ROVO PUNGENTE
Lunghezza
11,4
Lunghezza 11,4 km
Durata del percorso
00:45
Durata del percorso 00:45
Največja strmina vzpona[%]
4
Livello massimo della salita: 4 %
Livello massimo della discesa: 5 %
Livello medio della salita: 2 %
Livello della salita oltre 5%: 0,20 km
Altezza minima del percorso: 287 m
Altezza massima del percorso: 300 m
Differenza d'altitudine: 56 m
Poraba kalorij
1524
Consumo di energia per gli uomini: 1524 kJ (364 kcal)
Consumo di energia per le donne: 1243 kJ (297 kcal)
Difficoltà
Difficoltà: Bassa
Tipologia del terreno ciclabile
Tipologia del terreno ciclabile: Misto
Tipo di bici: Bici da città
Breve descrizione

In realtà questo percorso dovrebbe essere intitolato diversamente poiché Robidovje (in italiano rovo, roveto) ci riporta all'origine del nome di questa zona - un tempo periferia della città – quando era ancora ricoperta di rovi, arbusti e cespugli. Oggi invece il tragitto si snoda quasi per intero su strade urbane.

Percorso

Prešernov trg – Wolfova ulica – Vegova ulica – Emonska cesta – Karunova ulica – Mivka – Hladnikova cesta – POT– Ižanska cesta – Črna vas – Ižanska cesta – Gruberjevo nabrežje – Prijateljeva ulica – Privoz – Roška cesta – Streliška ulica – Krekov trg – Vodnikov trg/tržnica – Adamič Lundrovo nabrežje – Prešernov trg

All'ufficio del turismo in cerca di depliant
Il percorso che verrà descritto qui è consigliato per chi, nel visitare Lubiana, preferisce noleggiare una bicicletta nei pressi del Triplice ponte (Tromostovje) e dal centro della città dirigersi rapido verso la periferia fino a Barje . Il percorso tocca molti luoghi interessanti segnalati in gran parte da tabelle che offrono spiegazioni. Il turista curioso potrà saperne di più sfogliando le brochure dell'Ente del Turismo che potrà reperire presso l'ufficio preposto (TIC) proprio vicino al Tromostovje sulla riva destra del fiume Ljubljanica.
Per questo la nostra descrizione si soffermerà di preferenza su alcuni nomi curiosi e sulla storia delle vie che incontreremo nel nostro viaggio su due ruote. Certamente effettueremo delle soste per ammirare i luoghi degni di nota, e soprattutto le creazioni del grande architetto sloveno Jože Plečnik. Prima di partire una raccomandazione utile: gran parte del nostro percorso si snoda lungo strade pubbliche, in alcuni tratti o in alcune ore del giorno molto trafficate, per questo la prudenza e l'attenzione alla sicurezza dovranno essere massime.

Da Prešeren a Napoleone
Iniziamo il tragitto davanti al monumento dedicato a France Prešeren il maggiore poeta sloveno, e procediamo lungo il corso del fiume Ljubljanica. Oggi non seguiamo il fiume lungo la riva Hribar, che deve il suo nome al sindaco più noto di Ljubljana, bensì percorriamo la parallela via Wolf, la quale porta dal 1892 il nome del vescovo Anton Alojzij Wolf, mecenate cui si deve l'edizione del dizionario sloveno-tedesco. Sulla facciata della seconda casa a destra scorgiamo il bassorilievo che rappresenta Primičeva Julija mentre volge il suo sguardo curioso verso Prešeren .
Dopo una breve salita ci ritroviamo nel lato orientale, quello inferiore, della piazza del Congresso (Kongresni trg). Nel 1991 la piazza ha riavuto il vecchio nome assegnatole nel 1821 in seguito al congresso della Santa Alleanza; il nome era stato cambiato nel 1945 . Accanto alla piazza il parco Zvezda, anch'esso opera di Plečnik .
Attraversiamo quindi la piazza, passiamo a fianco dell'edificio dell'Università e imbocchiamo la via Jurij Vega, così chiamata in onore del matematico e ufficiale dell'esercito austriaco. La via portava questo nome anche durante la dominazione austro-ungarica, era nota come Vegagasse. Il suo aspetto attuale si deve a un'idea di Plečnik che ha modificato con maestria parte delle mura cittadine costruendo dei terrazzi sui quali ha posto dei monumenti dedicati a personaggi sloveni meritevoli, musicisti e linguisti .

La biblioteca nazionale e universitaria e Križanke
In fondo alla via Jurij Vega si trova la celebre biblioteca nazionale e universitaria (Narodna in univerzitetna knjižnica (NUK)), tra le più eminenti opere di Plečnik a Lubiana . Pochi metri più avanti l'obelisco di Napoleone. Se il tempo lo consente vale la pena di scendere dalla bicicletta e visitare l'interno della biblioteca. La celebre scalinata in marmo nero di Podpeč e la sala di lettura con i monumentali lampadari dalla foggia inusuale sono davvero una particolarità, e la facciata non è da meno: l'intonaco si alterna ai conci in pietra donando all'edificio un aspetto originale..
Dietro all'edificio della NUK si trova la piazza della Rivoluzione francese (Trg francoske revolucije) e vi si erge un obelisco in memoria di Napoleone e delle Province Illiriche . Fino all'anno 1952 la piazza era intitolata proprio a Napoleone e l'obelisco è uno dei rarissimi esempi di obelischi dedicatogli, in tutto il mondo ne sono noti solo due. Questo atto di gratitudine si spiega tenendo conto del contesto storico di allora: con la istituzione delle Province Illiriche per la prima volta nella storia gli sloveni si videro riconoscere il diritto a un'istruzione nella propria lingua, e questo fatto ebbe un'influenza determinante sullo sviluppo della cultura e della coscienza nazionale del popolo sloveno.
A sinistra dell'obelisco si estende il complesso di Križanke, anticamente sede dell'ordine dei cavalieri teutonici, o crociferi, presenti a Lubiana fin dal XIII secolo . Il complesso di Križanke è stato restaurato secondo un'idea di Plečnik: si tratta dell'ultima opera del maestro.

Da Emona agli orti dell'insalata
Attraversiamo la piazza della Rivoluzione francese e fiancheggiamo il complesso di Križanke fino all'incrocio semaforizzato con la via Zoisova cesta. Se il tempo lo consente scendiamo a Breg fino al palazzo di Zois. .
Attraversata la via Zoisova cesta approdiamo a Krakovo, il più antico dei quartieri alle porte di Lubiana, assieme a Trnovo. Il suo nome ha origini medievali e secondo una tradizione deriva dai soldati polacchi della guardia vescovile, anticamente accampati in questi luoghi. Una seconda versione attribuisce invece l'origine del nome alla parola okrak che designa una distesa di piante acquatiche che fluttuano sulle acque stagnanti della palude.
Proseguiamo lungo la strada Emonska cesta e scorgiamo sulla sinistra quanto rimane dei rinomati orti nei quali un tempo si coltivava la qualità di insalata pregiata, nota con il nome di ljubljanska ledenka. L'insalata veniva trasportata ai mercati cittadini dalle donne che la trasportavano con i carretti . La coltivazione dell'insalata sopravvive in parte anche oggi, per questo lungo il tragitto fra Trnovo e il mercato campeggia un singolare segnale stradale che raffigura uno di questi carretti, a indicare il permesso di cui godono questi mezzi da carico di transitare lungo le strade trafficate per raggiungere il mercato. Sul lato destro della strada Emonska cesta si erge una cappella nella quale si conserva la nota statua della Madonna di Krakovo del XIII secolo , alle sue spalle si estende l'area dell'Emona romana con i resti delle mura difensive .

Il Gradaščica è il confine settentrionale...
Attraversiamo il rinomato ponte di Plečnik , probabilmente l'unico ponte al mondo su cui crescono filari di alberi, e approdiamo a Trnovo per fermarci davanti al portale della possente chiesa. Proprio in questa chiesa France Prešeren ha incontrato per la prima volta la sua Julija Primič, il suo amore sfortunato, la cui effigie ci ha salutati all'inizio del nostro viaggio. Una visita alla chiesa, quindi svoltiamo l'angolo e ci dirigiamo verso la via Karunova ulica, che deve il suo nome a uno stimato parroco di Trnovo. Dietro la chiesa si trovano un giardino e la casa in cui Plečnik visse dal suo ritorno in patria e fino alla morte avvenuta nel 1957. Di recente vi è stato allestito un museo .
In fondo alla Karunova ulica ci troviamo nella parte nuova di Trnovo. Attraversiamo la Ziherlova ulica e giungiamo a Mivka (il nome di questa via deriva da un rione dell'antica Trnovo), superiamo un parcheggio e svoltiamo subito a destra, fino ai condomini, poi imbocchiamo la prima via a sinistra. A questo punto proseguiamo fino al semaforo all'incrocio con la via Opekarska ulica, la quale porta questo nome fin dal 1876, siccome qui si trovavano un tempo delle grandi fornaci.

... Mali graben e il confine sud di Trnovo
All'incrocio proseguiamo diritti lungo la Hladnikova cesta e oltrepassiamo il canale Mali graben , costruito nell'intento di convogliare lontano da Vič e Trnovo le acque del fiume Gradaščica, per evitare le frequenti inondazioni. Dietro a questo ponte ve n'è subito un altro, quello sopra il fiume Ljubljanica, mentre sulla riva opposta si stagliano Dolgi breg alla nostra destra e Livada alla nostra sinistra. Da Trnovo il nostro percorso continua svoltando a destra al primo bivio dopo il secondo ponte: imbocchiamo il Sentiero della rimembranza e dell'amicizia (POT), che in questo tratto segue il corso del fiume Ljubljanica. Ma non ci possiamo avvicinare all'acqua del fiume perché il fianco del colle è tutto edificato.
Seguiamo il sentiero POT fino alla Ižanska cesta e svoltiamo su questa via. Scavalcheremo l'autostrada (tangenziale sud), e presto anche il fiume Ižica . Superato il ponte facciamo il nostro ingresso nell'area del parco paesaggistico del Ljubljansko barje . Da questo punto in poi dobbiamo rivolgere tutta la nostra attenzione alla strada ed al traffico, poiché la carreggiata è in pessime condizioni. Arrivati all'incrocio semaforizzato svoltiamo a destra verso il paese Črna vas e proseguiamo fino alla famosa chiesa di legno e pietra costruita da Plečnik negli anni tra il 1937 e il 1940. Dedicata a San Michele, questa chiesa nasce quasi come tempio privato della famiglia Plečnik: fu commissionata dal nipote di Jože Plečnik, il prete Karel Matkovič che vi officiò in seguito. Gran parte dell'edificazione venne finanziata dal fratello Andrej, ed infine gli ultimi debiti vennero saldati grazie ad un lascito del fratello Janez .

Nel giardino botanico
Terminata la visita alla chiesa di Plečnik a Barje ritorniamo verso Lubiana lungo la strada Ižanska cesta; lungo il tragitto compiamo una sosta per visitare il Giardino Botanico (a circa 600 metri dall'incrocio con la Hladnikova cesta e la Jurčkova cesta). Il Giardino Botanico è la più antica istituzione slovena dedita alla ricerca e all'istruzione che non abbia mai cessato la sua attività dal giorno della sua fondazione . Venne istituito nel 1810 al tempo delle Province Illiriche ed oggi opera nell'ambito della facoltà di biotecnologia. Si estende su una superficie di due ettari e ospita 4500 specie e sottospecie di piante, di cui solo un terzo è locale. Da non perdere una visita al famoso tiglio di Marmont che la tradizione dice sia stato piantato personalmente da August Marmont, maresciallo di Napoleone e governatore delle Province Illiriche.

Attraverso la passerella da Špica a Prule
Dopo aver visitato il Giardino Botanico attraversiamo la strada e passando a fianco del Conservatorio per la musica e il balletto di Lubiana proseguiamo il nostro viaggio su di una passerella che da Špica ci permette di attraversare il canale Grubar e raggiungere Prule .
Se non ci siamo fermati al Giardino Botanico ci possiamo concedere una breve sosta sul Špica , per ristorarci vicino al punto in cui il canale di Grubar tocca il fiume Ljubljanica .
Dietro la passerella giriamo a destra e ci dirigiamo verso la prima via a sinistra. Svoltiamo nella via Prijateljeva ulica. Prima della seconda guerra mondiale questa via era chiamata Sokolska ulica, ma durante l'occupazione italiana il suo nome venne ritenuto inopportuno assieme a quelli di altre via della città, poiché erano un chiaro ricordo dell'appartenenza di queste terre alla vecchia Jugoslavia. Alla via fu quindi attribuito il nome dello storico e linguista Ivan Prijatelj.

Dai piedi del colle del castello torniamo a Prešeren
Al primo incrocio lungo la Prijateljeva ulica svoltiamo a destra a Privoz e ci portiamo al semaforo per sistemarci sulla pista ciclabile. Attraversiamo la Karlovška cesta e seguendo la via Za gradom procediamo fino al semaforo successivo e qui giriamo a sinistra sulla via Streliška ulica. La Streliška ulica è segnata con il suo nome tedesco nel catasto dell'area di Poljansko fin dal 1840 . Un tempo si trovava qui il tiro a segno cittadino, ed era un punto di ritrovo per gli abitanti più in vista della città, che prediligevano questo sport allora molto elitario. Oggi non ne rimane alcuna traccia, il vecchio edificio è andato distrutto in un incendio e la sede nuova è stata ricostruita lungo il fianco meridionale del Golovec, dall'altro lato del canale di Gruber. La Streliška ulica ci conduce alla galleria sotto il castello, poi attraversiamo la strada Kopitarjeva ulica. Il traffico è così intenso che sarà più semplice scendere dalla bici e attraversare sulle strisce pedonali per poi proseguire a piedi e attraversare il parcheggio sulla piazza Krekov trg fino al mercato centrale sulla piazza Vodnikov trg. Nell'ora di maggior affluenza è preferibile percorrere a piedi anche il mercato. Fiancheggiamo il mercato coperto con le belle arcate di Plečnik sulla riva del fiume Ljubljanica, raggiungiamo la piazza Pogačarjev trg, poi procediamo accanto al palazzo Kresija fino al triplice ponte o Tromostovje (anche questo opera di Plečnik!). Sulla riva opposta del fiume Ljubljanica ci attendono Prešeren e la sua musa. Siamo giunti alla nostra meta.

Il palazzo del barone Žiga Zois
Il palazzo, che apparteneva al barone Žiga Zois, grande mecenate della letteratura slovena, era in epoca medievale circondato da un fossato per motivi di difesa. Zois lo fece interrare e al contempo modificò tutta l'area attigua per fondarvi il Giardino Botanico, aperto al pubblico. Nel 1825 venne costruito il ponte di S. Giacomo (Šentjakobski most) sul fiume Ljubljanica, e l'antico fossato divenne una strada, dedicata proprio a Zois. I lubianesi la chiamano anche Graben, e il suo aspetto attuale si deve a Plečnik.

Il parco naturale Ljubljansko barje
Il parco naturale Ljubljansko barje è stato istituito nel 2008. Si estende su un'area protetta che tocca il territorio di sette comuni, con una superficie di 136 chilometri quadrati. Si tratta di un'area dall'eccezionale importanza naturale e culturale. La vasta pianura paludosa è caratterizzata da un intreccio infinito di prati, fossi, siepi, tra i quali si ergono solitari colli come una specie di isolotti. Per secoli la natura e l'uomo, qui apparso già nell'età della pietra, hanno insieme modellato questo ambiente così particolare.
La palude del Ljubljansko barje è un'entità geograica che copre un'area distesa tra Lubiana, Škofljica, Ig, Borovnica e Vrhnika, Barje è invece il nome della zona più a sud del territorio comunale di Lubiana, e comprende le frazioni di Črna vas, Hauptmance, Lipa, Ilovica e l'area attigua alla Ižanska cesta.

Špica
L'ideazione del parco di Špica è parte del progetto più ampio con il quale il Comune di Lubiana si è riproposto di risistemare il pendio lungo la riva del fiume Ljubljanica per avvicinare e rendere più fruibile il fiume alla città, ai suoi cittadini e ai visitatori. La zona di Špica è diventata così un parco urbano che si distende verso il fiume e si apre alla vista della confluenza tra il Ljubljanica e il canale Gruber.
Alcuni scavi archeologici durante i lavori per la sistemazione del parco hanno portato alla luce i resti di un insediamento a palafitte. Si tratta del primo insediamento stabile nell'area di Lubiana risalente al terzo millennio prima della nostra era.

Il saluto alla primavera – Gregorčki ,
Il saluto alla primavera è una festa legata ad una antica tradizione: in questa particolare giornata gli artigiani della città rilasciavano sul fiume zoccoli di legno in cui ardevano lumini, come segno di gioia per l'arrivo della primavera, perché con l'allungarsi delle giornate non avrebbero più avuto bisogno di accendere candele durante le ore di lavoro.
Secondo il vecchio calendario giuliano la primavera ha inizio il 12 marzo, giorno di San Gregorio. La sera della vigilia di questo santo i bambini di Trnovo lasciano fluttuare sul fiume barchette di carta o legno, dalle forme più varie, e ciascuna porta una candela accesa. Nella tradizione locale le barchette vengono chiamate barche di San Gregorio o »gregorčki«.

Nonostante il tracciato cittadino eviti le strade maggiormente trafficate i ciclisti devono prestare attenzione lungo l'intero tratto della strada Ižanska cesta e della strada Črna, a causa del profilo irregolare e delle cattive condizioni del percorso.