Tre betulle
Il tracciato inizia in Piazza Prešeren , dietro il monumento al sommo poeta sloveno, France Prešeren , proprio sul punto dove sono piantate tre betulle. Si tratta di un luogo molto speciale, un tipo di centro energetico di Lubiana. La piazza è uno dei progetti di Plečnik, la sistemazione della quale si svolse durante il lavori al Triplice ponte che però non si attraversa ancora. Si procede prima per Petkovškovo nabrežje, quindi in direzione della corrente del fiume Ljubljanica, sull'altro versante del quale si può ammirare, fino alla sosta sul Ponte del drago, il secondo capolavoro dell'architetto – le Arcate con il mercato coperto (stavolta dal retro). Nel punto dove la strada si allarga un po', sopra le arcate ed il loro riflesso nelle tranquille acque del fiume, si apre la magnifica veduta sul Castello di Lubiana e la Cattedrale di San Nicola . Giunti al Ponte del drago lo si attraversa e subito dopo si volta a sinistra per Poljanski nasip. Il Ponte del drago fu eretto nel 1901 con il nome originale il Ponte del giubileo in onore del 40o anniversario di regno dell'imperatore Francesco Giuseppe I d'Austria. Sulla parte esterna del parapetto vi sono iscritte le date 1848–1888 che segnalano appunto il giubileo. Il nome attuale gli fu dato dopo l'aggiunta di quattro statue rappresentanti draghi alati, simbolo di Lubiana, seppure vollero prima posizionare quattro leoni. Il ponte è in cemento armato e nei tempi in cui la maggior parte delle costruzioni era ancora fatta in pietra, rappresentò una vera e propria innovazione in ambito europeo. Il ponte fu dotato di illuminazione a gas con candelabri conservatisi fino ad oggi. Sul ponte fu posato anche il primo asfalto a Lubiana. Il predecessore del ponte attuale fu il Ponte dei macellai.
Dai tempi moderni si ritorna verso Plečnik
Alla sinistra scorre il fiume Ljubljanica, invece a destra il nuovo edificio della Facoltà di Giurisprudenza, dietro la quale vi è il Palazzo del Capitolo, un edificio residenziale e commerciale in stile contemporaneo con molte Ambasciate estere e negozi. All'angolo si gira a destra su Barvarska steza ed ancora a destra per raggiungere Kapiteljska ulica, la quale si conclude all'incrocio tra Kopitarjeva ulica e Poljanska cesta. All'angolo dell'incrocio si trova un edificio ristretto molto particolare – il Peglezen di Plečnik.
La casa "Ferro da stiro"
Peglezen , la casa a pianta triangolare fu costruita tra il 1933 e il 1934. L'edificio ha diversi tipi di finestre, un giardino invernale sulla facciata principale del secondo piano, di fronte alla casa invece si erge un'asta da bandiera molto interessante. Tuttavia, il progetto spicca per la sua forma così stretta ed oblunga da riempire uno spazio triangolare molto ridotto tra Poljanska cesta e Kapiteljska ulica. Davanti c'è spazio solo per l'entrata e vista la sua forma a ferro da stiro, iniziarono a chiamarlo Peglezen (variante popolare della parola tedesca Bügeleisen, che significa appunto ferro da stiro).
L'idea era collegata al progetto per la costruzione del nuovo palazzo comunale che doveva essere situato a Vodnikov trg. A Plečnik fu ordinata la pianificazione del palazzo, l'architetto volle colmare anche lo spazio vuoto tra Poljanska cesta e Kapiteljska ulica, luogo dove fino al terremoto del 1895 si ergeva una stretta casa in legno. I lavori di costruzione del nuovo palazzo comunale non iniziarono mai, per cui il direttore dell'ufficio edilizio della città offrì all'architetto un finanziamento privato per la costruzione di questo edificio molto peculiare, chiamato poi Peglezen.
I mercanti
Si attraversa Kopitarjeva ulica, si passa il monumento al primo importante poeta sloveno, Valentin Vodnik, e si cammina per il mercato fino a raggiungere le arcate di Plečnik. Avete letto bene – si cammina – perché andare in bicicletta tra la folla risulta veramente difficoltoso e quindi è più facile attraversare il mercato a piedi. Non solo è più divertente vedere tutta la ricca offerta delle bancarelle a piedi, è anche più ecologico e discreto. Per via della sua vivacità a del suo viavai generale, si può dire del mercato centrale di alimentari che rappresenta il cuore di Lubiana. A differenza di altre città dove i mercati non sono più frequentati, quello della capitale tiene ancora duro. Ogni giorno le varie verdure fresche vengono vendute dalle donne locali ma le più famose sono le venditrici di lattuga di Trnovo con i tipici carretti. È pur vero che di anno in anno il numero delle venditrici si riduce, ma per avere un'impressione del mercato ce ne sono ancora.
Il mercato coperto sul versante del fiume Ljubljanica fu costruito tra il 1940 ed il 1944 seguendo i progetti di Plečnik. La parte che dà sul fiume venne utilizzata dall'architetto per una serie di mercatini coperti a due piani, mentre al centro lasciò lo spazio per la costruzione del Ponte dei macellai che avrebbe collegato il mercato con Petkovškovo nabrežje. Il ponte non fu mai realizzato, tuttavia, la lacuna lasciata nel progetto venne recentemente colmata da un nuovissimo ponte in stile moderno , eretto sul Ljubljanica proprio nel punto previsto da Plečnik. Ovviamente si chiama il Ponte dei macellai ed è, proprio come vuole il nome, decorato con sculture carnali , opere di Jakov Brdar. Vi invitiamo ad ammirarle!
Quando poi decisero di allungare il mercato fino al Triplice ponte, l'architetto sloveno sfruttò lo spazio con la pianificazione di un piccolo edificio a forma di tempio antico nei pressi del Triplice ponte (dove oggi si trova il negozio di souvenir), mentre allargò la parte fino alle arcate già esistenti con un altro colonnato di tipo aperto . Sotto queste colonne oggi si trova il famoso mercato di spezie, dove si possono acquistare prodotti medicinali. Proprio accanto a questo mercato vi è l'entrata alla pescheria che si trova al piano di sotto ed offre una ricca scelta di pesci freschi di mare. Molte delle pescherie litorali non vantano una scelta del genere.
Il Triplice ponte
Ancora una tra le più importanti e caratteristiche opere d'arte di Plečnik. Tra il 1929 ed il 1932, anziché allargare il ponte in pietra già esistente dal 1842, divenuto troppo stretto per via dei binari del tram di Lubiana, furono aggiunti due ponti pedonali più piccoli, uno per ciascuna parte. Su progetto dell'architetto si erge così un spettacolare complesso di tre ponti, chiamato il Triplice ponte . Plečnik tolse il parapetto metallico sul ponte maggiore e corredò tutti e tre i ponti con massicci parapetti uguali in pietra artificiale. L'opera fu completamente rinnovata nel 1992 da quando brilla in tutto il suo splendore. Le impalcature edili in legno furono utilizzate come passerella che ancora oggi congiunge Ribji trg e Hribarjevo nabrežje.
Il Ponte dei calzolai
Anche a questo punto non si attraversa ancora il Triplice ponte, bensì si procede diritti per Cankarjevo nabrežje sulla sponda destra del Ljubljanica. Si passa il meraviglioso Ribji trg , un tempo piazza con il mercato del pesce in cui ancora oggi si trova la suddetta passerella in legno. A Ribji trg si può ammirare la casa più vecchia di Lubiana del 1528, la quale fu costruita su ordine di Wolfgang Bosch, al tempo Sindaco della città, e nella quale visse anche Primož Trubar, illustre ecclesiastico protestante nonché scrittore in lingua slovena.
Si continua lungo il fiume per raggiungere il Ponte dei calzolai , detto anche Šuštarski most, anch'esso opera di Plečnik. In origine vi fu un ponte di legno, sostituito però nell'Ottocento dal ponte in ghisa, prodotto nella fonderia Dvor presso Žužemberku. Il ponte fu poi spostato vicino all'ospedale, dove per via della vicinanza dell'obitorio prese il nome di Ponte macabro. L'attuale ponte in cemento fu costruito secondo i progetti di Plečnik tra 1931 e 1932. L'idea era di realizzare una larga e cinta piattaforma , la quale tutta decorata collega le due parti del ponte. Si percorre il Ponte dei calzolai e si volta a sinistra su Novi trg, seguito poi dalla via Breg lungo il fiume Ljubljanica. Fino all'arrivo del tratto della rete ferroviaria Sud nel Secolo XIX, Breg fu il principale scalo di Lubiana.
La casa di Plečnik
Ecco che si arriva alla fine di Breg dove ci si ferma prima di Zoisova cesta. L'ultima casa prima dell'incrocio è il Palazzo Zois . L'idea della pianificazione di questa via la formulò Plečnik nel 1927 e comprendeva anche la Piramide di Zois , situata non distante dal palazzo.
Transitato l'incrocio si arriva a Krakovo. Si prosegue lungo il Ljubljanica, si attraversa il fiume Gradaščica, che proprio in questo punto confluisce nel Ljubljanica, e si gira per Trnovo. Poco prima si erge sopra la confluenza il restaurato Ponte Hradecki . Si tratta del ponte che un tempo si trovava al posto di quello dei calzolai (visto poco fa) e che fu poi spostato nei pressi dell'ospedale dove prese il nome Ponte macabro. Tralasciando il nome, il ponte è ancora molto in vita dato che è stato nuovamente spostato sul sito attuale nel 2011, quando gli fu ridato anche il nome originale. Questi ponti montabili sono un'invenzione davvero molto utile! Quando uno si stufa, si possono piuttosto tranquillamente spostare da un'altra parte. Un processo del genere sarebbe abbastanza difficile da realizzare con un ponte in cemento!
Poco più il là della confluenza inizia lo Scalo di Trnovo (Trnovski pristan) , il caratteristico accesso a cascata al fiume, immerso nel vialetto di salici ma nel contempo pieno d'influenze dell'architetto sloveno. Certo, visto che la sistemazione urbanistica delle sponde del Ljubljanica nonché l'adattamento del letto del fiume tra Špica ed Ambrožev trg furono realizzati secondo i progetti di Plečnik, il quale pianificò anche il Ponte dei calzolai ed il Triplice ponte, mentre il terzo, quello dei macellai, non fu mai costruito. Plečnik non ideò solamente la sistemazione dei versanti del Ljubljanica, ma anche il rinnovamento delle sponde del fiume Gradaščica.
Attraversato il ponte sul Gradaščica si volta subito a destra per Eipprova ulica (volendo si può anche procedere diritti, ma è meglio se si fa un giro) e poi passata la pizzeria di fronte alla passerella si gira a sinistra su una piccola via senza alcun numero civico (via Pri brvi). Poi si passano tutti i palazzi residenziali e si arriva a Karunova ulica, dove si volta a destra. Plečnik fu proprietario delle ultime due case a sinistra, proprio prima della Chiesa di Trnovo. L'architetto visse nell'edificio dal suo ritorno dall'estero nel 1921 fino alla sua morte nel 1957. Attualmente la casa a Karunova ulica 4 e 6 ospita il Museo di Plečnik .
Il ponte con gli alberi
Si passa la Chiesa di San Giovanni Battista di Trnovo , per poi attraversare il noto Ponte di Trnovo sul fiume Gradaščica. Il ponte è ovviamente opera di Plečnik e venne costruito tra 1929 e 1932. Il ponte è caratterizzato dalle piramidi che imitano la forma dei campanili, il parapetto massiccio con la statua del patrono della chiesa, ed il viale di betulle. Ed è proprio il viale la parte più conosciuta ed originale del ponte del quale si dice sia l'unico con un vialetto che cresce su di esso. Il ponte fu progettato in questa maniera per allungare la piazzola di fronte alla chiesa sul versante del fiume Gradaščica. La chiesa risultava un po' ristretta proprio per via di uno spazio mancante davanti ad essa. Il ponte è largo addirittura 20 metri e ha veramente le sembianze di una piazza.
Le mura romane a Mirje
Dall'altra parte del ponte si gira a sinistra sulla via che prende il nome dal fiume appena passato, il Gradaščica. Si passa il semaforo all'incrocio ed al primo svincolo si volta a destra su Bogišićeva ulica. Finita la via si possono vedere le mura alte , resto della città romana di Emona. Ci si trova proprio di fronte alla porta Sud dell'antica Lubiana , tuttavia il colonnato dinanzi non risale all'antichità, bensì all'era moderna di Plečnik. Sono dell'architetto sloveno anche la piramide in pietra, le altre entrate e le aree ad arco. Le mura furono costruite negli anni 14 e 15 dopo Cristo, avevano quattro entrate principali e circa 26 torri di difesa. Misuravano da sei fino ad otto metri d'altezza e 2,4 metri di larghezza. I resti delle mura rovinate dal tempo vennero riedificati da Plečnik tra il 1928 e il 1938. La linea di separazione tra i resti delle mura originali e la parte ristrutturata è formata da sassolini bianchi . La parte sotto la linea è originale, mentre la parte superiore è fatta con materiale originale delle mura romane.
Si volta a destra e si procede lungo le mura per Barjanska cesta e si raggiunge Emonska cesta, dove bisogna girare a sinistra. Dietro alle mura all'angolo sono mostrati alcuni dei resti delle case romane meglio preservate. Nei pressi è situata anche la nota cappella con la statua della Maria di Krakovo del 1258, tra le più antiche statue dedicate a Maria sul territorio sloveno. Fino al 1714 si trovava nella chiesa di Križanke, ma quando poi venne costruita la nuova chiesa, la statua fu portata a Krakovo. Nella cappella si può vedere soltanto la copia, la statua originale è custodita nella Galleria nazionale di Lubiana.
Percorrendo Emonska cesta si passano molti giardini, caratteristici di Trnovo, fino a raggiungere poi Zoisova cesta, la si attraversa sulle strisce pedonali e si continua diritti per poco più di 100 metri. Quando la via si allarga in una piazza, si gira a destra. Ecco che si arriva a Trg francoske revolucije. Di fronte si trova il Museo civico di Lubiana, ed a destra invece Križanke. Siccome nelle vicinanze si trovano addirittura tre capolavori dell'architetto, vale proprio la pena di dare un'occhiata nei dintorni.
Križanke
Per primo si visita Križanke . Al tempo vi fu un grande monastero dei membri dell'antico Ordine Teutonico tedesco, trasferitisi a Lubiana già all'inizio del XIII secolo. L'edificio fu ristrutturato secondo i progetti di Plečnik tra il 1952 ed il 1956. Il luogo più popolare dell'antico monastero è sicuramente l'anfiteatro all'aperto, dove si svolge tra l'altro anche il Festival estivo di Lubiana, una manifestazione molto acclamata ed apprezzata anche in ambito mondiale.
Vegova ulica
L'area di Emonska ulica e Vegova ulica fu realizzata nel Secolo XIX, invece nel secolo successivo ottenne l'aspetto attuale. Per primo, nel 1929 Plečnik fece installare a Trg francoske revolucije (al tempo Valvasorjev trg) l'obelisco a Napoleone ed alle Province illiriche . In onore delle Province, vennero posizionate in una fessura del monumento anche le ceneri di un militare francese, trovato a Ježa vicino al fiume Sava. Poi nel 1932 creò le terrazze di fronte all'edificio di Glasbena matica, proprio ai margini di Vegova ulica, con le statue dei più importanti musicisti sloveni e slavi. Ripeté il tutto durante la costruzione della Biblioteca nazionale ed universitaria (NUK) del 1937, quando fece posizionare sui resti delle mura cittadine anche i monumenti ai massimi esponenti della linguistica slovena .
La Biblioteca nazionale ed universitaria (NUK)
Si ritorna a Trg francoske revolucije. Presso il Museo civico si volge a sinistra su Gosposka ulica e intorno all'angolo su Turjaška ulica. Ci si trova di fronte ad uno tra i più imponenti capolavori di Plečnik, la Biblioteca nazionale ed universitaria (NUK) , costruita nel 1941. Vale davvero la pena di visitare questo complesso per il quale l'architetto sloveno trovò ispirazione nei palazzi italiani, il che si può vedere dalla facciata principale molto particolare, con rilievi in pietra ed in mattone . Anche l'interno della struttura è veramente straordinario.
In cima a Turjaška ulica ci si dirige a destra su Vegova ulica e si procede per la Piazza del Congresso . Ancora qualche anno fa la piazza veniva nascosta dall'ampio parcheggio cittadino, invece oggi è ristrutturata in base ai progetti di Plečnik, grazie ai quali la piazza può di nuovo splendere. Le macchine, che non molto tempo fa gremivano la piazza, sono state spostate nel garage sotterraneo. La piazza è circondata da celebri palazzi, come la sede dell'Università di Lubiana, la Chiesa delle Orsoline nonché il Palazzo della Filarmonica slovena per i quali durante questo percorso si spende troppo poco tempo. La gita di oggi mostra i capolavori di Plečnik e la sua sistemazione urbanistica della città. Si attraversa in diagonale la Piazza del Congresso per il parco Stella (anche questo opera dell'architetto), si continua per Wolfova ulica fino a raggiungere il punto di partenza di questo tracciato attraverso il patrimonio architettonico di Plečnik.
La gita di oggi era breve, ma non per questo meno interessante. La prossima volta, quando si avrà più tempo, si percorrerà il sentiero più lungo per la Lubiana di Plečnik!