AI PIEDI DI POLHOGRADEC
Lunghezza
45,8
Lunghezza 45,8 km
Durata del percorso
03:30
Durata del percorso 03:30
Največja strmina vzpona[%]
8
Livello massimo della salita: 8 %
Livello massimo della discesa: 8 %
Livello medio della salita: 6 %
Livello della salita oltre 5%: 6,30 km
Altezza minima del percorso: 294 m
Altezza massima del percorso: 764 m
Differenza d'altitudine: 883 m
Poraba kalorij
7122
Consumo di energia per gli uomini: 7122 kJ (1701 kcal)
Consumo di energia per le donne: 5803 kJ (1386 kcal)
Difficoltà
Difficoltà: Molto difficile
Tipologia del terreno ciclabile
Tipologia del terreno ciclabile: Misto
Tipo di bici: Bici da trekking
Breve descrizione

Un percorso molto attraente e impegnativo attraverso le Dolomiti di Polhograd, dal Ljubljansko barje al Sorško polje e ritorno. Il tragitto si snoda su una delle zone collinari più belle della Slovenia, unica per i panorami meravigliosi che risaltano soprattutto nelle ore pomeridiane. Accanto ai bei panorami potremo saziare i nostri sensi osservando la ricca flora (in gran parte prati erbosi con una gran varietà di fiori); il percorso è rinomato anche per le bellezze culturali e per le bontà gastronomiche offerte dalle numerose trattorie lungo la nostra via.

Percorso

Dolgi most – Kozarje – Dobrova – Šujica – Stranska vas – Toško Čelo – Topol – Tehovec – Studenčice – Žlebe – Preska – Medno – Stanežiče – Dvor – Gunclje – Šentvid – Pržan – Podutik – Vrhovci – Vič – Dolgi most

Park + ride
Il percorso inizia nel parcheggio P+R a Dolgi Most presso Vič dove possiamo lasciare in tutta sicurezza il nostro amico a motore per proseguire pedalando sul nostro cavallo d'alluminio. Si trova qui anche il capolinea del bus cittadino n. 6.
Imbocchiamo la vecchia strada per Vrhnika e poco dopo il secondo cavalcavia dell'autostrada svoltiamo a destra sulla strada Cesta na Ključ. Qui non vi è pista ciclabile ma la strada non è molto trafficata, e termina con un incrocio nel quale svoltiamo a sinistra verso Dobrova. Poco prima dell'incrocio lo sguardo si apre sul castello di Bokalce del quale avremo modo di parlare in seguito. Proseguiamo verso Dobrova e la superiamo fino a Šujice, qui, accanto alla locanda Pr'Prek S59] svoltiamo a destra verso Šentvid. Pedaliamo tra prati fino ai margini della Stranska Vas, dietro la quale si innalza il monte Utik S02] che ha dato il nome al paese di Podutik sul suo lato settentrionale.

Tošč e la sua facciata
Fino a qui la strada è stata tutta piana, ora inizia le salita. Dapprima si procede con facilità, più faticose sono le curve, ma queste compaiono quando siamo già vicini a Prevala dove la salita si appiana temporaneamente. A Prevala giriamo a sinistra e proseguiamo lungo una strada asfaltata pianeggiante all'inizio e poi via via sempre più ripida. La strada attraversa un bosco e durante i fine settimana è molto frequentata; vi sono molti escursionisti, ciclisti ed automobili. Giunti a Toško Čelo , possiamo concederci un po' di ristoro presso l'osteria Bitenc , , infatti, per ora la salita ripida è finita.
Da Toško Čelo proseguiamo verso Topol attraverso il parco delle Dolomiti di Polhov Gradec, , proclamato parco regionale nel 1974. La strada si restringe e l'asfalto vene soppiantato da uno sterrato in macadam ben mantenuto. Ora viaggiamo in discesa e dobbiamo approfittarne per raggiungere un bel slancio perché a breve seguirà una salita molto ripida e una carreggiata piuttosto sconnessa. Poi un'altra discesa e una nuova salita, e via di seguito. Quando raggiungiamo il crinale, la strada riscende e lo sguardo si distende sulla zona centrale delle Dolomiti di Polhov Gradec. La denominazione unisce il nome del centro amministrativo locale (Polhov Gradec) alla roccia che le compone (dolomia). A confermarci la correttezza di questa denominazione sono le numerose cave lungo il percorso nelle quali viene estratta la ghiaia per la manutenzione delle strade. La dolomia, composta in gran parte dal materiale dolomite (carbonato di calcio e magnesio) è una roccia sedimentaria che si è formata nei mari.

Katarina
La strada discende fino a toccare l'abitato di Topol. Il nome originario del luogo era Sv. Katarina nad Medvodami, ed è stato ribattezzato Topol nel 1955, tuttavia ancora oggi è più noto come Katarina.
Prima di raggiungere il paese, sulla destra lo sguardo si apre sul monte Jetrbenk(774 m) , dall'inconfondibile forma a cono. Attraversiamo il paese di Topol fino all'incrocio con la strada principale (738 m), e giriamo a destra in alto, passando accanto alla chiesa di S. Caterina , , la direzione è quella giusta anche per chi volesse visitare il castello Jetrbenk. Topol è una meta turistica molto frequentata, infatti è un ottima meta e un ottimo punto di partenza perciò non stupisce il fatto che un abitato così modesto ospiti tanti locali e ristoranti. Proseguiamo verso nord lungo la strada asfaltata e molto ripida e passiamo accanto alle trattorie Pr'Jur e Na Vihri (direzione Tehovec). Se non abbiamo ancora fatto tappa presso la trattoria Dobnikar S16], [S37, ora abbiamo l'occasione di sfamarci o dissetarci prima di scendere a valle.

... e Jakob
Superata la locanda Na Vihri termina l'asfalto e la strada continua con uno sterrato ben tenuto . Appena fuori dal bosco, accanto al paese, lo sguardo si distende sull'idilliaca chiesetta di S. Giacomo, abbarbicata sulla cima di una collina. . Non si tratta della stessa chiesetta sotto il monte Jetrbenk, benché porti lo stesso nome. Se abbiamo abbastanza tempo a disposizione vale la pena di concederci una visita. Possiamo raggiungere la chiesa pedalando, ma è più corretto lasciare il mezzo più a valle e proseguire a piedi fino alla cima, in questo modo non porteremo alcun disturbo ai numerosi villeggianti che passeggiano tranquilli. La chiesa è situata sulla cima del colle omonimo, a 806 m e risale al XVII secolo. Fu gravemente danneggiata nel terremoto del 1895 ed in seguito ricostruita. Ritorniamo percorrendo la strada a ritroso.

Doppio panorama ,
Continuiamo la discesa e al bivio per Brezovica ci dirigiamo diritti verso Tehovec . La strada discende dolcemente verso la chiesetta di S. Floriano a Tehovec, menzionata fin dal 1548 . Accanto alla chiesa vi è un singolare segnale lasciato dai cacciatori in ricordo dei loro compagni . Attraversiamo il paese seguendo un'erta fiancata, vi è poco spazio per la via, ancora meno per le case, e la strada passa proprio attraverso le corti e sfiora gli ingressi. La discesa prosegue e dopo esserci lasciati alle spalle le ultime case scorgiamo in lontananza il profilo di una chiesa nel bosco. È la chiesa di S. Margherita a Žlebe , sovrastata dal monte Jetrbenk. Santa Margherita viene raffigurata con un drago distrutto sotto i suoi piedi, e non è un caso che la chiesa a lei dedicata sia sorta proprio sul sito di un antichissimo edificio. È la raffigurazione simbolica della vittoria della fede sul paganesimo.

Verso Sorško polje
Usciamo dal bosco e raggiungiamo il paese di Studenčice, attraverso il quale la strada a curve ci conduce a valle. Ma giunti a valle attenzione! Immediatamente dietro al segnale che ci indica la fine dell'abitato di Studenčice , svoltiamo a destra nel bosco seguendo una strada asfaltata e stretta, segnalata da un'indicazione poco leggibile »Žlebe«. Pedaliamo in salita nel bosco fino a raggiungere una curva molto stretta a destra, qui svoltiamo a sinistra e imbocchiamo lo sterrato in direzione nord, continuando dritti verso le case. Continuiamo a fianco delle case ed attraverso un bosco incantevole fino a incrociare una seconda e più ampia strada sterrata in macadam. Qui svoltiamo a sinistra e percorriamo alcuni chilometri in discesa nel bosco.
Il bosco si interrompe all'improvviso e avvistiamo Sorško polje e il paese di Preska , . La sensazione è quella di uscire da un tunnel.La strada è di nuovo asfaltata, scendiamo fino alla scuola elementare, svoltiamo a destra verso est e attraversiamo il parcheggio fino alla strada inferiore. Ci teniamo a destra, siamo a Sorško polje.

Finalmente la pianura
Passiamo accanto al Centro di inseminazione di Preska e ci dirigiamo verso la zona di attività ricreativa dove la strada si restringe e continua con un nuovo sterrato . Vi sono molte persone intente a passeggiare o praticare sport ed altre attività ricreative, e dobbiamo prestare attenzione. In mezzo ai prati avvistiamo due grossi tigli tra i quali occhieggia una cappella, opera del maestro Plečnik , e certamente meritevole di una nostra visita. Interessante anche la vista sul monte Šmarna gora; si erge solitario nel nostro campo visivo e non ci possiamo confondere. A dire il vero si tratta di una cima secondaria, chiamata Grmada , la vera Šmarna gora da qui non è visibile. Sulla fiancata inferiore osserviamo numerose rupi, amate dagli scalatori (Turnc).
Sullo sterrato proseguiamo fino al paese di Seničica dove il nostro percorso confluisce nella strada asfaltata che proviene da Žlebe. Ci teniamo a sinistra e continuiamo la discesa verso Medno. Quando siamo vicini alla linea ferroviaria, svoltiamo a destra proprio davanti alla prima casa e attraversiamo il ponte . Una lieve salita e ci troviamo già davanti all'Hotel Medno dove ci possiamo concedere un po' di ristoro. Se invece non ne abbiamo voglia, continuiamo passando accanto all'albergo fino all'abitato di Medno percorrendo la strada superiore, ossia la destra. La strada a sinistra o inferiore non è quella giusta perché ci riconduce sulla strada principale. Attraversiamo il paese fino a Stanežiče . La strada continua diritta e ci pensano i dissuasori a non farci procedere con troppa velocità. Dobbiamo prestare attenzione quando ci avviciniamo alla chiesa di S. Giacomo, , la terza dedicata a questo santo che incontriamo nel nostro itinerario.
Dietro la chiesa svoltiamo a destra e imbocchiamo una stretta pista ciclabile che ci conduce alla strada asfaltata dove giriamo a sinistra verso est. Pedaliamo attraversando Dvor e fino a Gunclje, sulla sinistra vediamo un campo da football americano e uno da golf, all'incrocio svoltiamo a destra e il centro di Gunclje è ormai vicino.
A Gunclje visitiamo la rinomata Krvinova hiša del XVII secolo con un portale d'ingresso in pietra e la facciata affrescata. Interessante anche la cappella al centro dell'incrocio e davanti all'edificio, allo stesso periodo risale anche la casa Rajšpova hiša a pochi metri di distanza.

La periferia della città
All'incrocio svoltiamo a sinistra e lentamente, (di nuovo i dossi artificiali) e approdiamo al capolinea del bus n.1 e all'incrocio semaforizzato con la via Celovška cesta. Da qui proseguiamo lungo una pista ciclabile ordinata fino all'incrocio con la via Andrej Bitenc. Svoltiamo a destra e continuiamo un po' in salita fino ad attraversare l'autostrada Kranj-Ljubljana in prossimità della galleria di Šentvid. Seguiamo la via Andrej Bitenc e attraversiamo Pržan, costeggiamo Kamne Gorice e passiamo da Dolnice fino a Glince , qui giriamo a sinistra sulla via Dolniška cesta verso Podutik. Questo tratto di strada si snoda attraverso interessanti filari di vecchi peri. . Accanto alla sede dei vigili del fuoco e davanti al monumento ai caduti nella Guerra di Liberazione, svoltiamo a destra sulla via Kozakova ulica e proseguiamo fino alla cava. Sulla destra lungo la via incrociamo l'edificio di una vecchia fabbrica di calce ; qui un tempo veniva prodotta la calce »viva« .
In prossimità della cava svoltiamo a sinistra sulla via principale in direzione di Podutik. Un tempo il paese era noto per l'attività degli scalpellini, alcuni esercitano il mestiere ancora oggi. Al centro del paese, vicino alla pizzeria Etna , svoltiamo a destra, dopo circa 250 m di nuovo a sinistra e imbocchiamo la via Mladinska ulica.
Seguiamo questa via tra i prati in direzione di Grič . Lasciata a lato la stazione dell'autostrada e quella di polizia, arriviamo al limitare del bosco, poco prima dell'incrocio semaforizzato dobbiamo svoltare a destra nel bosco verso ovest, poco dopo di nuovo a sinistra. La strada è asfaltata ma molto stretta e ripida e dobbiamo prestare molta attenzione alle automobili. Arrivati in cima, avvistiamo il centro commerciale Lesnina Brdo e la casa di riposo per gli anziani, davanti a questi edifici l'incrocio. La strada lo costeggia e prosegue verso sud.

Bokalce
La strada ridiscende e davanti a noi avvistiamo il castello di Bokalce , . Sotto al castello svoltiamo a sinistra e ci immettiamo sulla Cesta na Vrhovce, proseguiamo lungo il sottopassaggio che taglia l'autostrada e passiamo accanto alla trattoria Pečarič . Se abbiamo un problema con la bicicletta ci possiamo rivolgere per un aiuto all'officina di riparazioni che si trova qui vicino. Questa strada è meno trafficata della parallela Cesta Dolomitskega odreda e ci conduce in fretta alla pizzeria Origano . Continuiamo a sinistra lungo la Cesta na Vrhovce (a senso unico) fino alla trattoria Žabar , . Ormai pochi passi e l'attraversamento dei binari della ferrovia ci separano dalla strada Tržaška cesta. La pista ciclabile ci conduce all'uscita P+R presso Dolgi Most.

Ci siamo deliziati con panorami stupendi, abbiamo respirato aria pura a pieni polmoni e il contatore ha aggiunto altri 43 chilometri. Probabilmente ritorneremo ancora.

Monumento alle staffette partigiane
Al termine del tratto pianeggiante sul quale ci siamo immessi giungendo da Prevala, ci viene incontro sulla destra il monumento ai corrieri partigiani. Il monumento sorge lungo la trasversale Kurirska pot Dolomitov (Via dei corrieri delle Dolomiti, 25 km) a ricordare le gesta dei corrieri o staffette, i quali facevano parte integrante del sistema di informazioni dell'esercito partigiano della Slovenia e costituivano un legame importante tra le unità partigiane e gli altri organi della NOG in tutta la Slovenia. Il sistema prevedeva una serie di postazioni, tra le quali i corrieri portavano a termine i compiti affidati nonostante la fatica e il pericolo incombente, e spesso a prezzo della vita.

Jetrbenk
Il nome Jetrbenk deriva da una storpiatura del termine tedesco Hertenberg. Il luogo dove un tempo sorgeva un castello, dimora di cavalieri briganti, è oggi segnalato da una grande croce. Costruito nel XII secolo e abbandonato nel XV, il castello fu definitivamente distrutto dal grande terremoto del 1511. La gente del luogo racconta che con i suoi resti, rotolati a valle, sia stata costruita sul fianco nordoccidentale del monte la chiesetta di S. Giacomo, una delle tante dedicate a questo santo nella zona. Le modeste rovine del castello sono ancora visibili, se vogliamo visitarle dobbiamo seguire il sentiero che fiancheggia la chiesa di S. Caterina e percorrere l'ultimo tratto a piedi. E non scordiamoci del tesoro che, come vuole la leggenda, è ancora nascosto sotto il castello.

La natura, ,
La natura si è rivelata generosa con questi luoghi, e li ha dotati di boschi e prati rigogliosi, che mantengono nel tempo la ricca biodiversità grazie ad uno sfruttamento agricolo non troppo intensivo.

La vista da Sv. Jakob (San Giacomo)
La vista dalla cima merita di essere scritta in stampatello. Tutto intorno vi sono magnifiche vedute verso le Alpi di Kamnik e della Savinja, le Caravanche, le Alpi Giulie , le Dolomiti di Polhogradec, i boschi dinarici e i monti del Zasavje. Quando c'è bel tempo, oltre alle cime alpine, si vedono anche Kum, Krim, Snežnik (il monte Nevoso) e il Nanos. Forse la veduta più interessante è quella in direzione di Lubiana, soprattutto nel pomeriggio quando è ben illuminata dal sole e verso sera quando iniziano ad accendersi le luci. Tutta la conca di Lubiana è come se fosse sul palmo di una mano.

La vista da Tehovec
Quando si raggiunge il crinale dove si trova l'abitato di Tehovec, lo sguardo si apre sulla destra verso la conca di Lubiana e il monte Šmarna gora, a sinistra verso la bellissima valle del torrente Ločnica. Sui rilievi di fronte al torrente sono ben visibili Govejk e Osolnik. Volgendo ancora lo sguardo a sinistra, quasi verso sud, scorgiamo la punta di forma piramidale della Polhograjska Grmada, meta amata dagli escursionisti. Alla sua destra la cima arrotondata di Tošč, la più alta in questa parte delle Dolomiti di Polhov Gradec, dalla quale si gode di una vista fantastica. In lontananza si stagliano i profili delle Alpi Giulie ed al loro centro il Triglav.

La dolomia
La particolarità di questa roccia è la tendenza a sbriciolarsi fino a divenire ghiaia, o a frantumarsi in pezzi dagli orli taglienti. Si adopera soprattutto come materiale edile, pezzi più consistenti sono adatti anche a ricavare manufatti in pietra. La dolomia che si trova nelle cave lungo il nostro percorso, a causa dell'azione delle forze tettoniche è tutta crepata e spezzettata, è perciò possibile estrarre la ghiaia dalla roccia madre senza ricorrere a ulteriori processi di frantumazione meccanica. La ghiaia verrà poi adoperata per cospargere il fondo stradale. La ghiaia viene estratta con grandi escavatori, le tracce lasciate dalle loro benne sono ben evidenti sulle pareti delle cave. La dolomite, minerale che compone la dolomia, ha una durezza maggiore rispetto al calcare e non è tanto solubile in ambiente acido, per questo resiste meglio ai fenomeni atmosferici avversi, come le piogge acide. Il nome deriva dall'ingegnere francese Dolomieu, il tradizionale termine sloveno per indicarla è invece grintavec. Cosa ne dite quindi del nome »Polhograjske Grintavce«? Ha un suono famigliare o no ...

La cappella di Jože Plečnik
Nel 1934 il commerciante e compositore Lovro Hafner fece edificare, in memoria del figlio primogenito deceduto, la cappella dedicata alla Vergine Maria. Affidò il progetto a Jože Plečnik, che ha realizzato un'opera davvero originale ed interessante, del tutto diversa dagli altri edifici del genere.

Il castello di Bokalce ,
Viene menzionato per la prima volta in un atto di compravendita del 1580, il che indica che la sua costruzione è sicuramente anteriore. Parte degli interni erano decorati da affreschi, ora staccati e conservati presso la Galleria Nazionale di Ljubljana.
Il castello non è aperto per le visite turistiche e necessita di un restauro accurato. Una speranza per il prossimo restauro è data dal recente passaggio di proprietà ma il nuovo proprietario dovrà probabilmente aspettare condizioni economiche migliori per procedere con l'investimento. C'è da sperare che allora non sia troppo tardi.

Locanda e pizzeria Pr' Prek
Un locale molto piacevole con una ricca offerta di piatti e un ambiente nel quale i commensali godranno dello spirito del vero picnic.

Trattoria Pri Bitencu ,
La salita a Toško Čelo richiede uno sforzo notevole e un ciclista inesperto supererà la prova con fatica. Per questo dopo la salita sarà gradito un po' di ristoro e ci concederemo un tè o un caffè presso la trattoria Pri Bitencu. Se abbiamo intrapreso il percorso in senso antiorario non ci dispiacerà un piatto casalingo, servito su una terrazza dalla quale si gode una vista meravigliosa su Lubiana. . E se le giornate sono già più fresche ci potremo riscaldare accanto ad una autentico forno per il pane.

Trattoria Dobnikar ,
Per molti escursionisti che di sabato e domenica si avviano a piedi verso »Katarina«, il pranzo presso la trattoria Dobnikar è ormai una appuntamento d'obbligo. Non ne escono mai delusi, soprattutto se apprezzano i piatti tradizionali della cucina slovena. Il panorama che si gode dalla terrazza è un premio in più lo sforzo degli escursionisti. .

Trattoria Pr' Jur
la trattoria è rinomata per i piatti tipici e per i dolci, ma anche per la selvaggina servita in vari modi. Gli ospiti potranno apprezzare anche il panorama che abbraccia le cime dei dintorni e l'intera regione. La trattoria apre su ordinazione per gruppi di più di quindici persone.

Trattoria Na Vihri
La trattoria è vicina alla trattoria Pr' Jur, quindi il panorama non dovrebbe sorprenderci – stupendo anche da qui. Anche in questo locale vengono serviti ottimi piatti caserecci.

Hotel Medno
Un tempo alquanto modesto, l'albergo ha da poco acquistato un nuovo slancio. I proprietari offrono ai loro ospiti pernottamento, pietanze e bevande saporite nel ristorante, la possibilità di organizzare convegni e seminari, serate per gruppi di persone e coccole nel centro wellness. Dalla terrazza davanti all'albergo si gode con il bel tempo una vista magnifica sulle Alpi Giulie e di Kamnik, nonché sulle Caravanche.

Trattoria Pečarič
Questa trattoria non ha la stessa antica tradizione della trattoria Žabar, però l'innovazione è alla base del suo successo nel soddisfare gli ospiti. Dagli esordi e fino ai nostri giorni la trattoria ha offerto dal buffet, al bowling, la sala da biliardo e il club di ballo, e infine una sala barocca adatta per celebrazioni e presentazioni d'affari.

Ristorante e pizzeria Origano
Cambiato il proprietario, il ristorante e la pizzeria Origano hanno soppiantato la vecchia trattoria Jamnik. Ma la nuova offerta nell'ambito della ristorazione a Lubiana non è semplicemente una pizzeria. Origano è un centro culinario, un bistrot e una vinoteca. Inoltre dispone di uno spazio per l'esposizione di specialità gastronomiche nel quale apprendere come cuocere la pizza e preparare il miglior gelato.

Trattoria Pri Žabarju ,
Tra i locali di Lubiana gode di una solida tradizione e di un'ottima fama. Offre agli avventori piatti saporiti, dolci di produzione propria e pernottamento.

Rich club
Nel Rich club al mattino prima di iniziare il nostro cammino possiamo bere un tè o un caffè. Il club propone anche un'offerta che sarà più gradita quando, ben riposati, desidereremo degustare degli ottimi vini o rallegrarci fino a tarda notte.

Caffè Sputnik
Non è semplicemente un caffè: al suo interno si tengono concerti, accompagnati da manicaretti saporiti. Possiamo andarci da soli, o prenotare lo spazio per compagnie più numerose.

Trattoria Pr' Noni
Ed ecco l'ultima trattoria lungo il nostro percorso che capita proprio a proposito, perché dopo una pedalata faticosa è il luogo perfetto per un pranzo o una cena. I piatti proposti vengono incontro a tutte le esigenze: piatti di carne, vegetariani, di pesce, menu della casa. E naturalmente, dell'ottimo vino.

La leggenda del drago
La leggenda narra le circostanze della costruzione della chiesa di S. Margherita ed è legata alla vicina Gradišče. Mentre la costruzione della chiesa procedeva, un drago dimorava in una profonda fossa tra la navata e il campanile staccato dall'edificio. Per non arrecare danni all'edificio, pretendeva tutti i giorni dagli abitanti un vitello e una botte di vino. Arrivò anche il turno di un povero contadino ma il suo unico vitello era morto il giorno prima, e il drago ne pretese la figlia. Il povero contadino seguì il consiglio propizio di uno sconosciuto: scuoiò il vitello, lo riempì di calce viva e lo gettò nella fossa del drago. Questi non si accorse dell'inganno, lo divorò e ne ebbe una gran sete. La calce viva reagì con l'acqua e ribollì nella pancia del drago portandolo alla morte. Con le ultime forze che gli rimanevano il drago dimenò la coda e rase al suolo la chiesa. La leggenda allude alla costruzione della chiesa attuale, o forse a quella che la precedeva.

Note su un antico insediamento
Nelle vicinanze della chiesa di S. Margherita vi è una collina chiamata Gradišče. Secondo gli appunti lasciati dal parroco Koblar, ancora nel 1884 scavando a poca profondità sotto il terriccio e tra le radici degli alberi si intravedevano i resti di mura antichissime. Il sito non è stato ancora esplorato, sebbene gli esperti ritengano possa trattarsi di un insediamento tardoantico o paleoslavo.

Lungo la via dei cavalieri briganti
Questo appuntamento non ricorre tutti gli anni lo stesso giorno come invece altre ricorrenze, ad esempio il viaggio »da Litija a Čatež« ma vi sono delle somiglianze. Difatti al termine del tragitto i partecipanti appongono la loro firma in un libro e certificano così di avere compiuto il percorso. E credeteci: il libro raccoglie già un cospicuo numero di firme.

Celebrazione della festa del 26 dicembre – giorno del plebiscito
La tradizionale ricorrenza presso S. Giacomo vuole celebrare il ricordo del plebiscito del 1990. Alla celebrazione, che si tiene con ogni condizione meteorologica, partecipa anche il Governo sloveno.

Il percorso ci conduce anche lungo strade sterrate (Toško Čelo–Topol, Preska–Seničica) che si trovano in buon stato di manutenzione, benché le loro condizioni peggiorino di colpo in seguito a piogge abbondanti. Questo vale in particolar modo per la salita verso Topol. Qui lo sterrato è solcato da canali di scolo trasversali alquanto profondi e spiacevoli per i ciclisti, specie per chi non viaggia in sella ad una mountain bike.