Plaza sulla spiaggia
Inizieremo questo percorso su un punto molto frequentato di Ljubljana – forse il più frequentato di tutti. Stiamo pensando, infatti, al BTC , il che significa Centro commerciale. Ancora prima c'erano qui i Magazzini pubblici ma la loro destinazione d'uso è già cambiata da parecchio tempo e si basa più o meno solo sul commercio. Niente di insolito dato che nell'area del BTC ci sarebbero ben 450 punti vendita. Non mancano però neanche servizi di altro genere, ad es. il multisala Kolosej, il cinema Xpand, il night club, l'hotel, uffici commerciali, un garage multipiano gratuito, una ricca offerta di ristorazione e, non ultimo, la spiaggia cittadina nella città dell'acqua Atlantis. Indipendentemente dalla ricca e invitante offerta non rimarremo troppo tempo al BTC. Lo useremo solo come punto di partenza in cui lasciare la nostra auto se arriviamo con quest'ultima. E adesso possiamo pure cominciare! I negozi meglio che li lasciamo da parte, altrimenti non se ne farà niente del nostro percorso oggi. Evitiamoli in questo modo: tra il multisala Kolosej e la città dell'acqua Atlantis sfiliamo via verso il centro commerciale Tuš dove svoltiamo a sinistra alla rotatoria. Il grande edificio nero sulla sinistra è l'Hotel Plaza BTC che è stato aperto nella primavera del 2012 ed è uno dei più grandi hotel di Ljubljana. La facciata nera è illuminata di notte da linee bianche in diagonale, il che lo arricchisce in modo particolare. Poco dopo la successiva rotatoria attraversiamo la Bratislavska cesta e lungo la pista ciclabile passiamo vicino all'hotel Plaza sino alla rotatoria successiva, lì attraversiamo nuovamente la Bratislavska, poi sulla pista ciclabile a doppio senso (sul lato sinistro) procediamo sino al semaforo sulla Šmartinska cesta . Ci orientiamo verso Šentjakob e Domžale. Chiaramente non ci sono cartelli che indicano la direzione – a chi verrebbe in mente di indicare dei luoghi così poco importanti! Per Šentjakob possiamo ancora capire dato che questo nome di località non esiste già da parecchio tempo – è, infatti, diventato parte dell'abitato urbano di Ljubljana. Ma Domžale! Ci aiutiamo con le basi dell'orientamento. Scegliamo la direzione verso nord-est, cioè diritto attraverso la tangenziale nord. Poi ancora avanti attraversando prima Šmartno ob Savi e Sneberje sino a che non si arriva al semaforo successivo dove svoltiamo a sinistra. Un po' più avanti attraversiamo il Sava e arriviamo nel cosiddetto Šentjakob. Al semaforo ci indirizziamo dritto in direzione di Domžale. La parte del percorso che abbiamo fatto in precedenza è molto trafficata e per questo potremmo difficilmente guidare in modo rilassato. Da qui in avanti c'è però meno traffico, la guida è più piacevole, ma senza dubbio è necessaria ancora un po' di prudenza.
Intorno e passando per Domžale
A Dragomelj (questo è già al di fuori del Comune Città di Ljubljana) ammiriamo l'interessante architettura della nuova scuola elementare sulla destra. Si sono impegnati così tanto da preoccuparsi anche della »pettinatura« e cioè verde. Sul tetto, infatti, cresce un'estesa chiazza di erba, tagliata a forma di »riccio«. Immaginatevi come sarebbe stata con i capelli lunghi? Proseguendo per Domžale notiamo sulla sinistra una grande antenna colorata di rosso e bianco. Questo è il trasmettitore di onde medie della Radio Slovenija . Ma, per favore, non osservatelo troppo a lungo, altrimenti rischiate di non vedere la biforcazione a destra verso Študa dove dovete svoltare (è indicato). La strada locale attraverso Študa ci porta al di sopra dell'autostrada Ljubljana-Maribor e attraverso un piacevole boschetto sino a Prelog pri Ihan. Lì andiamo sino alla strada principale, poi svoltiamo a sinistra verso Zaboršt presso Domžale. Ancora una volta attraversiamo l'autostrada e procediamo sino all'incrocio semaforizzato presso l'Hotel Krona dove svoltiamo a destra. La bicicletta ce l'avete, speriamo, è tutto a posto, no? Comunque, se c'è qualcosa che vi dà fastidio, qui c'è un negozio e un'officina per le biciclette. Tale lusso non c'è più poi sino al termine del percorso. Proseguiamo sino al semaforo successivo presso l'allacciamento autostradale dove svoltiamo a sinistra. Dopo una lieve salita ci avviamo verso Podrečje e più avanti verso Vir. A Vir, al semaforo, attraversiamo la strada principale andando in direzione di Radomlje, poi passiamo per Količevo e Škerjančevo. Sulla nostra sinistra c'è la fabbrica Helios, segue la cartiera Količevo Karton , nota soprattutto nei tempi passati per l'inquinamento del fiume Kamniška Bistrica che una volta scorreva bianco come il latte, e per altri scarichi ambientali. Adesso hanno un loro impianto di depurazione, per questo non c'è più quasi inquinamento nel fiume. Rimangono però il rumore e la puzza.
Risvegliare i ricordi
Andiamo ancora un po' avanti, sempre tra le case, sino a che non arriviamo alla rotatoria a Radomlje . Radomlje è una località ben conosciuta – un po' per le sue trattorie un tempo molto famose, un po' per i mulini, un'attività tempo fa molto diffusa. Una volta era così tanto diffusa che si erano anche sistemati dei ruscelli, le cosiddette acque per i mulini ("mlinščice"). Pare che in tutta l'area ce ne fossero ben undici. Uno dei più lunghi viene chiamato Radomeljska Mlinščica . Chiaramente non si tratta di un ruscello vero e proprio, bensì di un canale costruito che riceve l'acqua dal fiume Kamniška Bistrica, dopo che ha svolto il suo lavoro, la restituisce nuovamente al letto del fiume – questa volta nel fiume Rača, attraverso il quale sbocca definitivamente nel fiume Kamniška Bistrica. Oggi c'è solo un mulino in funzione, quello vicino alla rotatoria, nel centro stesso dell'abitato. Questo possiamo ricordarcelo nel caso abbiamo bisogno di qualche farina fatta in casa, semolino o forse dei chicchi più grandi – ad es. per la polenta. Gli altri mulini hanno chiuso, ma dall'esterno possiamo vedere ancora almeno qualcuno di loro. Due di essi sono vicini al nostro percorso. Se li visitiamo non perdiamo più di 10 minuti. Radomlje è famoso anche per qualcos'altro: per il famoso giardino botanico Arboretum dal nome Volčji Potok che si trova proprio accanto al nostro percorso, appena un chilometro e mezzo circa dalla rotatoria che va verso Kamnik.
Il viale lungo il ruscello
A dire il vero si tratta ben più che di un viale, quello che la parola Arboretum vuol dire letteralmente, è un giardino botanico con tutte le specie possibili di piante in legno e a foglia che riescono a vivere nei nostri luoghi. Oltre a queste hanno anche altre che non passano l'inverno fuori. Queste sono curate chiaramente all'interno – nelle serre. L'Arboretum Volčji Potok vale la pena di essere visitato, tuttavia oggi, se vogliamo terminare il percorso, non possiamo concedercelo. Vale la pena andarci la prossima volta quando si farà una gita pomeridiana.
I commercianti (e gli altri) con i soldi
Ancora un po' più avanti passiamo davanti al campo da golf e proseguiamo poi per la bella strada sino a Šmarca. Alle prime case di Šmarca svoltiamo a sinistra sulla strada parallela che è indicata come pista ciclabile e ci avviamo su di questa sino al nuovo incrocio rotatorio presso il secondo grande centro commerciale sul nostro percorso – Qlandia . Qui, per favore, fate attenzione. La pista ciclabile è stata realizzata in modo un po' complicato intorno alla rotatoria. Se non riuscite bene a capirla è meglio che facciate finta di essere un auto e prendete direttamente la strada. In ogni caso dovete proseguire verso ovest, cioè verso Komenda. Il percorso giusto però è questo: alla fine della strada senza sbocco (presso la barriera antirumore nei pressi della rotatoria) ci allacciamo alla pista ciclabile che svolta bruscamente indietro (di 180 gradi), poi sulle rampe scendiamo sotto la tangenziale di Kamnik, dall'altro lato ritorniamo su per le rampe sino alla rotatoria, attraversiamo l'allacciamento proveniente dalla direzione di Kamnik, facciamo ancora un quarto di giro lungo la pista che segue la rotatoria e poi prendiamo la direzione verso Kranj, Moste e Komenda. Segue l'attraversamento della linea ferroviaria Kamnik-Ljubljana, passando vicino ad una fattoria di polli (che produce le »uova sotto i monti di Kamnik«) e all'industria delle carni Meso Kamnik (se non vi piacciono le uova) e la successiva rotatoria. Lì noterete il cartello per l'officina delle biciclette ma non rallegratevi tropo presto: il cartello, infatti, indica l'officina che si trova al centro di Kamnik, cioè circa quattro chilometri da qui – ed anche in direzione contraria. La nostra direzione giusta è, invece, verso Moste e Komenda.
I vari Križ – senza problema
Avete un contachilometri sulla bicicletta? Ottimo! Ricordatevi i numeri all'uscita dalla rotatoria e dopo esattamente trecento metri svoltate a destra verso Križ . La strada locale ci porta vicino al Vivaio di Križ , chiamato anche Gajšek, e sotto il castello di Križ. Almeno, una volta era un castello. Oggi è rimasta solo parte delle mura e una specie di torre di guardia , l'edificio principale è invece andato distrutto. Attraverso l'abitato di Križ arriviamo ad una nota trattoria dove ci starebbe proprio bene una breve pausa. Breve perché non siamo ancora neanche a metà della strada di oggi. Decidiamo sensatamente che oltre alla croce (Križ) non ci carichiamo su altri problemi ... Con la pausa o senza, si prosegue il percorso verso Komenda. Chi volesse mantenere una velocità più elevata, può lasciare stare la deviazione per Križ e percorrere l'intero percorso sulla strada principale sino a Moste dove svolta a destra verso Komenda. Il primo percorso descritto è però più bello e meno trafficato.
I cavalieri sui cavalli bianchi ...
Komenda è nota per l'ippodromo dove organizzano regolarmente corse di cavalli. Prima ancora di visitarlo ci salta agli occhi in grande Centro ippico . Di lì a poco la strada porta verso nord, poi su una rotatoria più piccola. Il navigatore Garmin avrebbe detto: »Scegliete un'altra uscita« e dato che di solito ha ragione, lo ascoltiamo. Al primo incrocio successivo non cambiamo direzione, bensì al successivo svoltiamo a destra verso Podboršt e, non ci crederete, verso il rifugio alpino di Komenda (è segnalato). Il rifugio alpino (Planinski dom) a bassa quota è una delle peculiarità di Komenda, oltre alla stessa Komenda, chiaramente.
Proprio questa Komenda vale la pena di osservare con attenzione. Se vogliamo andare lì, all'ultimo incrocio di cui parlavamo prima non svoltate a destra, bensì a sinistra, proseguite poi sino all'incrocio successivo dove svoltate veramente a destra e in salita. Non si può sbagliare. Senza rincorsa si va più piano in salita ma in cima non ci saranno problemi di parcheggio in quanto c'è un grande e organizzato parcheggio. Anche se sarà pieno, ci sarà sempre un po' di spazio per la bicicletta. Komenda è interessante anche se la visiteremo per sommi capi. Vicino alla cappella dinanzi al parcheggio c'è un tiglio possente che ha più di 700 anni , nella sistemazione della piazza della chiesa è visibile l'influenza di Plečnik, dietro la chiesa c'è la cosiddetta Šmidova graščina (castello di Šmid) dove sino alla fine del XVIII secolo c'era la sede dei Cavalieri di Malta.
Bosco, boschetti e bosco
Senza visitare Komenda il percorso prosegue attraverso Podboršt passando per il Planinski dom Komenda (riposo meritato?) e attraverso un vero »bosco« che ci offre una piacevole ombra. Nel frattempo possiamo visitare anche l'ospedale partigiano del dr. Tone Zajc che è a soli trecento metri dalla strada ma bisogna andare a piedi sino a lì. Poiché gli alberi del bosco si fanno sempre più radi, attraversiamo un boschetto come chiamiamo quel terreno pianeggiante e ondulato, in parte ricoperto da alberi. E veramente, non potremmo descrivere meglio i nostri dintorni attuali. Evidentemente, qui al centro passa anche l'antico confine tra i paesi in quanto i boschetti (almeno di nome) sono due: quello di Komenda e quello del boschetto di Cerklje. Nella nostra direzione c'è prima quello di Komendska Dobrava , dopo 600 m segue quello di Cerkljanska. Qui non sarebbe quindi sufficiente dire: »sul Boschetto« – o come si vuole meglio dire, bensì sarebbe meglio dire anche su quale dei Boschetti, altrimenti non si capirebbe qual è quello giusto. Dopo i Boschetti segue di nuovo il bosco vero e proprio e dopo, logicamente, il Za-log (Zalog- letteralmente: Dopo-bosco) con un piacevole punto di ristoro. Quando terminano le case, all'incrocio svoltiamo a destra, ad angolo retto verso Glinje. Su una strada piacevole arriviamo prima a Šmartno, di lì poi a Poženik dove segue un'altra svolta a destra ad angolo retto. Per non perdersi lungo lo stesso abitato, utilizziamo la "tangenziale ovest" del paese e quando questa termina, svoltiamo a sinistra, il che è anche la naturale prosecuzione. Una lunga strada in piano attraverso i campi dove negli ultimi anni compaiono sempre più spesso le cicogne porta infine a Cerklje na Gorenjskem. Presso l'edificio comunale svoltiamo a sinistra. Cerklje non è una vera e propria città, ma è comunque di più di un paese, soprattutto di quelli che abbiamo sinora incontrato. È tutto ben ordinato e si vede che gli abitanti hanno cura del loro ambiente. Visitiamo, tra l'altro, il museo che si trova nei locali del TIC (Centro di informazione turistica), il parco della rimembranza dedicato ai cittadini meritevoli, la casa Hribar , il monumento al famoso compositore e dirigente Davorin Jenko e la chiesa dell'Ascensione di Maria. Si capisce che non manca neanche l'offerta di ristorazione. A Cerklje potremmo arrivare anche se a Zalog non svoltiamo verso Glinje, bensì procediamo diritto e poi sulla strada principale. Arriveremmo più velocemente ma sarebbe più noioso.
Disordine in aria
La nostra meta successiva è Brnik, a dire il vero due: Zgornji e Spodnji Brnik. Nel primo c'è il lussuoso hotel »Dvor Jezeršek« , dove questa volta probabilmente non andremo, nel secondo c'è invece una rotatoria importante per proseguire il percorso. È interessante perché nell'isolotto centrale è stato collocato un modello di aereo per passeggeri, come uno di quelli che atterrano nel vicino aeroporto. Le rocce che circondano il modello dovrebbero probabilmente simboleggiare l'inserimento dell'aeroporto tra le Caravanche e le Alpi Giulie ma la maggior parte di noi si attende che gli aerei non atterrino così vicino a rocce pericolose.
Alla rotatoria svoltiamo verso Vodice. Questa strada è di nuovo un po' più trafficata, inoltre è pianeggiante e dotata di buona visibilità e per questo i conducenti guidano velocemente. Campi a sinistra, campi a destra, campi a sinistra, bosco sulla destra e prato sulla sinistra, aeroporto sulla destra è il susseguirsi approssimativodelle vedute che si aprono dinanzi a noi durante il percorso. Se capita, ci può anche capitare di vedere l'atterraggio di un aereo a bassa quota sopra le nostre teste. Poi il percorso ci porta di nuovo nel bosco e dopo alcune curve arriviamo a Vodice. Segue una discesa in giù e una curva stretta a sinistra, poi in piano fino al semaforo sull'incrocio principale dove svoltiamo a sinistra. A Vodice la nostra vista è attratta dalla grande chiesa di s. Margherita che non possiamo in alcun modo non notare. Il luogo era famoso una volta per le "preste" (dolce a forma di otto) che però oggi si trovano solo da o due rivenditori.
Attraverso il campo sino a Polje
A Vodice cerchiamo la biforcazione per Bukovica. Dietro alla scuola elementare, alla fine dell'abitato, ci aspetta una strada meravigliosamente in piano e adeguatamente larga lungo la quale andiamo diritti sino a Bukovica presso Vodice. Lì cerchiamo la prima biforcazione a destra (200 m dopo il dosso all'ingresso del paese) dove svoltiamo leggermente a destra su una stretta strada di paese. Non c'è quasi traffico, per questo ci sono tante più persone che passeggiano e ciclisti. Abbiamo esattamente un chilometro sino all'incrocio successivo dove la nostra strada si allaccia ad una strada più ampia che collega Utik con Polje. Quest'ultima ci porta infine sino a Polje presso Vodice dove a destra, passando per la trattoria, su un breve tratto pianeggiante arriviamo sino alla strada regionale Ljubljana-Brnik che avevamo lasciato a Vodice. Abbiamo fatto una leggera deviazione ma abbiamo così evitato una strada più trafficata, strada facendo abbiamo anche conosciuto alcuni luoghi piacevoli. All'incrocio svoltiamo a sinistra sulla strada regionale.
Ritorno
Adesso facciamo ritorno a Ljubljana. Il percorso ci porta attraverso Skaručna sino a Šmartno sotto Šmarna gora dove svoltiamo a sinistra verso Gameljne. Attraversiamo l'autostrada, di nuovo svoltiamo a sinistra e proseguiamo per Zgornje Gameljne che sono note per l'unica dacia russa in terra slovena. Seguono Srednje e Spodnje Gameljne, poi il tragitto attraverso il bosco sino a Črnuče. Adesso siamo veramente a Ljubljana. Dobbiamo solo ritornare sino al punto di partenza e lo facciamo svoltando a destra all'incrocio con la strada principale a Črnuče e prendendo il ponte sul Sava e proseguendo verso il centro della città sino all'incrocio con la Tangenziale nord dove svoltiamo a sinistra (presso la Rotonda). Da qui in avanti c'è una bella pista ciclabile che porta vicino allo ŠRC Stožice sino alla Šmartinska cesta. La attraversiamo, andiamo ancora per un breve tratto sino alla rotatoria dinanzi all'hotel Plaza che conosciamo già da prima, lì svoltiamo a destra per il BTC. Al primo incrocio svoltiamo a sinistra, e se non è andato qualcosa storto, nel nostro parcheggio troviamo la macchina ad attenderci.
Abbiamo effettuato bene il nostro compito odierno. Abbastanza e forse anche troppo per lo spirito e il corpo. Quando ci andremo la prossima volta ci fermeremo anche al Volčji Potok, tralasceremo qualche piccola deviazione attraverso i paesi e risparmieremo così qualche chilometro.