TURJAK
Lunghezza
49,6
Lunghezza 49,6 km
Durata del percorso
03:30
Durata del percorso 03:30
Največja strmina vzpona[%]
4
Livello massimo della salita: 4 %
Livello massimo della discesa: 8 %
Livello medio della salita: 4 %
Livello della salita oltre 5%: 3,10 km
Altezza minima del percorso: 568 m
Altezza massima del percorso: 290 m
Differenza d'altitudine: 618 m
Poraba kalorij
7122
Consumo di energia per gli uomini: 7122 kJ (1701 kcal)
Consumo di energia per le donne: 5803 kJ (1386 kcal)
Difficoltà
Difficoltà: Difficile
Tipologia del terreno ciclabile
Tipologia del terreno ciclabile: Asfalto
Tipo di bici: Bici da strada
Breve descrizione

Il percorso movimentato, destinato a ciclisti più esperti, inizia con un riscaldamento in piano ai margini del Barje, prosegue con una salita impegnativa sul Turjak e una discesa da corsa a Grosuplje e alla fine termina in modo rilassante nel punto di partenza ai margini del Barje di Ljubljana. Iniziamo l'escursione nelle vicinanze del frastuono cittadino e delle vetture che sfrecciano a Rudnik, ci ritiriamo quindi nella placida valle del Želimeljščica e rafforziamo il corpo salendo sul Turjak e mentre giriamo i pedali salendo su pensiamo alla famosa e invincibile famiglia dei Turjak. Dal Turjak in avanti ci riposiamo in quanto la gravità ci porta prima alla piana di Grosuplje da dove, di nuovo circondati dal brusio del traffico, ritorniamo al punto di partenza.
Il percorso si snoda su strade asfaltate, alcune di esse hanno a volte delle forme che ci sfidano a causa della terra paludosa, un breve tratto del tragitto (800 metri) sotto Pijava Gorica procede invece sullo sterrato. Il percorso non è impegnativo dal punto di vista dell'orientamento, si snoda però in parte su strade trafficate e dobbiamo quindi guidare con prudenza.

Percorso

Nakupovalno središče Rudnik – Škofljica – Želimlje – Turjak – Grosuplje – Šmarje-Sap – Škofljica – Nakupovalno središče Rudnik

I conti di Turjak sono stati i guerrieri più coraggiosi e più conosciuti della nostra storia in quanto non hanno lasciato respirare i Turchi e anche parecchie signorine nobili sono rimaste lì dietro a sospirare. Armati della bicicletta e di una volontà di ferro intraprendiamo questo percorso in direzione del loro castello a Turjak.

Come punto di partenza abbiamo scelto il centro commerciale di Rudnik, facilmente accessibile e dove possiamo arrivare in bicicletta sia lungo la Dolenjska o la Jurčkova cesta, se arriviamo in macchina possiamo parcheggiarla accanto ai suoi numerosi consimili, possiamo però arrivare anche in treno e scendere alla vicina fermata ferroviaria a Galjevica. Attraverso il labirinto di strade arriviamo all'estremità meridionale del centro, attraversiamo la linea ferroviaria e svoltiamo a destra sulla strada principale in direzione di Škofljica.

Škofljica
A causa del traffico caotico teniamoci sul ciglio destro e tentiamo di sopravvivere in sicurezza agli incontri ravvicinati con le automobili e gli automobilisti. Arriviamo intanto a Lavrica dove c'è il punto di partenza del sentiero pedonale Čemšeniška grajska pot (forse qualche altra volta?), da lì andiamo in bicicletta fino a Škofljica dove c'è la sede del panificio Pečjak e dove possiamo fare una scorta sufficiente di carboidrati per metterci in cammino. A Škofljica dobbiamo svoltare sulla strada che va verso Kočevje , quindi agli incroci principali andiamo sempre dritto ovvero leggermente a destra. Alla destra degli incroci possiamo vedere quello che resta del vecchio nucleo storico di Škofljica – la fattoria Španček che ai tempi dei vetturini era contemporaneamente una trattoria, un luogo di fiera e una base per i vetturini. Nella trattoria si occupavano dei cavalli, li legavano sotto il famoso fienile Robežnik. Gli orgogliosi abitanti del luogo dicono che sia forse il fienile più lungo in Europa. A causa dell'allargamento della strada principale il proprietario lo ha spostato ad alcuni metri dalla strada per conservarlo per le generazioni future in quanto il suo significato è molto importante per l'identità del luogo. Alla fine di Škofljica attraversiamo la linea ferroviaria, di lì a poco poi svoltiamo a destra verso Ig per evitare al più presto il traffico caotico della strada principale. Ci ritroviamo su una piacevole e vuota strada del Barje e alla fine del boschetto sulla nostra sinistra svoltiamo a sinistra in direzione di Pijava Gorica. Adesso siamo sulla strada vecchia Ljubljana–Kočevje cui fa compagnia un viale di betulle anche se ai tempi di Maria Teresa erano stati piantati dei meli sul ciglio della strada. In tal modo i soldati e i viandanti avevano in autunno un cibo gratuito durante le lunghe marce in terre a loro sconosciute. Questa strada collegava un tempo la Banovina della Drava con Sušak presso Fiume in Croazia in quanto il Litorale sloveno prima della Seconda guerra mondiale apparteneva al Regno d'Italia e il mare era tanto più lontano di quanto oggi possiamo immaginare. A causa del suolo paludoso la strada è irregolare, guidare su di essa è però piacevole e senza pensieri, pieno della cosiddetta "aria" del Barje e dei bei panorami pianeggianti . Quando arriviamo al distributore di benzina lungo la strada principale svoltiamo a destra e su un tratto pianeggiante passiamo vicino a Pijava Gorica e il Pijavški hrib. La strada asfaltata subito dopo le case è sostituita da un tratto in sterrato lungo circa 800 metri, perciò i ciclisti con le biciclette da strada devono percorrere questo tratto più "in leggerezza". Lungo questa strada si snoda In parte anche il percorso di Pijava e del Barje, un sentiero pedonale circolare che porta da Pijava Gorica al Barje. Il percorso è corredato di cartelli che descrivono i siti culturali, storici e naturali di quest'area e si unisce alla strada che porta da Pijava gorica in direzione di Želimlje . La strada si snoda lungo il margine della valle di Želimlje, una valle stretta nel punto in cui termina il Barje di Ljubljana e sulla duna alluvionale del Želimeljščica con le superfici coltivate. La valle sul lato orientale verso Turjak è circondata da versanti boschivi ripidi di origine carsica, il lavoro ovest verso Kurešček è invece collinare e intrecciato da piccole valli e insediamenti.

Sotto un sole libero a Želimlje
La strada ci porta sino a Želimlje, il luogo noto per la chiesa di s. Vito. All'inizio del secolo scorso il parroco di Želimlje era Fran Saleški Finžgar. Proprio durante il suo incarico a Želimlje Finžgar scrisse il monumentale romanzo storico "Pod svobodnim soncem" ("Sotto il sole libero"). Il romanzo descrive il periodo di gloria degli sloveni nel periodo in cui era iniziata la loro colonizzazione di quest'area e vivevano sotto un sole libero, senza essere assoggettati a qualcuno e senza un capo supremo, con un ordinamento democratico in cui a nome del popolo decideva solo il Consiglio degli anziani. Come suona bene oggigiorno. All'anziano Svarun è dedicato il percorso "Svarunova pot". Il percorso collega i luoghi che sono stati importanti per la creazione della storia. Inizia a Škofljica, sale su attraverso l'entroterra montuoso sino a Vrh nad Želimljami, scende giù nella valle Želimeljščica e ritorna indietro a Škofljica. Abbiamo già percorso parte del "Svarunova pot" tra Škofljica e Pijava Gorica. Nei pressi della cappella andiamo a sinistra nella valle Želimeljščica dove su una strada piacevole e asfaltata di recente che serpeggia sul limitare del bosco e il Želimeljščica procediamo in direzione di Turjak. Dopo le prime case di Podturjak la strada sale su dolcemente. Al bivio per l'abitato di Ščurki e per altri paesi svoltiamo a sinistra nella valle del Bajdinc, verso Turjak.

Bajdinc
Il torrente Bajdinc nasce sotto il Monte (Sv. Ahac) cui ci avvicineremo nella discesa da Turjak ed è l'affluente destro del Želimeljščica. Il Bajdinc nel suo percorso, a causa del grosso dislivello, crea quattro belle cascale e la loro vista ci arricchisce piacevolmente la gita. Ci sono due sentieri che portano alle cascate: il più lungo parte da valle e lo prendiamo nei pressi del ponte che attraversa il torrente salendo in su dalla riva destra, su quello più breve (e anche il più sicuro) scendiamo invece dal cimitero vicino alle case sotto il castello Turjak. Poiché il percorso lungo il torrente è ripido in alcuni punti, per visitare le cascate del Bajdinc abbiamo bisogno di un po' di abilità alpinistica e una calzatura adeguata.

Turjak
La strada con alcune serpentine si alza ripidamente (per più di 200 metri) verso il castello di Turjak e la vista sulle sue possenti mura ci ripaga di tutta la fatica che abbiamo investito nella salita . Il castello ha preso il nome da un bovino selvatico possente e aggressivo – l'uro (tur) – che un tempo viveva in questi luoghi ed è anche stato raffigurato sullo stemma del castello . Turjak è (era) uno dei più importanti castelli della Carniola, la sua massima potenza e splendore coincidono con il periodo della Riforma, delle guerre di Turchi e delle rivolte contadine. I signori di Turjak, gli Auersperg, che erano di fede protestante, sostenevano Trubar e Dalmatin nel loro impegno per la diffusione del Protestantesimo e nella presa di posizione per la lingua slovena, nel XVI secolo, come difensori coraggiosi della fede e della patria, combatterono battaglie lunghe decenni contro i Turchi in una vasta area della monarchia austriaca di un tempo.
Dinanzi al castello, come spettatore muto degli eventi, c'è un possente tiglio centenario che Prešeren nella sua poesia sulla bella Rosamunda, una signorina di Turjak, presuntuosa e prestante, aveva cambiato in una quercia. Così facendo aveva preso in giro i proprietari Auersperg in quanto non voleva attribuire loro il simbolo della slovenità – il tiglio. Vicino al castello sono ancora oggi visibili i resti del viale dove un tempo organizzavano delle gare equestri. Tra le case sotto il castello si biforca un sentiero in direzione del cimitero con la chiesetta che dista all'incirca 400 metri e che si trova in mezzo al bosco e da cui parte il sentiero suddetto per la discesa di dieci minuti sino al torrente Bajdinc ovvero sino alle cascate del Bajdinc. Sulla strada principale Ljubljana–Kočevje guardiamo per l'ultima volta in direzione del castello, attraversiamo poi la strada e svoltiamo verso Grosuplje. Sulla nostra sinistra possiamo vedere il Monte a forma di cono , chiamato anche Sv. Ahac dal nome della chiesa in cima. Il Monte era abitato già nell'antichità, al tempo degli assalti turchi c'era un servizio di guardia, collegato direttamente con il castello Turjak e i suoi difensori. Comunque, tutta l'area che va da Škofljica verso la Dolenjska è tutta un'area archeologica con uno straordinario numero di reperti risalenti alla Preistoria e all'Età del Ferro e del Bronzo, per non parlare poi dei periodi successivi. Una vasta area è nota per i ricchi ritrovamenti del periodo della cultura halstattiana, vecchia di tremila anni. Allora cominciò anche la colonizzazione permanente di tali aree che testimonia del ruolo importante di quest'area nella storia slovena. Nulla di strano che Fran Saleški Finžgar abbia ricevuto proprio in questi luoghi l'ispirazione per scrivere il romanzo storico. La strada continua ancora a salire leggermente sino all'altra parte dell'abitato di Turjak dove raggiungiamo il punto più alto della nostra gita, e scende poi verso Grosuplje. Prima passiamo dal paese di Škocjan con la chiesa di s. Canziano che si trova al posto della cappella di un tempo, costruita come ringraziamento per essersi salvato dal bosco. Inoltre in questa chiesa è stato battezzato Primož Trubar ed in essa ha esercitato il suo ministero il prete protestante Jurij Dalmatim. Proseguiamo in bicicletta attraverso Velike Lipljene; in paese svoltiamo a sinistra sulla strada asfaltata ; il bivio a destra ci avrebbe portato sullo sterrato sino alla Županova jama (Grotta del Sindaco), una grotta carsica (quasi 100 anni fa la scoprì e la predispose per le visite turistiche il Sindaco del paese vicino) e Tabor nad Cerovim, una fortezza antica turca che grazie alla vicinanza di Turjak e dei suoi difensori armati non fu mai conquistata e oggi è stata restaurata in modo straordinario. Forse possiamo tenerci questi due interessanti siti turistici locali per una delle prossime gite.

Dai cavalieri ai Romani
Di lì a poco, attraverso Št. Jurij, Mala vas e Ponova vas scendiamo a valle sino a Grosuplje dove attraversiamo la linea ferroviaria, svoltiamo a sinistra verso il centro della città e dinanzi all'edificio comunale in vetro svoltiamo un'altra volta sulla strada principale che va in direzione di Šmarje – Sap ovvero verso l'autostrada. Su questa strada possiamo guardare le statue moderne ovvero le sculture che stanno già diventando il segno distintivo di Grosuplje. Prima dello svincolo autostradale svoltiamo a sinistra verso Cikava e Šmarje – Sap dove una volta, al tempo dell'Impero romano, correva la strada tra il Nord Italia e la pianura pannonica (Aquileia–Ljubljana–Sisak–Sremska Mitrovica) . Questa strada ha avuto bene o male un carattere transitorio, possiamo però considerarla il predecessore dell'autostrada Ljubljana–Zagabria–Belgrado. A Šmarje – Sap è stato organizzato il Sentiero del patrimonio culturale di Šmarje – Sap di cui fa parte anche l'antica strada romana. Da Šmarje – Sap saliamo poi verso Mali vrh e scendiamo di nuovo verso Škofljica. Sull'incrocio principale a Škofljica svoltiamo a destra, all'incrocio successivo dopo alcuni metri invece a sinistra sulla Dolenjska cesta e lungo questa procediamo in bicicletta verso Ljubljana ovvero ritorniamo al punto di partenza nel centro commerciale di Rudnik.

Pensiero conclusivo
Abbiamo iniziato con il ricordo dei cavalieri coraggiosi e delle battaglie con i Turchi di 500 anni fa, abbiamo guidato lungo un paesaggio collinare, ricco di aree di ritrovamento storico che risalgono a 3000 anni fa, alla fine abbiamo conosciuto anche gli antichi Romani che vivevano qui 2000 anni fa. Possiamo concludere diversamente il nostro percorso e in modo più simbolico che in un centro commerciale, il tempio dell'età moderna che come altare non ha bisogno di un monte, di un colle o di una fonte magica in quanto ce l'ha in banca? Mah, se consideriamo le fatiche testimoniate dalla storia dei nostri antenati, non abbiamo forse sbagliato strada?

Pri Špančku a Škofljica
La fattoria e trattoria era il centro della vita in paese all'epoca dei vetturini e serviva come base, trattoria e area per le fiere.

Le cascate del Bajdinc ,
Il torrente Bajdinc nasce dal Gora presso Mali Ločnik e dopo aver attraversato la strada principale si spinge ripidamente in una gola verso la valle del Želimeljščica. A causa del grosso dislivello si sono formate quattro cascate nella parte centrale del torrente. L'acqua del torrente, vicino al muschio che cresce sulla parete, rallenta ed espelle carbonato di calcio che si deposita sotto forma di scoria con i buchi e si consolida. Dinanzi ai nostri occhi si forma così il tufo, una roccia che fa diventare sempre più alte le cascate. Vicino al torrente c'erano una volta dei mulini, oggi rimane solo il sentiero che in alcuni punti è ripido e sdrucciolevole.

Castello di Turjak ,
Il castello dalla storia movimentata viene menzionato per la prima volta nel 1220 anche se avrebbe avuto origine già nel X o XI secolo. Il castello originario si trovava più in basso di quello odierno ed oggi ce lo ricordano solo le rovine. Il castello che conosciamo oggi è stato ristrutturato e ampliato dopo il terremoto devastante del 1511. I suoi unici proprietari sono stati per tutto il tempo gli Auersperg, un tempo una famiglia molto influente della Carniola. I proprietari di Turjak sostenevano i protestanti, a Turjak Jurij Dalmatin traduceva la Bibbia, a Primož Trubar avevano invece consentito di studiare. Erano combattenti coraggiosi contro i Turchi, Andrej Turjak era addirittura il comandante dell'esercito che sconfisse i Turchi nella battaglia presso Sisak nel 1593. In ricordo di tale vittoria venne piantato dinanzi al castello il famoso tiglio e fu chiamata la chiesa sul vicino Monte sopra Ločnik (Sv. Ahac). Il castello di Turjak all'epoca della signoria degli Auersperg non fu mai conquistato, solo durante la Seconda guerra mondiale con la distruzione della parte più debole delle mura il castello fu conquistato e successivamente purtroppo saccheggiato. Oggi è parzialmente ristrutturato, al riguardo ci sono tanti fatti storici e storie interessanti che per così dire la visita del castello è obbligatoria.

Monte – Sv. Ahac
Il Monte sopra Ločnik con la chiesa di sv. Ahac domina un'ampia area tra il Barie e il territorio collinare della Dolenjska ed è un apprezzato punto di ritrovo. La chiesa di sv. Ahac era originariamente dedicata alla Madonna, dopo la vittoria di Andrej Turjak sui Turchi presso Sisak che ha posto fine al pericolo centenario degli assalti turchi, è stata ampliata e come ringraziamento per la vittoria è stata dedicata a sv. Ahac che ha l'onomastico il giorno della vittoria nella battaglia (22 giugno 1593). Nella chiesa è stato custodito il talare realizzato con la stola in velluto confiscata al comandante turco sconfitto, Hasan pasha, La particolarità della chiesa è la statua della Madonna che tiene il piede sulla testa di un combattente turco. Nel campanile che è separato dalla chiesa è allestita una mostra dal titolo Sulle tracce di Andrej Turjak; per visitare la mostra è necessario prenotare in anticipo.

Trattoria pri Špančku, Škofljica, Dolenjska cesta 474
Una trattoria classica con un piacevole ambiente familiare e un'interessante storia.

Trattoria Čot, Pijava Gorica, Kočevska cesta 140
Una trattoria con cucina tradizionale slovena. É rinomata per i krapfen, potete sempre trovare carne di maiale da poco macellata con vari contorni, sono famosi per gli struccoli fatti in casa e per i tortelloni di Pijava.

Pizzeria ONA, Škofljica, Šmarska cesta 54 a
Una pizzeria classica, cucinano anche la maggior parte degli altri piatti.

Pizzeria Arkada, Škofljica, Ob pošti 6
Una pizzeria classica, servono però anche la maggior parte degli altri piatti.

Trattoria Strah, Škofljica, Dolenjska cesta 427
Classica trattoria slovena.

Trattoria Petkovšek, Škofljica, Dolenjska cesta 446
Un tempo trattoria per i vetturini, oggi offre tutto quello che deve offrire una buona trattoria slovena.

Pod svobodnim soncem
Il romanzo storico di Fran Saleški Finžgar narra delle battaglie degli sloveni pagani contro i conquistatori e dell'abilità e del coraggio dei nostri antenati. L'eroe principale Iztok, combattente coraggioso, sa che per la sopravvivenza del suo popolo è importante la conoscenza dell'arte della guerra e quindi per una serie di circostanze si ritrova a Bisanzio, progredisce rapidamente, a causa dell'amore per una bella cortigiana litiga con l'imperatrice Teodora, finisce in cella e dopo molti contrasti alla fine riesce a portare il suo popolo alla vittoria definitiva e lui riesce a sposarsi felicemente con la sposa promessa.

Tur-jak
Nel periodo in cui i cavalieri briganti, gli antenati dei conti di Turjak, si insediarono nei nostri luoghi, negli sterminati boschi intorno al loro castello scorazzavano i tori selvatici o gli uri e attaccavano i muratori che costruivano il castello. Un antenato dei conti di Turjak decise allora di sterminare le bestie selvatiche e fastidiose. Col tempo ci riuscì, rimase però solo un uro e il signore di Turjak giurò che avrebbe trovato anche quest'ultimo uro e l'avrebbe ucciso. Si recò nel bosco esteso nelle vicinanze del suo castello e veramente ebbe la fortuna già il primo giorno di caccia di catturare la bestia selvatica. Catturò il giovane uro ma durante la caccia si perse nel bosco. Non trovava la strada di casa e insieme alla bestia catturata vagò per cinque giorni nel bosco. Nella disperazione promise che avrebbe fatto costruire una cappella nel punto in cui avrebbe trovato la strada che lo portava fuori dal bosco e che sarebbe stata dedicato al santo che in quel giorno festeggiava l'onomastico, nel giorno del suo salvataggio. Il sesto giorno il signore del castello con l'uro catturato arrivò su una radura e riconobbe dove si trovava. Era proprio l'onomastico di S. Canziano e in quel punto il conte fece costruire una cappella dedicata a quel santo. Oggi in questo punto si trova la chiesa di S. Canziano e il paese intorno alla chiesa si chiama Škocjan. Allora avevano, pare, predetto al conte che la generazione dei Turjak sarebbe stata potente e che, sebbene i suoi discendenti non avrebbero potuto più addomesticare gli uri selvatici, perché non ce ne sarebbero stati più, i signori di Turjak sarebbero rimasti per sempre degli eroi. Interessante come abbiano un nome simile il bovino "uro" (in sloveno: tur) e il Turco! Nel castello intanto cresceva il giovane uro e il signore del castello era così orgoglioso di lui che lo fece raffigurare anche nel suo stemma familiare e con il suo nome chiamò il castello e il paese circostante Tur-jak, il che significherebbe tur-potente.

Rosamunda di Turjak
France Prešeren scrisse una romanza sulla stupenda Rosamunda, una signorina del castello di Turjak che era la più bella ragazza dei dintorni. Tra la moltitudine dei pretendenti aveva scelto il coraggioso Ostrovrhar di una famiglia di cavalieri famosi. Alla festa per il fidanzamento aveva sentito da un cantore che in Bosnia Lejla dagli occhi neri era ancora più bella di lei. La vanità e la presunzione non davano pace a Rosamunda che costrinse il suo fidanzato ad andare in Bosnia e a portarle questa bellezza mai sentita prima. Il coraggioso Ostrovrhar sconfisse veramente tutti gli ostacoli turchi ed ottenne la bella ragazza ma la sua bellezza lo prese tanto da dimenticare Rosamunda e preferì sposarsi con Lejla. Rosamunda presa di tristezza si ritirò in convento.

Herbert Turjak
Hervard Turjak nacque a Vienna nel 1528 dove i Turjak si erano trasferiti temporaneamente dopo il terremoto del 1511. Ai diciotto anni era tornato a casa e aveva iniziato il servizio militare nell'allora Frontiera militare croata. Grazie allo straordinario coraggio nelle battaglie contro i Turchi, al carattere deciso e alla sensibilità straordinaria per il comando ma anche grazie alla sua posizione di rilievo, divenne presto il vicecomandante della Frontiera militare, nel 1566 dopo la vittoria nella valle del fiume Una fu invece nominato comandante provinciale della Carniola. Negli anni dal 1566 al 1575, in veste di comandante provinciale della Carniola, sostenne fortemente il movimento protestante in Carniola. Cadde nella battaglia presso Donja Budačka in Croazia. I Turchi portarono la sua testa alla corte del sultano a Istanbul da dove i Turjak, dopo aver pagato un riscatto, la riportarono al castello di Turjak. Con il prezzo del riscatto fu costruita a Banja Luka la moschea.

Sentiero "Čemšeniška grajska pot"
Tradizionale passeggiata il primo sabato di ottobre.

Passeggiata lungo il sentiero di Pijava e Barje
Il I maggio si svolge tutti gli anni la passeggiata lungo il sentiero di Pijava e Barje, l'incontro delle biciclette avviene invece il primo sabato di settembre.

Passeggiata lungo il sentiero di Svarun
La passeggiata lungo il sentiero di Svarun si svolge tutti gli anni a giugno.

Sentiero di Prešeren
La passeggiata lungo il sentiero di Prešeren è organizzata tutti gli anni per la festa della cultura, l'8 febbraio. A Kopanje c'è il programma culturale con la messa.

Maratona ciclistica dei tre comuni
Ogni prima domenica di giugno viene organizzata una maratona con inizio e arrivo a Grosuplje e che attraversa i comuni di Grosuplje, Ivančna Gorica e Dobrepolje offrendo diversi tragitti per tutte le categorie di ciclisti. Nell'ambito della maratona si svolge anche la Passeggiata sulla Magdalenska gora.

Sentiero del patrimonio culturale di Šmarje - Sap
Ogni anno a settembre organizzano una passeggiata lungo il Sentiero del patrimonio culturale di Šmarje - Sap.

Sentiero "Čemšeniška grajska pot"
Su un sentiero circolare movimentato, lungo 12 chilometri, sull'entroterra montuoso di Lavrica, si sovrappongono il passato e il presente. Il sentiero porta da Lavrica, attraverso il bosco, sino a Lisičje dove c'è un bellissimo palazzo e poi superando i tratti autostradali e attraverso il bosco sale sul Molnik, prosegue per Orle e ritornando attraverso il bosco arriva di nuovo a Lavrica.

Il sentiero di Pijava e Barje
Un sentiero pedonale da Pijava Gorica al Barje e ritorno. Lungo la strada incontriamo dei monumenti culturali, una ricca flora e fauna, caratteristiche delle aree umide del Barje. Il sentiero è corredato da cartelli che descrivono i siti culturali, storici e naturali interessanti.

Il sentiero di Svarun
Un sentiero pedonale che ci porta sui luoghi che Fran Saleški Finžgar ha inserito nel suo romanzo storico Pod svobodnim soncem (Sotto il sole libero). Il percorso inizia nel centro di Škofljica presso il fienile Ruskov vicino alla scuola elementare e si snoda poi sul terreno collinare sino a Vrh nad Želimlje dove scende fino a Želimlje nella valle del Želimeljščica lungo la quale ritorna poi al suo punto di partenza. L'intero sentiero è lungo 23 chilometri.

Sentiero turistico di Turjak
Il sentiero circolare, lungo 15 chilometri, è adatto per tutte le generazioni. Inizia a Turjak dinanzi alla Casa della comunità locale e oltrepassa il bosco Smrečje, attraversa la strada regionale Kočevje–Ljubljana, prosegue passando per il paese di Laporje sino al paese di Gradež. Da lì il sentiero va avanti sulla Sloka Gora sino al castello, poi di lì avanti nella valle di Mali Ločnik, da lì va nuovamente in su sul Monte con la chiesa di sv. Ahac. Poi scende attraverso il paese di Mali Ločnik sino alla stazione degli autobus, attraversa di nuovo la strada regionale e prosegue nel bosco sino alle cascate del Bajdinc, passando per lo stagno del castello sino ai cunicoli della miniera e poi sino alle tombe dei Turjak in cimitero. Lungo il sentiero del conte ci porta fino al castello vecchio e sino al castello di Turjak e termina al punto di partenza.

Sentiero di Prešeren
Duecento anni fa il giovane France camminava a piedi da Vrba per andare dal suo prozio in visita a Kopanj e in sua memoria è stato realizzato un sentiero da Grosuplje, attraverso Spodnja Slivnica, Predole e Velika Račna fino a Kopanj. Il sentiero si snoda in parte su strade asfaltate e in parte sullo sterrato ma anche su strade forestali e di campagna.

Sentiero del patrimonio culturale di Šmarje - Sap
Un sentiero circolare di dieci chilometri lungo i siti culturali di Šmarje - Sap.