IL TOUR DI POLHOV GRADEC
Lunghezza
23,1
Lunghezza 23,1 km
Durata del percorso
02:00
Durata del percorso 02:00
Največja strmina vzpona[%]
5
Livello massimo della salita: 5 %
Livello massimo della discesa: 5 %
Livello medio della salita: 7 %
Livello della salita oltre 5%: 4,80 km
Altezza minima del percorso: 731 m
Altezza massima del percorso: 310 m
Differenza d'altitudine: 692 m
Poraba kalorij
4070
Consumo di energia per gli uomini: 4070 kJ (972 kcal)
Consumo di energia per le donne: 3316 kJ (792 kcal)
Difficoltà
Difficoltà: Molto difficile
Tipologia del terreno ciclabile
Tipologia del terreno ciclabile: Misto
Tipo di bici: Mountain-bike
Breve descrizione

Percorso molto impegnativo e dinamico, ma davvero interessante che da Sorško polje conduce fino alla catena montuosa del Polhograjsko hribovje. Adatto sia per tour ricreativi pomeridiani sia per le gite giornaliere con varie soste. L'ascesa sul monte Katarina e la discesa fino al rifugio Slavkov dom è consigliata ai ciclisti più in forma.
Il percorso si snoda attraverso una dei più bei paesaggi collinari della Slovenia ed è reso unico dalle bellissime vedute. Oltre alle vedute costituiscono uno spasso per gli occhi anche la ricca vegetazione (soprattutto i prati ricoperti di fiori) e le particolarità storiche e culturali lungo il percorso. I ciclisti affamati potranno deliziarsi con le bontà gastronomiche offerte dalle numerose trattorie sparse lungo il percorso.
Il percorso si estende lungo strade asfaltate poco trafficate, strade sterrate e carrarecce. Da Medvode scorre dapprima attraverso il paese lungo il fiume Sora, quindi svolta nella valle del Lončnica e da qui, poco inclinato all'inizio e più ripido sotto al Topol, si innalza fino alle cime dei monti della catena montuosa Polhograjsko hribovje. Dal monte Katarina una strada boschiva ci conduce nella valle del fiume Malveščica, per farci risalire dal Slavkov dom fino a Golo Brdo; da qui una strada panoramica fra i pascoli ci farà scendere a valle fino a Seničica ed infine ancora a Medvode.

Percorso

Medvode – Goričane – Rakovnik - Sora – Trnovec – Topol – Babni dol – Golo brdo - Seničica - Medvode

In viaggio da Medvode
La pista ciclabile inizia nel parcheggio davanti alla biblioteca e all'edificio comunale di Medvode. Inforchiamo la bici e dal parcheggio svoltiamo a sinistra sul ponte sulla Sora e poi sempre diritto attraverso l'incrocio semaforico con la via Gorenjska cesta fino alla stazione ferroviaria. Nei pressi della trattoria Bencak la strada svolta a destra verso Goričane. Il sottopassaggio sotto ai binari ci conduce all'incrocio davanti a Goričane: proseguiamo dritti e continuiamo il nostro percorso sotto ad un castello pittoresco e paralleli al corso del fiume , attraversiamo Goričane e Rakovnik fino al paese di Sora. Davanti al paese, presso la trattoria Hiša kulinarike Jezeršek svoltiamo a sinistra nella valle del Ločnica. Attraversiamo una valle stretta e boscosa , ci lasciamo alle spalle grappoli di case isolate e la trattoria Legastja per raggiungere Trnovec dove la valle si fa più ampia e il bosco meno fitto. Nella valle del fiume Ločnica passiamo accanto a rovine di mulini e segherie mentre a Trnovec , presso la frazione di Knapovže, ci sono i resti di una miniera medievale in cui si estraevano mercurio e piombo.

La strada conduce a Katarina o a Topol?
Proseguiamo il viaggio attraverso il bosco seguendo una strada tutta curve ed in salita verso Topol. La salita è sempre più ripida e le gambe si fanno via via più stanche, ma quando siamo sul punto di disperare il bosco davanti al Topol svanisce e la strada si appiana. Forse ci saremo chiesti dove ci conduce – a Topol o a Katarina? La risposta ufficiale ce la fornisce la tabella con l'indicazione Topol e accanto a questa si trova un'altra gradevole tabella che dice: "Benvenuti a Katarina". Subito dopo superiamo la scuola e giungiamo a una scarpata su cui si stende il paese..
Sul Topol ci attendono alcune buone trattorie , ed una bella veduta della conca di Lubiana e dei monti del Polhograjsko hribovje . Riprendiamo un po' il fiato prima di continuare. Da Topol varie strade conducono in direzioni diverse ma principalmente verso valle, però prima della discesa vogliamo salire ancora, per questo seguiamo con attenzione le indicazioni per Katarina e all'incrocio pedaliamo in salita. Ci attende una salita breve ma ripida fino alla chiesa di S. Caterina. Poco prima che la salita sia finita, accanto alla trattoria Pr' Jur , svoltiamo a destra e lungo una strada stretta e inclinata giungiamo alla graziosa chiesa di S. Caterina , che poggia su una modesta terrazza sotto al Rog, come viene chiamata la cima che sovrasta la chiesa.

Discesa ripida verso la valle
Da S. Caterina percorriamo la strada a ritroso fino alla trattoria Pr' Jur e qui giriamo a sinistra verso Topol. Ma prima possiamo fermarci alla trattoria Na Vihri e iscriverci nel libro dei ciclisti. La trattoria, in collaborazione con il club ciclistico di Medvode promuove nel corso di tutto l'anno l'evento "60 salite a Katarina". I ciclisti certificano la loro salita con una firma nel libro custodito nella trattoria Na Vihri, e coloro che effettueranno più di 60 salite in un anno vinceranno una coppa.
Dalla trattoria Vihra scendiamo lungo la strada fino al centro di Topol, e svoltiamo bruscamente a sinistra sulla strada che conduce a Toško čelo. Dopo circa cento metri giungiamo ad un bivio sul crinale in mezzo al prato, lasciamo la strada per Toško čelo e svoltiamo a sinistra sotto al Jeterbenk verso Golo Brdo e Slavkov dom. Fino alle prime fattorie la strada è ancora asfaltata, ma presto cede il posto ad una carraia, solo nei pressi di alcune fattorie l'asfalto ricompare a tratti. Diritto davanti a noi vi è il colle conico di Jeterbenk sul quale un tempo si ergeva il castello dei cavalieri di Hertenberg.
Proseguiamo il nostro viaggio tra i prati e le fattorie sotto al Jeterbenk, seguendo una strada sabbiosa. Nelle diramazioni all'interno dei paesi dobbiamo fare attenzione a non svoltare verso il colle. La strada inclinata si fa sempre più ripida e dobbiamo pertanto stringere bene le manovelle dei freni. Un po' di prudenza in più non guasterà di certo. La strada ripida che scorre nel bosco in questo tratto del percorso è uno dei motivi principali per cui è consigliabile seguire il tour di Polhov Gradec in senso antiorario; quando ci troviamo in questo punto e ci guardiamo alle spalle siamo ben lieti di non dover pedalare in salita sul colle. Lungo la discesa possiamo fare molte soste e concederci tutto il tempo che vogliamo per goderci i bellissimi paesaggi e la natura che ci circonda . Durante la guida dobbiamo prestare attenzione al fondostrada che è solcato da canali di drenaggio , predisposti per evitare che durante le precipitazioni copiose l'acqua trascini con sé la sabbia dalla strada ripida. Seguiamo il sentiero boschivo fino ai prati nella valle, e presto giungiamo all'incrocio con la strada asfaltata, tiriamo un sospiro di sollievo perché i solchi trasversali che segano il fondostrada sono finiti. All'incrocio svoltiamo a sinistra, attraversiamo Babni dol e continuiamo fino al bivio, il braccio di strada a sinistra ci condurrà fino al Slavkov dom e a Golo Brdo.

Prima un piatto casereccio, e poi verso Brdo
Il Slavkov dom sapientemente rinnovato che incrociamo a breve sul nostro percorso, è un luogo di sosta veramente adatto per ristorarci se ne abbiamo bisogno. Apprezzeremo di certo i loro piatti caserecci, per non parlare dei tradizionali "rognoni in bianco" che da tempo sono il vanto della casa. Dal terrazzo sotto la baita si apre una meravigliosa vista panoramica sulle Dolomiti di Polhov Gradec, che ci siamo appena lasciati alle spalle.
Superato il Slavkov dom la strada asfaltata cede il posto ad uno sterrato, nel procedere in salita dobbiamo premere bene sui pedali . Vi è comunque una bella differenza rispetto allo sforzo che abbiamo fatto per salire al Katarina: se prima abbiamo sudato per salire sul monte, ora è la volta di salire sul colle o brdo in sloveno, e precisamente su Golo Brdo o colle spoglio . A metà della salita capiamo perché il paese porti il nome di Brdo, perché sia definito spoglio lo comprendiamo giunti in cima: qui non ci attende un bosco, ma un paese circondato di frutteti e pascoli ed una splendida vista che spazia in tutte le direzioni. . Se finora non abbiamo fatto soste, ora sarà il momento di rubare alcuni minuti e da Brdo ammirare il panorama che abbraccia i dintorni.

Ed ora in discesa verso Medvode
Da Golo Brdo la strada (nuovamente asfaltata) ci conduce in discesa, ma dobbiamo essere prudenti: una guida veloce può rivelarsi anche troppo veloce, alcune curve sono molto pericolose. A Seničica raggiungiamo la valle ed all'incrocio svoltiamo a sinistra , seguiamo la strada principale attraverso il paese, e godiamo di una nuova splendida vista sul Sorško polje , . Sotto al paese il terreno si appiana e procediamo accanto al famoso ponte di Napoleone del 1666. A questo punto la strada volge a sinistra verso la ferrovia, ne seguiamo il corso fino al passaggio a livello davanti a Preska e svoltiamo a destra, attraversiamo i binari (naturalmente non quando le sbarre sono abbassate), e prima di giungere all'incrocio con la Gorenjska cesta svoltiamo a sinistra sullo sterrato . La Gorenjska cesta è molto trafficata e per questo motivo l'accesso ai ciclisti è proibito, la pista ciclabile scorre su uno sterrato parallelo al tracciato della ferrovia.
Dietro ai campi da tennis svoltiamo a destra, quindi attraversiamo il passaggio pedonale sulla Gorenjska cesta, imbocchiamo la Seškova cesta e procediamo sulla sinistra passando accanto alla stazione della Polizia, alla trattoria ed alla pizzeria verso il ponte sul fiume Sora. Ora siamo vicini alla meta, dobbiamo solo svoltare sul ponte ed eccoci al parcheggio davanti all'edificio comunale e la biblioteca di Medvode , da dove è iniziato il nostro percorso di oggi. Possiamo parcheggiare le nostre bici e concederci una rilassante passeggiata, lasciandoci alle spalle la biblioteca e seguendo il corso del Sora per ammirare un'altra bellezza naturale di Medvode. Dopo pochi metri difatti incrociamo la confluenza dei fiumi Sava e Sora , , che ha dato il nome alla cittadina (Medvode = tra le acque).
Al termine del nostro tragitto a Medvode non ci attende solo la confluenza dei fiumi, ma anche una serie di locali e trattorie dove potremo riprendere le nostre forze.

 

La chiesa di S. Stefano a Sora
Molte altre chiese si sono avvicendate sul luogo in cui sorge quella attuale. La chiesa odierna risale al 1884. Nel XVII secolo in questa chiesa officiò il primo poeta sloveno Valentin Vodnik, al principio del XX secolo invece lo scrittore Fran Saleški Finžgar, a cui è stata dedicata una stanza commemorativa.

Le rovine della miniera di piombo e mercurio Knapovže
Nella valle del fiume Ločnica si possono ancora vedere i resti di un'antica miniera di piombo e mercurio, attiva fin dal XVI secolo. In ricordo della miniera i cittadini chiamano il luogo Knapovže. La concorrenza del mercurio carinziano ha condotto alla chiusura della miniera, ma lungo la salita al Katarina si possono ancora vedere gli ingressi alle gallerie.

Topol o Katarina, Brezovica o Sv. Jakob?
Topol è più conosciuto tra i villeggianti rispetto a Katarina (così chiamata per via della chiesa di S. Caterina) e comprende più frazioni sparse lungo i versanti dei monti Jeterbenk, Rog e Jakob.
Il nome Jakob ha una genesi simile a quello di Katarina. L'altura un tempo si chiamava Brezovica, come il paese sottostante, ma grazie alla chiesa di S. Giacomo il nome di Jakob si è diffuso tra i villeggianti.

Il parco regionale delle Dolomiti di Polhov Gradec
La natura è stata generosa con questi luoghi, dotandola di boschi in cui crescono sia conifere sia latifoglie. Lungo le scarpate e i pendii più dolci vicino ai paesi, e naturalmente nelle vallate, vi sono molti prati rigogliosi che hanno mantenuto una grande biodiversità grazie allo sfruttamento agricolo non troppo intenso.
Molto particolari le aguzze cime di dolomite che hanno dato il nome alla catena montuosa. Accanto alla dolomite le cime sono composte anche da rocce calcaree, varie rocce impermeabili e una piccola parte di rocce vulcaniche. Con superfici maggiori il calcare affiora tra Toško čelo e Topol nella piana di Ravnik, si possono notare qui anche fenomeni di origine carsica. Tra le cime che si stagliano con pareti rocciose ripide si distinguono la Grmada, con la sua altezza di 898 metri, e il monte di S. Lorenzo.

La chiesa di S. Caterina a Topol
La chiesa fu eretta agli inizi del XVII secolo, e la sua costruzione è un esempio importante di architettura slovena del primo Barocco. Molto interessante il presbiterio: i dipinti, l'altare maggiore e l'immagine di S. Caterina sono opera di Ivan e Helena Vujnik e risalgono agli anni 1919 – 1920, la croce sopra l'altare si deve a France Kralj.

Il castello Jeterbenk
Sul colle di Jeterbenk (storpiatura dal tedesco Hertenberg), sorgeva un tempo il castello dei cavalieri di Hertenberg, ministeriali degli Spanheim, duchi di Carinzia. I ministeriali erano membri della piccola nobiltà e svolgevano compiti di ambito militare ed amministrativo per conto di un nobile di rango più alto. Gli Spanheim erano la famiglia nobiliare che aveva sede al castello di Lubiana, per primi adottarono come arme lo stemma con la pantera nera rampante su campo bianco. In tempi recenti è stata avanzata anche la proposta di adottarlo come simbolo della Repubblica di Slovenia. Gli Spanheim rimasero senza eredi e i loro possedimenti (inclusa la Carniola) furono incamerati dal re boemo Ottocar II, il quale acquisì anche lo stemma con la pantera. Il suo dominio fu tuttavia di breve durata: fu infatti ucciso in Moravia in una battaglia con gli Asburgo, la giurisdizione su questa regione della Slovenia passò ai conti di Gorizia e vi rimase fino al 1335, quando pervenne in mano agli Asburgo.
Il castello Jeterbenk è menzionato dalle fonti perla prima volta nell'anno 1252 e per l'ultima volta nel 1444, quando era già stato abbandonato. Il primo edificio a foggia di torrione sul colle fu soppiantato nel XIV secolo da un edificio più moderno accanto alla chiesa di S. Margherita a Žlebe (dall'altro lato del colle che si staglia davanti a noi) che tuttavia fu presto abbandonato, e forse anche demolito intenzionalmente. Gli Hertenberg erano cavalieri ma anche saccheggiatori ed è possibile che abbiano avuto la peggio in una spedizione punitiva diretta contro loro dagli Asburgo. Accanto all'edificio nominato poco fa gli Hertenberg innalzarono anche la torre Nebovz (Nebojse). La torre viene ricordata nella tradizione popolare, ma il luogo esatto in cui sorgeva non è ancora stato identificato. Nemmeno il tesoro che la leggenda vuole i cavalieri abbiano nascosto sotto al castello è mai stato ritrovato.

Il ponte di Napoleone
Si tratta di un ponte di pietra ben conservato che attraversa il torrente Mavelščica sotto a Seničica, dove la strada svolta verso l'hotel Medno. Il ponte fu costruito nell'anno 1666, come riferisce la data incisa, e costituiva all'epoca una tappa obbligata nel tragitto tra Lubiana e l'Alta Carniola. Il celebre generale corso non ha nulla a che vedere con il ponte, che fu costruito ben più di un secolo prima, ma assunse questo nome quando vi passò l'esercito napoleonico.

 

Caffetteria 4 mačke, Medvode
Il caffè sulla riva del fiume Sora offre una ricca varietà di dolci, bibite e gelati.

Trattoria Hiša kulinarike Jezeršek
In questo ampio locale vengono ospitate comitive numerose in occasione di cerimonie, festeggiamenti, incontri d'affari.

Trattoria Legastja, Trnovec
Nella trattoria nella valle del Ločnica vi verranno serviti specialità regionali, dolci, piatti vegetariani e su ordinazione.

Trattoria Dobnikar, Topol
Per molti escursionisti che di sabato o domenica si recano a piedi a Katarina, sedersi a tavola nella trattoria Dobnikar è ormai una tradizione. Gli ospiti non ne escono mai delusi, soprattutto se amano la cucina tradizionale slovena. Anche i prezzi sono abbordabili. Lo spazio è sempre sufficiente e la vista che si gode dalla terrazza ripaga la fatica dell'escursione.

Trattoria Vaška krčma
Accanto alle bibite vi verranno serviti prodotti da forno di produzione propria, (strudel di frutta, potizze) e latte fermentato.

Trattoria turistica Pr' Jur
In questa trattoria vi verranno serviti pranzi su ordinazione, potrete gustare piatti tipici come salumi caserecci, piatti unici caserecci, struccoli, succo di mele fatto in casa.

Trattoria Na Vihri
Vi verranno serviti piatti su ordinazione. Piatto forte della casa sono i salumi caserecci nella stagione fredda, mentre nel corso di tutto l'anno vengono serviti crauti, rape, polenta di grano saraceno, il tradizionale matevž, struccoli al formaggio, pasta fatta in casa, vari piatti di carne e verdura nonché dolci caserecci.

Slavkov dom
Il Slavkov dom sapientemente rinnovato è un luogo di sosta veramente adatto per ristorarci. Apprezzeremo di certo una merenda con prodotti caserecci, per non parlare dei tradizionali rognoni bianchi che da tempo sono il vanto della casa. Dal terrazzo davanti al locale si gode una bella vista sulle Dolomiti di Polhov Gradec.

Trattoria Bencak
L'offerta della trattoria Bencak comprende piatti tipici della cucina slovena, piatti di selvaggina, pesce e frutti di mare, pesce d'acqua dolce, piatti vegetariani, piatti alla griglia.

 

Il drago di Jeterbenk
Sul castello Jeterbenk viveva un tempo un drago che terrorizzava gli abitanti dei paesi vicini. Gli uomini lo temevano, ma finalmente escogitarono un piano per liberarsene. Presso S. Margherita una mucca diede alla luce un vitello morto. I paesani gli levarono la pelle, la riempirono di calce viva e la offrirono al drago. Il mostro la divorò e ne ebbe una gran sete, perciò bevve una gran quantità di acqua. L'acqua bevuta reagì con la calce e ribollì nel ventre del drago provocandone la morte. In questo modo gli abitanti si liberarono della minaccia del drago.

Il tesoro del castello di Jeterbenk
Fonti storiche ricordano anche il castello sul Jeterbenk. I cavalieri briganti di Hertenberg lo ottennero in feudo dai Patriarchi di Aquileia. Secondo le fonti il castello fu distrutto dal terremoto nel 1511 e le pietre delle sue rovine furono con ogni probabilità reimpiegate per la chiesa di S. Margherita a Žlebe. La tradizione popolare ha conservato una leggenda secondo la quale la chiesa fu fatta costruire da Margherita Hertenberg che in tal modo cercò di espiare il passato da predoni dei suoi antenati. In seguito Margherita si recò alle rovine del castello in cerca del tesoro sepolto. Riuscì a trovarlo, ma mentre era intenta a immaginare tutto quello che avrebbe fatto con il prezioso bottino, il tesoro precipitò nuovamente nella valle. A quanto pare il tesoro giace ancora da qualche parte a Jeterbenk. Per ricordare le imprese dei cavalieri briganti tutti gli anni l'ufficio turistico di Žlebe organizza una camminata sulle loro tracce.

 

Festival della salsiccia di Kranj a Sora
Questo festival che si tiene a Sora nella seconda metà di agosto sta diventando una manifestazione culinaria, culturale e di divertimento sempre più importante. L'esposizione, la premiazione e la degustazione delle salsicce si accompagna a numerosi eventi musicali e di intrattenimento.

60 salite a Katarina
Si tratta di un evento promosso dal club ciclistico di Medvode assieme alla trattoria Na Vihri dedicato ai ciclisti. Nella trattoria viene custodito un registro nel quale si iscrive ogni ciclista, chi ascende a Katarina almeno 60 volte in un stagione vince una coppa. La promozione termina ad ottobre.

Falò di primo maggio
Tradizionale falò di Primo Maggio presso la trattoria Na Vihri.

Sul sentiero dei cavalieri saccheggiatori
L'evento è tradizionale anche se non cade tutti gli anni lo stesso giorno come altre ricorrenze simili (ad esempio il viaggio da Litija a Čatež). Il sentiero ci conduce nei luoghi dove anticamente sorgeva il castello dei cavalieri di Jeterbenk.
Al termine del percorso, Žlebe e Jeterbenk un libro attende i partecipanti che vi segneranno il loro nome per dimostrare di avere davvero percorso il tragitto. Credeteci: il libro raccoglie già un notevole numero di firme.

 

Il sentiero scorre lungo strade asfaltate e poco trafficate fino a Katarina, per Babni dol si prosegue lungo una carrareccia ripida e dal fondostrada a tratti sconnesso. Le salite ripide richiedono l'uso delle marce, le condizioni della carrareccia consigliano invece l'uso della mountain bike.
La strada è tutt'altro che monotona e la natura molto variegata. Il paesaggio che accompagna il percorso si potrebbe definire come un intreccio di boschi, paesi pittoreschi e luoghi di interesse culturale ben tenuti, senza dimenticare le vedute meravigliose dalle cime e dalle pendici dei monti di Polhov Gradec. Con un po' di pazienza e di fortuna potremo osservare qualche animale selvatico, perché caprioli, scoiattoli, volpi, conigli selvatici ed altra selvaggina sono abitanti abituali di questi boschi.
Il percorso è adatto alle biciclette tutto l'anno, tranne che con la neve. Lungo la strada vi sono numerose ed ottime trattorie e molti angoli in cui fermarsi per riposarsi e ristorarsi un po'.