Il mulino Dolenčev mlin
Alla fine del paese di Podlipoglav, vicino alla confluenza dei fiumi Panska e Javorska reka, si trova un mulino di oltre 200 anni e a fargli ombra un maestoso fienile. Dandone preavviso si può provare anche a macinare il grano, impastare il pane e cuocerlo nel forno a legna. Nella fattoria organizzano vari workshop e serate letterarie, oltre a preparare dei rinfreschi per gruppi che prenotano in anticipo.
Mali Lipoglav (50 m)
Al centro del villaggio si trova la chiesa parrocchiale di S. Nicola che risale al XV secolo ed è stata resa barocca a metà del XVIII secolo. Accanto si trova l'agriturismo pri Jakopcu, un piccolo negozio, il fienile e subito a sinistra dopo l'incrocio in direzione Šmarje – Sap l'essiccatoio di frutta del paese .
Višnja Gora
Questi luoghi pittoreschi furono calpestati già dagli Illiri e dai Celti, mentre più tardi li attraversarono anche i Romani. Nel medioevo gli abitanti dell'odierno Stari trg (la parte bassa dell'abitato), fuggendo davanti ai Turchi, si spostarono in alto verso il colle vicino; così nacque l'odierna Višnja Gora – l'abitato che ottenne i diritti cittadini già nel lontano 1478. La città vanta un certo numero di monumenti culturali, tra le strutture minori e maggiori richiamiamo l'attenzione sul palazzo degli Auersperg , davanti al quale siamo passati e nel quale oggi risiede l'istituto di istruzione ed educazione, e sulla fontana in piazza Mestni trg con sopra la statua di J. V. Valvasor, il cui nome è stato prestato al nostro percorso. Ovviamente non possiamo ignorare il grande guscio di lumaca dal quale i padri della città bevevano durante le occasioni solenni. Questo rituale fu alla base di numerose storie, tra le quali anche a quella che narra della lumaca incatenata. Pertanto il guscio di lumaca è rimasto il simbolo di Višnja Gora fino ad oggi.
La pietra miliare Romana a Ivančna Gorica
Attraverso la storia furono usate svariate unità di misura per misurare il miglio, ed erano di diverse lunghezze. Queste unità derivano dal miglio romano, lungo circa 1479 metri. Un miglio romano contava 1000 passi doppi o passi lunghi dei loro soldati. La parola "miglio" deriva dal termine latino "millia passum", mille passi. Lungo le strade europee che furono costruite dai Romani vi venivano collocate delle pietre ogni miglio. Queste servivano per segnare la distanza da Roma e vennero chiamate pietre miliari. Solo poche sono rimaste conservate fino ai giorni nostri. Una di queste si trova all'incrocio in centro a Ivančna Gorica e orna anche lo stemma comunale.
Il monastero di Stična , , (2 km)
Il monastero di Stična è l'unico monastero cistercense ancora attivo sul territorio sloveno e allo stesso tempo uno dei maggiori monumenti culturali, religiosi e architettonici. Gli inizi risalgono all'anno 1132 e quindi al periodo romanico. Il monastero divenne ben presto il principale centro religioso, ecclesiastico, culturale ed economico della Carniola. Prima delle riforme giuseppine la biblioteca del monastero conservava i preziosi manoscritti illuminati di Stična, scritti in lingua latina e risalenti al XII e XIII secolo. Nel 1428 a Stična fu realizzato il famoso manoscritto di Stična, molto importante per la lingua slovena, che rappresenta uno dei primi monumenti scritti in lingua slovena. Nel corso dei secoli il monastero mutò nell'aspetto, ma si è comunque conservato il nucleo più antico, ossia il chiostro e la chiesa dell'ordine. Ai tempi delle riforme promosse dall'imperatore Giuseppe, nel 1784 il monastero fu sciolto. I monaci bianchi vi fecero ritorno a Stična solo nel 1898, dopo 114 anni. All'insegna del motto religioso Ora et labora, continuano la loro missione ancor oggi. Nel monastero si trova anche il Museo della religione slovena che conserva un'antica tradizione religiosa di oltre 1700 anni sul territorio Sloveno.
La valle del Temenica
Temenica è un fiume ipogeo della Dolenjska che fino alla sua foce scompare sotto terra per ben due volte. Il fiume sorge sui versanti meridionali della catena montuosa Posavsko hribovje e confluisce nel fiume Krka. Tempo fa sulle sue rive nella parte in alto, macinavano ben 22 mulini. I dintorni pittoreschi di questa valle unica ed affascinante ci incantano e seducono. Si tratta di posti nei quali la nostra bici sicuramente ritornerà ....
Il castello Bogenšperk (Wagensberg) , ,
Il castello fu nominato per la prima volta nel 1533 e nel 1672 fu acquistato da Valvasor che vi visse e lavorò per 20 anni. Qui ha scritto i suoi famosi trattati, anche quelli sul lago di Cerkno che li valsero l'appartenenza alla Royal Society londinese, e non per ultimo, anche la sua opera più nota "Slava Vojvodine Kranjske" (La gloria del Ducato di Carniola), con ben 3532 pagine, 528 illustrazioni e 24 allegati. Il lavoro visse la luce nel 1689, mentre i costi per la preparazione e la pubblicazione furono talmente elevati che Valvasor nonostante la sua ricchezza ed il successo del libro non riuscì a saldare. Insieme a altri lavori pianificati, che non portarono altro che conti in rosso, il debito oltrepassò le capacità finanziarie del barone e lo costrinse nel 1692 a vendere le sue proprietà, castello compreso, e traslocare in una modesta casa a Krško, dove l'anno successivo mori in miseria all'età di 52 anni. Dopo questo avvenimento il castello Bogenšperk cambio più volte proprietario, gli ultimi a lasciarlo furono i Windischgrätz dopo la capitolazione dell'Italia, i quali portarono con sé numerosi oggetti di gran valore. Dopo la guerra, il castello rimase trascurato fino al 1972, anno in cui fu rinnovato per bene. Peccato però che non sia stato possibile restituirli l'inventario distrutto. Ora vi trova la sua sede il museo dedicato a Valvasor, alcune altre collezioni, la sala per matrimoni e un piccolo ristorante. A chi volesse visitarlo si consiglia di informarsi in anticipo.
Šmartno pri Litiji
Šmartno era da sempre conosciuta per la sua industria mineraria, oggi inesistente. La maggior parte del materiale scavato consisteva nel piombo che veniva esportato anche nei paesi esteri. Nel villaggio la cosa più in vista tra tutte è la chiesa parrocchiale neogotica di S. Martino , , , costruita nel 1900 nel punto dove si dice che l'11 novembre, onomastico di S. Martino, un gruppo di minatori intrappolati nella miniera riuscì a riemergere in superficie. La chiesa con due campanili alti 60 metri è costruita in mattoni, seppure nel periodo gotico i mattoni non erano ancora conosciuti sul territorio sloveno.
La natura
L'acqua, in sintonia con il resto della natura, soprattutto con i boschi, crea un'atmosfera e un'energia uniche che può essere percepita appieno proprio passando in bici attraverso i sentieri delle valli fluviali, come ad esempio la valle del Temenica, la valle del fiume Reka e la valle del Besnica. Sopraffatti da questa sensazione, la bici diventa il nostro fedele compagno di viaggio e siamo già in attesa di poter andare incontro a una nuova valle ...