IL CHIODO ATOMICO
Lunghezza
14,2
Lunghezza 14,2 km
Durata del percorso
00:45
Durata del percorso 00:45
Največja strmina vzpona[%]
3
Livello massimo della salita: 3 %
Livello massimo della discesa: 3 %
Livello medio della salita: 1 %
Livello della salita oltre 5%: 0,10 km
Altezza minima del percorso: 268 m
Altezza massima del percorso: 292 m
Differenza d'altitudine: 71 m
Poraba kalorij
1524
Consumo di energia per gli uomini: 1524 kJ (364 kcal)
Consumo di energia per le donne: 1243 kJ (297 kcal)
Difficoltà
Difficoltà: Bassa
Tipologia del terreno ciclabile
Tipologia del terreno ciclabile: Macadam
Tipo di bici: Bici da trekking
Breve descrizione

Un percorso breve, pianeggiante, quasi completamente asfaltato che si snoda attraverso il paesaggio culturale agricolo e i compatti abitati rurali periferici. Purtroppo ci sono poche indicazioni lungo il percorso ed è necessario seguire accuratamente la mappa o la descrizione. Si addice però bene allo slogan della gita: a pranzo in bicicletta e di passaggio anche una breve sosta in qualche fattoria per comprare dei prodotti agricoli.

Percorso

Šentjakob – Soteska – Podgorica – Pšata – Bišče – Selo pri Ihanu – Zaboršt – Dol – Videm – Beričevo – Brinje – Šentjakob

Inizio a Šentjakob
Arriviamo a Šentjakob sino alla fabbrica Belinka. Se siamo arrivati sin lì con la bicicletta nel portabagagli della macchina, la cosa migliore è passare dall'automobile alla sella della bicicletta o in uno dei parcheggi delle vicine osterie o vicino al cimitero o addirittura nei pressi di Belinka , ci sono diverse possibilità. Poi ci indirizziamo con la bicicletta a ovest verso Črnuče. Lungo la strada principale arriviamo fino ai piedi del monte e lì vicino ad un piccolo fienile svoltiamo a destra e andiamo sulla Soteška pot. Passiamo vicino alla cappella e alla Strada del vino e dietro alla fabbrica Belinka proseguiamo fino a Podgorica. La strada di paese attraverso l'abitato è a zig zag, la prudenza qui non è mai troppa in quanto da sinistra o da destra può sgattaiolare via da qualche aia una gallina disorientata, se non qualcosa di più grande. A Podgorica nell'osteria Brinovc ci possiamo concedere un pranzo anche se siamo ancora all'inizio del percorso, per questo all'incrocio con la via Kraljeva ulica svoltiamo a sinistra sulla Ocvirkova ulica e lungo questa sino alla casa n. 66 in cui svoltiamo stretti a destra. Proseguiamo il viaggio sino alla strada regionale Šentjakob–Domžale che attraversiamo con prudenza sul passaggio pedonale e svoltiamo a sinistra e dopo circa 100 metri, subito dopo la fermata dell'autobus, di nuovo a destra su una larga strada in sterrato. Il tratto in sterrato è molto breve, non lontano più avanti c'è il cavalcavia sopra l'autostrada in cui comincia di nuovo l'asfalto. Dal cavalcavia vediamo bene il reattore atomico di Podgorica con la tipica struttura del reattore e una facciata in alluminio nonché una torre dell'acqua rotonda e snella. Ma senza panico, la struttura funziona in sicurezza già da più di 40 anni.

Passando per il reattore sino a Pšata e Bišče
Lungo un paesaggio aperto ci avviamo verso Pšata , lasciando alla destra il reattore. A Pšata, al centro del paese, sulla sinistra, ci saluta la famosa osteria Janežič , noi però proseguiamo passando vicino all'osteria, lungo la strada con diritto di precedenza – le distanze non sono grandi – attraversando il ponte in pietra con la cappella. Subito dopo il ponte c'è (finalmente una volta) una segnaletica per Bišče. Una curva stretta sulla destra, noi pigiamo liberamente sui pedali. A Bišče si ripete di nuovo la stessa storia, sto parlando, infatti, della segnaletica. All'inizio del paese c'è una piccola rotonda che attraversiamo (non svoltiamo né a destra né a sinistra) e proseguiamo il viaggio »a senso« verso Kamniška Bistrica . Quando attraversiamo il ponte sopra la Kamniška Bistrica, siamo già nel paese successivo, Selo pri Ihanu. Non ci avviamo verso il centro del paese, bensì sulla strada principale svoltiamo a destra verso Videm ovvero verso la strada che collega Lubiana a Litija. Uffa, che sollievo! Rispetto a quello di prima, adesso è un vero e proprio lusso la strada.

Dol e Videm (e chiaramente Kleče)
Dopo essere arrivati, mi auguro bene, nelle vicinanze della strada principale, a circa 200 metri da quest'ultima, svoltiamo a sinistra verso Zaboršt, cioè appena dietro l'edificio solitario sulla sinistra così che guidiamo un po' anche sul suo terreno. La strada che prendiamo è, a dire il vero, asfaltata ma piuttosto dissestata, stretta e appena adeguata per una pista ciclabile anche se è percorsa da automobili e trattori e ... Prudenza al massimo!
Quando la strada comincia ad essere in discesa e alla nostra destra ci appare davanti il campanile della chiesa (questa è la chiesa di s. Margherita a Dol), sulla sinistra invece la chiesetta di s. Caterina , vicino alla cappella è necessario svoltare decisi verso sud e attraversare la strada principale Lubiana – Litija che abbiamo prima menzionato (sottopassaggio). Ci ritroviamo a Dol, sulla piazza principale dinanzi alla chiesa di s. Margherita di cui avevamo poco prima intravisto il campanile. Al primo incrocio svoltiamo a destro, poi in quinta sino alla meta agognata in qualche osteria di Šentjakob. Qualcuno è contrario?
Ma piano! Si potrebbe prima dare un'occhiata a Dol e ai suoi dintorni. Almeno per la prima volta sarebbe probabilmente il caso, non è vero? Sulla piazza principale non possiamo trascurare la chiesa di s. Margherita che è menzionata per la prima volta nel 1427, è interessante anche la campana in ferro , esposta sul prato dinanzi al bell'edificio restaurato della biblioteca, di fronte alla chiesa. Sul lato orientale del luogo, non lontano dalla chiesa, ci sono invece i resti della corte e del parco , , che un tempo erano considerati il Versailles sloveno. Il castello e il parco sono purtroppo in decadenza, sono stati ristrutturati soltanto i due padiglioni e il tetto del castello. Se proseguiamo ancora per qualche chilometro a sud, arriviamo sino alla pittoresca confluenza del Sava, della Ljubljanica e della Kamniška Bistrica.
E per intenderci: a Ovest di Dol c'è Videm, a est invece Kleče. Nel linguaggio di ogni giorno tutti e tre gli abitati vengono chiamati Dol pri Ljubljani, anche se i locali li distinguono nettamente.
Dobbiamo anche menzionare la nota fabbrica JUB Dol che in quel luogo è attiva già dal 1875. Presso la fabbrica JUB non svoltiamo a destra sulla strada con diritto di precedenza che porta sino alla strada principale Lubiana – Litija, bensì a sinistra, lungo la strada senza diritto di precedenza che porta verso la scuola elementare e la biblioteca Jurija Vege.

Stupenda conclusione del percorso
Da qui in avanti comincia la parte finale della gita che si snoda lungo una strada piena di biciclette. Incontriamo ogni genere di ciclisti. Ci viene incontro un'anziana con il cesto che sta andando al negozio, ci passano veloci accanto i giovani che vanno ... no, da qualche parte andranno, il ciclista amatoriale che fa chilometri su chilometri, lo sportivo che si riscalda per l'allenamento giornaliero, e la famigliola che prima di andare al pranzo della domenica in una delle osterie che incontriamo lungo il percorso, è andata un po' in bicicletta. Un attimo dopo Videm attraversiamo la Kamniška Bistrica e arriviamo a Beričevo dove passiamo vicino alla casa natale del compositore Jurij Fleischmann . Dopo Beričevo c'è Brinje e qui, come in tutti i paesi lungo la strada, si sente odore nell'aria – un po' di arrosto, un po' però anche di quello che diventerà successivamente arrosto. Poi finisce il paese, la vista si allarga, di nuovo intravediamo il reattore; svoltiamo a destra, attraversiamo l'autostrada, un po' più avanti attraversiamo ancora con prudenza la strada principale e attraverso Šentjakob (andiamo dritto finché va, poi a destra e prima della fine del paese, nei pressi dell'osteria Pečnikar, di nuovo a sinistra) vicino al cimitero ci riportiamo al punto di partenza.

A dire il vero ci dispiace un po' che il percorso sia già finito, pertanto pensiamo già al proseguimento – davanti ad una tavola imbandita.

Reattore a Podgorica
Si tratta del reattore sperimentale e di ricerca TRIGA Mark II, gestito dall'Istituto Jožef Stefan. TRIGA è una sigla che simboleggia lo scopo del reattore e significa Training, Research, Isotopes, General Atomics, o in traduzione esercitazione, ricerca, isotopi, General Atomics e al riguardo le ultime due parole sono il nome del produttore di San Diego in California, USA. Tali reattori sono tra i reattori di ricerca più diffusi e sicuri al mondo. Ce li hanno in più di 20 Stati – anche presso i nostri vicini austriaci e addirittura in Iran (ma quello non funziona). Sono noti per il funzionamento affidabile e sinora non hanno ancora causato alcun incidente. Il reattore è destinato alla ricerca e alla produzione degli isotopi che utilizzano, ad esempio, per la radiazione nella cura di determinate malattie. A differenza di quello nella Centrale nucleare di Krško tale reattore non è adatto alla produzione di energia elettrica. La sua potenza nominale (costante) è di 250 kW, il che – se lo paragoniamo a quello nella centrale nucleare – è come se la potenza di un ciclista venisse paragonata alla potenza del più grande autoarticolato che possiamo incontrare per strada.

Chiesa di s. Margherita a Dol
La chiesa di s. Margherita rappresenta un importante elemento di giunzione nello sviluppo dell'architettura barocca sacrale nel più vasto territorio di Lubiana. La chiesa gotica originaria, di cui è conservato il presbiterio con numerosi elementi gotici – i pilastri, i sedili e frammenti dell'affresco, il tabernacolo la parte inferiore del campanile –, è stata interamente resa barocca con la nuova costruzione della navata centrale ottagonale. L'intera architettura e l'immagine artistica dell'interno della chiesa sono completati da un ricco arredamento interno e dagli arredi della chiesa con cinque altari, il quadro sull'altare di s. Margherita, opera di M. Kremserschmidt del 1774, il pulpito, il coro con l'organo e i banchi del coro.
Palazzo Dol , , ,
Il palazzo Dol era una volta considerato il Versailles sloveno. Oggi sono rimasti solo dei piccoli resti. Il palazzo è stato molto danneggiato in un incendio il 1944. Il vecchio edificio (menzionato per la prima volta nel 1532) è stato costruito a metà del XIX secolo secondo lo stile barocco e seguendo i progetti di M. Perski per i proprietari, la famiglia Erberg di Lubiana; il portale è opera di F. Rottman. Il botanico H. Freyer, insieme a Jožef Kalasanc Erberg ha transformato parte del parco nel più straordinario giardino botanico della Carniola (alberi e fiori esotici). Nel parco è stato messo nel 1821 un pilastro a memoria della visita dell'imperatore Franc I durante il congresso della Santa Alleanza a Lubiana. I due padiglioni per la biblioteca e il gabinetto delle arti, lungo l'asse del parco, sono stati ampliati negli anni 1827-31 e costituiscono un raro esempio di classicismo puro in Slovenia. I due padiglioni sono rinnovati, in essi vengono periodicamente allestite delle mostre.

Il compositore Fleischmann
Jurij Fleischmann (1818–1874), nato a Beričevo, è stato maestro, direttore del coro e compositore. È stato un sostenitore del coro di lettura da lui fondato anche se non era il suo direttore del coro. Negli anni 1848–1862 ha pubblicato la prima rivista musicale slovena "Slovenska gerlica". Ha pubblicato anche canzoni per i giovani e la raccolta di canzoni "Mične slovenske zdravičke", tra cui sono diventate popolari: »Ti si urce zamudila" e "En starček je živel". Fleischmann è stato il primo compositore sloveno di musiche vocali esclusivamente laiche sul territorio dell'antica Carniola.

Osteria Brinovc
È una nota osteria con buon cibo.

Osteria Janežič
Un'osteria con buon cibo tradizionale fatto in casa.