IL MONOPATTINO DI TRZIN
Lunghezza
44,9
Lunghezza 44,9 km
Durata del percorso
02:00
Durata del percorso 02:00
Največja strmina vzpona[%]
3
Livello massimo della salita: 3 %
Livello massimo della discesa: 6 %
Livello medio della salita: 1 %
Livello della salita oltre 5%: 0,30 km
Altezza minima del percorso: 285 m
Altezza massima del percorso: 357 m
Differenza d'altitudine: 215 m
Poraba kalorij
4070
Consumo di energia per gli uomini: 4070 kJ (972 kcal)
Consumo di energia per le donne: 3316 kJ (792 kcal)
Difficoltà
Difficoltà: Bassa
Tipologia del terreno ciclabile
Tipologia del terreno ciclabile: Asfalto
Tipo di bici: Bici da città
Breve descrizione

Il percorso non è così agevole da poterlo percorrere in monopattino, come forse si poteva intendere dal titolo. È però pianeggiante e si estende su strade asfaltate con poche salite. Nella maggior parte segue strade poco trafficate e attraversa diversi luoghi interessanti.

Percorso

Šentjakob – Črnuče – Trzin – Mengeš – Šinkov Turn – Selo – Polje – Vodice – Moste – Križ – Šmarca – Radomlje – Preserje – Jarše – Domžale – Dragomelj – Šentjakob

Soteska e il suo monte
La partenza è prevista da Šentjakob e ci dirigeremo verso ovest, precisamente verso Črnuče. Dietro la fabbrica Belinka si trova l'abitato chiamato Soteska sopra il quale si erge il monte Soteški hrib. Il fatto che il nome del monte derivi dal nome del villaggio Soteska è abbastanza ovvio. Non altrettanto però per il nome Soteska (che in sloveno significa strettoia). Ma allora, da dove deriva il nome dell'abitato, che tra l'altro è situato in mezzo ai campi aperti? Possiamo indovinarlo andando a Nadgorice attraverso la strada principale dove una volta arrivati ci trasferiremo su un sentiero parallelo alla strada che sarà perfetto per continuare il nostro percorso. Poco prima di essere arrivati all'incrocio semaforizzato all'inizio di Črnuče, svoltiamo a destra sulla pista ciclabile procedendo sulla strada locale attorno alla stazione di benzina. Proseguiamo in direzione di Trzin, inizialmente sulla strada principale, poi lungo la ferrovia , e alla fine ci fermiamo di fronte al semaforo. Attraversiamo la strada principale e svoltiamo immediatamente a destra sulla pista ciclabile finché non finiamo in una pozzanghera. Ma non preoccupatevi, non sono vere e proprie pozzanghere ma Mlake scritto in maiuscolo (in sloveno stagno o pozzanghera), una delle tre frazioni di Trzin dove fino a poco fa c'era un terreno paludoso. Oggi ci troviamo di fronte ad un borgo abitato molto esteso e in parte assai lussuoso che assieme alla seconda frazione, ovvero la zona industriale ed artigianale (OIC), costituisce la parte nuova di Trzin. La terza frazione è il centro storico di Trzin.

850+ anni di Mengeš
Arrivati a Trzin proseguiamo a grandi linee per le stradine e le strade secondarie che si trovano lungo la strada principale. Gironzoleremo un po' attorno alla banca e al negozio di Mlake ma non è possibile perdersi poiché prima o poi ci si ritrova sempre sotto il monte Ongar vicino alla chiesa di Trzin. Da li proseguiamo a destra e poi a sinistra attraverso il paese dove c'è la possibilità di fermarsi all'osteria Narobe andando in direzione della strada principale. Se non abbiamo ancora fame, proseguiamo il percorso direttamente sulla strada Trzinska cesta attraversando il villaggio fino al paese di Loka. In prossimità della fine del villaggio c'è uno svincolo per Dobeno, ma noi proseguiamo per la strada Gasilska cesta verso Mengeš. A Mengeš aggiriamo la chiesa sulla destra , subito prima dell'incrocio semaforizzato sulla strada principale, giriamo a sinistra su un ottimo sentiero in ghiaia (presso il numero civico 2). Attraversando il ponticello e proseguendo per il viale alberato e la scuola, arriviamo all'incrocio dove si trova la strada che va in direzione del rifugio di Mengeš sul monte Gobavica .

Dall'altra parte dell'incrocio si trova il castello Spodnji o Novi mengeški grad (altrimenti chiamato anche Castello di Stare) . All'incrocio giriamo a destra arrivando alla strada principale e attraversandola in prossimità del passaggio semaforizzato. Andremo a sinistra fino al semaforo successivo, poi ancora a sinistra in direzione di Brnik. Poco dopo il semaforo in cui abbiamo svoltato per Brnik vedremo alla nostra sinistra il castello Zgornji Mengeški grad oppure Castello di Raubar (o anche Corte di Haller) con una bella entrata in pietra e una facciata barocca .

Un percorso pittoresco fino a Vodice
Alla fine di Mengeš (zona artigianale) giriamo a sinistra e attraversiamo il ponticello che attraversa il fiume Pšata in direzione di Šinkov Turn e Vodice. Se prima del ponticello avessimo proseguito per la strada principale, saremmo arrivati direttamente a Moste attraversando i villaggi di Topole e Suhadole. Siccome ci siamo avviati attraverso il ponticello, arriveremo a Moste attraverso Vodice.

Inizialmente la strada ci guiderà attraverso un bel bosco che con la sua freschezza allieterà questa nostra gita estiva . Seguono le radure e nuovamente il bosco, dopodiché quando arriviamo al cartello di Koseze, all'incrocio svoltiamo a sinistra verso Šinkov Turn . Leggermente saliamo fino alla chiesa della Santa Madre di Dio al centro del villaggio, poi scendiamo nel villaggio di Selo. Nelle vicinanze della chiesa passiamo accanto ai pochi resti del Castello Šinkov Turn che è stato costruito nel 1250 e rifatto più volte. Durante la seconda guerra mondiale è stato incendiato e alla fine demolito. Viene ricordato solamente dalle sue mura e da un padiglione situato nell'angolo.

Arrivati alla fine del villaggio di Selo giriamo ad angolo retto verso sinistra. Lo sguardo si apre sui campi fino al monte Šmarna gora a sinistra mentre a destra si riescono a scorgere le Alpi. Da lì a poco arriviamo al monumento della Lotta Nazionale di Liberazione (NOB) dove dobbiamo girare a destra sulla strada che ci porta al villaggio di Polje. I resti della ricca architettura dei possedimenti contadini dimostrano che il sito un tempo era molto più sviluppato rispetto ad oggi. Al centro del villaggio balza ai nostri occhi un edificio diroccato con una scritta sbiadita Gasthaus , questo ci da l'idea dell'importanza che il paese aveva un tempo. Attraversando il villaggio proseguiamo diretti fino a Vodice. Sulla destra abbiamo tralasciato Utik che piuttosto visiteremo la prossima volta attraverso un altro percorso, poiché abbiamo un ampia scelta di itinerari.

Un'intera giornata a Vodice
Siamo giunti all'incirca a metà del nostro viaggio. A Vodice arriviamo dalla parte sud e dopo essere giunti al incrocio semaforizzato, svoltiamo a destra. Poiché abbiamo percorso un bel po' di strada, ci possiamo fermare per uno spuntino al Kopitarjev hram. Ai ciclisti o agli ospiti di altro genere, esso offre una spaziosa terrazza e perfino il menù del ciclista. Poco prima della strada principale Mengeš-Brnik attraverseremo il villaggio di Žeje. Al semaforo attraversiamo la strada principale, proseguiamo diritti e ci indirizziamo verso il vilaggio di Križ. Ancora un po' e arriveremo alla pista ciclabile di Moste. Dritto, attraverso il vilaggio di Križ, noteremo un rilievo sulla cui sommità si possono apprezzare le mura del castello e la torre di difesa, ma non il castello stesso poiché purtroppo è stato demolito duarnte la guerra . A questo punto si potrebbe girare a sinistra per visitare Komenda con i suoi due robusti tigli e una quercia del luogo, oppure per imbattersi in qualche evento equestre poiché Komenda già dai tempi di Valvasor è nota per i suoi cavalli . Se decidiamo di visitare Komenda un'altra volta, proseguiamo avanti fino alla rotonda dove ci indirizziamo a destra (davanti c'è il Podgorje e dietro di esso Kamnik), attraversiamo la linea ferroviaria e all'incrocio giriamo a sinistra verso Kamnik, alla rotonda proseguiamo diritti, dopodiché svoltiamo a destra passando davanti al Aroboretum Volčji potok e arriviamo a Radomlje.

Lungo il fiume Kamniška Bistrica verso casa
Da Šmarca fino a Dragomelj ci accompagna il fiume Kamniška Bistrica anche se non si trova proprio nelle vicinanze ed è pure discontinuo. A Radomlje mentre attraversiamo il fiume, per chiunque è possibile inbattersi in qualche curiosità. Se non altro nel paese troviamo molto note osterie, ricercatissime e molto frequentate, che competono tra di loro su chi offrirà il miglior servizio e la miglior qualità. Possiamo per esempio visitare l'osteria Šporn che ha più di cento anni. Se invece abbiamo fretta di proseguire, possiamo attraversare il ponte in direzione di Mengeš e... siamo già a Preserje. Al primo semaforo svoltiamo a sinistra e attraversiamo tutte le tre Jarše (Alte, Medie e Basse), Rodica, Domžale e Dragomelj. Prima di Rodica ci possiamo fermare ancora a Groblje e visitare uno dei più importanti monumenti dell'arte barocca slovena: la chiesa di San Ermacora e di San Fortunato. Facciamo ancora alcune pedalate, salutiamo Podgorica e scendiamo dalle bici a Šentjakob.

Per oggi basterà. E non era una cosa da poco. Sul tachimetro dovrebbero comparire due numeri quattro, a rappresentare la realizzazione del nostro progetto di viaggio. Abbiamo fatto qualcosa per noi stessi.

Trzin
Il comune di Trzin ha soltanto 8,6 km2 ed è il secondo comune più piccolo della Slovenia. Ma piccolo lo è solo a livello di superficie poiché è uno dei comuni più importanti, ricchi ed economicamente sviluppati della Slovenia. Artigianato e imprenditoria hanno trasformato un paesetto di mille abitanti in un comune vivace mentre la parte antica ha mantenuto la sua forma storica. Trzin è anche un piacevole punto di partenza per brevi gite con destinazioni come Dobeno e Rašica. Tra le fonti scritte Trzin viene per la prima volta menzionato nel 1273, però fu abitato già dai tempi dei Romani, se non addirittura prima. Gli abitanti vivevano di agricoltura che a causa delle frequenti alluvioni non costituiva una risorsa affidabile per la sopravvivenza. Per questo motivo si aiutavano con attività complementari, dall'artigianato fino al brigantaggio.

Mengeš
L'esatta provenienza del nome Mengeš non è (ancora) provata. Dovrebbe trarre origine da un'assonanza con dei nomi germanici che appaiono nei documenti a partire dalla metà del X secolo fino alla fine del XII. È più probabile che derivi dal vecchio nome germanico Meingo, Mengoz oppure Mengigoz. Il luogo fu abitato già nel periodo romano. Il primo signore di Mengeš fu citato in un documento pubblicato nel 1154 a Bled, e così gli abitanti di Mengeš alcuni anni fa, hanno potuto festeggiarne il loro 850° anniversario. A Mengeš nacque lo scrittore Janez Trdina e nel centro della città c'è un ristorante che porta il suo nome. D'altronde Mengeš ha una ricca e lunga storia. Oltre al Castello di Starè e i resti del vecchio Castello di Mengeš Mannsburg, possiamo visitare anche il così detto Castello "Zgornji mengeški grad" oppure "Ravbarjev grad" (o Corte di Haller) del 1567, arricchito da una bella entrata in pietra e da una facciata barocca. Il Castello oggi è la sede della cooperativa artigianale.
Mengeš è famosa anche per l'artigianato tradizionale e per la manifattura artigianale della paglia, attraverso la realizzazione dei più svariati prodotti: dalle calzature, fino alla produzione di strumenti musicali. Dicesi che perfino il leggendario fagiolo »pepeličar« cresca bene in queste zone. Sapete perché a J.S. Bach piacevano così tanto i fagioli? Perché questo è un cibo molto musicale... Infine, abbiamo scoperto anche il collegamento con gli strumenti musicali.

Vodice
Vodice è interessante sia come paese, sia come comune. Al riguardo si può menzionare il famoso convento delle Suore scolastiche che da tempo sono ormai rinomate per i corsi di economia domestica; il monumento commemorativo della peste tra Skaručna e Podvodje del 1668 ; il domicilio di Tavčar a Lokarje, che sembra proprio un vero castello; il luogo natio del linguista Jernej Kopitar a Repnje ; la chiesa di Santa Lucia a Skaručna con gli affreschi di France Jelovšek del 1748 ; infine, la possente chiesa di Santa Margherita della quale si ha menzione addirittura già dal 1118. Ha un certo valore accennare anche alla cottura delle tipiche preste e la ceramisteria. Le "preste", molto salate, prima vengono bollite e appena dopo cotte. Una volta nei tempi passati, per scherzo vennero chiamate salsicce quaresimali. Vanno a nozze con la birra, perciò non dimenticate di prenderne alcune alla famosa panetteria con ben 75 anni di tradizione, dove ne sfornano circa 500 al giorno. Però non è possibile prepararle senza il forno, di conseguenza dobbiamo ricordaci anche la lavorazione della ceramica che è l'altro celebre settore tradizionale dell'ampia area di Vodice.

Gostilna Narobe
La trattoria Narobe è una delle note trattorie che attirano molti visitatori di Trzin. In un grande casolare antico, costruito cinquecento anni fa offrono una vasta scelta di cibi squisiti, preparati come descritto nelle ricette di oltre centocinquant'anni fa.

Trdinov hram a Mengeš
Il ristorante Trdinov hram si trova in centro a Mengeš dove vengono offerte merende, pranzi, pizze e altri piatti su ordinazione. La specialità della casa è la bistecca alla Trdinov hram, preparata con due tipi di carne e il rost beef al pepe con salsa di rafano.

Kopitarjev hram a Vodice
Al Kopitarjev hram a Vodice offrono tutti i tipi di pranzi, per i ciclisti persino la merenda ciclistica, offerta sulla grande terrazza.

Pri Špornu
Nella trattoria Pri Špornu non godremo solo per gli stupendi dintorni ma anche per la vasta scelta giornaliera di frutti di mare, crostacei e pesce, cibi a base di carne o verdure, pasta casereccia e dolci fatti in casa.

La zona in prossimità di Vodice è nota per i prodotti artigianali in ceramica ma anche per l'industria laterizia strettamente collegata all'argilla di qualità. Quest'ultima, lavorata sapientemente, apporta un elevato livello qualitativo anche ai prodotti finiti: piastrelle, vasi e simili. Grazie alle molte cave di argilla si sono formati anche numerosi stagni. Lungo il nostro percorso, ad esempio, nelle vicinanze dell'abitato Šinkov si trova quello chiamato Koseški bajer ; dove in passato scavavano l'argilla è sorta una fossa che si è riempita con l'acqua proveniente dal vicino ruscello. L'odierno Koseški bajer si formò duecento anni fa. Interessante sapere che fino alla prima guerra mondiale usavano il ghiaccio che vi si formava in inverno per raffreddare la carne e le bevande nelle vicine trattorie.

»Le scuri di Trzin«
Tempo fa Trzin era conosciuta anche per la spavalderia e il sangue caldo dei suoi ragazzacci, senza pari nei dintorni. Questi malandrini da diversi secoli andavano in giro per la provincia a spaventare la gente. La maggior parte dei saccheggi avveniva dove oggi si trova l'incrocio semaforizzato vicino alla zona industriale ed artigianale. La loro assiduità ha fatto si che la gente cominciò ad insultare gli abitanti chiamandoli "le scuri di Trzin", il che per dire che nei loro orti tenevano sepolte le asce ed era quindi meglio lasciarli in pace. Quindi non sorprende che a Trzin, dietro la chiesa nella cava "romana" abbandonata trovarono sepolta un ascia preistorica in pietra. Non sarà mica una questione di geni?
Interessante risulta il fatto che ai tempi delle Province Illiriche l'autorità austro-ungarica sosteneva l'operato dei malandrini del luogo, istigandoli ad attaccare le minori unità (degli occupatori) francesi. Tuttavia questo le si rivoltò contro dopo il ritiro dei Francesi. Questi gruppi di banditi infatti rimasero uniti e continuarono nelle loro barbarie persino fino agli inizi del XX secolo. Comunque il rischio diminuì notevolmente dopo l'anno 1862, quando in inverno, nascosti durante la notte nel mattonificio di Trzin, morirono il capobanda Dimež e il suo scagnozzo Pepelnak. E il motivo? Morirono asfissiati dal fumo proveniente da un forno difettoso. Nomen est omen.

A Mengeš, lungo la strada verso Gobavica si trova il castello di Mengeš (o castello Staretov grad) risalente al 1630 . Oltre all'edificio centrale sono rimasti conservati tutto il tratto secondario e l'aranciera. Parzialmente è rimasto intatto anche il giardino . Dopo la guerra il castello fu nazionalizzato, oggi vi sono al suo interno degli appartamenti ma necessita di una radicale ricostruzione. Sopra esso si erige il monte Gobavica dove si possono vedere le rovine del vecchio castello di Mengeš, Mannsburg .