KRIM E IL LAGO SOTTOSTANTE
Lunghezza
60,9
Lunghezza 60,9 km
Durata del percorso
05:00
Durata del percorso 05:00
Največja strmina vzpona[%]
7
Livello massimo della salita: 7 %
Livello massimo della discesa: 7 %
Livello medio della salita: 5 %
Livello della salita oltre 5%: 9,60 km
Altezza minima del percorso: 1098 m
Altezza massima del percorso: 287 m
Differenza d'altitudine: 1155 m
Poraba kalorij
10174
Consumo di energia per gli uomini: 10174 kJ (2430 kcal)
Consumo di energia per le donne: 8290 kJ (1980 kcal)
Difficoltà
Difficoltà: Molto difficile
Tipologia del terreno ciclabile
Tipologia del terreno ciclabile: Misto
Tipo di bici: Mountain-bike
Breve descrizione

Un percorso abbastanza lungo per ciclisti esperti che porta da Ljubljana a Krim e ritorno. La maggior parte del percorso si snoda su strade asfaltate, alcuni tratti sono però anche sullo sterrato. L'itinerario procede in piano ad eccezione della salita sul Krima dove su una distanza di 17 km si sale di circa 800 m.

Percorso

Ljubljana (Vič) – Vnanje Gorice – Notranje Gorice – Podpeč – Preserje – Gorenja Brezovica – Krim – Gornji Ig – Iška vas – Matena - Ljubljana (Vič)

Attraversando la pianura sino alle pendici
Iniziamo il percorso a Viču (presso il parcheggio P&R Dolgi most). Ci avviamo sotto il raccordo autostradale e attraverso il fiume Gradaščica lungo la Lipahova ulica e poi agli incroci teniamo la destra per arrivare alla strada sterrata dopo la ferrovia, lungo la quale andiamo in direzione del Barje. A Brezovica proseguiamo il percorso diritti (non svoltiamo nel sottopasso) . A sinistra si aprono delle belle vedute sul Barje , sullo sfondo vediamo invece la meta della nostra salita odierna – Krim. Lo sterrato termina all'incrocio dove proseguiamo lungo la strada principale attraverso Vnanje Gorice , Notranje Gorice , segue un tratto in piano della Podpeška cesta , il ponte sulla Ljubljanica, a Podpeč svoltiamo a destra verso Borovnica.

Salita
A circa 1 km dall'incrocio svoltiamo a sinistra verso monte. Qui inizia la salita. Prima guidiamo tra le case del versante. Sul primo tratto in piano si apre una bella veduta su sv. Ana . Proseguiamo il percorso e a Preserje svoltiamo a sinistra all'incrocio. Preserje è un buon punto di partenza anche per numerosi percorsi escursionistici nei dintorni ma oggi ci aspetta ancora un lavoro duro con la bicicletta e quindi proseguiamo. Presso la fermata dell'autobus a Gorenja Brezovica siamo più o meno a un quarto della salita sul Krim. A destra, tra gli alberi e le case, sul lato nord-occidentale, vediamo l'altura isolata di Sv. Jožef . Adesso ci avviamo attraverso un paesaggio boschivo con alcune radure . Poco prima di Rakitna, dove la strada è ancora circondata dal bosco, svoltiamo a sinistra sullo sterrato in direzione di Krim e proseguiamo fin su in cima. Circa tre quarti di dislivello siamo riusciti a fare. A tre chilometri dalla vetta svoltiamo a sinistra e percorriamo questa parte del percorso anche al ritorno.

Krim
Sulla cima del nostro percorso, sul Krim che è alto 1107 m, c'è un punto di ristoro per gli escursionisti e un trasmettitore televisivo che si vede anche da Ljubljana e dai dintorni. Dalla cima, con il bel tempo, c'è una bella veduta sul Barje di Ljubljana, le Caravanche, le Alpi di Kamnik e della Savinja e anche su parte delle Alpi Giulie . Nell'area del Krim (sopra Iški vintgar) è stato fondato nel 1942 l'ospedale partigiano di Krvavica che è rimasto in funzione per circa un anno.

Discesa
Torneremo indietro terminando la discesa sul lato orientale del Krim e circondando così il lago sopra il quale si eleva il Krim. Il lago ha preso il nome dal lago Podpeško jezero che è profondo sino a 50 m ed è quasi completamente di forma circolare. Parte del percorso all'ingiù sarà effettuata sullo stesso tratto, poi sull'incrocio già noto svolteremo a sinistra e per un po' di tempo procederemo sotto l'elettrodotto. La discesa sino a Gornji Ig prosegue sullo sterrato, da lì in avanti su una strada asfaltata attraverso un vero bosco carsico , .

Arriviamo di nuovo in pianura a Iški e voltiamo verso Ljubljana . Subito dopo essere arrivati a Staje, prendiamo una scorciatoia passando vicino all'abitato e andando diritti per il percorso da cui siamo arrivati . All'incrocio svoltiamo a sinistra sulla strada principale, poi a destra presso la cappella nel paese di Matena . Proseguiamo il percorso attraverso il paese , e poi sulla strada principale che va avanti verso nord-est e alla fine si allaccia alla Ižanska cesta . Qui andiamo diritti con prudenza e attraversiamo la tangenziale .

Di nuovo in città
Circa 500 m dopo la tangenziale svoltiamo con prudenza a sinistra sulla POT e rimaniamo sulla POT sino alla Tržaška ulica dove terminiamo il percorso al punto di partenza.

 

Vnanje Gorice
Il paese è situato su una sella tra le due alture isolate di Gulč e Veliki vrh. Il vecchio centro storico del paese è abbellito da alcune fattorie ben organizzate, le due alture isolate dei dintorni sono dei bei punti panoramici su cui tra l'altro hanno trovato anche alcuni interessanti resti archeologici. In cima all'altura isolata di Gulč c'è la chiesa del S. Spirito che è stata costruita nel 1526. Una particolarità della chiesa sono gli affreschi sul travertino, opera dell'artista locale Izidor Mole. Parimenti a Vnanje Gorice c'è la fattoria Gršakova domačija, costruita nel 1863. Qui è anche il punto di partenza del sentiero botanico didattico di Ašič che per sentieri secondari collega gli insediamenti del Barje di Ljubljana. Vnanje Gorice.

Notranje Gorice
Notranje Gorice è il paese più antico del Barje. Al centro del paese c'è una cappella costruita in ricordo della peste e del vaiolo che imperversavano negli anni 1850–1860. Nella chiesa di S. Martino è stato parroco negli anni della gioventù lo scrittore Janez Jalen, noto per il romanzo Bobri. Nei dintorni di Notranje Gorice gli archeologi hanno scoperto i resti più antichi delle palafitte su cui nell'età della Pietra vivevano i palafitticoli.
L'altura isolata di Plešivica che si eleva sopra Notranje Gorice, è il punto più alto del Barje di Ljubljana. Nella parte centrale di Notranje Gorice c'è sul monte una cava abbandonata he è sorta nel 1848 durante la costruzione della linea ferroviaria Ljubljana–Trieste sopra il Barje di Ljubljana.

Preserje
A Preserje possiamo visitare la possente chiesa barocca di sv. Vid . La chiesa barocca è costituita da un campanile, una navata con volte a cupola e piante a forma ottagonale irregolare e un presbiterio ottagonale con annessi; la navata e il presbiterio sono decorati con affreschi di diversi autori e di periodo diversi; ha ricchi arredi barocchi e di periodi successivi (fonte: www.dedi.si, 26. 9. 2012).

Gornji Ig
Gornji Ig è un abitato sui monti Krimsko-Mokrško. Appena sopra il paesino si eleva l'altura di Črtež (765 m) sotto la quale si trovano le grotte carsiche di Velika e Mala Pasica. Andando verso sud dal paese la strada forestale porta all'ospedale partigiano di Krvavica, verso est invece il terreno cade ripidamente nella parte inferiore della gola di Iški vintgar. Di fronte alla necropoli di Gornji Ig c'è la chiesa di sv. Lenart . La chiesa medievale è stata distrutta nel 1942 ed è stata completamente ristrutturata negli anni 1997 e 1998.

Gola Iški vintgar
Il fiume Iška che con gli affluenti scorre dall'altipiano di Blok, ha creato una gola profonda dai 300 ai 400 m che costituisce la divisione naturale più marcata tra due regioni slovene, la Dolenjska e la Notranjska. Il canyon dolomitico è molto pittoresco, le rive offrono un vero e proprio tesoro botanico, il fiume pulito scavalca gli ostacoli rocciosi sotto forma di cascate e rapide, in certi punti ristagna invece in invitanti tonfani. Dalla trattoria seguendo la riva sinistra si prende il sentiero pedonale europeo E-6, al termine di un sentiero comodo è necessario attraversare alcuni metri di acqua fredda per proseguire sul sentiero pedonale. Se rimaniamo sulla riva sinistra, il sentiero indicato ma ripido ci porta, invece, ai resti dell'ospedale partigiano di Krvavica.
Iški vintgar è uno dei punti più apprezzati dagli escursionisti nei dintorni del Barje di Ljubljana, il canyon del fiume Iška già agli inizi del XX secolo dava rifugio ad una comune di »abitanti di Ljubljana« che nel tentativo ingenuo di ritornare alla natura avevano lasciato la vita di città, adoravano il Sole, raccoglievano erbe e vivevano in semplici rifugi.

 

Trattoria Grebenčeva klet a Podpeč
La trattoria Grebenčeva klet si trova in una casa di più di cento anni ed è aperta anche la sera.

 

Giasone e gli Argonauti
La leggenda di circa tremila anni fa racconta che Giasone a causa del furto del vello d'oro andando dalla costa orientale del Mar Nero dinanzi alla Colchide fosse fuggito sulla foce del Danubio, da lì verso su, sino alla foce del Sava e poi del Ljubljanica. Sfuggendo dai vendicatori arrivò sino al Barje di Ljubljana che era allora coperto di palude, il percorso navigabile però terminò lì. Poiché era autunno, Giasone dovette svernare nell'area dell'odierna Ljubljana, in primavera proseguì il percorso portando sino al Mare Adriatico la nave in piccoli pezzi e da lì parte dell'equipaggio tornò nella natia Grecia.

 

I palafitticoli sul Barje
La parte meridionale della conca di Ljubljana – l'odierno Barje di Ljubljana – già circa settemila anni fa era un lago profondo 2 o 3 m, poi la profondità dell'acqua si è abbassata progressivamente. Sul lago vivevano allora i palafitticoli che sono descritti nel romanzo Bobri da Janez Jalen e di cui vi sono numerosi ritrovamenti. I palafitticoli si nutrivano di selvaggina e della raccolta di frutti, allevavano animali domestici e seminavano il lino. Per la navigazione utilizzavano delle piroghe (imbarcazioni ricavate dal tronco), i ritrovamenti di pugnali in rame e di modelli per le colate di rame e bronzo testimoniano anche dello sviluppo della metallurgia. Il lago a metà del settimo secolo a.C. si era progressivamente mutato in alta palude, i resti degli abitati di palafitte sono stati lentamente ricoperti dalla torba.