A sinistra (sud) di noi c'è la cava e una cappella , a destra (a nord) il colle Marenček, sito di un antichissimo abitato e poi di un castello di cui oggi rimangono solo le fondamenta . Nella cava che deturpa alquanto il paesaggio, si estraggono aggregati di dolomite di varie pezzature. È gestita dal Comune di Lubiana ed è molto caratteristica per l'area urbana di Lubiana .
Davanti a Podmolnik la carreggiata va via via peggiorando [S 13], ma per fortuna in paese ricompare l'asfalto. L'abitato modesto di Podmolnik è famoso grazie all'«albergo per cani« dove è possibile lasciare in custodia i propri animali domestici per recarsi in vacanza. L'albergo è situato sopra il paese e non ci passiamo accanto. In paese ci teniamo sulla destra [S 14], e seguiamo la strada asfaltata fino a Zadvor.

Di nuovo in città
Pedaliamo sempre verso nord, attraversiamo la strada Cesta II. grupe odredov e la Litijska cesta entrando nel vecchio centro storico di Zadvor. La strada si restringe fino a tre metri, non c'è molto traffico ma la prudenza non sarà di troppo. Appena fuori dal centro possiamo notare la piana alluvionale del fiume Ljubljanica , dove prosperano particolari varietà di piante.
Fiancheggiamo Zadvor e procediamo a nord fino alla cartiera di Vevče e oltre il ponte sul Ljubljanica. Sul ponte scorrono anche i binari industriali a uso della cartiera; sono binari profondi e potenzialmente pericolosi per le biciclette, perciò è meglio se ci teniamo ai bordi della carreggiata. Dall'altra parte del ponte vi è Vevče, e nelle vicinanze il capolinea del bus n.12 e la fermata del 29, alcuni condomini e la piazza centrale Papirniški trg. Attraversiamo la Vevška cesta, risaliamo passando tra i binari della ferrovia e la via Grajzerjeva ulica per continuare poi lungo la Pečinska ulica.

Kašelj
Ci troviamo ora a Zgorni Kašelj (Kašelj di sopra). Prima della guerra vi erano qui solo campi, ora tutta la zona è occupata da edifici. Il luogo ha una storia antica e nel medioevo era conosciuto per i contadini liberi o »kosezi«. Erano infatti qui più numerosi che altrove e si sono mantenuti più a lungo. Le fonti ne parlano dal XII al XIV secolo, in seguito anche i kosezi hanno perso la loro autonomia, benché alcune delle loro proprietà continuarono a esserci nei documenti ammistrativi chiamati all'epoca urbari fino al 1527.
Giunti alla via Kašeljska cesta, svoltiamo a destra e attraversiamo il vecchio nucleo del paese. La strada qui è piuttosto stretta, 500 metri più avanti il paese finisce e ci ritroviamo di nuovo tra i campi. Al primo incrocio giriamo a destra sulla via Mazovčeva pot , che ci conduce al ponte sul fiume Ljubljanica. Spesso sul colle sostano dei pescatori e tentano la fortuna nelle acque scure. Facciamo attenzione a non mancare il primo bivio a sinistra, lì svoltiamo e seguiamo la strada principale sterrata. Lo sterrato si estende ancora per due chilometri.
Percorriamo la piana alluvionale, luogo di sosta degli aironi cinerini, e ci avviciniamo al colle di Kašelj. Il brusio di un aereo leggero ci rammenta che nelle vicinanze deve trovarsi una pista di decollo. Ma noi teniamo conto solo della forza delle nostre gambe, voltiamo le spalle agli aerei e ci dirigiamo verso nord. Il panorama qui è molto più bello: davanti a noi si stagliano le Alpi di Kamnik e della Savinja in tutta la loro maestosità .

Ribnik
Un chilometro più giù notiamo molti veicoli fermi lungo la strada e la curiosità ci spinge a fermarci. Proprio a fianco alla strada vi è un laghetto, noto come Kašeljski bajer , . Le anatre apprezzano i due isolotti dove trovano un ambiente ideale per nidificare, mentre i pescatori preferiscono quanto si trova sotto la superficie dell'acqua. Il laghetto è gestito dalla R.D. di Vevče.
Ancora 600 metri e ci avviciniamo di nuovo al fiume Ljubljanica, a dire il vero al fiume di un tempo, poiché si tratta di un braccio morto del fiume con un isolotto nel mezzo . È un luogo interessante, un vero paradiso per le rane, e grazie a una passerella possiamo persino raggiungere l'isola. , , .

La via del ritorno
Dall'isolotto una via conduce al bosco, superato il bosco sulla sinistra appare la Casa del pescatore (Ribiški dom), e la strada è di nuovo asfaltata. Più avanti la strada giunge al sottopassaggio sotto la linea ferroviaria Ljubljana–Zidani Most, poi una salita ripida e breve ci conduce all'incrocio con la strada principale Zalog–Podgrad (Cesta v Kresnice). All'incrocio occorre prestare molta attenzione perché l'accesso alla strada principale è poco visibile per i conducenti delle automobili.
All'incrocio giriamo a destra verso Podgrad e la tappa finale. La strada si snoda lungo la sponda destra del fiume Ljubljanica. In questo tratto vi sono molti ciclisti, ma i conducenti degli autoveicoli sono per lo più pazienti. Un chilometro più giù notiamo un'altra passerella più ampia che ci guida a un prato, ma non a un prato qualsiasi, bensì al prato sull'isolotto del fiume. L'isola è lunga 300 metri e larga un centinaio .
Alla nostra meta mancano solo 500 metri, un gioco da ragazzi dopo tutto quello che abbiamo affrontato.

Fabbrica Arbo a Podgrad
La fabbrica Arbo alla fine di Podgrad, nel luogo in cui la strada si restringe fortemente, è un antico oleificio e una delle prime industrie chimiche sul suolo sloveno. Fu fondata nel lontano 1450 con il nome di Osterberger Ölfabrik. Vi si producevano olio per vernici, colori ad olio e spirito. Distrutta nel corso di un incendio alla fine del XIX secolo, fu ricostruita, e dopo la prima guerra mondiale iniziò la produzione di etere e altri composti chimici. Dopo la seconda guerra mondiale fu rinominata Industria Chimica Arbo e la produzione di componenti per lacche e colori continuò fino al 2001.

La via di Ostrovrh e la via delle macine senza mulino
Superata la strettoia dietro a Podgrad a destra si stacca una strada forestale che scorre nel bosco e ci conduce al castello più recente dei due (con una deviazione di 700 metri dal nostro cammino) , e, con un po' di costanza, fino alle rovine del castello più antico T15] ed alla cava abbandonata in cui anticamente si modellavano le macine da mulino (a 1000 metri dalla nostra via, sopra la stretta valle del Besnica). Una variante più lunga ci porta al Deben vrh sopra Kašelj con un punto panoramico da cui si gode una bella vista sulla conca di Lubiana e le montagne sullo sfondo.
Il conglomerato di quarzo, un tempo estratto in queste cave è una roccia piuttosto comune, ma questo ha qualcosa di speciale. Le particolari dimensioni, la struttura e la compattezza dei granuli lo rendevano ideale per la fabbricazione di macine, che venivano costruite qui almeno dal 1578, e trasportate fino ai mulini cittadini di Lubiana. Ci stupisce l'ubicazione delle cave, molto in alto e con una forte inclinazione, a testimoniare la solidità di questa roccia. Nelle cave venivano fabbricate macine del diametro fino a un metro e dello spessore di 20 cm, sono ancora visibili nella roccia viva incisioni circolari dalle quali venivano estratte pietre di varie dimensioni e qualità. .
Al bivio la strada è segnalata da una tabella e l'indicazione »Ostrovrharjeve pohodne poti«, mentre sulla sinistra possiamo notare la cima con i resti dell'antico castello . La via è percorribile in bicicletta (mountain bike!), eccetto gli ultimi 100 metri prima delle cave e dei ruderi, questi ultimi vanno percorsi a piedi.

Fossili e minerali nella valle della Kižlovka
A sud di Zagradišče, nella vallata della Kižlovka, vi è un sito in cui è possibile reperire fossili e minerali. Tra questi risaltano in particolar modo i cristalli di quarzo, chiamati »cerkvice« dagli abitanti locali a causa della singolare forma piramidale. Anche vicino a Gradišče, così è chiamata la cima che sovrasta Zagradišče e sulla quale furono trovati i resti di un insediamento antichissimo, si trova un piccolo giacimento di cristalli di quarzo, un tempo assai rinomati. Puri e trasparenti come l'acqua. Questi cristalli assomigliano a pezzi di ghiaccio nei quali sia rimasto intrappolato del muschio verde. Non si tratta di muschio in verità, ma del minerale clorite, ben visibile attraverso gli strati trasparenti di quarzo . Un altro giacimento di cristalli si trovava nei pressi delle cave da cui si estraevano tempo addietro ghiaia e conglomerati di silice, oggi del tutto abbandonate e inaccessibili.

La cava presso Podmolnik
Nelle cave vengono estratti aggregati di dolomite dalle varie granulazioni. Gran parte degli intonaci delle facciate un tempo di gran moda, di un bel color panna e ad effetto graffiato, hanno sfruttato la sabbia di queste cave. La stessa sabbia veniva adoperata anche per miscelare la malta. Le cave sono molto estese e la produzione annua ammonta a più di 90.000 metri cubi. Oggi lo spazio della cava serve anche da discarica per il materiale edile dismesso; forse la roccia che viene estratta oggi un giorno ritornerà proprio in questo posto, alle sue origini.

La cartiera di Vevče
La cartiera di Vevče ha una lunga tradizione. Negli ultimi tempi si è specializzata nella produzione di carta per etichette (per etichettare bottiglie, confezioni in plastica e lattine), carta per imballi morbidi e carta grafica. L'intera produzione annuale ammonta a 100.000 tonnellate.

La confluenza dei fiumi Sava e Ljubljanica
A circa 600 metri dal nostro punto d'arrivo, accanto alla trattoria Pri peclju e in direzione di Laze pri Dolskem incrociamo sulla sinistra l'indicazione "Confluenza dei fiumi Ljubljanica e Sava". In questo punto coinfluiscono tre fiumi: Sava, Ljubljanica e Kamniška Bistrica.

La via dei frutteti tra Javor e Janče
Nel 1993 nella zona della valle del Besnica e di Janče ha preso il via il progetto CRPOV, sigla che indica lo sviluppo integrato della campagna e il recupero del centro abitato. Nasceva così la via dei frutteti tra Javor e Janče; nell'ambito del progetto sono stati ripristinati i pascoli e ideate coltivazioni con criteri più moderni e destinate alla lavorazione della frutta (vi si producono fragole, mele, pere, ciliegie, susine, pesche, noci, castagne ...). Il progetto ha riguardato anche la rivitalizzazione dei prati e degli orti, l'installazione di undici punti di irrigazione per i frutteti e le coltivazioni di frutti di bosco. I coltivatori si sono riuniti in un'associazione turistica nell'ambito della quale, a tutt'oggi, vengono gestite le attività lungo questo percorso. Le aziende agricole sono sempre aperte ai visitatori ai quali vengono offerti i loro prodotti genuini. Nel corso dell'anno qui si svolgono molte manifestazioni divenute ormai tradizionali.

 

Trattoria Pri Peclju, Podgrad
La trattoria Pri Peclju a Podgrad gode di una lunga tradizione. L'offerta è molto variegata e comprende piatti saporiti. Ne giardino potremo giocare a bocce o fare una partita a pallavolo o calcio. La trattoria può essere la nostra meta o l'occasione per una sosta, il parcheggio attiguo è infatti destinato alle autovetture ma anche ai ciclisti. Potremo trovare qui anche le mappe delle piste ciclabili della zona.

Agriturismo Pri Lazarju
Giunti a Podgrad svoltiamo a sinistra al secondo incrocio e seguiamo le indicazioni per l'agriturismo Lazar. Previa prenotazione, potremo gustare il pranzo o la cena alla fattoria, ed acquistare prodotti caserecci come succhi di frutta, tisane, grappa. Nei mesi estivi l'offerta si arricchisce con latticini (latte acido fermentato, ricotta, formaggio) che potremo assaggiare sul posto o portare via con noi.

Aziende agricole Mrkotovc e Snopičar
Nell'attraversare Češnjica potremo sostare presso due fattorie ed acquistare frutta e verdura di stagione. Per raggiungerle seguiamo la strada che da Zagradišče porta al paese, svoltiamo a sinistra, le fattorie si trovano alcune case più avanti.

Brunarica Zadvor
Lungo il tragitto da Podmolnik a Zadvor costeggiamo la rinomata casa rustica Zadvor che offre ai suoi ospiti, accanto alla tradizionale offerta culinaria, una visita alla pista da corsa. Nelle vicinanze vi è anche un piccolo parco giochi per bambini.

Il castellano crudele di Marenček
Marenček è una collina che ci si presenta davanti quando da Sadinja vas imbocchiamo la strada tra i campi che conduce alla cava di Podmolnik. Il fianco della collina è molto ripido, quasi invalicabile, più disteso solo sul versante occidentale. Fin dalla preistoria e dall'era antica la popolazione vi costruì una strada, nel medioevo la stessa conduceva al castello sulla sommità. La tradizione vuole che il castello sia andato distrutto da un terremoto nel 1511. In seguito i proprietari lo abbandonarono. Dell'edificio sono rimaste solo le fondamenta, non visibili in superficie. Secondo una tradizione orale locale, in un tempo lontano il castello era abitato da un castellano molto crudele che era solito punire con molta durezza i contadini a lui sottoposti. Nessuno, secondo la tradizione, una volta messo piede nel castello ne è più ritornato. Da qui il nome di questo colle.
Il castello di Marenček ha subito nel tempo numerosi rifacimenti per soddisfare esigenze difensive o abitative. Gli scavi archeologici hanno svelato reperti che coprono un arco cronologico dalla preistoria al medioevo.
Al castello si può accedere seguendo vari percorsi, il più semplice è quello che inizia da Podmolnik.

Camminata lungo il sentiero di ostrovrh
La tradizionale camminata si svolge l'ultima domenica di aprile con partenza da Podgrad.
ll percorso parte da Podgrad, segue la valle del Besnica, sfiora i due castelli medievali e raggiunge la cava delle macine. Discende quindi nella valle del Besnica, risale sul Murjevka e termina presso l'agriturismo Pri Lazarju.

Camminata della frutta
Questa tradizionale camminata si svolge la terza domenica di maggio ed inizia a Sostro. Da qui il sentiero porta ai paesi di Češnjica e Zagradišče, attraverso il passo di Pečar nella valle del Besnica e ritorna di nuovo a Sostro.

Camminata dei mirtilli
Tradizionalmente la camminata si svolge nell'ambito della Seconda domenica delle fragole a Janče. Parte da Podgrad.
Gli escursionisti possono seguire il tracciato segnalato lungo il Sentiero dei mirtilli che da Podgrad conduce a Janče (altitudine 792 metri), percorrendo sentieri ordinati e strade boschive.

Esposizione del artigianato e dei cibi locali
L'evento ha luogo l'ultima domenica di maggio nello Zadružni dom di Zadvor, Cesta II. grupe odredov 43.
Nel corso dell'esposizione i visitatori possono ammirare i prodotti artigianali delle aziende locali e degustare tradizionali prodotti da forno, preparati dalle donne e ragazze delle campagne circostanti. Il programma prevede anche visite guidate per illustrare le caratteristiche dei prodotti e delle bontà gastronomiche e numerosi laboratori. Alla chiusura della mostra i visitatori possono acquistare le pietanze esposte.

Festa dell'autunno
Ha luogo tradizionalmente la terza domenica di settembre presso lo Zadružni dom di Zadvor, Cesta II. grupe odredov 43.
Nell'ambito della mostra vengono esposti i prodotti autunnali, soprattutto diverse varietà di mele e altri tipi di frutta. I visitatori possono essere consigliati dagli esperti sulla frutta e sui prodotti dell'orto. Di fronte allo spazio espositivo ha luogo un mercato in cui è possibile acquistare prodotti agricoli locali.

Domenica delle castagne e camminata lungo il sentiero dei castagni
La camminata si svolge come da tradizione la seconda domenica di ottobre

Il tragitto è generalmente sicuro, ma occorre prestare attenzione in alcuni tratti:
- nel percorrere il sottopassaggio della ferrovia a Podgrad
- sulla salita tra Besnica e Pečar, dove la carreggiata è larga, ma la strada sterrata e piuttosto ripida
- lungo il tragitto da Podmolnik verso Zadvor perché per ritornare in città occorre attraversare due strade piuttosto trafficate e con diritto di precedenza, ossia la Cesta II. grupe odredov e la Litijska cesta.
- lungo il ponte sul fiume Ljubljanica nei pressi della cartiera di Vevče, perché il ponte è attraversato anche dai binari della ferrovia che serve l'industria
- nel sottopassaggio sotto la linea ferroviaria Ljubljana–Zidani Most al termine del quale una salita breve ma ripida ci riconduce sulla strada principale tra Zalog e Podgrad (Cesta v Kresnice). Dobbiamo avvicinarci all'incrocio con prudenza perché i conducenti delle autovetture in questo punto non hanno una buona visibilità.