SAVA I
Lunghezza
4,2
Lunghezza 4,2 km
Durata del percorso
01:00
Durata del percorso 01:00
Največja strmina vzpona[%]
2
Livello massimo della salita: 2 %
Livello massimo della discesa: 2 %
Livello medio della salita: 2 %
Livello della salita oltre 5%: 0,10 km
Altezza minima del percorso: 310 m
Altezza massima del percorso: 301 m
Differenza d'altitudine: 27 m
Poraba kalorij
980
Consumo di energia per gli uomini: 980 kJ (234 kcal)
Consumo di energia per le donne: 804 kJ (192 kcal)
Difficoltà
Difficoltà: Bassa
Tipologia del terreno ciclabile
Tipologia del terreno ciclabile: Misto
Primerna obutev: Indifferente
Breve descrizione

Il breve e piacevole percorso escursionistico lungo il Sava scorre su strade e sentieri raramente scelti dagli escursionisti. Durante il tragitto si vedono tante cose interessanti che spesso passano inosservate. Il percorso è agibile in tutte le stagioni e non necessita di alcuna preparazione fisica particolare o calzature particolari.

Percorso

Tacen – Brod – Medno – Vikrče – Tacen

Il mormorio del Sava
Il percorso odierno, o meglio la passeggiata di oggi, inizia presso il rinomato parcheggio a Tacen sotto il monte Šmarna gora . Possiamo arrivare fino a lì in bici, autobus o automobile. La gita può iniziare in senso orario o anche al contrario, in senso antiorario. Vi consigliamo di scegliere il percorso che procede in senso orario se scegliete di partire di pomeriggio e di procedere in senso antiorario in mattinata. Di seguito sarà descritto il percorso pomeridiano. Come detto prima, iniziamo dal parcheggio, poi procediamo fino al ponte che attraversa il Sava . Dal ponte si possono vedere le rapide del fiume , dove sono stati allestiti dei percorsi per i kayak, e la centrale idroelettrica , che attinge l'acqua dal lontano 1928. Attraverso il ponte arriviamo fino al semaforo sulla Tacenska cesta e svoltiamo a destra sulla strada Marinovševa cesta. Sulla sinistra lasciamo dietro di noi un nuovo abitato residenziale , costruito sul punto in cui si trovava un'antica tessitoria. Da qui solo pochi passi ci separano dall'entrata al centro kayak.

Le rapide del Savica
Attraverso il parcheggio proseguiamo fino all'acqua e oltre il ponte ad arco fino all'isolotto da dove possiamo vedere da vicino la zona per le gare e gli allenamenti dei kayakisti . Se andiamo a destra e ritorniamo sopra l'isolotto possiamo raggiungere anche la centrale elettrica Brod , e lungo il tragitto, possiamo vedere l'intero tratto sul quale i kayak si sfidano sulle acque impetuose e che è conosciuto a livello mondiale . Durante la via di ritorno conviene salire fino alla diga sulla soglia del fiume. È qui che si formano le rapide e da qui è nata l'idea delle gare di agilità a bordo di canotti particolari. La diga livella il livello del fiume e con questo l'afflusso dell'acqua lungo il canale, mentre il canale alimenta a sua volta le turbine della centrale elettrica. Per un funzionamento ottimale della centrale la portata deve essere di circa 24 m3/s. Prima della costruzione della diga sul fiume c'erano solo le rapide e un mulino che ancor oggi si trova sulla sponda sinistra del fiume, anche se non è più attivo. Un tempo le gare di kayak iniziavano proprio sotto questo mulino, poi un giorno si presentò il primo spavaldo che ebbe il coraggio di scendere lungo le rapide vicine alle chiuse. Da qui iniziò il tutto ...
Terminata la visita al luogo in cui si tennero le prime competizioni adrenaliniche di kayak , riattraversiamo il ponte per ritornare sulla riva destra del Sava e cerchiamo il sentiero che scorre lungo il fiume e proseguiamo con la nostra escursione. Dopo circa 500 metri – e nel camminare ci si presentano vedute meravigliose sul Sava e su Šmarna gora – raggiungiamo il kayak club e camminiamo ai margini dell'abitato fino al limitare del bosco dove il nostro tracciato svolta lontano dal flusso dell'acqua . Boschi come questi, prevalentemente di querce, crescevano un tempo su entrambe le rive del Sava ma oggi sono quasi scomparsi. Passeggiamo ai confini del bosco, attraverso terreni agricoli ed un abitato minore che fa parte ormai del comune di Medno, ed arriviamo fino al ponte sospeso sul Sava a Medno. Questo tratto del percorso non offre vedute interessanti sul Sava, solo di tanto in tanto possiamo notare una stradina che dal bosco scende fino alla riva e promette ai viandanti curiosi delle stupende viste dei dintorni.

Oltre il ponte sospeso sull'altra riva della Sava
Seguiamo il sentiero che dalla sponda discende al ponte . Un tempo il sentiero terminava a pelo dell'acqua, perché proprio in questo punto attraccava un battello che naturalmente non ebbe più motivo di esserci dopo la costruzione del ponte. A Medno sulla riva destra del fiume vi era la stazione ferroviaria, per questo motivo molti abitanti delle zone circostanti avevano la necessità di attraversare il fiume proprio in questo punto. Anche gli abitanti di Lubiana e i viandanti diretti verso il monte Šmarna gora, giunti fino a Medno con il treno, desideravano di poter attraversare il fiume più agevolmente, e le autorità cittadine vennero loro incontro con la costruzione del ponte sospeso che possiamo ammirare ancora oggi. Due piloni in cemento armato sostengono cavi di acciaio, che reggono grazie a delle sospensioni l'intera struttura del ponte. La struttura è in legno ed è destinata ai pedoni e ai veicoli più leggeri. Per garantire una maggiore durata nel tempo le parti lignee del ponte sono protette da un tetto. Il ponte venne aperto al pubblico nel 1934 e rappresentò un grande sollievo per i suoi utenti che finalmente si liberavano del poco affidabile battello. Ma questo sollievo aveva il suo prezzo: per attraversare il ponte occorreva pagare un pedaggio, nella casetta sulla riva destra. Da molto tempo però il pedaggio non si paga più, perciò possiamo attraversare senza preoccuparci di nulla . Il ponte è talmente stretto che sembra più lungo di quanto è in realtà, e questo è ben evidente quando ci viene incontro, ad esempio, un ciclista e il passaggio di entrambi appare appena possibile.

La proprietà di Rocen
Dal ponte si aprono vedute interessanti sul fiume . A metà ponte le oscillazioni della struttura si fanno evidenti. Sia le vedute sia le oscillazioni ci fanno rallentare un po' il passo, ma quando raggiungiamo la riva opposta ci dirigiamo verso le case e svoltiamo a destra sulla strada asfaltata . La percorriamo fino alla strada principale (Kajakaška cesta) proprio accanto alla trattoria dove ci potremo concedere una bevuta, uno spuntino o solo un po' di riposo con una bella vista sul Grmada. Poco più avanti incrociamo un poligono di tiro dove i futuri agenti di polizia si allenano per acquisire le abilità di cui avranno bisogno nel loro mestiere. Attraversiamo qui la strada principale e ci dirigiamo verso i fianchi del Grmada. La strada è sprovvista di marciapiedi e per questo camminiamo prudentemente lungo i margini. La strada si spiana e ci ritroviamo vicino all'Accademia di Polizia nel viale alberato che un tempo faceva parte dei terreni del castello di Rocen. Il castello del XVI secolo è un po' distaccato dalla strada e possiamo avvicinarci meglio se procediamo a sinistra attraverso il parcheggio (nei pressi della reception). Accanto all'edificio del castello, conservato seppure molto alterato , che ospita oggi l'Accademia di Polizia, si è conservato in parte anche il parco . Assieme a Goričani e a Smledinka, Rocen era, sull'attuale territorio sloveno, l'unico esempio di pars dominica, il che significa che l'intero frutto del lavoro dei coloni era destinato al feudatario. Su altre proprietà i contadini lavoravano i vari poderi in cambio di tributi da versare e corvée, in altre ancora sia il feudatario sia i contadini potevano usufruire dei terreni, in questo caso soprattutto pascoli e boschi. Il castello fa oggi parte del complesso dell'Accademia di Polizia e non è liberamente accessibile. Ma se lo chiediamo alla reception forse ci verrà concesso di dare un'occhiata oltre la recinzione per vederlo da vicino.

Fine del percorso, purtroppo
Proseguiamo con la nostra passeggiata lungo la via Rocenska cesta ed attraverso l'abitato giungiamo fino alla Kajakaška cesta dove ritroviamo il marciapiedi. Da qui mancano solo 100 metri al parcheggio sotto al Šmarna gora. Ma se all'incrocio precedente invece che sulla via Rocenska cesta avessimo deciso di svoltare sulla via Ulica Janeza Rožiča, saremmo arrivati dopo 400 – 500 metri lungo la via Thumova ulica, più o meno nella stessa direzione, fino alla chiesa di S. Giorgio , che anticamente fungeva da cappella di corte del castello di Rocen. Ma questa è un'altra storia...

Abbiamo fatto una passeggiata in luoghi che rimangono sconosciuti alla maggioranza degli abitanti di Lubiana perché si trovano un po' appartati e lontani dal viavai giornaliero, nonostante siano così vicini al cuore della città. Approfittiamone finché possiamo farlo: ammiriamo le bellezze del Sava e ascoltiamo il suo mormorio; non potremo farlo ancora per molto. Nel luogo dove il nostro sentiero si è discostato dall'acqua (sulla riva destra presso il bosco), ossia di fronte al castello di Rocen, le autorità cittadine hanno pianificato di costruire la nuova centrale idroelettrica di Tacen, e questo modificherà profondamente l'aspetto di questo angolo di natura ancora incontaminata.

La centrale idroelettrica Brod
L'abbondante portata delle acque del Sava, le esigenze locali e la vicinanza della città di Lubiana furono tra i motivi che indussero, nel 1908, Ignacij Česenj a costruire la centrale idroelettrica con una potenza di 200 HP. Assieme a vari altri impianti essa era destinata ad alimentare l'illuminazione lungo il nuovo ponte di Tacen. Nel 1928 la sua potenza fu incrementata fino a raggiungere i 1200 HP, la produzione annuale della centrale giunse a sfiorare i 6.500.000 KWh. Nel 1934 venne collegata con un viadotto alla centrale elettrica cittadina nell'odierna via Slomškova ulica. La centrale Brod sfrutta una cascata di due metri che alimenta due generatori da 510 KW tramite due turbine di Francis. Con un afflusso d'acqua di 2 x 12 m3/s produce circa un megawatt di potenza, secondo i criteri attuali rientra quindi nel novero delle centrali minori. A 800 metri di distanza è stata progettata la costruzione della nuova centrale idroelettrica Tacen, una tra le nove o dieci centrali che si prevede di costruire lungo il corso medio della Sava.

Il ponte sospeso a Medno
Il ponte sospeso venne inaugurato il 7 ottobre del 1934. La sua struttura è in legno, con una lunghezza di oltre 90 metri, ed è sorretto da cavi di acciaio ancorati a piloni di cemento armato, uno su ogni riva del fiume. È coperto da un tetto per garantire una durata maggiore. Venne costruito con l'intento di facilitare gli abitanti di Vikrče che dovevano raggiungere la stazione ferroviaria a Medno, nonché per rendere meglio accessibili le bellezze di Šmarna gora agli abitanti di Lubiana. Venne costruito dalle autorità cittadine dell'epoca su iniziativa di Josip Wester, studioso, slavista e amante della montagna nonché abitante di Vikrče, seguendo un progetto di Slavko Dimnik e con i finanziamenti del fondo per lo sviluppo del turismo. Fino alla Seconda guerra mondiale per attraversare il ponte era necessario pagare un pedaggio, il denaro veniva raccolto in una casetta sulla riva destra del fiume.

Il castello di Rocen
Il castello venne edificato nel XVI secolo ed è ricordato da Valvasor nella sua Gloria del Ducato della Carniola. Dall'immagine riprodotta nel volume possiamo dedurre che in origine i castelli erano due, il minore fu trasformato in un edificio padronale nel XVIII secolo, il maggiore si è conservato fino ai nostri giorni, seppure pesantemente rimaneggiato. Il possedimento cambiò molti proprietari, poi rimase a lungo nelle mani della famiglia Schweiger che lo cedette nel 1808 ai Lazarini. In seguito Rocen cambiò ancora proprietario finché nel 1922 non venne acquistato dai commercianti di Lubiana Jelačin e Kraft che lo rivendettero nel 1930 ai francescani, i quali idearono nel castello l'Antonianum, una casa di vacanze per clerici. Nel secondo dopoguerra l'edificio venne nazionalizzato e i suoi ambienti furono dati in uso alla Polizia. Negli anni Cinquanta vi venne trasferita la scuola per i funzionari degli affari interni, più tardi la scuola triennale per cadetti poliziotti e in seguito nel 1999 divenne l'odierna Accademia di Polizia destinata alla formazione dei futuri agenti di polizia.

Centro kajak Lubiana
Sul terrazzo in pietra attraverso il quale scorrono le rapide del fiume Sava un tempo sorgeva un mulino. Si trovava sulla sponda destra. Nel 1928 gli costruirono accanto anche la centrale elettrica e la diga per l'approvvigionamento dell'acqua. Spesso le rapide del Sava venivano sfidate dai kayakisti che all'inizio si cimentavano sulla sponda sinistra (presso il mulino), mentre in seguito anche nei pressi della chiusa della centrale idroelettrica. Qui vennero organizzate delle gare di slalom. Le prime si svolsero nel 1939. Anche se iniziavano sotto la chiusa, per i canotti di allora era una prova molto dura, infatti dei sedici gareggianti iscritti alle gare solamente nove la portarono a termine. L'attrezzatura e l'esperienza hanno in seguito reso possibili i tentativi dall'altro lato della chiusa. Visto l'esito favorevole, nel 1952 l'inizio della pista venne spostato dall'altra parte della chiusa. A causa della forte potenza dell'acqua che cadeva il tratto era alquanto pericoloso, per questo venne costruito un fondale artificiale in legno per placare la furia dell'acqua nel punto nel quale questa colpisce il suolo. Ovviamente un fondale del genere non poteva mai durare che per pochi giorni, per cui era necessario costruirne uno nuovo prima di ogni gara. Dopo il 1953 le gare si fecero sempre più frequenti e i nostri canottieri acquisirono abbastanza esperienza e stima per poter affidare alla Slovenia l'organizzazione del campionato mondiale, che si tenne dal 29 al 31 luglio 1955. L'organizzatore formale del campionato era l'associazione Brodarska zveza Slovenije, anche se la maggior parte dei preparativi e dell'organizzazione ricadde sul Kajak e canoa club di Lubiana. Nel corso del campionato si confrontarono concorrenti di quattordici stati mentre a guardarli vi era un pubblico di 15.000 persone, un numero incredibile per quei tempi. Con questo campionato la pista di Tacen diventò celebre per essere una delle più belle al mondo, e anche una delle più difficili.

Trattoria Košir, Tacenska 142, 1211 Tacen presso Lubiana
Tipo: trattoria. Offerta gastronomica: piatti caserecci sloveni, merende, pranzi. Caratteristiche: parcheggio, parco giochi; la trattoria è aperta tutti i giorni della settimana.

Ristoro Žibert, Tacenska 118, 1000 Lubiana
Tipo: trattoria. Offerta gastronomica: cucina slovena con un accento particolare sul tradizionale pranzo domenicale, merende.

Il percorso è agibile in tutte le stagioni e si può percorrere anche con bici da trekking o in mountain bike. Se vi decidete per la bici non scordatevi che la maggior parte del percorso lungo la sponda destra del fiume Sava non è più larga di un metro, per cui è difficile da percorrere quando si incontrano gli altri ciclisti. Lo stesso vale per il ponte sospeso. Lungo questi tratti si prega inoltre di dare la precedenza ai pedoni. Per i ciclisti il percorso si presenta aggravato in alcuni tratti dalle radici degli alberi. In un punto (presso il centro kajak) ci sono anche degli scalini che però si possono evitare guidando lungo il margine della strada.