Un boschetto in città
In sloveno la parola "gorica" significa collina vinicola, tuttavia nei seguenti due casi il nome trae in inganno chi non conosce il Barje. Si tratta in questo caso di due paesi nella parte centrale del Barje di Lubiana (la palude di Lubiana) – Vnanje Gorice (letteralmente colline esterne) e Notranje Gorice (colline interne) – che non hanno niente a che fare con la viticoltura, sono pero situati al di sopra della palude pianeggiante e probabilmente è proprio questo il perché del loro nome. Se si considera la loro ubicazione nel Barje il primo paese si trova nella parte esterna, mentre il secondo in quella interna, tuttavia questa divisione non è particolarmente convincente. Vnanje Gorice (o Zunanje Gorice) si trova più vicino a Brezovica.
Il punto di partenza della gita è il parcheggio d'interscambio a Dolgi most, , prendiamo un po' di rincorsa per attraversare la strada Tržaška cesta e proseguire diritto verso sud fino ad arrivare alla strada Cesta v Gorice. Bisogna girare a sinistra sulla strada Cesta dveh cesarjev e dopo circa 200 metri girare a destra. Costeggiamo lo stabilimento dell'impresa Plutal. La strada è pianeggiante, eccetto qualche dosso che non rende felici i ciclisti. A sinistra si trova il centro di accoglienza per stranieri della Repubblica di Slovenia, seguito da un'area residenziale. La strada è ottima, nuova ed asfaltata. Dopo una curva molto accentuata verso destra, si può di accelerare di nuovo. Il bosco, l'ombra, il fresco – finito il Mestni log (letteralmente boschetto di città) incomincia il Črni log (boschetto nero). A sinistra vi è un centro abitato. Non sembra grande, ma ci sono più di 50 case. E poi in mezzo al bosco dove dovrebbero crescere gli ontani neri. Beh, gli ontani non ci sono più ma ci sono le case. "In nero" ovviamente!
Il prossimo incrocio si trova a circa due chilometri di distanza, se non di più, l'ideale per i ciclisti. L'unico pericolo sono i canali lungo la strada, che possono essere abbastanza profondi, perciò si consiglia di non avvicinarsi troppo.
Finalmente a Gorice
Dopo aver superato Črni log ed essere arrivati all'incrocio con la strada che porta da Vnanje Gorice verso il Barje, bisogna girare a sinistra e dopo alcuni metri a destra. Al bivio successivo (ovviamente non segnalato) si deve svoltare di nuovo a destra e continuare sulla parte sud della collina fino a Vnanje Gorice. La strada non è buona, assomiglia più a una strada campestre, ma il paesaggio è incantevole e lungo la strada vi è un viale di pioppi che offre una piacevole ombra. , Il colle che si costeggia non si chiama Grič (letteralmente colle) ma Veliki vrh (grande cima). A dir il vero c'è un colle chiamato Grič nelle vicinanze ma non è previsto in questa gita. A Veliki vrh c'è un poligono per la mountain bike.
Vnanje Gorice è un grazioso paese situato su una sella tra due rilievi. Le vecchie case rinnovate danno un senso di accoglienza. Sulle facciate sono scritti i vecchi nomi del casato, ad esempio Pri Mežnarju (letteralmente dal campanaro), Pri Špeli (da Špela), Pri Kajžarju (dal contadino). Il percorso, che è senza salite, continua per la valle, in mezzo a case nuove che purtroppo non sono così accoglienti. In cima alla salita si trova la chiesa dello Spirito Santo che fu documentata per la prima volta nel 1542; successivamente è stata rinnovata ed ampliata. La chiesa è famosa per i suoi affreschi su travertino che sono il lavoro di pittori nostrani.
Attraversando la parte bassa del paese si arriva alla strada principale da dove bisogna girare a sinistra. Il tratto di strada seguente non è esattamente ideale poiché si guida vicino alle autovetture e il traffico è abbastanza intenso. A sinistra c'è il sito archeologico di Gmajna dove sono stati ritrovati i resti dei più vecchi insediamenti su palafitte risalenti all'Età della pietra. In questa area gli abitanti costruivano case su pali per proteggersi dai nemici e dalla natura feroce. Nei dintorni di Gorice sono state ritrovate anche numerose canoe (barche costruite da un solo tronco) ed altri oggetti che testimoniano che l'area era abitata già nella preistoria. Molto probabilmente le colline dove oggi si trovano i paesi di Vnanje Gorice e Notranje Gorice erano molto adatte al popolamento poiché si potevano evitare gli allagamenti ed erano inoltre inaccessibili ai nemici.
Pensate un po' a come sarà stato bello d'estate, ci si poteva bagnare i piedi nell'acqua calda seduti sulla soglia di casa ...
Prima di attraversare i binari a Notranje Gorice bisogna girare con cautela a sinistra, nella via Mavsarjeva ulica per evitare il traffico. Da qui in poi si può guidare in modo più rilassato. Al termine del paese bisogna girare a destra ed attraversare i binari di nuovo. Fino a poco tempo fa qui c'era un passaggio a livello ad azionamento manuale, una vera peculiarità nel mondo tecnologizzato d'oggi. Dall'altra parte della strada ci viene di nuovo incontro la strada principale. A destra c'è una grande cava abbandonata, che un tempo forniva materiale da costruzione per la ferrovia sud che attraversa il Barje di Lubiana. Poiché il terreno sprofondava, sono state usate enormi quantità di materiale. Si deve proseguire diritto verso la cappella che si trova all'incrocio. La cappella fu costruita 140 anni fa in memoria di una terribile epidemia di peste e di vaiolo che aveva ucciso ben due terzi degli abitanti del paese. La cappella, a quanto pare, si trova al centro del Barje.
Attorno Plešivica
Dalla cappella bisogna girare a destra e proseguire sulla strada attorno a Plešivica. Nella parte iniziale il percorso scorre in mezzo alle case ed accanto la chiesa di San Martino dove da giovane prestava servizio lo scrittore e prete Janez Jalen che era nativo dell'Alta Carniola. Jalen scrisse il celebre romanzo storico Bobri (Castori). A destra vi è un'interessante vite accanto alla chiesa. La vite è talmente grande da assomigliare ad un albero. Di rami ne ha pochi ma il tronco è a dir poco maestoso: 20 centimetri di diametro. Dopo aver attraversato il paese, il percorso continua su una strada asfaltata, circondata da un paesaggio bellissimo. Qui si trova il colle isolato Plešivica che con i suoi 390 metri è il più alto rilievo del Barje di Lubiana. Nel paesino di Podplešivica bisogna passare vicino il castello Kušljanov grad, il cui nome deriva dal barone Kuschlan che fu uno dei suoi numerosi proprietari. Il castello di piccola dimensione fu costruito nel XV secolo ed in tedesco si chiamava »Moostal«. Valvasor gli attribuì anche il nome sloveno di »Zablata« (fanghiglia) poiché al tempo il castello si trovava in mezzo ad una palude. L'edificio a pianta quadrata è costituito da un solo piano e recintato ed ha una facciata sobria che lungo i secoli non ha subito grandi modifiche.
Più in avanti bisogna girare a destra per dirigersi su un'altra strada asfaltata, come se si volesse andare dal falegname. Il paesaggio è sempre bello, tuttavia la strada è molto più stretta. Il percorso prosegue ancora ai piedi del colle, sulla parte a nord. Quando si arriva a Žabnice, si deve essere prudenti. Lo svincolo verso sinistra, dove continua il percorso, infatti, non è così facile da notare. Alla casa numero 80 bisogna girare a sinistra sulla strada asfaltata che scorre lungo il torrente. Si deve poi proseguire verso nord, fino ad arrivare ad un ponticello e all'incrocio con una strada più grande dove bisogna girare a destra. Da qui si devono attraversare dei binari poco distanti, questa volta su un passaggio a livello custodito.
Lungo Brezovica (Bresovizza) ed i binari verso il punto d'arrivo
Ci si deve dirigere verso la strada principale ed attraversare immediatamente i binari per poi svoltare facendo una curva stretta verso sinistra ed arrivare su di una strada asfaltata più stretta che scorre lungo i binari e porta all'hangar dell'aeroclub di Brezovica dove c'è anche una pista di atterraggio. Lì la strada asfaltata finisce, bisogna comunque proseguire la gita a velocità un po' ridotta su una strada campestre verso Lubiana. Poi la strada si allontana dai binari, ma dopo una curva verso sinistra li raggiunge di nuovo. Quindi bisogna girare a destra e proseguire diritto lungo i binari. A Gmajnice vi era una volta un grande possedimento agricolo, oggi invece c'è un rifugio per animali abbandonati e da lì si prosegue sulla strada asfaltata. Se si desidera, si può anche adottare un animale abbandonato, perché no? La strada non porta nelle immediate vicinanze del rifugio, perciò si deve fare una piccola deviazione fino agli edifici poco lontani che si trovano a destra, alla fine di un viale di pioppi. Bisogna proseguire verso Lubiana sulla strada lungo i binari. Per un tratto la strada asfaltata si alterna con quella di ghiaia che però permette di guidare velocemente. Quando la strada che scorre lungo le case finisce, si deve girare a destra sulla strada Podvozna pot fino alla strada Cesta v Gorice e poi girare a sinistra. Si è arrivati alla strada da cui è iniziata la gita, con la differenza che ora bisogna girare a sinistra fino al semaforo per poi attraversare la strada Tržaška cesta ed arrivare al punto di partenza.
Il percorso permette di ammirare il Barje di Lubiana e strada facendo di contemplare il paesaggio e i monumenti che non si possono vedere ogni giorno. Il panorama verso la catena montuosa di Krim è particolarmente bello in direzione delle tre celebri chiese del Barje: la chiesa di Sant'Anna, la chiesa di San Giuseppe e la chiesa dell'Addolorata sul colle Žalostna gora. , , , Seppure
sono vicine, sono allo stesso tempo lontane ed è proprio questo che le rende interessanti. E comunque anche la gita di 22 chilometri non è una cosa da poco.