RAŠICA I
Lunghezza
11,8
Lunghezza 11,8 km
Durata del percorso
03:30
Durata del percorso 03:30
Največja strmina vzpona[%]
8
Livello massimo della salita: 8 %
Livello massimo della discesa: 8 %
Livello medio della salita: 7 %
Livello della salita oltre 5%: 3,20 km
Altezza minima del percorso: 529 m
Altezza massima del percorso: 322 m
Differenza d'altitudine: 431 m
Poraba kalorij
3429
Consumo di energia per gli uomini: 3429 kJ (819 kcal)
Consumo di energia per le donne: 2814 kJ (672 kcal)
Difficoltà
Difficoltà: Media
Tipologia del terreno ciclabile
Tipologia del terreno ciclabile: Misto
Primerna obutev: Calzatura da escursionismo
Breve descrizione

Il percorso di diverse ore si snoda per lo più su sentieri boschivi di media difficoltà ed è perfetto come allenamento per raggiungere una buona forma fisica. Di panorami non ce ne sono molti, ad eccezione di quelli che si possono ammirare dal villaggio di Rašica. Il percorso si presenta interessante soprattutto in autunno quando la generosa madre natura regala tante castagne. Anche gli amanti dei funghi possono sviare dal percorso e portarne alcuni a casa, quando la stagione lo permette.

Percorso

Parkirišče ob Gameljski cesti – Straški hrib - Sračja dolina – vas Rašica -Pod Šitom – okoli Velikega vrha - Straški hrib - parkirišče ob Gameljski cesti

Per iniziare verso Straški hrib
Il percorso inizia dal piccolo parcheggio presso la strada Gameljska cesta, dove trovano spazio alcune automobili . Il parcheggio si trova sulla destra della strada che porta da Črnuče verso Spodnje Gameljne, subito dopo il tratto viene percorso dai cavi dell'alta tensione . Per riscaldarci iniziamo il sentiero boschivo marcato verso il monte Štraški hrib. Il versante è cosparso di carraie e sentieri boschivi, per cui dobbiamo seguire attentamente le marcature. Arrivati sul Straški vrh, scendiamo verso la sella e arriviamo fino ad un incrocio di sentieri boschivi che portano rispettivamente a Spodnje Gamelje, Rašica e Sračja dolina .

La valle Sračja dolina
Presso l'incrocio svoltiamo a destra verso la salita e dopo alcuni metri di ampio sentiero boschivo scendiamo, seguendo una lunga curva, verso la valle Sračja dolina. Ci accorgiamo di essere arrivati ai pascoli dalle recinzioni che scorrono lungo il percorso e nella stagione di pascolo anche dal suono dei campanacci delle mucche che ci guardano incuriosite. Proseguiamo unendoci alla strada che proviene da Pečale e svoltiamo a sinistra verso Sračja dolina. Per un po' camminiamo in compagnia di due elettrodotti dell'alta tensione . Sračja dolina è la dimora di quasi 40 specie di uccelli, pertanto su questo tragitto saremo scortati dal loro canto. Prima di arrivare alla fine della valle abbandoniamo l'elettrodotto, all'incrocio delle carraie svoltiamo a destra e da dietro il ciglio del bosco pian piano cominciano a vedersi le prime case di Rašica . Da sinistra la strada che porta a Srednje Gameljne si congiunge al sentiero che stiamo percorrendo. Da qui fino a Rašica ci uniamo al tratto che fa parte del Sentiero delle staffette e dei telefonisti, indicato dalle marcature giallo-azzurre , e che rappresenta anche la più lunga traversata slovena di questo tipo. Il declivio comincia pian piano a salire fino a primi prati davanti al villaggio, da dove cominciano ad aprirsi delle stupende viste sul vicino monte Šmarna gora e la catena montuosa dello Škofjeloško hribovje. Qui è molto sviluppato l'allevamento dei bovini e lo notiamo facilmente percorrendo il tratto prima di arrivare al villaggio . Poco prima di entrare al villaggio di Rašica la carraia lascia il posto all'asfalto .

Rašica
Il paese non è proprio grande, per cui arriviamo subito in centro. Procediamo davanti alla caserma dei pompieri ed una grande fattoria meta di escursionisti , fino alla chiesa di S. Croce e alla cappella . Vicino alla chiesa si trova, abbastanza inosservato, anche un vecchio essiccatoio per la frutta . Rašica fu il primo paese sul territorio sloveno ad essere incendiato dagli occupatori durante la seconda guerra mondiale. In ricordo di questa tragica vicissitudine è stato apposto il monumento che si trova lungo la strada verso Srednje Gameljne sulla parte meridionale del villaggio. Posta sulla caserma dei pompieri si trova una targa in memoria dei deportati .

Verso il punto più alto
Arrivati fino alla cappella proseguiamo dritti e in salita lungo la strada Partizanska pot . Ancora due, tre curve e siamo arrivati ai margini del paese dove la carraia cede la mano all'asfalto. Passiamo davanti ad un alveare variopinto e saliamo lungo i prati verso la prossima diramazione. Volgiamo per l'ultima volta lo sguardo verso il paese e le ripide rupi che lo sovrastano . Da ora in avanti la maggior parte del percorso si snoderà attraverso il bosco. Ben presto arriviamo all'incrocio dove abbiamo raggiunto il punto più alto. Il sentiero, dritto davanti a noi, porta verso la cima Vrh Staneta Kosca, dove si trova una torre panoramica che regala delle stupende viste sul bacino di Lubiana, i colli e i monti circostanti. Ma questa volta non sceglieremo di andarci. Una tabella rossa posizionata sull'albero ci avvisa che ci troviamo sul tratto del sentiero Šmartno-Savska pot. Svoltiamo a sinistra su un comodo sterrato e pian piano cominciamo a scendere .

Intorno a Veliki e Mali vrh, per poi ritornare a valle
Dopo circa 200 metri arriviamo all'incrocio successivo , dove svoltiamo a sinistra verso Povodje. Lo sterrato a destra porta a Sela pri Vodicah.
Stiamo ancora percorrendo il sentiero Šmartno-Savska pot . Lo sterrato boschivo comincia a scendere gradualmente. Dalla strada Gameljne–Rašica ci separano 45 minuti di cammino. Di belle viste verso valle quasi non ce ne sono, ma ad arricchire inaspettatamente il nostro cammino forse provvederà qualche abitante del bosco . Prima di arrivare alla strada asfaltata Gameljne–Rašica, tagliamo il sentiero marcato verso la cima Vrh Staneta Kosca da Srednje Gamelje . Passando davanti al parcheggio lungo il nostro sentiero sterrato arriviamo fino alla strada principale che porta verso Gameljne. Svoltiamo a destra sull'asfalto e continuiamo ai margini della strada principale fino all'insegna che indica la fine del paese Rašica. Qui svoltiamo nuovamente dalla strada principale sulla carraia a sinistra . Prima della carraia possiamo leggere la tabella informativa che illustra i vari sentieri nei dintorni di Rašica, Šmarna gora e i villaggi sottostanti . Per l'ultima volta volgiamo lo sguardo sul Rašica e ci inoltriamo nuovamente nel bosco, superando il segnavia che indica la direzione verso il ponte Črnuški most. Il bosco perdurerà fino al punto da dove abbiamo iniziato il percorso. Lungo il percorso ci sarà un'altra area con vegetazione diradata sotto l'elettrodotto, che ci permetterà di guardare verso Gameljne, Šmartno e Šmarna gora . Fino alla fine del percorso seguiamo le marcature. Saliamo una volta ancora sull'ormai noto sentiero verso Straški hrib e alla fine scendiamo fino alla strada Gameljska cesta.

La valle Sračja dolina
La valle Sračja dolina o anche Valle del Črnušnica, si estende lungo il torrente Črnušnica sull'area collinare di Rašica a nordovest di Črnuče, e fa parte del comprensorio ricreativo di Lubiana e del ricco comprensorio naturale. Per l'intreccio di terreni paludosi e per la ricca rete di acque la valle Sračja dolina è un'importante zona ecologica nella regione, destinata ad essere inserita nel Parco paesaggistico Rašica-Dobeno.
Sračja dolina è una valle pianeggiante che si estende a sud - est di Rašica lungo il torrente Črnušnica fino ad arrivare a Črnuče. La valle fu dapprima solcata dal Črnušnica e poi riempita nuovamente dai vari rivi con i loro depositi alluvionali. Durante le ere glaciali i depositi furono ancor più abbondanti a causa della maggiore soliflussione e del denudamento dei monti circostanti. Nel passato geologico il fiume Sava fece probabilmente arginare la valle nella sua parte bassa con dell'arenaria e di conseguenza si formò nell'area di Gmajna un laghetto che in seguito si trasformò in palude. In tal modo si accumularono strati di argilla e torba. Possiamo ipotizzare la nascita dell'arginatura perché il terrazzo sul quale poggiano il centro di Črnuče e di Stare Črnuče, è tutto in materiale arenario.
Per la sua scarsa inclinazione la valle è paludosa, anche se fino ad oggi il Črnušnica ha scavato un profondo alveo, lungo quasi 2 km. Anche i letti dei torrenti nella parte bassa della valle presso Gmajna drenano il suolo paludoso.
Nel 2000 nell'area di 155 ettari è stato eseguito un censimento della fauna (plecotteri, tricotteri, libellule, farfalle, anfibi e uccelli) e della vegetazione. Inoltre venne eseguita una valutazione del valore naturalistico dell'area. La valle Sračja dolina si è dimostrata un importante habitat di rare e minacciate specie animali e vegetali. Sono stati evidenziati 29 habitat soprattutto paludosi e acquatici che offrono dimora a oltre 272 specie di crittogame e spermatofite, 45 specie di uccelli, 8 specie di anfibi, 53 specie di farfalle diurne e 6 specie di libellule. Per la valle Sračja dolina è previsto l'inserimento nel pianificato Parco paesaggistico Rašica-Dobeno.

Rašica
Il villaggio, posizionato sulla parte soleggiata del versante dell'omonimo monte e sito sul margine nord del Ljubljansko polje a 430 m sopra il livello del mare, è menzionato per la prima volta nel 1260.
Il monte Rašica è un monte solitario disseminato di fenomeni carsici, e il cui punto più alto è rappresentato dalla cima Vrh Staneta Kosca (641 m), che deve il suo nome all'eroe nazionale Stane Kosec (1913–1941), nativo di Rašica. In cima si trova una torre panoramica in metallo, dalla quale si possono ammirare delle stupende viste in tutte le direzioni, tra le quali la più bella è quella che si apre sulle Alpi di Kamnik e della Savinja. Proprio sotto la cima si trova il rifugio Planinski dom Rašiške čete (631 m), gestito dall'associazione montanara PD Rašica di Ljubljana Šentvid.
Nel 1941 Rašica fu occupata dai Tedeschi. Gli abitanti si unirono presto al Movimento di Liberazione Popolare. Già il 24 luglio 1941 nei boschi del Rašica fu fondata la brigata Rašiška četa, che operò persino fino a Domžale, Kamnik e Kranj. Il movimento partigiano si diffuse al punto che il 17 agosto 1941 in cima al Rašica fu fondato il battaglione Kamniški bataljon. Siccome gli abitanti di Rašica aiutavano e sostenevano la Lotta Nazionale di Liberazione, il 20 settembre 1941 i Tedeschi arsero al suolo l'intero villaggio, mentre gli abitanti vennero trasferiti forzatamente. Rašica fu il primo villaggio sloveno ad essere incendiato dall'occupatore. Il monumento sul colle sopra la strada verso Spodnje Gameljne all'inizio del villaggio testimonia di questo tragico evento.
Dopo la guerra il villaggio fu ricostruito, mentre negli ultimi anni sono state costruite anche molte case nuove. La maggioranza degli abitanti lavora a Lubiana, di contadini ne sono rimasti pochi. Il paese e la cima Rašica sono entrambi punti escursionistici amati dagli abitanti di Lubiana.

La chiesa di S. Croce
La chiesa di S. Croce viene ricordata per la prima volta nel 1526. La chiesa originaria in stile gotico fu rimaneggiata per conferirle un aspetto barocco tra il XVII e il XVIII secolo. Durante la prima guerra mondiale nel 1917 questa chiesa consegnò due campane per necessità belliche, rimase solo quella media dal peso di 168 kg e risalente all'anno 1778. Nel 1924 la chiesa ricevette due nuove campane in rame. Durante la seconda guerra mondiale i Tedeschi incendiarono la chiesa insieme a tutto il paese e fino alla prima ricostruzione nel 1968 rimase solo il campanile. Le campane furono messe in salvo dagli abitanti di Dobeno, i quali le conservarono fino alla ricostruzione.
Nel 1989 la chiesa fu ricostruita definitivamente; lo testimonia la lastra in bronzo davanti alla sua entrata.

Il Carso e le grotte sul Rašica
L'area di Rašica è cosparsa di grotte carsiche. In quest'area ci sono 9 grotte registrate che però non sono aperte al pubblico. La lunghezza complessiva dei cunicoli sul Rašica è di 319 m, gli stessi presentano una profondità complessiva di 110 metri. Per le sue dimensioni spicca Brezno 1 presso Dovčar, che rappresenta anche la grotta più grande e più profonda del comune. Le grotte di Rašica ospitano svariate specie animali adattate a vivere in ambienti con luce scarsa e che trascorrono la maggior parte della loro vita nel sottosuolo (ragno cavernicolo), oppure animali che vivono solo saltuariamente nelle grotte (pipistrelli, cavallette cavernicole, lumache e simili).
Un ampio e interessante materiale specialistico e professionale riguardo al mondo delle grotte nel Comune della Città di Lubiana, dal quale sono estratte le informazioni appena menzionate, è stato redatto nel 2009 dall'Associazione per le ricerche di Lubiana, che ha così festeggiato nel 2010 i suoi 100 anni di ininterrotte ricerche in ambito speleologico.

Fattoria Pri Španu
La fattoria meta di escursioni che si trova al centro del villaggio Rašica offre ottimi e sani piatti, spesso dimenticati nei menu cittadini. L'offerta comprende soprattutto pranzi, minestre, polenta secca, salumi e salsicce di stagione, pane casereccio, strudel di mele, putizze, crafen ecc. Inoltre offre anche gite in carrozza.

Ristorante asiatico Grande Hong Kong
Ristorante asiatico ristrutturato in un nuovo ambiente sulla riva destra del Sava, presso il ponte di Črnuče, dotato di un grande parcheggio. È una fermata obbligata per tutti gli amanti della cucina cinese.