LA STRADA PER KATARINA
Lunghezza
19,2
Lunghezza 19,2 km
Durata del percorso
07:00
Durata del percorso 07:00
Največja strmina vzpona[%]
17
Livello massimo della salita: 17 %
Livello massimo della discesa: 29 %
Livello medio della salita: 10 %
Livello della salita oltre 5%: 6,40 km
Altezza minima del percorso: 318 m
Altezza massima del percorso: 731 m
Differenza d'altitudine: 950 m
Poraba kalorij
6858
Consumo di energia per gli uomini: 6858 kJ (1638 kcal)
Consumo di energia per le donne: 5627 kJ (1344 kcal)
Difficoltà
Difficoltà: Difficile
Tipologia del terreno ciclabile
Tipologia del terreno ciclabile: Misto
Primerna obutev: Calzatura da escursionismo
Breve descrizione

Il sentiero è interessante e praticabile in tutte le stagioni dell'anno, tenendo però conto che d'inverno la salita è più impegnativa. Il sentiero attraversa uno dei territori collinari più belli della Slovenia. Straordinario per le meravigliose vedute panoramiche, soprattutto nel pomeriggio. Il sentiero rappresenta le caratteristiche paesaggistiche delle Dolomiti di Polhov Gradec, territorio noto per la sua ricchezza biotica, i giacimenti di alcune specie di flora endemica e come giacimento classico della potentilla carniolica e della daphne blagayana. Per la lunghezza il sentiero rientra tra i percorsi di media difficoltà, quindi bisogna essere in buona forma fisica per affrontarlo.
Potrete godere delle bellezze naturali ed assaporare la gastronomia locale offerta dalle ristorazioni lungo il sentiero.
Il sentiero, nella parte in cui attraversa la foresta, ha tutta la segnaletica (alpina) adeguata con tanto di segnalazioni e insegne, mentre tra Toško Čelo e l'abitato Topol, tra la baita Slavkov dom e Bormes, il percorso passa su strade sterrate e in parte asfaltate.

Percorso

Šentvid – Šentviški hrib - Toško Čelo – Topol – Katarina – Jeterbenk – Slavkov dom (Golo Brdo) – Bormes – Dvorski hrib – Trata – Šentvid

Si parte dalla collina di Šentvid
Il punto di partenza è a Šentvid in prossimità di Lubiana , all'incrocio tra lo stradone Celovška cesta e la strada Cesta v hrib, di fronte alla banca, nelle vicinanze della Scuola elementare Franc Rozman - Stane e della chiesa di S. Vid a Šentvid. All'incrocio noterete un tabellone con la cartina geografica su cui è segnato il percorso . Nei pressi le possibilità di parcheggio sono limitate, ma sono molto vicine le fermate dell'autobus urbano (linee 1, 8, 25) e interurbano in direzione dell'Alta Carniola.
Girate a destra in salita e proseguite lungo la strada asfaltata, dopo circa una decina di metri, subito dopo la curva a sinistra, arriverete ad un bivio che vi porterà su una strada sterrata sulla vostra destra che porta in una ripida salita. Questa strada vi porterà su un sentiero marcato nel bosco. Seguirà una ripida salita attraverso il bosco. Se volete evitare la salita lungo la strada carraia , potete scegliere uno dei sentieri boschivi a destra o a sinistra (la collina di Šentvid ha infiniti sentieri) che salgono parallelamente alla strada carraia. Finita la prima salita, il sentiero diventa più stretto e finisce in un incrocio da cui partono numerosi sentieri nel bosco. Proseguite il tragitto verso ovest, in direzione di Toško Čelo. Ai bivi bisogna fare attenzione alla segnaletica per non sbagliare direzione, infatti la maggior parte dei sentieri passa lungo un costone; solo per passare attorno al monte Velika Trata dovete tenervi sulla sinistra.

Toško Čelo
Dopo circa un'ora di cammino nel bosco, con delle piccole salite, arriverete sul monte Toško Čelo, dove la segnaletica vi porterà dalla strada carraia verso sinistra e qui vi incamminerete su un sentiero boschivo in salita. Dopo una breve salita uscirete dal bosco e arriverete davanti a delle case su una radura e su una strada asfaltata. Qui si aprirà davanti a voi un bellissimo panorama su Lubiana e sui monti circostanti. Seguite la strada fino alla baita dei cacciatori . Se ancora non avete bisogno di fare sosta nella baita, potete girare a destra sulla strada asfaltata, prima di arrivare alla baita , e in paese girate nuovamente a destra sulla strada che vi porterà sul versante Katarina. La segnaletica lungo la strada vi avverte che state entrando nell'area dei Parco delle Dolomiti di Polhov Gradec . Proseguite il tragitto sulla strada sterrata verso Topol o Katarina , come viene spesso chiamato il monte Topol. Dal Katarina in poi si cammina quasi sempre nel bosco su strada sterrata, ogni tanto potete intraprendere qualche scorciatoia e evitare così le lunghe curve.
Durante il percorso potrete ammirare la ricca vegetazione. Gli alberi sono folti e vari, tra le conifere ci sono l'abete, l'abete rosso e il pino silvestre, mentre tra le latifoglie – più si sale è più aumenta il faggio, ma sono sempre presenti anche l'acero, il castagno e la quercia. Attraverserete anche diversi prati e radure, dove nei mesi estivi potrete vedere delle bellissime varietà di fiori colorati .

Topol e Katarina
Dopo circa un'ora e mezzo di cammino uscirete dal bosco e vi si aprirà la vista verso Topol e la valle. All'incrocio sotto il paese arriverete sulla strada asfaltata, lì svolterete a destra, leggermente in salita e passando davanti ad un alveare arriverete in paese . Sul monte Topol ci sono diverse trattorie , , dove potrete dissetarvi e fare uno spuntino: Dobnikar, un'osteria locale, Pr' Jur, Na Vihri e altre. Nel centro del paese [14] girate a destra e iniziate la salita ripida. Passate davanti alla trattoria Pr' Jur e proseguite verso la chiesa si S. Caterina , affianco a cui ci sono un monumento, il cimitero e la cappella funebre. Qui si raggiunge il punto più alto del percorso . Da qui proseguite verso il monte Jeterbenk , da cui con il bel tempo si può vedere un bellissimo panorama sulle Alpi Giulie da un lato, e Krim e gli altri monti sullo sfondo di Lubiana dall'altro . Se desiderate continuare la gita e salire sulle altre cime nei dintorni, dovete seguire la segnaletica per Rog o Jeterbenk. Per salire sul monte Jeterbenk impiegherete circa 15 minuti, lo stesso vale anche per il monte Rog sopra il versante Katarina. Entrambe le vette sono segnalate con delle grosse croci di legno. Sul monte Jeterbenk un tempo c'era un castello, di cui oggi sono rimaste solo poche tracce.

In discesa verso la baita Slavkov dom
Proseguite il tragitto sulla destra, passando davanti al Jeterbenk e seguite la strada segnata che vi porterà fino alla baita Slavkov dom e a Golo Brdo. Il percorso, che sale e scende in modo ripido, inizialmente passa su un prato , e poi su strade sterrate e sentieri di bosco . Sul percorso ci saranno alcuni bivi con la segnaletica, ma voi continuate a seguire i segnali per la baita Slavkov dom percorrendo il sentiero alpino nel bosco , che passando per una cava, vi porterà fino alle porte del paese Golo Brdo. Qui il sentiero si amplia e davanti alla baita si ricongiunge alla strada asfaltata.
Nella baita Slavkov dom potete dissetarvi, fare uno spuntino o solo una breve sosta. Potete fare lo stesso anche nella trattoria Bormes che troverete poco più in avanti. Le due trattorie sono a 10 minuti di distanza, percorrendo la strada asfaltata. Dovete solo far attenzione a non proseguire per la strada che porta a Medvode e di sviare leggermente a destra verso Bormes, sotto il monte Staneški hrib.

Risalite sul monte
Da Bormes in avanti la strada è segnata e vi porta oltre il monte verso Stanežiče e Dvor. A metà della montagna svoltate a destra lasciandovi alle spalle la strada carraia e seguite la segnaletica attraverso il bosco. Il sentiero sale leggermente verso Dvorski hrib. Qui abbandonate la strada che porta a Dvor e passate sopra il monte Dvorski hrib sul costone che va verso il monte Šentviški hrib. Il percorso è segnato con marcature rossei sul suolo, sulle radici e sugli alberi, siccome il sentiero fa parte del tracciato della tradizionale corsa attorno a Šentvid. Il sentiero è movimentato, perlopiù in leggera salita attraverso il bosco, ogni tanto si apre qualche radura da cui si intravedono i paesi tra Šentvid e Medvode , le Alpi di Kamnik e il monte Šmarna gora. Sul percorso ci sono diversi bivi, infatti, la collina di Šentvid è amata dagli escursionisti della città, pertanto è piena di sentieri che possono portarvi fuori strada con facilità. Dovete fare attenzione che il sentiero proceda lungo il costone o la vetta, quindi ai bivi non dovete girare né a sinistra o destra né scendere verso il basso, ma seguite solo le marcature rosse, se volete arrivare al vostro punto di partenza a Šentvid.
A fine estate o in autunno potreste trovare sul percorso anche qualche mirtillo , raccogliere delle castagne, funghi o altri frutti di bosco.
Il percorso prosegue in giù. Sulla sinistra passerete davanti al monte Velika Trata, e arrivati alla croce di legno tornerete sulla strada, dalla quale siete saliti sulla collina di Šentvid. In questo punto potete finalmente scendere dal monte, e percorrendo una strada sempre più larga, arriverete al punto di partenza della vostra gita giornaliera.

Šentvid
Nelle fonti storiche Šentvid veniva menzionato già ai tempi degli Illiri e dei Celti. La zona di Šentvid era attraversata da una strada di transito che collegava il bacino di Lubiana con la Carinzia. Lo dimostrano i resti di numerosi insediamenti romani.
Tra il 1408 e il 1584 Šentvid fu spesso attaccata e incendiata dai Turchi. Un altro grave problema fu la peste, che soprattutto nel XVII secolo fece una strage di morti. Per via della peste già a metà del XVI secolo i governanti cittadini e i Clerici si trasferirono a Kamnik e a Gornji Grad.
Per la storia di Šentvid è importantissimo il grande raduno politico tenutosi a Vižmarje il 17 maggio 1869 a cui presero parte 40.000 persone provenienti da tutte le località slovene. Il raduno fu diretto dal dr. Bleiweis ed ebbe il grande successo grazie al sacerdote della parrocchia di Šentvid, Blaž Potočnik. Al raduno si richiedeva una Slovenia autonoma e unita, nonché la parità dei diritti per la lingua slovena.

Parco delle Dolomiti di Polhov Gradec
La natura qui è ricca di boschi in cui sono presenti in quantità più o meno uguale sia le conifere che e le latifoglie. Sui costoni e sui versanti pianeggianti in prossimità dei centri abitati e soprattutto nelle valli troverete molti prati, che hanno mantenuto intatto il loro ecosistema biotico grazie ad un'agricoltura non troppo aggressiva.

Chiesa di S. Caterina, Topol
La chiesa fu costruita all'inizio del XVII secolo. L'architettura è tipica per l'età medio-barocca slovena. Molto particolare il presbiterio. Gli affreschi, l'altare centrale e l'immagine di S. Caterina sono opera di Ivan e Helena Vurnik, risalenti al periodo tra il 1919 e il 1920, la croce centrale è opera di France Kralj.

Castello Jeterbenk
Sul monte Jetrebenk (dal tedesco Hertenberg) un tempo c'era il castello dei cavalieri di Hertenberg, ministri del ducato di Spanheim in Carinzia. I ministri nominavano i rappresentanti della bassa nobiltà che svolgevano le attività militari e amministrative a nome dei nobili più alti. Gli Spanheim erano i famosi castellani che risiedevano nel Castello di Lubiana e utilizzarono per primi il noto stemma con la pantera nera su due zampe su sfondo bianco. Alcuni avrebbero voluto che questo stemma diventasse il simbolo statale della Repubblica di Slovenia. Dato che gli Spanheim non ebbero discendenti, i poteri sulle loro terre (compresa la regione Kranjska) passarono al re della Repubblica Cecca, Otokar II, che si impossessò anche del suddetto stemma. Ma non per molto, poiché fu ucciso durante una battaglia con gli Asburgo in Moravia e i suoi poteri su quest' area slovena passarono ai Conti di Gorizia, che li mantennero fino al 1335, quando i poteri passarono agli Asburgo. Il castello Jeterbenk fu menzionato per la prima volta negli scritti che risalgono al 1252 e l'ultima volta in quelli del 1444, quando era già spopolato. Il primo edificio a forma di torre fu sostituito nel XIV secolo da un edificio contemporaneo sul castelliere presso la chiesa di S. Marjeta, ma fu presto abbandonato, forse anche demolito intenzionalmente. I cavalieri di Hertenberg erano dei saccheggiatori, ed è possibile che gli sia andata male durante una delle marce asburgiche. Oltre al suddetto edificio i cavalieri di Hertenberg costruirono anche la torre di Nebovz (Nebojse), menzionata nella tradizione popolare, ma l'ubicazione precisa non è stata ancora definita. Non sono stati trovati nemmeno i tesori che i cavalieri avrebbero nascosto sotto il castello Jeterbenk.

Trattoria Pri Bitencu, Toško Čelo
La salita sul monte Toško Čelo vi avrà sicuramente accaldati a sufficienza per farvi meritare una breve sosta presso la trattoria Pri Bitencu, dove potrete prendere un caffè o un tè. Forse vi andrà anche di assaggiare un gustoso piatto casereccio, servito sul terrazzo con una meravigliosa veduta su Lubiana. Se le giornate sono più fresche potete riscaldarvi vicino alla vecchia stufa a legna.

Baita dei cacciatori sul monte Toško Čelo
Questa baita è una postazione di ristoro molto tranquilla, dove potrete dissetarvi e fare uno spuntino prima di proseguire il tragitto.

Trattoria Dobnikar, Topol
Per molti escursionisti che il sabato o la domenica fanno una passeggiata sul versante Katarina, fermarsi a pranzo alla trattoria Dobnikar è quasi un obbligo. E non restano mai delusi, soprattutto se amano la cucina tradizionale slovena. Anche i prezzi sono alla portata di tutti. I locali sono spaziosi, la vista dal terrazzo è stupenda e ripaga gli escursionisti della loro fatica.

Baita Slavkov dom
La baita Slavkov dom è una postazione ritenuta semplicemente »il luogo adatto per fare uno spuntino«. Un ottimo piatto casereccio è la scelta giusta da fare lungo il tragitto. E' ancora più buono è il piatto tradizionale, "il rognone in bianco", per il quale la baita è famosa. Dal terrazzo sotto la baita si apre una meravigliosa vista panoramica sulle Dolomiti di Polhov Gradec, da cui siete appena scesi.

Agriturismo Bormes
L'agriturismo Bormes è un'altra postazione lungo il percorso, dove potrete fare una sosta e riposarvi sul ciglio del bosco. Qui vi offrono piatti tradizionali della cucina slovena; la specialità della casa è il pollo fritto, salsicce e salumi.

Galleria di Šentvid
Questa galleria, nel corso della sua costruzione, ha ricoperto spesso le copertine dei giornali sloveni a causa dei numerosi ritardi di ultimazione dei lavori, per le varie complicazioni, gliaumenti dei costi e varie vicende oscure. Quando la galleria è stata aperta, dopo diversi anni di costruzione, si sono manifestate delle difficoltà nel sistema di supervisione informatica, più tardi ci furono anche dei problemi con la caduta dell'intonaco dal soffitto e la galleria è stata temporaneamente chiusa. La costosissima galleria di Šentvid, nei primi anni d'esercizio, è stata più disattiva che attiva, e tra la gente circolano non poche barzellette tra cui anche quella riguardo all'effetto lassativo dell'acqua minerale Donat - che aiuta anche i più "chiusi".
Beh, dopo i problemi iniziali la galleria ora è aperta, e speriamo rimanga così. In tal modo anche le strade attorno a Šentvid saranno meno trafficate.

Lungo le strade dei briganti
L'evento non è organizzato in una determinata data dell'anno come gli altri – ad es. da Litija a Čatež - ma è molto simile nei contenuti. I partecipanti, a fine percorso da Žlebe a Jetrbenk trovano un libro in cui si iscrivono per confermare di aver attraversato il tragitto a piedi o in altro modo. Credeteci, il libro ha già una bel numero di firme.

Il percorso vi porta attraverso numerosi sentieri e una pittoresca natura. Per lo più troverete sentieri di bosco, alcune strade carraie in ghiaia, strade sterrate e qualche strada asfaltata in prossimità dei centri abitati; in alcuni tratti il percorso attraversa i prati, in altri diventa stretto e ripido come un vero sentiero alpino.
Sulle vette tra Toško Čelo e Jeterbenk ci sono prati e pascoli, cosicché se il tempo è bello potrete godere di una meravigliosa veduta panoramica sulla valle e sui monti vicini e lontani.
Il percorso non è difficile ma è lungo, pertanto bisogna essere in buona forma fisica; si consiglia di fare prima solo dei brevi tratti di percorso, come allenamento.
Il percorso è perlopiù ben agibile, quindi è sufficiente indossare delle calzature da montagna idonee, tuttavia d'inverno il passo con gli scarponi da montagna sarà più sicuro e caldo.