CORVI E CORNACCHIE
Lunghezza
8,6
Lunghezza 8,6 km
Durata del percorso
02:00
Durata del percorso 02:00
Največja strmina vzpona[%]
9
Livello massimo della salita: 9 %
Livello massimo della discesa: 8 %
Livello medio della salita: 6 %
Livello della salita oltre 5%: 1,80 km
Altezza minima del percorso: 469 m
Altezza massima del percorso: 301 m
Differenza d'altitudine: 256 m
Poraba kalorij
1959
Consumo di energia per gli uomini: 1959 kJ (468 kcal)
Consumo di energia per le donne: 1608 kJ (384 kcal)
Difficoltà
Difficoltà: Media
Tipologia del terreno ciclabile
Tipologia del terreno ciclabile: Misto
Primerna obutev: Calzatura da escursionismo
Breve descrizione

Una classica gita pomeridiana ai margini di Ljubljana per rinnovare rapidamente le energie e allontanarsi dallo stress di ogni giorno. Durante il percorso si alterano prati, campi coltivati e bosco e quindi per tutto il tempo ci seguirà la canzone degli uccelli canterini. La valle delle cornacchie prende il nome dalle cornacchie (state attenti agli oggetti personali), il paese di Rašica invece dai corvi. Il nome sarebbe, infatti, derivato dal nome originario »Vranščica« che negli anni si sarebbe modificato in »Raščica« e poi in »Rašica«. Lì si sarebbero, infatti, soffermati i corvi che nidificavano nelle rocce sopra il paese. Durante il percorso ci possono sorprendere anche altri animali del bosco.
Il percorso è interessante e percorribile in tutte le stagioni dell'anno, solo d'inverno, quando la neve è stata calpestata ed è morbida, è necessaria un po' di attenzione nello scendere a valle dallo Straški vrh.
Nell'area di Črnuče e nel paese di Rašica ci aspetta un po' d'asfalto, altrimenti il percorso si snoda sullo sterrato e sulle strade forestali.
In alcuni punti il percorso si avvicina ovvero attraversa linee elettriche di alta tensione che ci vengono segnalate dal caratteristico ronzio.
Qualche volta ci può sorprendere anche qualche ciclista in mountain bike.

Percorso

Črnuče – Sračja dolina – Vas Rašica – Straški vrh - Črnuče

Črnuče
Iniziamo il percorso all'inizio della Cesta v Pečale su cui ci saluta un vecchio fienile [S01. Abbiamo parcheggiato l'auto nel parcheggio dei vicini condomini. Sino alle ultime case della Cesta v Pečale camminiamo sull'asfalto e poi nei ressi del punto di ristoro lungo il nostro percorso, l'asfalto cede il posto allo sterrato.

La Valle delle cornacchie
Il percorso pianeggiante ci porta intanto attraverso un boschetto dove passiamo un ruscello . Dopo un po' di tempo arriviamo in uno spazio aperto pianeggiante e si apre dinanzi a noi un'ampia veduta sulla Valle delle cornacchie. Osserviamo i prati, sul lato destro sopra la valle ci sono due linee elettriche dell'alta tensione che procedono lungo la Valle delle cornacchie . Qui ci sorprende anche un accampamento indiano che per qualche motivo strano si è scelto la dimora proprio in questa bella valle, sotto le linee elettriche dell'alta tensione. Sul lato sinistro del percorso ci accompagnano i prati che poi, nell'area in cui il percorso si snoda di nuovo sotto l'ombra degli alberi, vengono sostituiti da pascoli recintati . Il proprietario di uno dei pascoli avverte che lì pascola un toro molto pericoloso. Evitate pertanto di tentare di attraversare il pascolo! Il percorso non ha preso questo nome per caso. Nel censire gli uccelli della Valle delle cornacchie si è riscontrato che in quest'area nidificano ben 39 specie di uccelli, alcune specie invece sorvolano soltanto e nidificano nei dintorni. Un piacevole accompagnamento musicale è, comunque, garantito su tutto il percorso.
Il percorso inizia poi a salire e lo sterrato lascia lentamente il posto a un sentiero. Prima ancora di uscire dal rifugio ombroso degli alberi sentiamo sopra le teste il caratteristico ronzio delle linee elettriche dell'alta tensione. Quando si apre di nuovo la vista sulla Valle delle cornacchie, sull'altura alla nostra destra ci salutano in modo un po' terrificante due enormi pali dell'alta tensione . Attraversiamo la linea dell'alta tensione prima della fine della Valle delle cornacchie e ai margini dei boschi notiamo anche le prime case di Rašica . Alla fine della Valle delle cornacchie, ai margini del bosco, si allaccia sul nostro percorso una strada che viene da sinistra e porta verso Srednje Gameljne. Da qui a Rašica ci uniamo alla parte del Sentiero dei corrieri e portaordini che è al contempo anche la trasversale più lunga della Slovenia. La salita comincia a farsi dura sino ai primi prati prima di arrivare in paese da dove inizia ad aprirsi una bella veduta sulla vicina Šmarna gora e i monti di Škofja loka. Appena prima di entrare a Rašica il sentiero lascia il posto all'asfalto .

Rašica
Ci ritroviamo subito al centro del paese. Passiamo dalla Caserma dei Vigili del Fuoco, da una grande fattorie per escursioni sino alla chiesa della s. Croce e la cappella . Accanto alla chiesa è presente un essiccatoio della frutta che è quasi nascosto . Il nostro percorso termina all'incrocio con la strada asfaltata che porta a Spodnje Gameljne, e il sentiero che ci porta attraverso il paese sino al Vrh Staneta Kosca dove c'è una bella torre panoramica con vedute meravigliose sulla conca di Ljubljana e sui monti e boschi circostanti. Purtroppo le atrocità della nostra storia passata ci vengono alla mente guardando il monumento dedicato all'incendio di Rašica che è stato il primo paese sloveno ad essere incendiato e la lapide in memoria a quanti sono stati espulsi . Il monumento si trova lungo la strada che porta a Srednje Gameljne all'inizio del paese , la lapide commemorativa è invece nella Caserma dei Vigili del Fuoco in paese.

Ritornando a valle
Seguendo il percorso lungo il lato settentrionale della Caserma dei Vigili del Fuoco , lungo la strada asfaltata, ci avviamo vero la parte orientale del paese. Alla fine del paese ci aspetta una piccola cappella e lo sterrato , , . Il percorso si snoda ancora per poco tempo tra campi coltivati, prati e pascoli da dove ancora per l'ultima volta possiamo ammirare Šmarna gora e i monti di Škofja loka , poi svolta nel bosco dove si biforca , lo sterrato diventa invece una strada forestale. Il sentiero a sinistra porta verso Trzin, noi seguiamo invece il percorso a destra sulla cresta che con le marcature ci porta attraverso lo Straški vrh verso Črnuče. Per strada ci fermiamo al monumento in memoria del partigiano caduto che è sepolto nel silenzio dei boschi. Quando il percorso è innevato, si raccomanda precauzione nello scendere a valle perché non si scivoli. Quando lasciamo il bosco, ci aspettano di nuovo le linee dell'alta tensione sotto le quali svoltiamo in un sentiero che va verso i primi edifici del bosco di Črnuče. Sotto di noi si trova il bosco di Črnuče, da lontano possiamo vedere parte della conca di Ljubljana, Golovec, il castello di Ljubljana e Krim . Ad ovest ci saluta un attimo per l'ultima volta Šmarna gora. Nell'invaso lungo il percorso, un attimo prima delle prime case, il sentiero diventa uno sterrato, nel centro abitato passa poi all'asfalto. Attraversiamo poi altre due o tre vie e siamo già al punto di partenza del nostro percorso.

Črnuče
La zona di Črnuče è abitata già dalla preistoria in quanto c'erano delle cittadelle fortificate sul monte Tabor e sopra il paese di Rašica, forse anche sopra Nadgorica e sul monte Lačenberg. Da queste parti passava la famosa strada della giada che andava dal Baltico al Mediterraneo. Già gli antichi Romani sapevano che Črnuče era un punto importante di comunicazione e sul Sava avevano costruito un enorme ponte in legno e nelle vicinanze la stazione postale di Savus Fluvius. Con la decadenza dell'impero romano e le trasmigrazioni dei popoli il luogo viene nominato nuovamente nel 1322 come Zternutss, al posto del ponte distrutto i viaggiatori attraversavano il fiume Sava con la nave. Proprio la nave e i cocchieri hanno contribuito al fatto che Črnuče non è mai diventata un paese completamente rurale. Il passaggio sul Sava è diventato dal punto di vista militare importante e più volte nella storia ci sono state frotte di soldati che ne hanno difeso il passaggio. Pensiamo al colle Straški che ricorda i francesi, i bunker risalenti al periodo del confine tra l'occupazione tedesca e quella italiana durante la seconda guerra mondiale e in ultimo le barricate in occasione della guerra d'indipendenza del 1991. Negli anni trenta del XX secolo si è trasferita sotto Črnuče l'industria che ha causato una trasformazione del luogo che da paese è diventato insediamento urbano, si sono trasferiti nuovi abitanti, le frazioni si sono ampliate e sviluppate nella Črnuče che conosciamo oggi.

Valle delle cornacchie
La Valle delle cornacchie, anche valle del Črnušnjica, si estende lungo il ruscello Črnušnica sull'area collinare di Rašica a nord-ovest di Črnuče ed è un'area ricreativa di Ljubljana e un'area di beni naturalistici. Grazie all'intreccio di terreni paludosi e alla ricca rete idrica, la Valle delle cornacchie è una delle aree ecologiche importanti su scala regionale ed è previsto il suo inserimento nel Parco regionale Rašica-Dobeno.
La Valle delle cornacchie è una valle ampia e pianeggiante che si amplia a sud-est di Rašica lungo il ruscello Črnušnica e sino ad arrivare a Črnuče. La valle è stata prima scavata dal Črnušnica, tuttavia è stata poi ricoperta dai ruscelli con i loro depositi alluvionali. Tra le ere glaciali la copertura è stata ancora di più rafforzata perché vi hanno contribuito anche il soliflusso e il denudamento dei boschi circostanti. Nella parte inferiore della valle, probabilmente nel passato geologico, il Sava con la ghiaia ha chiuso la valle e nell'area di Gmajna è sorto probabilmente un lago, successivamente una palude. In tal modo si sono depositati gli strati di argilla e torba. Che si sia trattato di un arginamento, lo si può dedurre dal carattere ghiaioso della terrazza in cui vi è il centro di Črnuče – la parte vecchia di Črnuče.
A causa del carattere pianeggiante la valle è paludosa anche se il Črnušnica si è scavato sino ad oggi un letto profondo, lungo quasi 2 km. In generale i letti dei ruscelli nella parte inferiore della valle, nell'abitato di Gmajna, sono drenati dal suolo paludoso.
Nel 2000 è stato effettuato su una superficie di 155 ha il censimento della fauna (plecotteri, tricotteri, libellule, farfalle, anfibi e uccelli) e della vegetazione ed è stata effettuata una valutazione del valore di salvaguardia della natura dell'area. La valle delle cornacchie ha dimostrato di essere un'importante area vitale per le specie animali e vegetali rare e a rischio d'estinzione. Sono stati registrati 29 habitat, soprattutto per le paludi e le aree umide, che danno dimora a 272 specie e sottospecie di felci e semi, 45 specie di uccelli, 8 specie di anfibi, 53 specie di farfalle diurne e 6 specie di libellule. La valle delle cornacchie sarà inserita nel parco regionale di Rašica-Dobeno che è in programma.

Rašica
Il paese a grappolo si trova sul versante soleggiato del monte che porta lo stesso nome e si trova sul margine settentrionale della piana di Ljubljana a 430 metri sul livello del mare. Il luogo è stato menzionato per la prima volta nel 1260.
Il monte Rašica è un'altura isolata con il punto più alto sul Vrh Staneta Kosca (641 m), chiamato con il nome dell'eroe nazionale Stane Kosec (1913–1941), un abitante di Rašica. In cima c'è un'alta torre panoramica in metallo da cui si apre una stupenda vista su tutti i lati, la parte più bella è però sulle Alpi di Kamnik e della Savinja. Appena sotto la cima c'è il Rifugio Planinski dom Rašiške čete (631 m) gestito da PD Rašica di Ljubljana - Šentvid.
Nel 1941 Rašica è stata occupata dai tedeschi. Gli abitanti si unirono presto al movimento di liberazione nazionale. Già il 24 luglio del 1941 fu costituita nei boschi di Rašica la compagnia di Rašica che operò sino a Domžale, Kamnik e Kranj. Il movimento partigiano si diffuse così tanto che il 17 agosto del 1941 sulla cima del Rašica fu costituito il Battaglione di Kamnik. Poiché gli abitanti di Rašica sostenevano la lotta di liberazione nazionale (NOB), i tedeschi il 20 settembre 1941 incendiarono il paese e trasferirono a forza gli abitanti. Rašica fu il primo paese sloveno ad essere incendiato dall'occupatore. Il monumento sulla collinetta sopra la strada che va verso Spodnje Gameljne all'inizio del paese testimonia di questo triste evento.
Dopo la guerra il paese è stato ristrutturato, negli ultimi anni sono state costruite parecchie nuove case. La maggior parte degli abitanti lavora a Ljubljana, sono rimasti solo pochi contadini. Il luogo e la cima di Rašica sono un punto di escursione amato dagli abitanti di Ljubljana.

Chiesa di Santa Croce
La chiesa di Santa Croce è stata menzionata la prima volta nel 1526. La chiesa originaria in stile gotico è stata trasformata e resa barocca nel XVII e XVIII secolo. Nella prima seconda guerra mondiale nel 1917 la chiesa diede due campane per scopi bellici, rimase soltanto la campana centrale pesante 168 kg del 1778. Nel 1924 la chiesa ricevette due nuove campane in rame. Durante la seconda guerra mondiale i tedeschi la incendiarono insieme al paese. La chiesa è stata in rovina sino alla prima ristrutturazione nel 1968, era rimasto solo il campanile. Le campane erano state salvate dagli abitanti del paese di Dobeno che le hanno custodite sino alla ristrutturazione.
È stata ristrutturata completamente nel 1989 ed è testimoniato da un'iscrizione in rame dinanzi all'ingresso alla chiesa.

Bar Cervantes
Un bar diurno all'inizio del percorso lungo la Cesta v Pečale.

Bar Panda
Un punto di ristoro con giardino all'inizio dello sterrato nella Valle delle cornacchie .

Fattoria per gitanti Pri Španu
La fattoria per gitanti si trova nel centro stesso del paese di Rašica dove è possibile mangiare un cibo buono e sano, soprattutto piatti che i menù cittadini hanno dimenticato. Nell'offerta hanno soprattutto pranzi, piatti unici, polentine, carne di maiale macellata da poco (nella stagione), pane fatto in casa, strudel di mele, putizze, krapfen etc. È possibile arrivare anche in carrozza .

Pasticceria e caffè Sweet bar
Nella pasticceria offrono ottimi dolci e paste fatte in casa. Realizzano anche torte su ordinazione .

Pizzerija Papirus
Lungo il percorso per Smrečje c'è una pizzeria con una ricca scelta di pizze, pasta e insalate gustose.

Sentiero dei corrieri e portaordini
Parte del nostro percorso sotto le ultime linee dell'alta tensione nella Valle delle cornacchie e del paese di Rašica si sovrappone al Sentiero dei corrieri e portaordini della Guerra di liberazione della Slovenia. Questo sentiero è uno dei più lunghi, e a giudizio di molti, anche uno dei più bei sentieri sloveni trasversali. Ricorda l'organizzazione dei corrieri, dei telefonisti e dei ponti radio durante la guerra nazionale di liberazione del popolo sloveno dal 1941 al 1945 e i corrieri e i portaordini che in questa battaglia avevano svolto dei compiti importanti in quanto portavano e trasmettevano le comunicazioni scritte, telefoniche e radio, ed è un monumento vivo, dedicato a tutti quelli che hanno donato la loro vita nello svolgimento di tali compiti.
Il percorso si snoda su tutte le regioni slovene, dal Prekmurje all'Istria slovena per una lunghezza superiore ai 1000 km.
Il percorso è interamente segnalato da marcature giallo-blu e da bei segnavia, è descritto anche sulla guida di Jože Dobnik Sentiero dei corrieri e portaordini della Lotta di liberazione. Chi desidera ottenere un distintivo per aver effettuato il percorso, deve acquistare un registro in cui poi apporre gli 88 timbri di controllo.